Prologo: Per noi, tra 200 anni...
- YuukiToyaro
- 25 set 2023
- Tempo di lettura: 16 min
Aggiornamento: 28 ott 2023
Due cose mi sono chiare nella vita: Il fatto che venni abbandonato dai miei cari, e che la mia vita fu sempre insignificante in questo mondo. Disperso sotto una tortuosa pioggia - insieme all'unica ragione di vita, mia sorella Igea. Camminando lungo una strada che mi avrebbe portato verso una meta sconosciuta, alla ricerca di salvezza. Salvezza, un qualcosa a me sconosciuto, e che mi venne estorto alla mia nascita da coloro che normalmente si fanno chiamare genitori. Non che io li abbia mai odiati, veramente. Non compresi mai il motivo delle loro azioni, per cui resto qui a pensare che tutto successe per un bene di qualcuno. Come io ora combatto per un bene superiore, mia sorella Igea. Solo ed esclusivamente per lei. Vagando per le strade del Terzo Anello; senza un letto, né cibo. Senza nulla su cui io possa fare affidamento e far stare bene Igea. Vivendo come dei reietti. Rubando cibo per sopravvivere e donando le mie vesti per far stare bene lei e non farla cadere ammalata. Forse... Fu proprio questo il mio obiettivo. Per vedere e vivere in prima persona quello che il nostro mondo realmente sia.
<<Per vedere e vivere in prima persona quello che il nostro mondo realmente sia.>> sussurrai, mentre camminavo insieme ad Igea in un vicolo stretto, tenendola per mano. Era buio, pioveva a dirotto e si udiva un lontano temporale. Stavamo scappando dalla pioggia, volevo evitare a tutti i costi che la mia sorellina si ammalasse prendendo un’influenza. <<F-fratellone...>> disse con tono disperso e debole. <<Riposiamo... Non strafare!>> continuò, mentre mi fermai dalla corsa. Mi girai e notai che, anche se era inzuppata d'acqua mi sorrise. I suoi lunghi e spenti capelli color cremisi coprivano il suo abito di cuoio marrone, e i suoi occhi del medesimo colore continuavano a fissarmi con convinzione, sussurrando di seguito: <<Non voglio più che le tue condizioni peggiorino per colpa mia...ti prego.>> <<Igea...>> mi sorprese, essendo una bambina di sei anni, era molto intelligente.
<<Sta' tranquilla, finché stai bene, anche io starò bene.>> risposi, cercando di rassicurarla con un sorriso. Da fratello maggiore, dovevo assicurarmi che lei stesse sempre bene. Ci differenziavamo solo di due anni, però non era motivo per abbandonarla a sé stessa.
Strinsi la sua mano sinistra e continuai a camminarle fianco a fianco, raggiungendo un nuovo posto al coperto per passare la giornata di pioggia.
E così fu.
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<<AAAHNNN!!>> sentivo delle strane urla mentre dormivo, erano di Igea.
<<Lasciami...andare!!>> continuava, risvegliandomi dal mio sonno. Appena aprii gli occhi vidi due uomini maliziosi che stavano stringendo Igea con una corda, mentre io stavo già legato.
<<E-ehi... Chi siete voi due?! Cosa state facendo alla mia sorellina?!>> esclamai, mentre provavo a liberarmi dalla stretta della corda, ma senza successo.
<<Oh? Il moccioso si è svegliato, fratello!>> esclamò l'uomo che stava legando Igea, era abbondantemente in carne, e cercava di legare con forza Igea. Nel mentre l'altro individuo malizioso - apparentemente il fratello - camminò verso di me e chiese;
<<Vuoi tornare a dormire? Non accettiamo future talpe.>>
<<Tornare...a dormire...? NON DIRE STRONZATE! LIBERAMI E BASTA! NON TOCCATE LA MIA SORELLINA!!>> iniziai ad urlare, dimenandomi sempre di più.
<<Ahahahah!>> improvvisamente l'individuo in carne si mise a ridere, esclamando;
<<Sai che sarà un ottimo bottino? Una bambina simile verrebbe pagata in oro pur di averla! È carina e tiene un colore di capelli mai visto prima d'ora... Una vera rarità! Fratello, questo pasticcino ce lo pagheranno anche per 150000 Rod! Ahahah!>>
<<Ehi, parla meno e lavora. Non perdere il tuo obiettivo.>> disse l'altro individuo, mentre era uscito un coltellino dal taschino e me lo puntò dritto in gola.
<<Pensandoci però... Possiamo rivendere anche te. In questi tempi, il Mercato Nero accetta di tutto.>> continuò. Iniziai a vederci appannato, iniziando a piangere dalla disperazione.
<<Per favore... Vi prego di lasciarla in pace, vi supplico! Lei è tutto per me... Lasciatela, e fate quel che volete con me!>>
Arrivai al punto di proporre la mia vita in cambio di quella di Igea, sperando che la lasciassero andare.
L'uomo in carne iniziò a ridere, spezzando la mia ragione e il cuore.
<<Ahahah, ne hai di palle per dire queste cose! Secondo te siamo qui per contrattare? Questo pasticcino è adesso di nostra proprietà, e tu puoi solo che restare a guardare!>> esclamò, mentre la prese e la buttò dentro un sacco di patate vuoto.
Iniziai a perdere il controllo delle mie emozioni.
<<Lasciatela andare, brutti stronzi!!>> iniziai a dimenarmi con ancora più aggressività, cercando di liberarmi dalla corda. Il coltellino mi tagliò lievemente la gola, fregandomene.
Dalle mie mani iniziò a fuoriuscire una strana aura rossa, non sapendo cosa fosse l'individuo esclamò;
<<Quello... Non è magia?>> chiese, non riusciva a percepire una fonte magica dall'aura rilasciata da me.
<<Fratello, ho caricato la prima merce, cosa stai facendo? Tsk, e poi ti lamenti della mia lentez-->>
ZACK.
Improvvisamente il braccio dell'individuo in carne volò via, facendo fuoriuscire una grossa quantità di sangue.
<<Se vuoi vivere, ti consiglio di andartene entro due secondi.>>
L'uomo cadde a terra dal dolore, e guardando di fronte a sè una strana figura incappucciata apparve.
Nella mano destra teneva impugnata una lunga spada verde e il mantello del medesimo colore, che nascondeva il suo viso da cui sgorgavano delle pupille color smeraldo.
<<Zero.>>
ZACK.
Un altro taglio netto, stavolta venne colpita la gamba sinistra.
<<Ti avevo avvisato di andartene entro due secondi.>>
<<M-ma...due secondi...impossibile!!>>
<<Per voi, luridi bastardi, due secondi sono anche troppi.>> disse la strana figura vestita in verde, aveva una voce calma e pacata, eppure stava commettendo una strage. Dopodiché si girò dall'altro uomo con sguardo assassinio. I suoi occhi risplendevano al buio.
<<No... nonono!! I-io non c'entro nulla, giuro! Eseguivo solo i miei ordini per soldi! Risparmia la mia vi──>>
ZUM ZACK.
La strana figura non lo uccise, bensì taglio i suoi vestiti.
<<Vattene, e non tornare... Mai più.>>
E senza pensarci due volte, l'uomo scappò via lasciando il suo fratello indietro.
Egli si girò subito dopo verso di me, osservandomi per qualche secondo.
<<Chi...sei tu...>> sussurrai, mentre egli non mi diede nessuna risposta. Piuttosto, decise di saltare sopra i tetti, lasciando il posto alle guardie Praxis.
<<Ehi, la segnalazione era vera, ci sono delle vittime qui!>> esclamò un uomo vestito con un'uniforme marrone e cravatta rossa. Portava una grossa spada dietro la schiena e c'era un collega che gli correva dietro.
Da quel giorno, non rividi mai più quella persona.
Non sapevo chi fosse, né sapevo perché ci salvò, eppure gli ero debitore.
Una volta che Igea venne liberata e salimmo sopra il carro delle Guardie Praxis, provarono a rompere il ghiaccio con me.
L'uomo che ci salvò, che stava seduto insieme a noi dietro il carro disse;
<<Sapete, è pericoloso stare nei bassifondi senza un’arma nascosta dietro la schiena. È pieno di molestatori e contrabbandieri di organi. Non è nemmeno posto per dei bambini come voi.>>
Nessuno rispose, ma lo aveva previsto e continuò;
<<Non avete una famiglia voi? Immagino di no. Capita spesso.>>
<<Noi...>> provai a rispondere, ero ancora traumatizzato, ma poi deglutii e finalmente mi uscirono le parole;
<<Noi non abbiamo mai visto i nostri genitori.>>
La Guardia ci guardò molto attentamente e poi chiese;
<<Come avete fatto a sopravvivere così tanto tempo come dei vagabondi? Siete solo dei bambini... Eppure, siete riusciti a sopravvivere così a lungo senza nessuno.>>
Non pensavo che fosse un'impresa ardua, ma non potevo nemmeno ammettere i miei crimini per riuscirci. Ovvero rubare per vivere.
<<Noi... Ci siamo riusciti.>>
La Guardia ci guardò sempre più attentamente.
Ci analizzò, sia me che mia sorella, per poi capire qualcosa che non compresi.
<<Può essere...>>
Qualcosa cominciò a frullare nella testa alla Guardia Praxis.
<<Dreug, scortiamoli fino a casa nostra.>>
Dreug, colui che portava il carro si girò verso suo fratello e chiese;
<<Sei sicuro di quello che dici, Draug?>>
<<Si, loro due... Sono i figli che cercavo da anni.>>
Guardai stranito, a cosa si riferiva?
Arrivammo nella casa dei due fratelli, era una casa situata a Nubilon, la città più vicina al secondo anello di Giarogia.
<<Wuah... È enorme...>> dissi, entrando dentro la casa. Era una delle case più altezzose della città di Nubilon, tramandata dal Casato Rentown, fondatori dell'Ordine Praxis.
Draug prese un oggetto da un cassetto di un mobile color bianco. Uscì una busta sigillata.
<<Aspettai questo momento da anni... Questo è tuo. Ti appartiene.>> disse porgendomi una busta, che subito senza pensarci la aprì. Era uno splendido orologio da tasca color oro, con la parte esteriore che rappresentava un ingranaggio color bianco e delle lancette disegnate. La cosa più strana era che attorno a quell'ingranaggio c'erano disegnate delle strane scie color rosso che avvolgevano lo strano ingranaggio in una presa. Non riuscivo a comprendere cosa quel disegno stesse a significare, ma la situazione era alquanto strana.
<<Questo orologio apparteneva a tuo padre, Virtus.>>
Come faceva a sapere il mio nome?! E cosa sapeva su mio padre!?
<<Mio padre...? Cosa sai su mio padre!! Dimmelo!>> esclamai ripetendo tutto il tempo la stessa domanda.
<<Tuo padre... Combatteva per il Casato Reale, faceva parte dell'Ordine della Guerraglia sotto il nome da Signore della Guerra. Prima di partire per una spedizione, passò da me insieme a vostra madre incaricandomi di darvi questo orologio, per quando sarebbe arrivato il momento in cui vi avrei incontrato. Non so altro, ho solamente sbrigato il mio lavoro.>> rispose Draug.
<<Come hai fatto a capire che fossi io, il figlio che cercavate?>> chiesi. Draug rimase in silenzio, e poi con uno sguardo di compassione rispose;
<<Sei molto simile a tuo padre, e il fatto che voi siete riusciti a sopravvivere sino ad oggi... Conferma le mie aspettative. Ma non avrei mai pensato che voi foste stati abbandonati, sennò vi avremmo cercati prima.>>
Non capivo. Draug credeva veramente che il fatto che fossimo sopravvissuti sino ad oggi fosse dovuto a qualche strana abilità? Saranno solo delle coincidenze.
Lo lasciai stare, alla fine gli ero debitore. Salvò la vita a me e mia sorella.
Mi guardai dietro, c'era Igea che stava attaccata alla mia schiena, e guardava ogni angolo della casa come se fosse un posto di cui non fidarsi.
Gli lanciai uno sguardo di compassione, pensando a quanto potesse essere spaventata in quel momento. Dreug gli si avvicinò e chiese se avesse bisogno di qualcosa, voleva farla sentire a suo agio e magari agire per fare qualcosa riguardo questo trauma che ricevette da quei trafficanti. Lei si allontanò da Dreug con le gambe che gli tremavano e cominciò a piangere. Vederla sempre così mi spezzava sempre di più il cuore, volevo fare qualcosa ma non sapevo cosa.
<<Purtroppo attualmente sono tutti in ferie, però il prima possibile la manderemo in un corso di recupero per farla ritornare in sè. Non sarà facile però, ci vorrà molto.>>
<<...Immaginavo.>> risposi triste, purtroppo era questa la verità; non potevo aiutare la mia sorellina.
──── 2 anni dopo ────
<<Hmhnn...>> mi svegliai, erano le 6 del mattino.
<<Nemmeno oggi sono riuscito a dormire a lungo, cavoli.>> risposi a me stesso, mi alzai e andai a controllare se Igea avesse già lasciato casa per andare al corso di recupero. Era da una settimana che si svegliava da sola e quindi ero un po' in pensiero.
<<Ce la sta mettendo tutta... Ne sono felice.>> dissi, mentre guardavo il letto vuoto dove dormì Igea. Presi le sue coperte e gli sistemai il letto, sussurrando;
<<Si dimentica sempre di sistemare il suo letto, cavoli...>>
Improvvisamente sentì bussare alla porta;
<<Hm? Avanti.>>
Dalla porta entrò Draug, che chiese;
<<Buongiorno Virtus, anche oggi a sistemare la stanza ad Igea?>>
<<Heh, già. È l'unica cosa che posso fare in questi tempi. E poi Igea è sempre indaffarata nelle faccende domestiche e il suo corso, se la aiuto a sistemare la sua stanza perlomeno gli faccio un favore.>>
Draug rise e rispose;
<<Già, Igea è una bambina veramente forte, non ci sono molte bambine di otto anni che si danno così da fare.>>
<<È semplicemente fuori dal normale ahah.>> risposi, alla fine potevo essere molto orgoglioso della mia sorellina. Una volta finito di sistemare la stanza di Igea, passammo in cucina. Draug preparò due tazze di caffè.
<<Grazie mille, Draug.>> rispose Dreug prendendo il caffè preparato da Draug.
<<Sempre un piacere, Signor Dreug. Anche oggi sei di fretta?>>
<<In confronto a te, ho diversi ordini d'ispezione di molteplici casate che fanno richieste di mantenimento e sicurezza. In fin dei conti ho il dovere di controllare tutto quanto per bene, mentre tu ti bevi una tazza di caffè insieme ad un bambino.>>
<<Acido come sempre. Penso che ci abbia fatto l'abitudine, vero Virtus?>>
<<Heh, deduco...>>
<<Comunque sia,>> disse Draug prendendo in mano una valigia.
<<Oggi avrò anche io molto da fare.>>
Era un enorme valigia nera, con una serratura a proteggerla.
<<Che cosa devi fare?>> chiesi, nel mentre sentì Dreug uscire di casa.
<<Devo occuparmi di una cosa importante che riguarda l'Ordine della Guerraglia. Pure a distanza di anni, quell'Ordine continua a fare affidamento ai Praxis. Ma ci colpa il Casato Reale in fin dei conti, se solo non l'avessero diviso.>> si prese due secondi di pensiero, e poi continuò;
<<Beh in fin dei conti tu non ne sai molto su quello che successe, sei troppo piccolo.>>
<<Ne voglio sapere!>> esclamai improvvisamente.
<<Huh? Non dirmi che tu...>>
Guardai intensamente Draug negli occhi.
<<Si, voglio sapere di più riguardo l'Ordine della Guerraglia!>>
Draug mi guardò, come se avesse appena sentito una barzelletta.
<<Perché mi guardi così?>> chiesi. Lui tirò un sospiro e chiese;
<<Cosa vuoi farci dentro quell'Ordine? È solo una pazzia entrarci.>>
<<Io...>> volevo rispondere alla domanda, ma improvvisamente la risposta mancò dalla mia bocca. Draug si alzò dalla sedia, prese un giubbotto nero e me lo passò;
<<Andiamo, sarà un lungo cammino. Ed è meglio che ti prepari per vedere di tutto.>>
Ero felice, finalmente potevo vedere ciò che avevo sempre sognato di diventare, ma non sapevo ciò che mi aspettava.
Una volta che mi preparai partimmo con il carro di Draug che viaggiò per molte strade, passando attraverso le mura che suddividevano la Nazione di Giarogia in tre anelli diversi. Il Quartier Generale dell'Ordine della Guerraglia era situato nel Primo Anello, vicino al Castello di Xenova.
Una volta superata la seconda cinta di mura, entrammo dentro il primo anello. Uno splendido paesaggio ci diede il benvenuto, intravedendo dei fiumi stupendi: bambini che giocavano felicemente nei prati, adulti che passeggiavano con degli abiti eleganti, case altezzose, ville...pure l'aria che circondava l'anello era molto soddisfacente. Infine, una maestosa dimora che si trovava al centro esatto dell'anello: il Castello degli Xenova. Era veramente immenso, presentando un’estetica molto regale e di superiorità.
Ai miei occhi, era stupendo vederlo per la prima volta da così vicino.
<<Che posto...stupendo...! È veramente diverso dall'anello da cui proveniamo!>> esclamai con aria sorpresa e meravigliata. Rimasi con la bocca aperta per qualche frangente, poi Draug rispose;
<<Heh, già vero, non è così? Anche io reagì così quando ci entrai anni fa. È normale per chi proviene dal Terzo Anello.>> dopo una breve pausa, e facendo rallentare il cavallo essendo entrati in una zona civile, continuò;
<<Guarda laggiù, quello è il Casato Reale.>> disse indicando con il dito l'enorme dimora che notai poc'anzi; <<Ci vive l'attuale Re Darlus Xenova IV, insieme alla sua famiglia di nobili. Tutto quel castello è di sua proprietà, insieme agli edifici vicini e i casati. In particolare, il Casato Reale - un casato che si occupa a difendere e servire la famiglia di Xenova insieme alla gestione di essa, e l'Ordine della Guerraglia, a capo del nuovo sistema di Ordine Guerragliesco.>> spiegò Draug, mentre si fermò in un parcheggio di carri, vicino al Castello di Xenova. Io confuso chiesi;
<<Ma cos'è la differenza tra Ordini e Casato? Tu fai parte dell'Ordine Praxis... Il Casato Reale no invece, ma la Guerraglia fa parte degli Ordini... Non capisco.>>
<<Ahah... Qui entra in gioco la monarchia di Giarogia. Re Darlus si occupa di dettare ordini al Casato Reale, essendo che loro sono al servizio nobile. Il Casato Reale a sua volta, comanda tutti gli Ordini di Giarogia, partendo dall'Ordine della Guerraglia, all'Ordine di Hallewart o all'Ordine Accademico. Infine, ci sono le Fazioni di Servizio, delle speciali Fazioni sub-ordinate del Casato Reale che si occupano dei servizi umani come ospedali, vigili del fuoco, MASRU, medicina e tecnologia. Un tempo esistevano anche altre fazioni, ma crollarono dopo la Guerra dei Quattro Fronti.>> spiegò, mentre legò il cavallo e fece scendere anche me.<<Siamo arrivati.>>
Una volta che scesi rimasi a guardare. Draug stava aspettando che rientrasse un gruppo di spedizione dell'Ordine della Guerraglia. <<Devo controllare questa spedizione per vedere com'è andata. Di recente ci sono stati dei rapporti che dicevano di aver trovato un luogo dove possono risiedere i corpi dei deceduti Signori della Guerra. Però quel posto pullula di creature che non abbiamo ancora capito la loro natura.>> rispose Draug, mentre aspettava impaziente.
Improvvisamente una campana iniziò a suonare.
Dalle mura rientrarono i carri dei soldati.
Erano ricoperti di sangue, alcuni persero il loro braccio, e altri ancora portavano dei deceduti nei loro carri, così come quei pochi resti dei loro compagni deceduti.
Draug fermò quello che sembrava essere il comandante della spedizione e chiese;
<<Quanti morti ci sono stati oggi?>>
Il comandante era avvolto da un cappuccio giallo, con cui si nascondeva, e con una voce dura e abbattuta rispose;
<<Troppi. Anche oggi ne abbiamo persi troppi.>>
<<Come immaginavo. Fatti trovare nel tuo ufficio, dobbiamo discutere di un rapporto importante. Questa storia non deve più andare avanti così. Noi combattiamo per difendere l'umanità, non per farla perire. E andando avanti così... Mi fa pensare che i Signori della Guerra avevano ragione, noi umani siamo destinati a morire.>>
<<...Draug!! Non è così che noi umani dobbiamo ragionare! Noi riporteremo indietro ciò che era nostro, dobbiamo solo provarlo──>> Il comandante venne interrotto da un membro;
<<Comandante, è meglio che ritorniamo indietro. Dobbiamo riportare i morti di oggi alle loro famiglie.>>
<<Per quanto tempo volete portare avanti questa pazzia?>> chiese Draug.
Improvvisamente arrivò una bambina, aveva dei capelli lunghi e biondi, poteva avere massimo nove anni.
<<Fratellone! Fratellone dove sei?!>>
<<Quella bambina...>> dissi, mentre la vedevo cercare il suo fratellone.
<<Fratellone Iran, dove sei, Fratellone??>>
Un ragazzo ricoperto di sangue la fermò.
<<Sei tu Frate──>> si bloccò appena vide la faccia ferita del ragazzo.
<<Dove è Iran? Dimmi, tu lo sai??>>
<<Fermati!>> urlò una donna, era la madre della bambina.
<<Dimmi, dove è Iran?!>> continuava ad esclamare. Il ragazzo si accosciò a terra.
<<Iran...>> disse, in lacrime, poi continuò;
<<...Iran si è... Si è sacrificato per salvarmi...!!! Iran non è più tra noi... E non sono nemmeno riuscito a salvare il suo corpo deceduto... Lui... Lui è morto!!>> la bambina rimase a guardarlo, attonita, e la madre appena sentì questa notizia iniziò a piangere.
<<Il...mio...fratellone..No, no, no no nononono!!!! Noooo!!! Non è vero! Stai mentendo!!>>
Stavo assistendo ad una scena che mi spezzò il cuore.
Iniziai a pensare che, se io farò parte dell'Ordine della Guerraglia, presto poteva accadere uno scenario simile con Igea.
Draug mi guardò e chiese;
<<Ora capisci cosa intendevo? È questa la cruda realtà. È per questo che noi combattiamo. Ed è anche per questo che non voglio che tu ne faccia parte. Non che lo odiassi, ma porterebbero solo morte e tristezza.>>
Restai in silenzio, mentre vedevo ancora quella scena di desolazione.
<<Anche tuo padre ne faceva parte, era un valoroso Signore della Guerra, ed intanto... Nessuno riuscì mai a trovare il suo corpo.>>
Normale dovevo essere spaventato all'idea, però...
<<Ci entrerò comunque. Io devo scoprire quello che mi è sempre stato tenuto nascosto. E so per certo che troverò anche il significato di questo orologio.>> dissi prendendo in mano l'orologio da tasca. Dentro di me sapevo che avesse qualche significato, ma non lo potevo capire se non seguissi le stesse orme di mio padre.
<<Heh, voi bambini siete sempre così testardi. Ecco perché non ne ho mai voluto avere uno.>> rispose Draug con uno sguardo serio, era alquanto strano vederlo così, visto il suo carattere vivace che solitamente aveva. Anzi, era da quando entrammo nel Primo Anello che aveva quello sguardo.
Nel mentre il gruppo di spedizione se ne andò dal luogo di arrivo, e Draug li seguì subito dopo.
Si recarono negli uffici dell'Ordine.
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L'ufficio era una grossa stanza con un lungo tavolo al centro, in cui si potevano sedere tutti i membri per organizzare riunioni e incontri.
<<Di cosa devi fare rapporto oggi?>> chiese il comandante. Draug prese la sua valigia in mano, la poggiò sul tavolo e la aprì con una chiave tirando fuori dei documenti.
<<Dobbiamo fare chiarezza su molte cose riguardante la vostra squadra. In primo luogo; il Casato Reale mi ha commissionato questi documenti, dove citano la priorità cognitiva del vostro attuale obiettivo. Ultimamente ci sono stati troppi decessi, ciò ha fatto allarmare il Casato Reale.>>
<<Quindi vogliono sapere a che stiamo mirando, eh? Ma perché quelli del Casato Reale chiedono a voi? Non se ne dovrebbe occupare il Principale dell'Ordine della Guerraglia?>> chiese il comandante, non sapendo perché l'Ordine Praxis fu commissionato di questo incarico speciale.
<<Eh, domanda più che lecita, posso capirlo. Diciamo che il Casato Reale sta passando molti problemi attualmente, cosa che ha portato una divisione interna. Io se fossi in te, starei attento alle informazioni che riceverai dai tuoi superiori.>>
<<Starci attento...? Non capisco cosa intendi. Il Casato Reale ha da sempre supportato l'Ordine della Guerraglia, l'Ordine Praxis invece ha rischiato numerose volte di avere i fondi tagliati da loro; quindi, da dove arriva tutto questo supporto da parte loro?>>
<<Cosa ne pensi se ti dovessi dire che... Tra qualche anno inizierà una rivoluzione in Giarogia? Aspettati una mossa azzardata da quei Redefelt... Stanno in silenzio da oltre dieci anni, e viste le condizioni del Re Darlus, aspettano il momento perfetto per attaccare.>>
<<Intendi dire che... Il Casato Reale sta sotto il controllo del Casato Redefelt?>> chiese con tono scoraggiato.
<<Più che sotto controllo... Sono stati tutti quanti corrotti dal denaro.>> disse Draug, uscendo un malloppo di fogli dalla sua valigetta.
<<E io come ti dovrei credere...? Noi siamo obbligati a seguire le indicazioni dei nostri superiori. Non credo che loro seguiranno mai le orme che i Redefelt vogliono che noi percorriamo! Noi non siamo burattini di nessuno, bensì lavoriamo e rischiamo le nostre vite per il Cavallo Argentato e l'umanità!>> esclamò, sbattendo un pugno sul tavolo e facendo ritornare il vigore da comandante.
<<Se la pensi veramente così, allora dimmi tutto quello che sai su questa spedizione, senza troppi giri di parole.>>
Il comandante prese un attimo di respiro.
<<Abbiamo divulgato già delle informazioni recentemente, riguardo l'aver trovato dei corpi deceduti dei Signori della Guerra. Il luogo è una caverna situata nella Nazione di Yorung, e oggi abbiamo mandato due gruppi di Avventurieri Élite...però non andò come avevamo previsto. Ci hanno letteralmente annientati. Ci sono nemici che vanno fuori dalla nostra logica, ma tutt'oggi ancora non riusciamo a comprenderli.>> rispose con una voce disperata.
<<Quindi il vostro obiettivo è fare delle ricerche dentro questa Caverna a Yorung, ritrovando i corpi dei Signori della Guerra deceduti. Ma fino ad oggi per fare queste ricerche avete perso...?>> chiese Draug.
<<129 persone, fino ad oggi.>>
<<129?!>> pensò Draug.
<<129... Capito.>> Draug stava notando tutte le informazioni nei documenti.
<<Però... Però ce la faremo! Scopriremo la verità dietro quella caverna, e scopriremo chi sono realmente i nostri nemici! Perciò, non fare niente che possa far bloccare questa missione di spedizione!>> esclamò il comandante, Draug lo guardò con faccia disgustata e chiese;
<<Che razza di comandante sei? Un comandante non implora pietà, bensì si prende la propria vittoria sputando sangue. Non sei degno di comandare questo gruppo di spedizione.>> disse, mettendo dentro la sua valigia i documenti compilati. Infine, disse;
<<Un giorno, dentro questo Ordine arriveranno membri che riusciranno a portare in alto il nome del Cavallo Argentato, ma quel giorno non è oggi.>> e se ne andò via. Fuori dalla stanza ci stavo io ad aspettarlo, andandosene via con me.
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Ritornammo a casa, si fece quasi sera, e vidi Igea accompagnata da Dreug.
<<Fratellone... Bentornato!>>
<<Ehi, ciao Igea.>> dissi prendendo in braccio Igea.
<<Cavoli... Diventi sempre più pesante. Tra poco sarai tu a dovermi prendere in braccio!>>
<<Ahahah, fratellone non dire queste cose!>>
<<Ti sei portato Virtus nel Primo Anello?>> chiese Dreug.
<<Lunga storia, poi ti racconto.>> rispose Draug.
Passò qualche ora, e arrivò il momento di andare a dormire, ma mentre cercavo di prendere sonno...
<<Il... mio... fratellone... No, no, no no nononono!!!! Noooo!!! Non è vero! Stai mentendo!!>>
Quella frase continuava a tormentarmi, quella bambina... Non avrebbe più visto il suo fratellone tornare a casa. <<Cosa succederebbe se... No, non devo più pensarci.>> pensai.
<<Io entrerò nell'Ordine della Guerraglia e combatterò per difendere questa Nazione.
Era questo quello che fece mio padre e seguirò le sue orme per diventare il nuovo Signore della Guerra.>>
<<Aaaah, cosa penso! Non so neanche impugnare una spada! Non ne ho mai impugnata una!>> esclamai, mentre mi dimenavo sul letto.
<<Forse non dovrei usare una spada, bensì basterebbe imparare le arti magiche...>> continuai a pensare.
<<Aaaah!! Neanche quelle so usare, non ho mai imparato nulla che possa far di me un avventuriero!!>> continuai, disperandomi più di prima.
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Passarono anni e infine l'Ordine Praxis ci trovò una casa in cui stare.
Igea finì il corso di recupero ed io iniziai a visitare una scuola come le altre.
E così, iniziammo a vivere una vita tranquilla, in pace.
◖Fine Prologo◗
Note dello scrittore:
Ehilà, qui è YuukiToyaro che vi parla, attraverso queste primissime note dello scrittore! Sicuramente conoscerete già questo nome per via di tutti quei Zenkai Monthly Update che ho scritto, ma stavolta parlerò non a nome della Zenkaiverse, bensì esclusivamente riguardo MaDoShi: Journey! Vedremo il nostro nuovo protagonista; Virtus, e la sua sorella minore, Igea, in una storia nuova di zecca ambientata 6 anni prima dell'arrivo di Yato di MaDoShi: A Tale of the Shattered Knight. Tuttavia, in questa storia non ci sarà lo zampino di Yato, essendo che la linea narrativa sarà differente. Dunque, senza lo zampino del nostro Yato, Virtus ed Igea dovranno superare numerose difficoltà per scoprire le verità di questo mondo. Continuate a leggere per conoscere la vera storia di MaDoShi, e spero che sarà di vostro gradimento la trama originale di cui il videogioco si baserà! Alla prossima! \^o^/
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