Capitolo 9: Un giorno, non troppo lontano...
- YuukiToyaro
- 3 ott 2023
- Tempo di lettura: 47 min
Aggiornamento: 3 nov 2023
Giarogia - Nubilon, Accademia della Spada Argentata - Anno 703, tardo pomeriggio
Virtus's POV
Dopo aver terminato le lezioni riguardo il funzionamento del mana e gli elementi, stavamo ritornando in stanza per riposarci e sistemarci per la sera.
Ma il destino decise di preparare uno strano incontro imprevisto con mia sorella Igea, ritrovandomela nell'Accademia.
Appena realizzato ciò, decidemmo di continuare a parlare nella nostra stanza.
<<...>> rimanemmo in silenzio per un po' di tempo. Igea ed io stavamo a fissarci mentre io stesso provavo a trovare delle parole da dire. Mi aveva appena spiegato la sua situazione, e non riuscii a star bene con me stesso.
Avevo un nodo alla gola, rimanendo col pensiero che lasciai mia sorella in quelle condizioni, e mentre lei soffriva... Io ero lontano da casa.
Subito dopo, nello stesso istante in cui mi rimproveravo mentalmente, lei decise di parlare, spezzando il silenzio della stanza;
<<Fratellone Virtus...>> disse, chiamandomi per nome. Era insolito, e ciò mi fece comprendere quanto quell'esperienza la cambiò mentalmente.
<<... So che sicuramente sarai arrabbiato per quello che è successo, e... Non ti biasimo nemmeno. Però...>>
<<No, assolutamente.>> dissi, interrompendola. Ero arrabbiato solo con me stesso, essendo che l'ultima cosa che volevo, era perderla senza che lo sapessi. Dovevo considerare di farle visita durante i giorni liberi, eppure...
<<E' tutta colpa mia. Se solo fossi stato più presente durante quest'ultimo mese...>>
Appena dissi ciò, Igea abbassò lentamente il suo sguardo, iniziando a provare amarezza da quello che le stavo dicendo.
<<Non è così...>> sussurrò, mentre prese fiato e coraggio, parlando lentamente;
<<Io non ho mai accennato nulla riguardo la tua partenza per questa tua nuova strada, neanche mi sono mai azzardata di dirti qualcosa...>> disse con voce lenta, ma incisa. Poi continuò;
<<Tu puoi fare quello che vuoi... Io non sono nessuno per fermarti... Se il tuo desiderio è salvare Lya... E il tuo sogno è quello di ritrovare le tracce di papà... Allora puoi pure farlo. Anche se... Seguire le sue tracce e diventare come lui...>> Igea si stava trattenendo dal rilasciare le sue lacrime, ma a quel punto non riuscii più a trattenerle, e con lacrime sulla guancia continuò;
<<Anche se seguire le sue tracce... Sono sicura che mi porterà via te... Mentre tu andrai da qualche parte, lontano da casa... In lande distanti, a combattere per una causa più grande della nostra... Non riesco a non pensare o ad accettare il fatto che sono enormemente preoccupata... Il fatto che tutto ciò è completamente sbagliato e irragionevole... Noi umani non siamo fatti per scoprire nulla, non dobbiamo sprecare la nostra vita dietro a dei studi dove lasciano delle mere speranze a tutti, mentre gli avventurieri perdono la vita- ma per cosa? Solo per un senso di superiorità verso le altre razze che ci hanno distrutto fino a ieri? Io non ho mai accettato la tua decisione di entrare a far parte dell'Ordine della Guerraglia, però... Se ciò continua ad essere il tuo desiderio, allora lo accetto.>>
<<Non pensavo... Che avessi un opinione simile. Ammetto che mi hai lasciato senza parole.>> dissi, mentre riflettevo sull'accaduto.
<<Dopotutto, è passato quasi un mese da quando arrivai all'Accademia.
Sono successe così tante cose... Talmente tante che mi hanno portato a trascurare Igea.
Lei fu sempre una ragazzina che riusciva a badare tanto sé stessa quanto a me, portando a far sembrare Igea più matura di me.
E questa sua cosa mi portò a prendere atti azzardati, come entrare all'Accademia; facendole vedere che anche io sono una persona forte.
Che anche io potevo fare qualcosa di grande... Salvando Lya.
Ma mi sono sempre chiesto... "Ho fatto la cosa giusta?">> pensai, rimanendo con la testa tra le nuvole. Igea a sentire quello che dissi prima, si asciugò la faccia dalle lacrime e continuò;
<<Ecco perché... Ho deciso che se tu farai parte dell'Ordine della Guerraglia... Anche io lo farò, non appena termino la scuola.>>
<<Come?! Con i buoni voti che hai, e con la tua intelligenza, potresti fare molto altro! Non sprecare la tua vita in un posto che odi così tanto, solo perché ci vado io...>>
<<Virtus ha ragione, ti ricordo che questo ordine non è un posto dove divertirsi. Come hai detto tu prima, molte persone ci perdono la vita.>> disse Marco, confermando quello che dissi poc'anzi.
<<Lo so molto bene questo. Però...>>
Mi alzai, approdando vicino a Igea e accarezzandole la testa.
Comprendevo molto bene il motivo per cui lo faceva, e perché era così dannatamente testarda.
Le porsi un sorriso, mentre le dissi;
<<Io seguirò quello che nostro padre decise di percorrere, qualsiasi strada essa sia. Fino ad arrivare al motivo della sua scomparsa.>>
Quello era il mio obiettivo.
Salvare Lya, proteggere i miei amici e la mia sorellina.
Scoprire la vera identità di mio padre, scovare i misteri di questo mondo.
Ma soprattutto... Diventare come mio padre.
<<Ti prometto che non ti lascerò sola. Va bene?>> chiesi ancora, ponendo quest'ultima domanda a mia sorella. Rincuorare la propria sorellina era l'obiettivo di un fratello maggiore, e decisi di farlo. Anche se ero consapevole dei pericoli che si potevano avvicinare da un momento all'altro.
Giarogia - Nubilon, Accademia della Spada Argentata - Anno 703, tardo pomeriggio
Misuta's POV
<<Questo sangue... Era come immaginavo. Non è un semplice sangue umano...>> sussurrai, mentre lavoravo sul sangue di Igea. Stava dentro una fialetta, osservando il suo movimento. Non sembrava un comune liquido, era come se fosse denso... E vivo.
<<Questo sangue si sta duplicando, ne avevo estratto 10 ml, ed è finito a duplicarsi fino a 90 ml. In più, al suo interno circola un concentrato di Mana particolare.. E' come se... Fosse raffinato.>> contemplai, mentre iniziai a riflettere su quello che dissi;
<<Sangue duplicato... Mana raffinato...>>
<<Non ho mai visto sintomi simili, e mai visto del sangue duplicarsi. Ecco perché riceveva un eccesso di sangue simile. Il suo sangue riesce a duplicarsi per via di questo circolo di mana raffinato, ma da dove deriva questo mana? Nel registro ricevuto da Draug riguardo Igea non compare il suo cognome, visto che venne abbandonata da piccola insieme a Virtus, al massimo si può dire che vennero adottati da loro, ma non si sa di chi sono figli. Che magari c'entri qualcosa? Deve aver ereditato qualche gene particolare... Devo far vedere questo sangue a qualche esperto nel Casato Reale... Anche se è una teoria azzardata, ho paura che possa essere figlia di qualcuno della famiglia reale. Un sangue simile lo vidi solo una volta, ovvero quando feci dei controlli a Re Darlus... Se così fosse, abbiamo trovato il prossimo sangue reale.>> continuai a contemplare, mentre sigillai nuovamente la fialetta. Avevo già rovesciato un po' di sangue nel mio microscopio, per poterlo indagare ancora meglio.
<<Ma non metterei le mani avanti, ho ancora pochi indizi per confermare queste mie teorie, se dovessi errare potrei solamente creare casino inutile. E poi non penso che il Re butterebbe via così la futura regnante di Giarogia col sangue reale. Perciò, intanto sarebbe meglio portare avanti le indagini.>> pensai, mentre, guardavo il muro per concentrarmi a riflettere.
<<E poi non posso dire ad una ragazzina di 12 anni che sarà la prossima regnante di Giarogia... Chi sarebbe quel pazzo che metterebbe una bambina in una posizione così elevata? Bahaha.>> dissi ancora, ridendo da solo come un pazzo mentre riflettevo sulle possibilità.
Giarogia - Nubilon, Accademia della Spada Argentata - Anno 703, qualche giorno dopo
Igea's POV
Erano passati tre giorni da quando ero arrivata all'accademia, ed ogni giorno lo passavo nella stanza del Dottor Misuta per dei controlli giornalieri.
La mia situazione stava lentamente migliorando, non avendo più avuto quei strani sintomi.
Uscii dalla stanza di Misuta, avvicinandomi vicino le scale del piano.
Da quanto ho capito, nel piano terra ci sta la mensa, nel primo piano le aule, nel secondo piano i dormitori e nel terzo piano gli uffici degli insegnanti insieme alla stanza del dottor Misuta.
<<Questa accademia è veramente grande...>> pensai tra me e me. Esplorai un po' il secondo piano, curiosa di vedere com'erano le disposizioni delle stanze. I corridoi erano lunghissimi e accompagnati da un pavimento di legno. Camminai finché non arrivai alla fine del corridoio, trovando una finestra che sporgeva nel dietro della struttura.
Affacciai la mia testa fuori, scrutando l'aria fresca di Nubilon.
I miei lunghi capelli rossi svolazzavano all'impatto, liberando la mia vista e permettendomi di ammirare gli allenamenti mattutini della classe di Virtus.
<<Vorrei... Avvicinarmi. Però il Dottor Misuta ha detto che devo aspettare che finisce gli allenamenti... Non posso disturbarli.>> pensai, mentre osservavo quello che stavano facendo.
Visto che non potevo avvicinarmi a lui, decisi di rimanere l'intera giornata ad aspettare che finisse gli allenamenti. Rimasi a guardarlo mentre si allenava con la spada, e che provava ad imparare a memoria gli incantesimi base, come; Reuef, Dniw, Ressaw, Edre, Tchil e Tiehnud.
Queste sei magie sono le cosiddette "Magie Base" o "Magia di Primo Livello", ovvero i sei attacchi magici che vanno a strutturare le "Magie avanzate", o "Secondo Livello", in poi.
Al contrario suo, io non riuscivo ancora a manipolare il mana, essendo che alla mia età non lo sblocchiamo ancora.
Improvvisamente, mentre pensavo, il gruppo di Virtus si spostò all'interno di un'altra struttura, che apparentemente sembrava essere una specie di arena.
Li inseguii scendendo rapidamente dalle scale ed entrando dentro, e vidi il gruppo organizzarsi riguardante qualcosa di importante... Li ascoltai;
<<Ma scusate, chi ha disegnato questa tabella? Pure se già conosco il colpevole...>> chiese Kevin sconvolto, guardando verso la tabella, e subito dopo Virtus.

<<Aveva ripetuto tutto il tempo che voleva farla lui, quindi gli ho lasciato il compito.>> rispose con tono freddo Kiba.
<<Ed è qui che ti sbagli! Non dovevi lasciargli nessun compito simile.>> rispose a sua volta Kevin, puntandogli il dito contro e facendogli una ramanzina.
<<Vabbeh. Raje raje, 'a tabella 'a tenimme almeno, no? Essa bastare, eh>> disse Rentaro, parlando in dialetto dei bassifondi di Giarogia.
<<Non ho capito molto, ma almeno qualcuno mi difende!>> esclamò Virtus, con le lacrime agli occhi.
<<Va bene così allora, i posti sono assegnati. Quindi il primo giro vedrà Edward contro Eugen.>> disse Kiba, assegnandosi il ruolo di arbitro del torneo amichevole.
<<Oggi quanti giri faremo?>> chiese Virtus, curioso di sapere quando iniziare.
<<Penso che faremo i primi gironi fino al combattimento contro Ryuuji e Marco.>> rispose Edward, rimanendo pensieroso e fissando il tabellone.
<<Quindi dovrò combattere contro di te già... hehe, mi piace questa cosa.>> rispose Eugen, poi continuò;
<<Non vedrò l'ora di romperti il culo!>> i suoi occhi azzurri divennero rossi accesi, in preda all'eccitazione.
<<Sisì, lo sappiamo, Eugen.>> rispose Edward, senza dar peso all'atteggiamento di Eugen. Ormai ci aveva fatto l'abitudine.
<<Però stai attento, non mi tratterò in questo combattimento. Si inizia a fare sul serio adesso.>> continuò Edward, anche lui curioso e gasato per questo torneo.
<<Ecco le regole di questo torneo.>> disse Kiba improvvisamente, mettendosi di fronte al tabellone e iniziando a parlare di fronte a tutti.
<<Prima regola: Il combattimento dura massimo dieci minuti, e colui che ha ricevuto più ferite o è stanco perde.
Seconda regola: E' vietato colpire il nemico nei punti deboli, come in testa, petto o parti intime.
Terza regola: E' vietato usare magie di Secondo Livello, si possono usare magie basi e magie protettive, inoltre è vietato usare magie incantanti.
Quarta regola: E' vietato uccidere.>> spiegò Kiba, chiudendo i suoi occhi e dettando le regole come se fosse un professore.
<<Vietato uccidere?>> pensai sconvolta, veramente c'era bisogno di dirlo?
<<Fermi tutti.>> disse improvvisamente una persona, era il Professor Zack. Stava origliando già da molto tempo.
<<Non volete mica iniziare oggi, e senza aver avvisato un tutore. Normalmente per atti simili sarei obbligato a buttarvi tutti fuori da questa cazzo di accademia!>> esclamò Zack, con tono furioso.
<<Oh... ehm... nessuno ha avvisato i tutori?>> chiese spaventato Manuel, come se ne volesse uscire fuori dalla questione.
<<No...>> rispose Edward, distogliendo lo sguardo.
<<Pff, non sono affari miei.>> disse Kiba, distogliendo anche lui il suo sguardo.
<<E lo sono eccome! Sono di tutti in realtà!>> esclamò Edward, coinvolgendo tutti.
<<Stavolta ha ragione Kiba, cazzi vostri!>> rispose Eugen a sua volta. Dopo questa risposta, i suoi occhi rossi divennero nuovamente azzurri.
<<Che gente strana che si trova in questa classe...hehe...>> pensai nuovamente sconvolta, mentre il mio sguardo divenne perplesso.
<<Comunque cosa vorrebbe fare? Buttarci fuori per aver violato una regola?>> chiese Eugen con voce più calma.
<<Normalmente sarei autorizzato a farlo, ma chiudo un occhio a condizione di rendere questa competizione più... Piccante.>> disse il professor con sguardo poco rassicurante.
<<Ovvero?>> chiese Eugen, curioso.
<<L'ultimo vincitore... Colui che avrà battuto tutti e avrà raggiunto la prima posizione, riceverà un'immunità per il prossimo esame. Ovvero: otterrà un voto in classifica.>>
Tutti a questa idea rimasero sconvolti, tranne Virtus.
<<Dunque... Potremmo poltrire durante il prossimo esame?!>> disse Virtus con uno sguardo infiammato. Aveva colpito il suo punto debole.
<<Heh, allora cerca di romperti il culo contro tutti quanti, cadetto.>> disse Zack, incamminandosi via dall'arena. Appena raggiunse l'uscita, disse;
<<Ah... E sì, per stavolta avete la mia autorizzazione per poter effettuare questo torneo amichevole, lo comunicherò alla signorina Zeliska. Però non oggi. Per stavolta vi concedo un giorno di riposo, potete già tornare ai vostri dormitori... Da domani invece, vi tutelerò per questo torneo. Potete andare.>> disse Zack lasciando l'arena. Io stavo ancora all'uscita, e vidi Zack passarmi accanto.
<<Puoi raggiungerli se vuoi.>> mi disse, andandosene via.
Tutti quanti cominciarono a dividersi, e Virtus si incamminò all'uscita insieme ai suoi compagni.
Iniziai a correre verso di lui, e non appena si accorse di me già io lo stavo abbracciando.
<<Fratellone...! Fratellone...!!>> dissi, appiccicandomi a lui ed abbracciandolo.
<<I──gea?!>> chiese sconvolto. Mi buttai sulle sue braccia, tenendomelo stretto.
<<Virtus... Lei è tua sorella?>> chiese sconvolto Kevin, raggiungendoci.
<<Vero, non l'hai ancora vista. Sì... Lei è la mia piccola sorellina, Igea... Ehi, ti puoi anche staccare ora...>> disse, mentre mi allontanai da Virtus.
<<Come sono andate le visite oggi? Anche se vedendoti così energetica mi fai sperare bene.>> chiese Virtus, cercai di dare una risposta abbastanza positiva;
<<Purtroppo nulla di che ancora, il Dottor Misuta mi sta aiutando a far rimanere la mia condizione stabile, ma ancora non siamo riusciti a comprendere la causa di tutto ciò...>> risposi, mentre il mio tono risultò più abbattuto.
<<Stai tranquilla, il Dottor Misuta è fenomenale, sicuramente riuscirà a trovare il modo per scovare la causa.>> disse Virtus, carezzandomi la testa.
<<Quiiindi...>> disse improvvisamente, voltandosi ed esclamando;
<<Hmh?>> chiesi, alzando lo sguardo verso Virtus.
<<Vorremmo approfittarci del momento? Guarda caso siamo liberi oggi.>> disse Virtus, proponendo un'uscita tra di noi.
<<Buona idea! Mi piacerebbe conoscere Igea.>> esclamò Kevin. Nel mentre Manuel ci raggiunse.
<<Scusate il ritardo...! Huh? Chi è lei?>> chiese disorientato.
<<Ah, lei è Igea, mia sorella. A proposito, dove sei stato finora?>> chiese Virtus.
<<Ero andato a controllare una cosa, nulla di importante. Comunque sia, avete in programma qualcosa per oggi? Abbiamo l'intera giornata libera.>> disse Manuel.
<<Huuh? Cosa ci nascondi? Hai trovato una ragazza?>> chiese Virtus prendendo dal collo Manuel con l'avambraccio.
<<Heeeh? Che vai dicendo scusa!?>> chiese imbarazzato Manuel, mentre cercava di liberarsi dalla presa di Virtus.
<<Tranquillo tranquillo, non lo diremo a nessuno! E' per caso Lucy? O Sakura?>> esclamai nuovamente, chiedendo di quale ragazza si potesse trattare.
<<Dai su, lascia stare Manuel... Non vorrai far aspettare Igea? Andiamo su!>> disse Kevin accarezzandole la testa. Igea si vergognò e si nascose dietro la schiena di Virtus, facendogli la linguaccia.
<<Che carina!>> pensò Kevin, rimanendo imbambolato da Igea.
<<Quindi dove vorremmo andare?>> chiese Virtus, lasciando la presa con Manuel. Per poco non lo soffocava.
<<Hmmh, che ne dite se andiamo nel bar dell'ultima volta? I pancake di quel posto sono buonissimi!>> propose Kevin, pensando subito un posto dove mangiare.
<<I posti dove divertirsi non devono avere per forza a che fare con il cibo, sai?>> chiese sconvolto Marco.
<<Beh mangiare è molto salutare! E poi ci dobbiamo riempire di forze in vista del torneo! ♪>> esclamò fieramente Kevin.
<<In realtà tu mangeresti sempre e continuamente.>> rispose sconvolto Virtus.
<<Per me va bene... Finché sto con il fratellone.>> rispose Igea, con tono timido e imbarazzato.
<<Che carina!>> pensò Kevin... Di nuovo.
<<Allora andiamo.>> disse Manuel, iniziando a fare strada.
Giarogia - Nubilon, via del Mercatino - Anno 703, pomeriggio
<<Benvenuti! Quante persone siete?>> chiese il barista.
<<Uh...>> Virtus contò velocemente e poi rispose;
<<Cinque persone.>>
<<Seguitemi pure.>> rispose il barista. Ci portò in un tavolo, a detta di Virtus era lo stesso in cui si sedettero l'ultima volta.
<<Questa volta hanno cambiato il menù... Ci stanno le Crespelle.>> disse Kevin, osservando il menù con molta attenzione.
<<Cosa prendi tu?>> chiese Virtus guardandomi, mi sedetti vicino a lui.
<<Io... Non saprei. Sembra tutto così... Costoso...>> risposi, cercando di non sprecare troppe forze a parlare tanto.
<<Non farci caso, tanto paga Marco! Hehe.>> rispose Virtus, ridacchiando mentre osservava Marco.
<<Appena torniamo in stanza te lo farò vedere io chi paga.>> rispose a tono Marco.
<<Oh, si è incazzato.>>
<<Guarda un po' chi si rivede...>> disse un barista, avvicinandosi al nostro tavolo.
<<Oh, salve. Igea, lui era un vecchio membro dell'Ordine della Guerraglia, abbiamo parlato molto l'ultima volta che venimmo qui.>> mi spiegò Virtus, spiegandomi chi fosse.
<<Esatto. La tua sorellina è venuta a farti visita quindi? Un bellissimo gesto devo dire. Sei molto fortunato ragazzo.>> disse il barista.
<<Hehe...>> Virtus rispose ridacchiando.
<<Anche oggi un menù del giorno con il cioccolato.>> disse Kevin, ordinando il mangiare.
<<Anche per me.>> dissero tutti gli altri ordinando uno ad uno, il barista segnò le ordinazioni in un taccuino, e augurò una buona permanenza a tutti noi. Era davvero strano stare in una locanda simile... Sembrava un posto non destinato per una come me... Mi sentivo fuori luogo.
Nel mentre... Misuta's POV
Stavo continuando le mie ricerche con il sangue di Igea, mentre improvvisamente qualcuno bussò alla porta;
<<Huh? Sì, entra pure.>> dissi mentre appoggiai il campione che stavo ispezionando. La persona in questione era Zack che venne a controllare i miei progressi nella ricerca.
<<I marmocchi hanno finito prima gli allenamenti, pare che vogliano mettere su un torneo amichevole in vista del Torneo dell'Accademia. Perciò ti dovrai liberare per questi giorni, visto che avrai molti ospiti ben desiderati.>> spiegò Zack, prendendo una sedia e sedendosi vicino me.
<<Tanti ospiti eh? Non è bello da sentire, ma almeno mi sentirò meno solo qui, e magari avrò compagnia mentre studio questo campione di sangue... O almeno, ormai non è più un semplice campione, bensì si sta evolvendo in qualcosa di più grande.>> spiegai riprendendo il campione di sangue cremisi e riflettendolo contro la torcia a lampadario della stanza.
<<Che cosa è di preciso?>> chiese Zack, riferendosi al campione.
<<Questo... E' un sangue molto particolare, sai?>> risposi guardando più attentamente il sangue. Sospirai e poi continuai;
<<Ho paura che abbiamo qualcosa di molto... Molto grosso in mano. Non voglio ancora comunicarlo all'Ordine della Guerraglia, ma ci sta la possibilità che questo sia sangue reale. Ovvero, Igea dovrebbe essere la prossima candidata al trono di Giarogia. Quei sintomi non sono altro che un chiaro avviso, come una campanella d'allarme. Dovrei ancora accertarmi se sia veramente così, ovviamente non voglio mettere ancora le mani d'avanti, creerei solo scompiglio, ma se è seriamente sangue reale... Vorrei tanto capire perché hanno abbandonato Igea nei bassifondi, e anche perché non è Virtus il successore. Da quanto letto nei libri di storia, abbiamo avuto sempre dei Re, perché stavolta dobbiamo avere una Regina?>> mi chiesi, ma Zack rispose;
<<E' impossibile, un sangue reale che viene sbattuto nei bassifondi... E' seriamente impossibile. Inoltre ho delle comunicazioni speciali che dicono che Igea e Virtus debbano essere figli del leggendario Signore della Guerra Parche. Come fanno queste due cose a collegarsi?>> chiese Zack estremamente confuso.
<<Eppure, al riguardo ho anche un indizio che me lo prova. Vieni qua.>> dissi, facendo avvicinare Zack alla lente d'ingrandimento che avevo sulla mia scrivania. Lo feci guardare attraverso la lente, mostrandogli da più vicino il sangue.
<<Questo...>> disse incredulo, notò dei cristallini di mana azzurri dentro il sangue. Il mana era così cristallino che risplendeva alla luce, sembrava del diamante appena scavato.
<<Mai visto... Del mana così raffinato in vita mia... Nemmeno in molteplici anni di servizio nell'accademia e nella Guerraglia... Che la leggenda sia vera...?>> si chiese Zack.
<<Di che leggenda parli?>> chiesi, mentre Zack smise di guardare attraverso la lente, e iniziò a guardarmi dritto in faccia.
<<I Rami Hexella, che nascono nel leggendario Albero dalle Foglie Argentee. Questo albero venne sempre cercato da un uomo di nome Rally, che scrisse tutto su un diario che poi venne distrutto dai Tex-Mechaniker quando perì. Cercava da sempre questo albero, dichiarando di aver visto le cosiddette "Piume Eteree".>>
<<Parli del libro "I Segmenti delle Piume Eteree"?>>
<<Sì, quel libro. Nacque come diario nel 530, e poi venne ritrovato disperso nel 657 da un discendente di Hallenwart, venendo trasmutato in un prezioso libro ora giacente nella Libreria del Sapere, qui nell'Accademia.>> raccontò Zack, pensai un attimo e chiesi;
<<Quindi pensi che semmai vorremmo trovare questo Albero... Igea possa essere la chiave?>>
<<E' ancora troppo piccola, sia per governare Giarogia, sia per trovare l'Albero dalle Foglie Argentee. Ma non metto in dubbio che lei lo possa essere, dopotutto solo Re Darlus ha la benedizione dell'Hexella... E semmai lei dovesse veramente risultare come successiva portatrice Hexella, vorrà dire che abbiamo in casa una persona molto importante.>> contemplò Zack, continuando;
<<Per il momento penso sia più consono che segua la scuola e viva una vita come tutte le altre bambine, semmai un giorno il Casato Reale andrà a scoprire che sangue ha, vedremo che fare.>> propose Zack, concludendo il suo pensiero.
<<Immaginavo, penso sia la scelta più azzeccata al momento. Pure se questa storia... Aaaahh! Cavolo! Vorrei tanto sapere come sia fatto questo leggendario albero! ♪>> dissi mentre mi stiravo la schiena.
<<Non so quante generazioni hanno provato a trovare la verità di questo albero... E non penso che noi saremo i fortunati... Tsk... Non so nemmeno se riuscirò a vivere un altro anno, figurati poter assistere alla scoperta della verità di questo mondo.>> disse Zack, ormai rassegnato a causa della sua anziana età.
<<Abbi fiducia, alla fine Draug ti portò dei cadetti veramente in gamba no? Anche Igea un giorno... Farà sicuramente parte di questa Accademia, seguendo le orme di suo fratello. La storia si ripeterà, e tu dovrai stare dietro un membro della famiglia Praxis. Per Dreug, Igea e Virtus sono come due figli, e tu sei il loro nonno, non dovrebbe funzionare così?>> chiesi, ponendo un occhiolino.
<<Che cazzo... Non avrei mai desiderato dei nipoti onestamente.>> disse con un lieve sorriso.
<<Come mai no?>> chiesi curioso, anche se sapevo bene la sua risposta.
<<Un nonno macchiato dal sangue, con non so quanti cadaveri che si porta dietro e soprattutto un pazzo sclerotico? Io ho avuto quei due figli per culo, con una grandissima puttana che mi scelse per puro caso, e che se non fosse per me... Non avrebbero mai avuto vita quei due marmocchi.>>
<<Ti sei fregato con le tue stesse parole... Se non fosse stato per te, Draug e Dreug non avrebbero mai avuto vita, no?>>
Zack sospirò e poi scoppio a ridere, lo guardai stranito e poi pensai;
<<Virtus ha proprio fortuna ad avere Zack come insegnante... Potrà sembrare stronzo, potrà essere un pazzo sclerotico, ma non abbandonerà mai i suoi studenti... Sono certo di questo.>>
Il Leggendario Albero dalle Foglie Argentee... Heh?
Che Leggenda... Squisita.
Igea... Solo tu, forse, potrai venire al rompicapo di questo mondo.
E Virtus... Avrai anche tu un obiettivo in questo mondo?
Giarogia - Nubilon, via del Mercatino - Anno 703, pomeriggio
Igea's POV
<<*Eccì*!>> Igea starnutì improvvisamente.
<<Ti sei raffreddata?>> chiese mio fratello, mentre infastidita mi strofinavo il naso.
<<Non penso...>>
<<Dimmi però,>> disse mentre mi mangiavo la crespella.
<<hai trovato qualche amica a scuola?>>
<<Ah... Sì. Una mia vecchia conoscenza... Penso.>> risposi, tentennante. Mi riferivo a Loba.
<<Heh? In che senso una vecchia conoscenza?>> chiese confuso, mentre cercava di indovinare con la sua testa.
<<Nella mia vecchia scuola... Di recupero... Conoscevo una bambina di nome Loba... Anche lei subì un brutto periodo... E lì ci conoscemmo per la prima volta...>> raccontai, con molta difficoltà nel parlare.
<<Ahh... Non mi hai mai parlato di questa Loba.>>
<<Ha anche un seno veramente grande!>> esclamai entusiasta, mentre i miei occhi brillavano con delle stelline al loro interno.
<<Non volevo saperlo questo!>> esclamò imbarazzato Virtus, vedendo che era diventato completamente rosso in viso.
<<Hahaha...>>
E fu così che passammo una giornata insieme a mangiare.
Marco era un ragazzo veramente interessante, pure se molto strano.
Kevin mangiò tutto il tempo, quando mangia parla veramente poco! Anche se notai che mi guardava spesso...
Manuel era un ragazzo stranamente... Carino e gentile.
Virtus conosceva veramente tante persone interessanti... Mi piaceva molto stare insieme a loro.
<<Non ne hai più fame?>> mi chiese Virtus mentre notava che non mangiavo più.
<<Ah... No. Ultimamente mangio molto meno...>> dissi, mentre mi tenevo la testa con la mano destra, iniziò nuovamente a girarmi la testa.
<<Ti senti male?>> chiese Virtus preoccupato, mi prese sulle braccia e mi aiutò a portarmi nei bagni. Finii nuovamente a vomitare, ma stavolta... Sangue.
<<Igea... Questo... Non è normale.>> disse Virtus sconvolto, non da biasimarlo. Anche io restai molto sconvolta, e quando vidi che vomitai sangue...
Tremai.
<<A...a...ai-ai-aiuto...>> strisciai all'indietro, sbattendo sulla porta del bagno.
<<Igea, calmati!>> esclamò Virtus, abbracciandomi. Iniziai a piangere, ed ebbi paura di quel che successe. Iniziai a respirare affannandomi e persi il controllo.
<<Io...io...basta...non ne posso più...>>
Virtus's POV
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Questa era la prima volta che vedevo Igea così.
Quando l'Ordine Praxis ci salvò eravamo ancora ignari e indifesi, non sapevamo nulla di questo mondo.
Adesso però è diverso, noi siamo coscienti di quello che ci succede e di quello che dovremmo sopportare in questo mondo.
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<<Igea... Tranquilla... Ci sono io con te...! Per favore, stai tranquilla...>>
『Sono insieme a te, quindi, abbi fiducia in me.』
Igea si strofinò la faccia sulla mia giacca, riempendola di lacrime e sangue.
Il mio cuore si addolorò nel vedere la sua faccina carina piena di lacrime.
Aveva ancora un po' la bocca ricoperta di sangue, che asciugai con un fazzoletto che portavo in tasca.
Oh, nemmeno so da dove sia uscito il fazzoletto, sarà colpa di Manuel.
Dopo che Igea si riprese, l'aiutai a portarla nel lavandino del bagno, era un rubinetto che lasciava scorrere l'acqua lateralmente.
L'aiutai a sciacquarsi la bocca.
Le sue labbra erano veramente morbide e con un colore sul rosa candido.
Per pulirle la bocca usai un fazzoletto, e grazie a quell'azione riuscivo a sentire le sue labbra con la mia mano destra.
<<Che diavolo sto andando a pensare?!>> pensai improvvisamente, finendo di pulirla.
<<Vuoi ritornare all'accademia? Se non ti senti bene...>> venni interrotto improvvisamente da Igea che disse;
<<No.. Per colpa mia── non dobbiamo...>> non appena lo disse, stava per cadere per terra.
<<Ma è stupida?! Nemmeno in piedi riesce a stare...!>>
<<No, è meglio se torniamo indietro. Devi riposare.>> dissi, riprese a piangere e disse;
<<Scusami... Fratellone... E' tutta colpa mia... Vi ho rovinato l'unico giorno libero──che avevate...>>
<<Beh giorno libero non proprio, però fidati. Anche gli altri la penseranno come me. Non devi preoccuparti.>> dissi sorridendogli. Lei mi abbracciò e mi strinse forte a se, stropicciandomi un po' la mia giacca;
<<Fratellone... Ti voglio... Ti voglio bene... ❤>>
Mi sorpresi un attimo a questa frase, ma poi ricambiai;
<<Anche io te ne voglio.>>
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E così, passarono diversi giorni.
Si fece lentamente Ottobre, e il giorno prestabilito per il Torneo Amichevole si avvicinava sempre di più.
Durante un fine settimana, tuttavia, Igea ed io decidemmo di tornare a casa nostra, per passare un po' di tempo insieme.
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<<*cinguettio di uccelli*>>
<<Ngh...>>
Mi giravo sul mio letto, quello comodo e soffice che sapeva di casa, mentre dormivo in preda ad uno strano sogno.
La stessa in cui iniziai a vivere da oltre tre anni.
Mentre la melodia canticchiata dagli uccellini disturbava il mio sonno, qualcos'altro ci stava già pensando al loro posto.
<<Ngh...!>>
『Maledizione!』
『Usa una tecnica di teletrasporto!』
『Scappa... Salvati almeno tu... Darlus!』
Appena riuscii a svegliarmi dal mio sonno, notai che ero ricolmo di sudore ed affanno.
Mi alzai di scatto, lanciando via le mie coperte e cercando di riprendermi. Ero confuso, mentre un forte mal di testa mi colpì improvvisamente.
Cercai di riprendere fiato, provando a ricordare il sogno di poc'anzi, e calmandomi.
Non sapevo per quale motivo ciò fosse accaduto, l'unica cosa a me chiara era che quei sogni non appartenevano a me.
Eppure, per qualche strano motivo, mi erano così familiari.
Restai accasciato sul letto ancora per qualche minuto, prima che riuscii a prendere forze ed alzarmi. La stanza era ricoperta di luce solare, affacciandosi alla viva e rigogliosa città del Distretto 33.
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Il mio nome è Virtus, possibile figlio del leggendario Signore della Guerra Parche.
Avevo compiuto da poco 15 anni, e mi ritrovavo nel primo anno di Accademia della Spada Argentata.
Alto 1.74m, sono un giovane ragazzo con l'obiettivo di rispolverare il passato di mio padre, insieme al poter salvare la ragazza che amo: Lya. Ho anche una sorella di nome Igea; ha 12 anni, è alta 1.55m e stava per iniziare ad andare nella stessa scuola che frequentai in passato: la scuola di Hallenwart, insomma... Anche se la vita fu sempre difficile per noi due, insieme, provammo ad andare sempre avanti ed a testa alta.
Eravamo stati abbandonati nei bassifondi di Giarogia a tenera età, e vivemmo per oltre 4 anni nelle tenebrose e fetenti vie oscure che Giarogia nasconde nel Terzo Anello.
Riuscimmo a sopravvivere... Rubando cibo e dormendo dentro degli scatoloni di carta fradici, ma tutto ebbe fine quando un giorno venimmo assaltati da un gruppo di perfidi trafficanti del mercato nero. Lì fummo fortunati ad essere salvati da una strana persona con mantello e cappuccio verde, e subito dopo scortati da Draug e Dreug- fratelli della famiglia Rentown, fondatori dell'Ordine Praxis- portandoci in sicurezza.
Con loro abbiamo vissuto due anni, per poi passare i successivi tre anni in una casa nel Distretto 33- la nostra attuale casa.
Ma quando tutto sembrava andare per il meglio... Qualcosa cambiò drasticamente nella mia vita. La ragazza che amavo, Lya Redefelt, fu portata via da suo padre alla fine dell'ultimo anno scolastico. Sapevamo che era figlia del Casato Redefelt, famosa e rinominata casata fondata nel primo anello fin dai tempi degli anni 300 per aver provato a ribaltare il Casato Reale durante la lunga vita di Zick Xenova III, per poi perdere completamente potere alla seduta al trono di Darlus Xenova IV... Ma tutto questo successe durante gli anni 600, ed oggi, agli sgoccioli di vita di Re Darlus, i Redefelt iniziarono a tramare qualcosa, e Lya c'entrerà sicuramente.
Ecco perché decisi di intervenire, per poterla salvare dalle grinfie di suo padre e l'intero Casato Redefelt. Costi quel che costi, supererò le difficoltà dell'Accademia ed entrerò nell'Ordine della Guerraglia; salverò Lya Redefelt e diventerò il nuovo Signore della Guerra.
Ma per fare ciò, dovrò superare due lunghi anni nell'Accademia della Spada Argentata, posto in cui ho conosciuto molti nuovi compagni della 1F; classe di cui faccio parte.
Insieme, abbiamo studiato ed appreso le arti della spada e magiche, così come ci siamo potuti confrontare con il Professor Zack e tra di noi, eppure qualcosa successe... Qualcosa che attirò fortemente la nostra attenzione...
"<<Comprensione: Provi un emozione che viene chiamata "paura"? Sai di paura.>>" disse una strana e misteriosa entità metallica, non appena si avvicinò a me e mi leccò la guancia destra. Era una Tex-Mechaniker: razza robotica e sofisticamente avanzata proveniente dalla Nazione di Yorung. La sua presenza, così come la sua voce, mi fecero arretrare al suo arrivo, spingendomi a provare terrore alla vista della sua unica presenza. Era come se fossi conscio che mi avrebbe potuto spazzare via da un momento all'altro, una vera e propria sensazione di inferiorità.
I suoi occhi mostravano degli anelli con cui continuava ad analizzarmi, e dei lunghi fili rossi che creavano uno stato di elettrizzazione nell'aria circostante.
Con il solo ed unico obiettivo di trovare e portare con noi la pianta di aloe a casa per poter salvare Kevin, non bastò l'incontro con l'entità robotica dal nome in codice di Ex-62, bensì anche l'arrivo delle bestie del Kazumu: entità oscure e maligne create dal temibile Shükanz.
Ma grazie all'aiuto dell'arsenale di Xisuna, riuscimmo a distruggerli insieme ai Mimici di Marco, Manuel ed il Dottor Misuta.
"<<Conclusione: Devi far finta che tutto quello che è successo stanotte non sia mai accaduto. Quello che hai vissuto insieme a me non doveva capitare. Le nostre razze sono da sempre in guerra, e semmai dovremmo nuovamente incontrarci, ma come nemici, dovremmo combatterci. E' una normalità che non possiamo cambiare. Noi siamo nati in un mondo in preda alla guerra, siamo stati cresciuti con queste leggi disumane, siamo stati allenati per essere macchine da guerra, per servire un falso dio. Non esiste altro che spargimento di sangue, odore di polvere da sparo, tristezza e morte. Soprattutto noi unità Tex-Mechaniker, unità di combattimento nate solo per distruggere.>>" con quelle parole, Xisuna mi lasciò con l'amaro in bocca, rimanendo a rimuginare al significato di quelle parole; al significato del pensiero dettato dall'entità che mi salvò e fece di tutto per farmi vivere- eppure il nostro più grande acerrimo nemico.
E quello lo confermò il nostro successivo incontro...
Il fratello di Xisuna Ex-62: Ex-61.
Il Dottor Misuta conosceva già Ex-61, così come Ex-62, finendo a minacciarci per poi combattere contro il nostro medico da battaglia. Ma egli ebbe la meglio, prendendo la macchina da guerra alla sprovvista, per poi scappare insieme a Xisuna.
Da quel momento non la rividi più, continuando a chiedermi perché continuavamo a combatterci, essendo che da entrambi le parti non vogliamo per nulla una guerra.
Con questa domanda che continuava a tormentarmi, insieme alla scoperta del rapporto fraterno tra Manuel e Lya- essendo entrambi dei Redefelt, tornammo nuovamente all'Accademia.
Da lì, continuammo i nostri allenamenti e le nostre vite, fino a quando non arrivò improvvisamente Igea, scoprendo che stava soffrendo di una grave malattia.
Non trovando la causa però, continuerà a stare sotto osservazione dal Dottor Misuta, dunque nell'Accademia della Spada Argentata.
Da lì, continuerà con i suoi studi scolastici, essendo che l'Accademia sosterrà i suoi normali studi mentre viene controllata regolarmente, così come il Dottor Misuta proverà a trovare la causa della sua malattia, anche se sembra già avere delle teorie...
Nel mentre, la mia classe ha organizzato un torneo che sarebbe iniziato a breve, e me ne approfittai di questo giorno di pausa per tornare a casa mia insieme ad Igea, in preda all'inizio del Torneo Amichevole.
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<<Fratellone!>> sentii improvvisamente, mentre continuavo a guardare il soffitto dal letto mentre stavo nuovamente coricato. Il mio cervello era concentrato ad elaborare il motivo del mio risveglio, essendo che ero ancora in pieno coma. Ho sempre fatto quel tipo di sogni, mio padre che combatteva al fianco di qualcuno... Per sconfiggere qualcosa di temibile. Tuttavia, rimanevano solo semplici incubi che non riuscivo a scrollarmi via. Mentre cercavo di svegliarmi e connettermi con il mondo, poggiai il mio braccio destro sulla mia fronte, sospirando e rispondendo;
<<Sì... Sono già sveglio.>>
Improvvisamente si aprii la porta, come se avessi il permesso ad Igea di entrare in stanza.
Indossava un lungo grembiule color rosso con dei fiori bianchi, che si chiudeva allacciando due fili resistenti sulla schiena. Si poteva intravedere che indossava un reggiseno a forma di fascia grande che copriva l'intero petto e la schiena.
<<Che diamine...>> sussurrò Igea non appena entrò in camera mia;
<<Entrambi riusciamo ad avere un giorno libero e lo passi a dormire? E' già mezzogiorno inoltrato, alzati. Uff.>> continuò, imbronciandosi.
<<Hehe... Hai ragione...>> dissi, rispondendo con una lieve risatina. Mi alzai e mi diressi in cucina con Igea.
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Igea è molto differente da me.
Mentre io ho un obiettivo e ho intenzione di riscavare il passato, lei fu sempre contraria a questo mio intento.
Ha sempre insistito che riscavare il passato di nostro padre e diventare come lui non mi avrebbe portato in nessun posto, anzi, è sempre rimasta con la paura che mi potrebbe succedere qualcosa se solo lo avessi fatto.
Al di fuori di Giarogia si nasconde un mondo pericoloso, nemici formidabili e verità celate; Arlebast, Yorung, Skoten e il Kazumu.
Quest'ultimo è dove si è sempre detto che i Signori della Guerra perirono- dove mio padre ci lasciò la sua preziosa vita.
Adesso, con me ho solo l'orologio da taschino che Draug e Dreug mi diedero, un prezioso cimelio lasciato da mio padre a me, senza alcun valore o significato.
Con le sue lancette costantemente puntate verso le 23:59, quest'orologio non donò mai nessuna particolarità.
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Insieme ad Igea mangiammo un piatto caldo con verdure e patate preparato da lei, essendo che promise che si sentiva momentaneamente bene. Apparentemente, le cure ed i trattamenti forniti dal Dottor Misuta stavano avendo finalmente effetto.
Mentre la stavo aiutando a ripulire il tavolo, le dissi;
<<Anche se ti senti bene, non vuol dire che devi strafare. Lascia pulire a me il tavolo.>>
Igea mi guardò, e mi donò un sorriso a quello che le dissi;
<<Oh oh, il fratellone ha iniziato a diventare responsabile?>> chiese con un ghigno sul suo viso e uno sguardo scaltro, mentre continuava a ridacchiare con gusto.
<<Parli proprio come se non avessi mai fatto nulla in vita mia.>> le risposi con tono ammaliato, mentre continuai a pulire il tavolo.
Avevamo in programma di andare a far visita a Draug e Dreug, essendo che volevo ringraziarli di persona per aver aiutato Igea il giorno in cui stava male.
Per noi, loro erano come dei padri adottivi, visto che si presero cura di noi per molti anni.
Passarono già sei anni da quella tragedia, e dovemmo solo ringraziare loro due, insieme a quella strana persona col manto verde.
Non compresi ancora la sua identità, ma credo fortemente che possa essere la leggenda di Arashi; come molte persone raccontano i suoi avvistamenti.
<<Bene, comincia a cambiarti. A breve usciamo, passiamo prima dai Rentown. Vorrei ringraziarli di persona, se possibile.>> dissi, mentre finii di pulire il tavolo. Igea terminò a sua volta di asciugare i piatti appena lavati, e disse;
<<Va bene.>>
In direzione della stanza, Igea si incamminò per potersi cambiare i suoi abiti.
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L'Ordine Praxis, gestito attualmente solo dai fratelli Rentown- Draug e Dreug, sono in servizio da numerosi anni, con l'obiettivo di portare sicurezza e aiutare tutti gli sfortunati del terzo anello ed i bassifondi, così come controllare il passaggio esterno ed interno delle mura di Giarogia.
Inoltre, Dreug si occupa anche dei contatti con il Casato Reale, mantenendo una linea di comunicazione attraverso tutti gli anelli.
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Passò qualche minuto, notando che Igea uscì dalla stanza con un vestito che non le vidi mai addosso e con i capelli sciolti. Inoltre, portava anche una collana color oro sul collo, mostrando in pieno petto un cuore color bianco.

Inoltre, portava anche una collana color oro sul collo, mostrando in pieno petto un cuore color bianco
Si sistemò per bene per l'occasione, nulla da dire.
Il suo vestito risaltava molto la sua personalità; bella ed attraente, anche se in età giovanile.
<<Fratellone! Come sto? Sto bene così?>> chiese Igea, guardandomi con uno sguardo ricolmo di aura positiva. Il suo fascino non passò inosservato di fronte alla sua bellezza!
<<Wow... Beh, non ho nulla su cui lamentarmi.>> risposi, dopo aver approvato il suo modo di vestirsi, sorridendogli non appena lo chiese.
Cercai di essere abbastanza diretto, essendo che ogni tanto non fa male fare dei complimenti alla propria sorella.
Ma dopo aver detto ciò, iniziai ad incamminarmi per la mia stanza.
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Questa è la mia vita.
Il mio desiderio era quello di poter salvare il mio primo amore, e di poter rilanciare la sfida scoccata dal padre di Lya stesso.
Non di certo per motivi storici o per i danni che hanno recato a Giarogia fino ad oggi; non ho mai avuto desideri così nobili. Potrà sembrare egoista, ma il mio unico motivo è per poter liberare Lya dalle grinfie del suo casato.
Anche Manuel lo disse; il vero desiderio di Lya è quello di poter frequentare una vita normale, come tutte le altre ragazze, ed intraprendere il proprio cammino.
Ma a causa di suo padre, nulla di tutto ciò le è possibile.
Ma perché proprio Lya? E perché proprio dopo averle fatta frequentare la scuola di Hallenwart? Tutto ciò è a noi ancora ignoto.
A detta sua, suo padre fu sempre contrario a mandarla nel Terzo Anello, ma qualcosa dai piani alti del Casato lo portò ad intraprendere questa scelta, e Manuel non poté fare nulla oltre che guardare. Tuttavia, Lya manteneva un comportamento molto gioioso quando tornava a casa, dopo le lezioni alla scuola di Hallenwart, scoprendo che era grazie a noi e alla compagnia che le offrivamo. A sentire ciò, il mio umore migliorò immediatamente, considerando le mie scelte azzeccate!
Ma tutto ciò non durò a lungo, fino a quel giorno...
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Non appena mi cambiai, mi diressi verso il mio comodino situato vicino al letto, era di legno, dunque non appena aprii il cassetto si udì un rumore di legno sfregare, dando accesso al suo contenuto; dentro c'era il mio orologio, insieme ad un braccialetto di rame con un cuore rosso colorato a mano.
Quel braccialetto valeva molto per me, ed a pensare che era passato già un mese da quel giorno...
<<Lya... Ti prometto che ti salverò il prima possibile.>>
Sussurrando ciò, presi i due oggetti e li indossai; l'orologio al collo grazie al sostegno di una cordicella fine color marrone, ed il braccialetto nel polso destro.
E fatto ciò, mi diressi nuovamente in cucina e diedi il via libera ad Igea per uscire di casa.
Mi ero vestito con una maglietta color bianca a maniche lunghe, essendo che faceva abbastanza freddo, ed un pantalone color grigio.
Dunque, uscimmo di casa per raggiungere la residenza dei fratelli Rentown, mentre la mia mente era ancora invasa dai pensieri di quel giorno.
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Quel giorno la mia vita cambiò.
Quando arrivò quel carro di fronte alla scuola, apposta per Lya.
Chi se lo sarebbe mai immaginato che era venuto apposta per portarci via Lya, prima ancora che riuscissi a ricambiare i miei sentimenti.
<<No aspetta Lya!>> esclamai, nella speranza che potesse tornare indietro.
<<Perché devi andare, pensavo che saremmo rimasti insieme... Per sempre, noi quattro... Abbiamo ancora tanta strada da percorrere insieme!>> continuai, gridandole contro. Ma le mie parole non la raggiunsero, bensì...
<<Lasciami stare... Per favore.>> l'unica frase che riuscì a dirmi, era di lasciarla stare, come se avesse già accettato il suo destino.
Ed è in quel momento che compresi cosa dovessi fare.
Ed è lì che nacque l'avventuriero di nome Yukkito, con un ulteriore obiettivo, oltre che diventare come mio padre.
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Giarogia - Nubilon, Residenza Praxis - Anno 703, 3 Ottobre (presente)
<<Almeno li hai avvisati? Stiamo bussando da due minuti ormai.>> disse Igea, stanca di aspettare e presa lentamente dal freddo.
<<Certo che li ho avvisati! Diamine... Non credo che se ne siano dimenticati.>> esclamai, mantenendo la calma. Li avevo avvisati tramite lettera che saremmo arrivati per un saluto, e anche per poterli ringraziare di persona.
<<Sono due persone molto occupate, magari si sono assentati un attimo.>> continuai, provando a giustificare la loro assenza. I due fratelli si occupano di mantenere l'ordine in tutto il Terzo anello ed i bassifondi, oltre che gestire degli affari interni. Dunque, non li avrei biasimati se si fossero assentati improvvisamente.
<<Ma oggi è domenica, normalmente non si dovrebbe lavorare...>> sussurrò Igea, mentre rifletteva sul motivo.
<<Ed effettivamente, perché non si lavora la domenica?>> continuò, ponendomi tale domanda.
<<Uuh... Riguardava la religione del Rodyak. Mi pare che ogni giorno settimanale corrisponda ad un Drago Ancestrale, ed il settimo giorno è quello dedicato ad un Drago di nome Raito, colei che fece nascere la vita nel nostro mondo e pose fine alla creazione di esso. Ecco perché la domenica è un giorno di riposo.>> spiegai, cercando di ricordarmi bene quali giorni fossero dedicati a quali draghi, ma la memoria mi ingannava e non lo ricordavo bene.
<<Ma i Draghi non erano 8?>> pensò subito dopo Igea, mettendomi più in confusione. Iniziai a riflettere ulteriormente, fino a girarmi la testa, urlando;
<<AAAH che ne so io! Non sono mai stato bravo in religione! Oltre il fatto che non era una materia importante per l'esame, quindi neanche l'ho studiata bene! Sti cavoli!>>
<<A volte mi chiedo come hai superato l'esame con un voto positivo...>> sussurrò Igea con tono indignato.
<<I draghi erano 8, esatto. Ma uno di quelli non lo è esattamente, ed è la Dea Blue.>> rispose una voce maschile, proveniente dalla mia destra. Mi girai, ed erano i due fratelli del Casato Praxis.
<<Ehilà!>> esclamò Draug, dopo avermi spiegato brevemente il nostro dubbio posto da Igea.
<<Aspettate da molto?>> chiese Dreug, prendendo le chiavi dalla sua giacca dal mantello lungo color marrone.
<<Ah... Salve! No, da giusto due minuti.>> risposi, mentre mi spostai per permettere a Dreug di aprire la porta di casa.
<<Scusate l'attesa, ma avevamo una cosa da sbrigare nel Primo Anello, spero che ci perdoniate!>>
──── Dopo essere entrati ────
<<Riguardava il Casato Rayu? Mai sentito...>> sussurrai, mentre stavo bevendo da un bicchiere d'acqua offerta da Draug.
<<E' un casato del primo anello, è normale che non lo hai mai sentito. Eppure, un membro di questo casato sta frequentando la tua accademia, fa parte della 1C, si chiama Minato, il ragazzo.>>
<<Hm...>> rimasi a pensare brevemente, ma poi risposi;
<<Forse durante la Cerimonia l'avrò visto... Ma del resto, non abbiamo ancora avuto l'occasione di incontrare quelli delle altre classi.>> risposi, mentre continuavo a bere l'acqua.
<<Fa nulla, del resto, avrete quest'occasione durante l'Esame di fine anno.>> rispose a sua volta Draug, mentre si sedette sulla sedia del tavolo insieme a me.
<<Ah giusto, riguardo a questo esame; io e la mia classe ci stiamo allenando tramite un Torneo Amichevole! Mi sono allenato duramente in vista del torneo, e ho anche imparato qualche nuova abilità, vuoi vedere?>> chiesi a Draug, con tono emozionato per aver imparato delle nuove tecniche. Draug stava dall'altro lato del tavolo, ma senza esitare, mi precipitai per avvicinarmi a lui mentre gli chiedevo con euforia di mostrargli le mie nuove tecniche.
<<Ahah...ehm, va bene!>> esclamò ridacchiando, mentre con le mani mi consigliava di calmarmi.
<<Ma fai in modo di stupirmi, eh! Minimo devono essere abilità pari a quelle che sapeva usare tuo padre!>> esclamò ancora Draug, stando al mio gioco.
<<Virtus non cambia mai, eh.>> disse Dreug, mentre stava seduto sul divano insieme ad Igea, parlando riguardo il mio carattere.
<<Anche tuo fratello rimane sempre uguale, ancora con il suo modo di stare al gioco del mio fratellone.>> rispose Igea, mentre ci osservava.
<<Come stai messa tu invece? Hai novità da parte del Dottor Misuta?>> chiese Dreug, bevendo della birra analcolica direttamente dalla bottiglia di vetro.
<<Non molte, ma so per certo che la mia condizione non era così grave come previsto. Grazie alle cure del Dottor Misuta sto riuscendo a riprendermi, e sta provando a realizzare qualcosa che permetterà alla mia condizione di cessare per sempre. Per il momento, continuo a prendermi delle semplici cure che riducono questa mia condizione, rimanendo sotto osservazione.>>
<<Capisco, mi fa piacere saperlo. Immaginavo che fidarsi del Dottor Misuta era una buona idea. Dopotutto, fu sempre abile nello studiare ed analizzare i problemi, risolvendoli ogni volta.>> contestò Dreug, elogiando il Medico.
<<Ma se è così bravo, come mai è solo un comune medico che si occupa di prendersi cura degli studenti di un accademia?>> chiese Igea, con una domanda molto furba per una bambina di soli 12 anni. Dreug ci rifletté un attimo, per poi rispondere al meglio dei modi;
<<Il Dottor Misuta fu costretto a lavorare per l'Accademia, ma in realtà fu sempre un grande scienziato medico, riuscendo addirittura ad usare attrezzature e tecnologia nemica per i suoi esperimenti ed invenzioni. Fu anche colui che creò originariamente la cura per lo Zofforo, ma il Casato Reale scoprì l'origine dei suoi esperimenti, sequestrando tutto quello che c'era dentro il suo laboratorio e bandendo Misuta dalla Fazione Tecnologica. Vedendo ciò, decidemmo di aiutarlo ad entrare nell'Ordine della Sanità, trovandogli dunque posto all'Accademia. Ecco chi è veramente il Dottor Misuta, possiamo dedurre che nasconde molto bene il suo passato, essendo che per colpa del Casato Reale non riuscì a salvare la sua famiglia.>> spiegò Dreug, mentre guardava il suo riflesso nella bottiglia di vetro; poi sospirò.
<<A pensare che il Dottor Misuta ha passato tutto ciò... Mi chiedo perché il Casato Reale ha reagito così.>> si chiese Igea tra sé e sé, mentre Dreug lo osservò;
<<Sappiamo molto bene che non fu il Casato Reale a decidere la chiusura del Laboratorio di Misuta. Sicuro al 99% fu una decisione del Casato Redefelt, essendo che la medicina dello Zofforo ha portato molti soldi ai tempi. Ma queste informazioni... Non posso riferirle ad una bambina.>> pensò Dreug, continuando a bere dalla bottiglia.
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E' così, dopotutto.
Molti nodi in questo mondo devono ancora venire al pettine.
Ed uno di questi... E' la verità sui Tex-Mechaniker.
E qualcuno, tra di noi, era molto vicino a scoprirla.
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Misuta's POV
<<Apri tu, o devo aprire io con la forza?>> chiesi, mentre stavo ad osservare la porta di pietra. Mi ritrovavo nuovamente a Yorung, ma stavolta, da solo.
<<Tranquillo, tranquillo. Sto-kzz- arrivando.>>
Andai a far visita a Ex-31 durante il mio "tempo libero di fine settimana".
Mi mandò un messaggio tramite il dispositivo di comunicazione che mi diede anni fa, dicendomi che aveva un grosso problema tra le mani.
Anni fa, Ex-31 ricevette una terribile notizia; che Ex-62- ovvero sua figlia- doveva sottoporsi ad uno strano intervento considerato come rituale per i nuovi nati a Yorung, e che Ex-31 si oppose. Ma questa sua decisione ne valse la vita di sua moglie- Ex-30, e la cattura di Ex-61 e la custodia di Ex-62 impartita a Ex-10.
Inoltre, anche lo status da disertore peggiorò le cose, diventando un ricercato.
Nel mentre, Ex-31 passò vari giorni nel turbolento deserto di Yorung, scarseggiando di petrolio per continuare a vivere.
Ciò gli recò una grave malattia, o meglio, anomalia di sistema, ma purtroppo non si poté mai riparare.
Quel giorno stesso lo trovai io, durante un escursione nel deserto per perlustrare la zona.
Lo salvai, creando così un patto; lo avrei salvato ed aiutato a trovare sua figlia, mentre lui mi avrebbe passato varie informazioni riguardo Yorung e i Tex-Mechaniker.
Questo l'Ordine della Guerraglia ancora non lo sa, poiché se avessero mai trovato un'alleanza tra me e i Tex-Mechaniker, avrei rischiato la mia vita, oltre che l'avrebbero tenuto in ostaggio e rinchiuso in qualche cella a Giarogia.
Un'alleanza con Ex-31 fu una delle mie migliori scommesse.
Ex-62's POV - STACEX attivata - Primo incontro con Misuta, Yukkito, Mar e Recon
(Nota: i dialoghi dentro le "(──)" stanno ad indicare le frasi dette originalmente in un'altra lingua, ma che per motivi di narrazione verranno ovviamente scritti nella lingua umana. Questa funzione venne offerta grazie al Sistema di Traduzione Autonoma della Classe EX installata nelle unità Tex-Mechaniker [STACEX])
<<(Fratello!)>> esclamai, prendendo mio fratello al volo. Stava combattendo contro Misuta, ma venne colto alla sprovvista, perdendo il duello. Egli sottovoce disse;
<<(Andiamo via.)>> fui sorpresa da quella sua intenzione: normalmente mio fratello fu sempre una persona che non si ritirerebbe mai dal campo di battaglia, se non per ordini di nostro Padre. Obbedii al suo ordine e lo presi dalle spalle, attivando i miei stivali gravitazionali e lasciando il campo di battaglia. Sotto il mio sguardo capitò nuovamente lui... Yukkito. Lo scannerizzai un'ultima volta usando il mio Biologische Durchmesser Scanner (= Scanner del Diametro Biologico), rilevando la sua anima e salvandola nella mia Banca Dati. Inoltre effettuai la BDS anche sugli altri individui, risultandomi informazioni per "Mar, Recon e Misuta", e poi mandai tutto all'HQ (Hauptquartier = Quartier Generale).
<<(Con questo dovrebbe essere tutto...)>> dissi tra me e me. Ex-61 chiese;
<<(Hai mandato tutte le informazioni che servivano a nostro Padre?)>> annuii e risposi con un semplice: <<(Già... L'ho fatto.)>>
<<(Brava sorellina, stai finalmente imparando.)>> rispose con volto freddo, io lo guardai ma non mi feci abbindolare dal suo altruismo... Io non dimenticherò mai cosa mi fece passare.
Dopo un breve viaggio, si iniziò a intravedere un'immensità di nebbia ed una gigantesca torre. Era talmente alta che sembrava potesse toccare il cielo. Quello era l'HQ di noi Tex-Mechaniker, dove abitava anche nostro padre... Ex-10.
Improvvisamente, nella mia visuale venne visualizzato un messaggio ologramma che attirò la mia attenzione. Era un messaggio di nostro Padre.
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La nostra visuale viene fornita attraverso una camera nei nostri cosiddetti "occhi", e le immagini catturate vengono trasmessi nei nostri dati permettendoci di poter agire in base a come vediamo il mondo. I nostri corpi sono connessi ad una rete chiamata MechaNet, che connette tutti gli Ex-Mechaniker e permette a quest'ultimi di potersi mandare messaggi od altre utilità vitali, sia pubblici che privati. Le informazioni ed immagini vengono proiettati da una tecnologia implementata già dalla nostra nascita chiamata ologramma; una tecnologia che nasce e viene autonomamente replicata dalla NARKE, ovvero la tecnologia di creazione su cui ci basiamo noi Tex-Mechaniker. Non è stato nostro padre, ovvero Ex-10, a creare questa complessa tecnologia di auto-replicazione (NARKE), bensì qualcuno ancor prima... Magari c'entra qualcosa la Generazione Dekade?
Comunque sia, l'ologramma è un interfaccia che ricopre completamente la nostra visuale; quando ci arriva un messaggio vedremo un piccolo pallino lampeggiare, e sfruttando la nostra mente possiamo aprire i messaggi, stessa cosa con le altre funzioni. E non serve solo per comunicare, bensì ci aiuta anche in battaglia, mostrando informazioni vitali come: i danni subiti dal corpo, le munizioni restanti delle nostre armi e anche le riserve e scorte di riparazioni, così anche un segnale GPS dei compagni ed una piccola mappa del posto, se tracciata dall'HQ.
Gli ologrammi, infine, possono essere ulteriormente manovrati espandendoli al di fuori della nostra visione. Come consiglia anche la tecnologia, può essere proiettata in maniera olografica, rendendola visibile a tutti o privatamente.
Non a caso la nostra razza è sempre stata superiore alle altre; siamo in fin dei conti la razza con la tecnologia più avanzata e all'avanguardia del mondo.
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<<(Ci aspetta per qualche motivo particolare? Insolito ricevere un invito direttamente nella sua sala di riunione.)>> dissi, rivolgendomi ad Ex-61 riguardo il messaggio. Visto che siamo connessi nella stessa rete, se il messaggio era arrivato a me, voleva dire che era arrivato automaticamente anche a lui.
<<(Ho letto il suo messaggio, non penso sia strano. A me richiede sempre una visita al suo cospetto. Se lo ha chiesto anche a te, dovresti esserne onorata. In fin dei conti, sei mancata ben tre anni da Yorung, forse vorrà avere delle spiegazioni riguardo la tua scomparsa. Da quello che ho sentito c'entra un gruppo mandato in spedizione di recente.)>>
<<(A me non frega nulla del suo cospetto. Pure se ho deciso di collaborare, non vuol dire che obbedirò a tutti gli ordini datimi. Io devo ancora vendicare──)>> la mia voce venne ostacolata dall'irritante voce di mio fratello, che iniziò a dire;
<<(Tu non devi più pensare a quella vicenda. Noi siamo delle macchine create per distruggere e conquistare questo mondo. Il resto non conta. Se ostacolerai il nostro obiettivo, a quel punto sarò pronto ad ucciderti. Non mi faccio ostacolare dall'inutile sete di vendetta come te.)>>
A sentire quella frase, dimenticai improvvisamente quello che volevo dire, e dopo qualche secondo risposi;
<<(Hai ragione... Noi siamo macchine da guerra... Non dobbiamo far altro che uccidere.)>>
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Noi siamo delle macchine, non dobbiamo provare sentimenti, né tantomeno dobbiamo provare compassione per qualcuno.
Solo uccidere, conquistare, e subito dopo continuare ad uccidere.
Questo è il nostro ciclo vitale che ci è stato imposto, il nostro modo di vivere.
Viviamo per assaporare la perdita di vite altrui, bagnati nell'orripilante odore della polvere da sparo, e nelle brillanti luci di proiettili energetici.
Ma intanto perché sento come se potessi provare dei sentimenti...?
Perché devo chiuderli in un guscio e lasciarli marcire!?
Non lo capirò mai...
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Dopo il viaggio, arrivammo all'HQ di Yorung.
Ad aspettarci era Tex-210, uno dei Tex-Mechaniker più fidati di Ex-10 che lavora al suo servizio da quando venne rifondata la città di Ahimsa, la capitale di Yorung.
Tex-210 aveva un telaio giovanile, con semplici capelli marroni corti ed occhi del medesimo colore. Inoltre, lui non era un Tex-Biomeccanico, essendo nato artificialmente piuttosto che organicamente, come me o mio fratello.
Un'altra caratteristica di noi Tex-Mechaniker era che non invecchiamo mai, perciò molti Tex-Mechaniker potevano assomigliarsi molto; questo era dovuto al fatto di poter ricreare più copie possibili degli involucri, senza badare ad inutili dettagli estetici.
<<(Benvenuti, Ex-61, Ex-62. Vostro Padre vi aspetta all'interno.)>> disse, chinandosi in senso di rispetto verso di noi e spostandosi dall'alto e arrugginito portone di metallo. Appena si spostò, il grande portone che ci avrebbe portato da Ex-10, si aprì lentamente, provocando un assordante rumore di metallo. All'interno della torre dove alloggiava Ex-10 si mostrò un'atmosfera a dir poco deprimente, essendo che il lungo corridoio era privo di luce ed animo. Era la prima volta che ci entravo dopo tre lunghi anni, e non lo ricordavo così tanto malridotto.
Ex-61 cominciò a fare strada ed io lo seguì per la struttura interna della torre.
Il posto era ricoperto di chiazze di ruggine che ricoprivano le pareti metalliche, e in più era privo di luci, perciò dovevamo muoverci con la torcia che avevamo incorporato sulla spalla destra, che usciva tramite un piccolo sportellino.
<<(Ma è fatto apposta?)>> chiesi, muovendomi a pari passo dietro a Ex-61.
<<(Cosa sarebbe fatto apposta?)>> chiese a sua volta Ex-61, mentre non si girò minimamente verso di me, continuando a percorrere la sua strada verso il prossimo portone.
<<(Questo tipo di struttura... Non sembra proprio un HQ, me lo ricordavo diverso.)>> dissi, mentre mi giravo a destra e sinistra, analizzando l'area.
Dopo una breve camminata, senza aver ricevuto risposta alla mia precedente domanda, raggiungemmo un altro portone; quello che ci avrebbe portato al cospetto di Ex-10.
<<(Qui dentro ci sta Ex-10, ovvero nostro Padre. Spero non sei tesa per il suo incontro.)>> disse Ex-61, con tono sarcastico, ma rimanendo con un volto impassibile.
<<(Come se lo potessi mai essere... Io non ho ancora perdonato nostro Padre.)>>
<<(Non c'è bisogno che lo perdoni, visto che non c'è nulla di cui debba essere perdonato.)>>
<<(Frat──Ex-61. Come hai potuto veramente passare sopra a quella vicenda? Ti sei dimenticato le origini della nostra famiglia?!)>> dissi gridando contro mio fratello, poi abbassai il volume della mia voce e continuai: <<...(ti sei veramente dimenticato il male che ha fatto a noi? Veniamo trattati come burattini, come totali macchine da guerra... Ma noi... In realt──)>>
Improvvisamente, mi sentii come se il mondo si fosse girato; la mia visuale era puntata verso Ex-61, ma in un lampo stavo ad osservare il corridoio.
Mio fratello... Mi aveva tirato appena un sonoro schiaffo.
<<(Rinnego... Rinnego il fatto che nostro Padre riponga più fiducia in te che in me.)>> disse Ex-61 con un tono deluso e privo d'animo. In quell'unica frase riuscivo a captare quello che erano le vere emozioni soppresse di mio fratello, un senso di malinconia puro.
Io, mentre mi tenevo la guancia con la mano destra per via dello schiaffo ricevuto, chiesi;
<<(Cosa intendi che... Ripone più fiducia in me?)>>
Al posto di rispondere, egli aprì il portone che, una volta aperto, ci invitò in una gigantesca sala piena di Server Farm─ una sala occupata per la elaborazione di dati chiamato "Datenverarbeitungszentrum" aka DVZ (= Centro Elaborazione Dati).
Il DVZ era dove tutti i nostri dati, il MechaNet, informazioni riguardo i nostri nemici e il registro guerre risiedeva.
E colui che proteggeva e gestiva il DVZ era Ex-10.
Egli stava seduto su una "specie" di trono, meglio detto come un enorme sedia collegata al DVZ tramite un grosso cavo per trasmettere i dati, per poterli monitorare. Solitamente lo fa per assistere delle truppe in missione.
Tex-210 arrivò subito dopo di noi, camminando verso Ex-10 e scollegando il cavo di rete locale dal suo trono, facendolo svegliare da un profondo sonno.
<<(Cosa c'è?)>> chiese Ex-10, mentre aprì lentamente i suoi occhi; erano di un giallo acceso, e l'interno di esso lievemente accecante, come se portasse il Sole al posto delle rotonde pupille. I suoi occhi giallo accesi, vennero accompagnati da dei capelli neri, che gli arrivarono fino al collo; erano molto lisci, come se li curasse ogni giorno.
In pochi riuscivano ad avere un aspetto così curato e unico, si riusciva subito a notare la sua superiorità in questo impero.
<<(Sono arrivati i suoi ospiti, Ex-10.>> disse Tex-210, chinandosi ed allontanandosi dal trono di Ex-10, posizionandosi dritto dietro a noi.
<<(Oh...)>> sussurrò, girandosi verso di noi. Appena ci guardò, il suo sguardo opprimente ci fece subito sentire inferiori. Quegli occhi gialli erano... Intensi.
Si illuminarono, e vari dati passarono attraverso i suoi occhi. Ci stava effettuando una scansione BDS.
<<(Sei tu, dunque.)>> disse Ex-10, rivolgendosi a me una volta compreso chi fossi.
<<(Sì, sono io. Il mio numero seriale è M29EK957EX-62.)>>
<<(Quindi tu saresti il modello M29. Un modello molto nuovo di Mechaniker.)>>
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I Tex-Mechaniker non invecchiano e sono immortali, almeno che non vengano uccisi.
L'unico motivo per cui ci riproduciamo, sia artificialmente che non, è per avere più unità combattive.
Solo una cosa ci differenzia, che visto dalla prospettiva della razza umana, è come se fosse un'età.
Il modello di Mechaniker.
Esistono vari modelli:
Gli A18, A33, A60: che rappresentano la serie di Tex-Mechaniker nata centinaia di anni fa, i primi modelli per l'esattezza. Vengono chiamati Dekade.
Poi vengono i N10, N33, N70, N/M30: che rappresentano la seconda generazione di Tex-Mechaniker, nata circa 350 anni fa. Vengono chiamati Zweikade.
Poi l'ultima generazione, i M29, M30, M40: che sono l'attuale generazione di Tex-mechaniker.
L'unica cosa che li differenzia sono i loro anni di servizi sulle spalle, le loro prestazioni in battaglia e le qualità dei loro equipaggiamenti. Veniamo chiamati Dreikade.
Quindi più vecchio è il loro numero seriale, più vecchio è il loro involucro.
Ciò non nega però che il loro Firmware possa essere lo stesso; un cambio di Firmware equivale anche alla perdita di memoria... Quindi sarebbe come essere re-inizializzati.
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<<(Sì, sono il modello M29. Sto in servizio da più di 30 anni, esattamente da 31 anni, 8 mesi, 27 giorni, 13 ore, 14 minuti e 33 secondi. Che cosa mi porta al suo cospetto?)>> dissi, cercando di mantenere più ferrei i miei nervi.
<<(Capito... Tex-210, prendi per piacere tu il mio posto a guidare gli ET-4 in battaglia, appena ti connetterai alla loro MechaNet ti spiegheranno il compito a loro assegnato. Invece a te, Ex-62, ti devo parlare di un grosso compito che riguarda l'intera Yorung. Lo facciamo davanti una tazza di petrolio, che dite?)>> chiese Ex-10 rivolgendosi anche a Ex-61.
<<(Se è il petrolio estratto dalle grotte di Exodus, volentieri.)>> rispose Ex-61 con tono ironico.
<<(Sempre quello, non abbiamo roba di poca qualità qui.)>> disse infine Ex-10, mostrandoci la via per la sala riunioni.
Ci spostammo in una stanza a parte, piccola e quadrata, con delle pareti ben più accoglienti essendo che mostravano una barriera trasparente con degli sfarfallii rossi. Inoltre, al centro della stanza, un tavolo con un piede solo centrale ci accolse, con una borraccia da un litro di puro petrolio delle caverne Exodus di Yorung. Era una stanza strana; difatti, non appena entrati, ricevemmo un errore dall'ologramma, citava: "Impossibile connettersi al MechaNet entro il tempo limite, contattare un amministratore.", ma improvvisamente Ex-10 mi chiese;
<<(E' la prima volta che entri in una stanza isolata, giusto? E' normale che sei fuori dalla MechaNet, questa stanza è fatta apposta per evitare che qualcuno possa entrare nella nostra rete e sentire le nostre discussioni. Se hai notato la barriera, serve proprio a questo.)>>
<<(Può succedere una cosa simile?)>> chiesi con tono curioso.
<<(Sì, vengono chiamati attacchi informatici. Anche a distanza di anni dalla fondazione della nuova MechaNet, non finiscono mai di attaccarci.)>> rispose Ex-10, poi Ex-61 continuò;
<<(Questi Mechaniker vengono chiamati... "Hacker", e molte volte lo fanno per andare contro i nostri obiettivi... Come tu stessa hai fatto.)>>
Irritata da questa accusa improvvisa, esclamai contro mio fratello, sbattendo fortemente le mani sul tavolo della stanza e facendo oscillare la tazza di petrolio;
<<(Perché diavolo lo devi tirare adesso in ballo?!)>>
Ex-61 mi guardò con uno sguardo tagliente, senza dire nulla.
<<(Quella ormai...)>> dissi, mentre mi calmai e ritornai a sedermi, con voce tremolante.
<<(...è storia passata, lasciala fuori da questi problemi.)>> continuai. Egli non rispose subito, bensì aspettò brevemente per poter sussurrare;
<<(...hai ancora troppi sentimenti.)>>
<<(Che dici?)>> chiesi, incredula a ciò che disse. Egli ebbe l'onore di ripetere e specificare quello che volesse intendere poco fa.
<<(Tu... Stai cominciando a sviluppare troppi sentimenti. Questo, in guerra, ci porterà solo disgrazie. Ti ho vista con quegli umani, ecco perché sono venuto a prenderti.)>>
<<(Mi stavi spiando?!)>> chiesi innervosita. Quindi non mi venne a prendere poiché voleva salvarmi o robe simili... Ma perché mi trovò insieme a degli umani. Sentir ciò mi deluse ulteriormente.
<<(E' stata una mia idea.)>> disse subito Ex-10, interrompendo i battibecchi nostri.
<<(Ma perché!?)>> chiesi ancora.
<<(Questo perché...─)>>
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Misuta's POV - STACEX attivata
<<(...perché tenerti in squadra sta diventando pericoloso.)>> disse una voce robotica, da un piccolo altoparlante offerto da Ex-31.
<<Ecco come stanno le cose...>> dissi, mentre stavo seduto sul divano impolverato di Ex-31.
<<Ma dimmi... Quindi stai origliando le loro conversazioni con la Meck...meza...metane...quella roba lì?>> chiesi mentre mi bevevo del caffè che portai con me da casa, seduto sul divano.
<<MechaNet.-kzz- No, non posso spiare tramite la sua connessione, per qualche motivo dentro quella stanza-kzz-la MechaNet non prende, ma per fortuna, da involucri appena nati-kzz-,gli impiantai un rilevatore di movimento e di comunicazione sia a Ex-61 che Ex-62-kzz-, ma per qualche motivo Ex-61 non lo possiede più, durante il riformatorio lo avranno notato e l'avranno disinstallato-kzz-. Ma Ex-62 lo ha ancora, quindi posso sfruttarlo.>>
<<Huh, esperto di pedinaggio. Mi piaci.>> risposi, mentre Ex-31 continuava ad origliare le conversazioni dei tre Tex.
<<Ma comunque...>> dissi, mentre rovesciai la borraccia sottosopra dove un tempo alloggiava del caffè, per assicurarmi che era veramente finito. <<...se Ex-62 aveva un rilevamento gippu...geippi...ah quella cosa lì! Perché non hai provato a salvarla? Lei fuggì, potevi andargli in contro.>>
<<GPS. Comunque...-kzz-, non potevo, semplice.>>
<<Come non potevi?>> chiesi meravigliato, posando la borraccia vuota dentro il mio zaino. Stava vicino a me, sopra il lato destro del divano.
<<Io non avrei mai potuto mettermi contro l'intera Yorung...-kzz- Non volevo rovinare la vita di mia figlia. Semmai l'avessi fatto, anche lei sarebbe una esiliata adesso-kzz-. L'ho già rovinata quella volta...>> rispose Ex-31 con un tono depresso. Erano così strani quei Tex-Mechaniker; non avevano sentimenti, non li sviluppavano, eppure... A volte sembravano più umani di noi.
<<Ora capisco perché sei sempre stato un fallimento come padre e marito. Beh non mi stupisco, siete pur sempre delle macchine, che normale non dovreste provare dei sentimenti.>>
<<Non posso biasimarti, noi Tex-Mechaniker siamo nati apatici, non proviamo nulla verso nessuno. Delle vere macchine da guerra.>>
<<Mi dai pure ragione eh...>> dissi, alzando il mio sguardo, osservando il soffitto di pietra.
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I Tex-Mechaniker sono delle entità veramente strane.
E' come se provassero dei sentimenti, ma non riescono a svilupparne...
Oppure sono costretti a non doverne sviluppare?
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Ex-62's POV - STACEX attivata
<<(...perché tenerti in squadra sta diventando pericoloso.)>>
Guardai Ex-61 con occhi sconvolti. Veramente pensava questo di me...? Veramente stavo diventando un peso per mio fratello e gli altri Tex...?
<<(Non è di questo che dobbiamo parlare.)>> disse improvvisamente Ex-10, fermando il nostro battibecco. Si avvicinò a me, alzandosi dalla sua sedia, e camminando a passo lento;
<<(Cosa vorrebbe fa--re...?!)>>
Improvvisamente tirò un pugno sul mio telaio, precisamente in alto a destra del mio petto, circa centralmente, destabilizzando la zona dove il pugnò atterrò.
Fu abbastanza forte da far cadere alcuni pezzi del mio telaio a terra, rotti, e poi continuò;
<<Scusami, ma sono delle contromisure che devo prendere. Non vogliamo delle orecchie in più durante la nostra riunione.>>
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Misuta's POV - STACEX attivata
<<(Cosa vorrebbe fa--r-----*interferenze*>>
<<Non può essere...>> sussurrò Ex-31, mentre comprese quello che era appena successo.
<<Cosa intendi dire, barattolo di ferro?>> chiesi, mentre stavo coricato con la schiena sulla spalliera del divano. Non compresi bene il motivo per cui Ex-31 era preoccupato, ma lentamente capì che la comunicazione con gli altri Tex era stata tagliata.
<<Ex-10... Per qualche motivo-kzz- ha compreso che noi stavamo origliando tramite un dispositivo esterno, e lo ha distrutto.-kzz- Mi sa che il nostro piano è fallito.>> spiegò Ex-31, con voce sconfitta. Era la nostra unica possibilità se volevamo comprendere l'obiettivo di Yorung; e l'unico piano andò distrutto insieme al dispositivo di Ex-62.
<<Bene, allora mi sa che per oggi la festa è finita. Beh, lentamente si stava facendo tardi, dunque credo che non c'era molto altro da fare.>> dissi, alzandomi ed equipaggiando il mio zaino. Ex-31 mi guardò sconfitto, e disse;
<<Credo-kzz- di sì.>>
<<Per il momento posso solo che tornare a Giarogia. Ma al più presto dovrò dirigermi anche io ad Ahimsa... Ho le coordinate per farlo, ma non è oggi quel momento che cerco.>> pensai, uscendo dalla grotta e lasciando dunque Yorung.
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Ex-62's POV - STACEX attivata
<<(Va bene, Padre.)>> rispose Ex-62 non appena nostro Padre ci fermò, mostrando un volto indifferente.
<<Cos'è che non va in me...?
Io non riesco a comprendere, è veramente così sbagliato provare dei risentimenti?
Io non penso di star sbagliando qualcosa... Non penso di essere nel torto!
Yukkito... Yukkito mi ha provato che si può legare pure un'amicizia tra razze differenti!
Perciò... Perché tra noi stessi è pure impossibile? Perché dobbiamo solo pensare alla guerra?!>> pensai, ma a lui non fregava nulla di me o dei miei pensieri, dunque cercai di liberare la mia mente, ed iniziai ad ascoltare Ex-10.
<<(Ex-62.)>> disse improvvisamente Ex-10 smuovendo i miei pensieri, girando il suo volto verso di me. Lo guardai a mia volta con volto serio e aspettai che continuasse;
<<(Ti devo passare dei dati molto importanti. Accedi alla rete locale che aprirò adesso.)>> disse, avviando un ologramma esterno, mostrando dei dati anche nella mia visuale e di quella di mio fratello. Il tavolo dove eravamo seduti si riempì con finestre di sistema di colore blu.
Alcune finestre erano pieni di dati riguardo una certa spedizione chiamata "ET-4 Deus Ex-Machina"
<<(Cosa vuol dire questa spedizione...?)>> provai a chiedere con tono da sorpresa, ma allo stesso tempo in ansia di sapere cosa potesse essere.
<<(Questa spedizione sarà la più importante della nostra razza. Dopo varie ricerche effettuate negli Archivi del Mondo, abbiamo compreso come riportare in vita il Deus Ex-Machina. A quanto riportato nei registri, questa torre venne costruita dalla Generazione Dekade dopo una vicenda chiamata "Eclissi". Cosa esattamente fu questo Eclissi non giaceva nei Registri, visto che erano criptati in un linguaggio a noi sconosciuto; forse la Generazione Dekade era a conoscenza di qualche segreto su cui noi non siamo ancora giunti a conclusione, oppure c'entrano gli umani. Pure se si dice che il vero Deus Ex-Machina era il modello A18BA700EX-01, ma non abbiamo ulteriori informazioni al riguardo.)>> raccontò Ex-10, optando per la teoria che il Deus Ex-Machina era il famoso Tex-Mechaniker Ex-01; il primo Tex di NARKE.
<<(E la formazione ET-4 cosa dovrebbe riportare?)>> chiesi, osservando la formazione ET-4; era formata da 2 Tex-Biomeccanici e 3 Tex-Narkemeccanici. Ex-10 inviò ulteriori dati nella nostra finestra digitalizzata; conteneva dei materiali che il gruppo ET-4 doveva raccogliere.
<<(Il componente più importante per la costruzione della torre, il carburante per attivarla; il Flusso Pyrotheum. E' un potente flusso di lava raffinato che, se miscelato col mana umano, può divenire denso e potrà essere usato come carburante per la Torre di Bastion. Dunque, se questo liquido si riesce ad inserire nel nucleo della torre dovrebbe attivare il motore... Ma come verrà risvegliato il Deus, non lo sappiamo ancora bene. Così come non sappiamo il motivo per cui dovrebbe essere capace di risvegliarlo. Sappiamo solo cosa dobbiamo fare, ma non le motivazioni dietro.)>> spiegò Ex-10, mentre restava concentrato sul suo obiettivo.
<<(Okay... Capisco, ma io in tutto questo a che servo...? Non capisco neanche cosa sia e perché volete evocare questo Deus. Ho troppe domande...)>> chiesi, cercando di arrivare al nesso della discussione.
<<(Non abbiamo nessun Pyrotheum in mano, bensì solo della semplice lava, che però potremmo riuscire a farla diventare Pyrotheum, e per questo ci serve un mana molto raffinato. Come ben saprai, noi Tex-Mechaniker non pratichiamo mana, ma abbiamo in pugno un simpatico regno qui vicino che potrebbe fare al caso nostro...)>> disse Ex-10, aprendo una mappa del mondo. Mostrava Yorung in basso a sinistra, Giarogia in alto al centro del mondo, il Kazumu in fondo a destra e Arlebast alla destra di Giarogia.
Ex-10 col suo dito puntò Giarogia e disse;
<<(Dovremo dichiarare guerra a Giarogia, ma stavolta non giocheremo... Costi quel che costi, dobbiamo prendere il loro re; e fargli uscire ogni singola goccia di mana che possiede dentro il suo sangue finché non potremo purificare la lava facendola diventare Pyrotheum. Il nostro nuovo obiettivo adesso è risvegliare il Deus Ex-Machina, per poter sconfiggere una volta per tutte il Kazumu e Shükanz. Abbiamo ancora dei conti in sospeso con Darlus e quel verme di un Imperatore del Kazumu; la Guerra dello Zofforo, del Ponte e dei Quattro Fronti sono stati degli schiaffi morali per noi, inoltre so bene che il traditore di un vostro... "padre", si è alleato con gli umani. Yorung non è mai stata schiacciata moralmente quanto negli ultimi anni, e...)>> disse Ex-10 con più convinzione possibile. Poi si alzò dalla sedia affacciandosi alla finestra, guardando la città futuristica ma malridotta di Ahimsa.
<<(Il nostro impero di macchine sta per cadere per colpa del Kazumu e di Arlebast, ci stanno lentamente annientando. Fino a qualche decennio fa tenevamo un grande numero di macchine in funzione che combattevano per il nostro impero, eravamo più di 500.. Eppure, nello stato attuale delle cose, il nostro numero si è abbassato a meno di 100... Siamo rimasti veramente in pochi. Ora è il momento di risorgere, se riuscissimo ad evocare il Deus Ex-Machina... La prossima guerra sarà nostra.>> spiegò Ex-10, rendendo presente il triste fatto che Yorung stava passando uno dei periodi peggiori.
<<Riparati, dovrai essere operativa per il giorno dell'assalto; tu sarai il nostro asso nella manica, sei l'ultima unità rimasta della Generazione Dreikade... L'ultimo baluardo di speranza per la nostra razza. Il tuo involucro è veramente forte.)>>
Restai in silenzio, con un ansia assurda addosso.
Sentirsi la responsabilità di un'intera nazione non era semplice, e per me era una cosa nuova; non ero abituata a sentire questo peso sul mio telaio.
Dopo averci riflettuto, ed aver compreso quello che era meglio e giusto fare, sospirai e dissi con tutte le mie forze;
<<(Farò il mio meglio per servire questa nazione... Padre.)>>
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Virtus's POV - Fine giornata
<<Bene, noi allora andiamo.>> dissi, allontanandomi insieme ad Igea da casa dei fratelli del Casato Praxis. Era buio fuori, e dopo aver passato una giornata con loro, ed aver avuto la possibilità di mostrare le mie nuove abilità a Draug, decidemmo di tornare a casa.
<<Va bene, buona fortuna ad entrambi, sia per il Torneo, che Igea per riprendersi.>> disse Draug, salutandoci con la mano.
<<Heh, lo faremmo!>> esclamai con un largo sorriso, e determinato di portare a casa la vittoria.
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Il giorno del Torneo Amichevole stava per arrivare, ed il Torneo della Spada Argentata era imminente. Il Torneo sarà il primo grande ostacolo per raggiungere la Vetta di Giarogia, ed il primo dei tanti ostacoli che si pareranno sulla nostra strada.
Per il momento... La nostra avventura, continuerà.
◖Fine capitolo 9◗
◖Fine Volume 1◗
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