Capitolo 7: Il destino di Akane
- Kevin Star
- 28 ago 2023
- Tempo di lettura: 50 min
Prateria a nord di Adarmas - 3 Settembre - Anno 652 - Ore 8:15 - Kevin's POV
Dopo esserci fatti una bella dormita Akane ed io decidemmo di alzarci e di prepararci per una nuova giornata di avventura verso il suo paese natale: Noremas; uscimmo dalle nostre tende ed attendemmo di essere svegli del tutto per poter partire. Ci eravamo accampati la notte prima nella prateria a nord di Adarmas, poiché il giorno precedente erano accaduti alcuni contrattempi che non ci avevano permesso di viaggiare più velocemente ed in modo unito: avevo litigato con la mia amica ed in più dovetti affrontare un nobile che voleva far del male ad una ragazzina; fortunatamente riuscii a salvarla diventando più forte e feci anche pace con Akane, decidendo subito dopo di continuare insieme la nostra avventura.
"Beh, che dire... è iniziato il mio terzo giorno di avventura e sono ancora vivo, incredibile eheh... è pensare che fino a qualche tempo fa non avevo neanche il coraggio di uscire di casa da solo; te Akane come stai?" Le chiesi gentilmente dopo essermi stiracchiato tirando le braccia all'insù e chiudendo per lo sforzo i miei occhi, riaprendoli subito dopo per poterla guardare sulla mia destra.
"Eh... io...? Abbastanza bene... penso." Mi rispose utilizzando un tono moscio insieme ad uno sguardo freddo, sembrava anche come se avesse la testa tra le nuvole. Nel mentre si poteva notare il dolce vento che fece muovere l'erba insieme ad un sole luminoso e gentile.
"Mmhh... qualcosa non va? Hai per caso dormito male?" Domandai mentre cambiai il mio tono di voce da gentile a teso e facendo una faccia piuttosto preoccupata, alzando leggermente il mio braccio destro verso di lei.
"Nono... va tutto bene... veramente." Akane fece un'espressione triste ed abbassò leggermente il suo volto mentre il suo tono divenne sempre più flebile. Rimasi stranito e provai a convincerla sul dirmi cosa le stesse preoccupando tanto, siccome anche nei giorni prima sembrava che avesse alcuni comportamenti insoliti di quel genere: ma questa volta era più prolungato.
"Sai che se succede qualsiasi cosa puoi dirmi tutto, no? Proverò a fare del mio meglio per aiutarti!" Esclamai con tono fiero e tornando con un sorriso sul mio volto, alzando il mio braccio destro ancora di più e stringendo il pugno per far vedere il muscolo.
"N-nulla... se proprio sei preoccupato, ti posso dire solo una cosa; in parole povere il rapporto che ho con la mia famiglia in questi tempi... e-ecco..." Akane non sapeva come finire la frase e per l'agitazione intrecciava le sue dita varie volte fra di loro, facendo un viso molto insicuro ed abbattuto. Decisi di consolarla e di fermarla siccome la vidi in difficoltà nonostante avesse rialzato la sua voce, pensando che forse potesse essere un qualcosa di abbastanza brutto che non si dovesse dire con tanta facilità.
"Va bene... fermati, lasciamo perdere; non c'è bisogno che tu me lo dica... tanto penso che non ci capirei molto, ahahah, però se vuoi un aiuto basta chiederlo e adempirò al mio dovere!" Le continuai a sorridere e misi le mie braccia dietro la testa, rimanendo ben dritto e composto.
"C-certo... grazie. Ah! giusto! Dobbiamo festeggiare per te che sei arrivato al livello 2! Non dobbiamo dimenticarlo!" Esclamò Akane entusiasta mentre trasformò quel volto insicuro in uno sguardo pieno di felicità con un sorriso orgoglioso; improvvisamente era tornata quella di sempre come se avesse dimenticato ogni preoccupazione.
"Eh? Festeggiare? Ma sono ancora un livello basso... siamo sicuri ne valga la pena?" Domandai rimanendo leggermente perplesso e facendo una voce confusa, guardando la mia amica in modo strano.
"Uff... lo so molto bene...! Però devi ricordarti che è pur sempre il tuo primo livello! Pff... stupido." Finì la frase con tono affettuoso e fece un broncio alquanto adorabile, chiudendo il suo occhio destro e mettendosi di profilo con le braccia conserte.
"Aaahh... ma che devo fare con te?" Mi misi a sbuffare ed iniziai a grattarmi il capo con la mano destra, facendo questa domanda ad Akane con tono rassegnato e viso leggermente imbarazzato mentre guardai dal lato opposto a dove si trovava lei. La ragazza subito dopo si avvicinò a me e fece uno sguardo da furbacchiona.
"Mmmhhh... piuttosto... ieri avevi detto delle cose alquanto carine su di me. Vuoi per caso... qualche premio da parte mia... per festeggiare...? C'è davvero molto che io possa fare... lo sai?" Akane si piegò leggermente in avanti verso di me e fece delle domande continue con tono provocante insieme ad una faccia furba, prendendo il mio braccio destro e stringendolo con leggera forza verso il suo petto come se lo stesse abbracciando: andò a premere sul suo seno ed io mi imbarazzai ancora di più, diventando rosso in viso; la nobile verso la fine della sua frase aveva anche utilizzato una voce piuttosto eccitante.
"E-eehh! A-aspetta! C-cosa è questo tuo carattere improvviso?! (Non che mi dispiaccia... però non è da lei!)" Mi agitai sempre di più ed iniziai a balbettare con una voce alquanto buffa e stupida, avendo un volto sempre più rosso e pieno di imbarazzo.
"Pff... ahahahah! Devo ammettere che sei proprio carino quando ti imbarazzi in questo modo... ormai so i tuoi punti deboli caro mio!" Esclamò Akane mettendosi a ridere ed usando un tono ironico mentre mi prendeva in giro, allentando leggermente la presa sul mio arto e facendo fieramente l'occhiolino.
"Uff... ho capito che rimarrò segnato a vita per quello che ho rivelato ieri... povero me... fatemi tornare indietro nel tempo." Contemplai in modo rassegnato, mettendomi il palmo della mano sinistra in faccia e rimanendo pentito. Vedendo il modo in cui stavo reagendo la nobile decise di consolarmi.
"No... dai! Non te la prendere coraggio, stavo solo scherzando! Lo sai che apprezzo seriamente quello che hai fatto... è ovvio prendersi un po' in giro tra persone che si vogliono bene!" Si staccò dal mio arto e si rimise in posa eretta con le braccia dietro la schiena, usando un tono dolce mentre tirò fuori la sua lingua e continuando a fare l'occhiolino per alcuni secondi: era davvero carina e quindi decisi di ammirarla mentre il vento le fece muovere i capelli.
"(E' davvero una ragazza splendida... nonostante abbia certe preoccupazioni ha sempre il coraggio di fare la birbantella. Beh... è sempre meglio che vederla triste! Quindi non ho nulla da obiettare!)" Pensai dentro di me con il rossore che sparì ed iniziando a sorridere di nuovo mentre la fissai silenziosamente, togliendomi anche la mano dalla faccia e spezzando subito dopo quel momento tranquillo con una domanda.
"Comunque... direi che possiamo iniziare ad incamminarci... quanto è lontano Noremas da dove siamo adesso?" Chiesi incuriosito mentre feci un volto pensieroso, mettendo la mano destra sul mento per sapere quanto tempo ci volesse per arrivare. Akane ritornò con un normale volto sorridente e cominciò a parlare:
"Non molto... dobbiamo semplicemente attraversare quel bosco pieno di alberi dove subito dopo ci sarà una fattoria; in quelle vicinanze probabilmente troveremo anche parecchi carri che venderanno degli oggetti molto interessanti ed infine... appena superato il tutto saremo nella prateria confinante al sud di Noremas." Mi spiegò Akane in modo intellettuale mentre alzò l'indice della sua mano destra, continuando a guardarmi.
"Mmmhhh... ho capito, nonostante il nostro impero possa sembrare piuttosto grande... in realtà ci vuole davvero poco ad andare da un paese all'altro anche solamente a piedi... se non si trovano problemi durante il tragitto logicamente; probabilmente al dì fuori della natura che abbiamo attorno... esiste un mondo migliaia di volte più grande rispetto alla nostra nazione o a ciò che possiamo immaginare, così tanto che sicuramente la nostra popolazione sarà una formica a confronto. Innanzitutto però... non vedo l'ora di vedere il tuo paese, sarà sicuramente spettacolare!" Inizialmente parlai in modo serio e pensieroso ma subito dopo mi esaltai, esclamando in modo prorompente le ultime parole che avevo citato: feci uno sguardo tutto carico con un sorrisone.
"Su questo non posso darti torto: è davvero un posto bellissimo e possiede anche una certa peculiarità che gli altri paesi non hanno, lo capirai sicuramente appena saremo dentro; il problema sarà parlare di quella cosa con la mia famiglia, sai... è un argomento molto importante e letteralmente deciderà il mio futuro." Rispose Akane preoccupata mentre aveva un tono di voce serio ma insicuro, avendo sulla guancia sinistra una goccia di sudore che gli scese lentamente.
"(Quindi è per questo motivo che a volte si comporta in modo strano, di cosa mai dovrà parlare per essere così nervosa? Solitamente quando si parla di futuro bisognerebbe rimanere speranzosi ed ottimisti per raggiungere i propri ideali; ma invece in questo momento sto notando una certa tensione di preoccupazione e tristezza... quindi devo capire di cosa si tratta!) Se vuoi posso rimanere al tuo fianco mentre ne potrai parlare, in questo modo ti supporterò!" Pensai con volto serio ma subito dopo decisi di rispondere in modo gentile, offrendole il mio aiuto mentre feci uno sguardo pieno di purezza e bontà.
"N-no... sono argomenti di famiglia.. .e poi penso proprio c-che non ti piac..ereb..." La voce frivola di Akane divenne sempre più bassa fino a non sentirla più: rimise le sue braccia dietro la schiena e fece un volto rammaricato, abbassando il suo sguardo per poi girarlo anche lateralmente, in questo modo non potevo capire che espressione avesse.
"E-eh? Non ho capito Akane, puoi ripetere?" Feci un'espressione stranita e decisi di attuare un passo in avanti verso di lei per provare a sentirla meglio, iniziando a fissarla anche intensamente con i miei occhi aperti e determinati.
"N-nono...! Non è nulla. Forza, partiamo... non vorremo certamente arrivare di sera." La nobile prese il suo zaino già sistemato e iniziò ad incamminarsi verso il bosco dandomi le spalle, rispondendomi poco prima con freddezza ed anche con una certa fretta mentre non si capiva ancora la sua espressione.
"V-va... bene." Ancora con dei dubbi presi il mio zaino e me lo misi sulla schiena come aveva fatto la mia amica, cercando di raggiungerla subito dopo con volto pensieroso; volevo capire a tutti i costi quale fosse il suo problema, sembrava un qualcosa di talmente grave che poteva ottenere un forte impatto sulle mie emozioni ma non accennava nessuna spiegazione e ciò mi preoccupò ulteriormente: decisi di assecondarla e di non insistere, provando a comprendere in base alle sue azioni ed atteggiamenti il cosiddetto argomento di famiglia.
Bosco centrale confinante di Noremas - 3 Settembre - Anno 652 - Ore 9:20
Dopo alcuni minuti ci addentrammo nella foresta piena di alberi citata da Akane: era una zona rilassante ed alquanto silenziosa, insieme a degli alberi sparsi casualmente in giro che possedevano parecchie foglie attaccate ai loro rami che non accennavano di poter cadere; l'unica situazione abbastanza scomoda era il fatto che dentro essa si trovava una misteriosa nebbia che diventò sempre più fastidiosa se si andava in profondità nel bosco, in cui potevamo comunque sia perderci se non fossimo stati attenti: continuammo a passeggiare in modo prudente nel percorso sterrato centrale.
"Non saprei cosa pensare, ma come mai c'è questa nebbia nel bosco?" Domandai ad Akane in modo leggermente teso mentre mi guardai continuamente attorno con sguardo confuso; stavamo passeggiando affianco l'un l'altro.
"Mmhh... non so cosa dirti, quando partii per Airontes non la vidi per niente, forse è il tempo di oggi che le permette di manifestarsi..." Rispose Akane perplessa mentre anche lei si guardò in giro con sguardo concentrato, sicuramente voleva stare attenta in caso di alcuni attacchi a sorpresa.
"Beh, dobbiamo stare comunque sia attenti, anche se la nebbia non è ancora del tutto fitta... ci troviamo in un luogo pieno di alberi; speriamo di non perderci." Contemplai mentre feci un tono piuttosto cauto con un viso leggermente agitato, avendo una goccia di sudore sulla mia guancia sinistra. La mia amica rimanendo ottimista decise di ravvivare la situazione.
"Naaah, vedrai che la fortuna ci assisterà! Oppure vuoi che ci perdiamo così nessuno ci troverà e saremo soli soletti? Eeehhh... cosa stai pensando caro Kevin? Sei proprio uno sporcaccione ad approfittarti di una ragazza indifesa!" Akane iniziò a stuzzicarmi improvvisamente, andando avanti di qualche metro frontalmente per poi girarsi verso di me, camminando all'indietro subito dopo: esclamò quelle parole con un tono alquanto provocante e fece uno sguardo parecchio scaltro con degli occhi piuttosto divertenti, mettendo le dita della sua mano destra davanti alla bocca. Arrossii subito dopo nel sentire quelle parole.
"TSK! Ma per favore... seriamente mi vedi in questo modo ogni volta? Non lo farei mai, lo sai bene." Risposi infine con voce seria mentre avevo una faccia molto imbarazzata, arrossendo leggermente e alzando le mie mani all'altezza del petto per farle oscillare a destra e sinistra continuamente.
Passarono i minuti ed ancora non eravamo usciti dalla foresta, passeggiando ancora per molto tempo fino a quando non ci imbattemmo contro un lupo di colore nero: aveva dei denti aguzzi e si teneva a quattro zampe con alcune lineature grigie in varie parti della pelliccia; anche se non sembrava una minaccia la sua statura era piuttosto robusta, con un'altezza di mezzo metro e lungo circa 120 centimetri contando la coda.
"Ma guarda un po'! Abbiamo delle visite!" Dissi tranquillamente con volto imparziale e afferrando la mia spada dal fodero; stranamente Akane decise di fermarmi e sfoderò immediatamente la sua arma: emanava una luce stupenda anche se c'era parecchia nebbia.
"Tranquillo Kevin, non ti sforzare inutilmente e lascia il lavoro ad una avventuriera veterana come me; non voglio che tu ti ferisca quindi guarda e impara!" Esclamò infine Akane con volto sorridente e convinto mentre vide il lupo intensamente, facendo alcuni passi in avanti e tenendo in modo saldo il manico della sua spada con entrambe le mani: la punta di essa era rivolta verso l'alto diagonalmente. Anche se per la mia amica quei tipi di animaletti erano abbastanza deboli, non era consentito lo stesso abbassare la guardia e doveva fare attenzione in caso di qualche sorpresa inaspettata.
"Perfetto bel lupacchiotto, adesso a noi due e ammira le mie abilità!" Esclamò Akane con tanta convinzione e determinazione, andando improvvisamente incontro al lupo con una velocità abbastanza elevata: la mia amica provò a tirare un fendente dritto e centrale che avrebbe lacerato gran parte del corpo dell'animale, ma il lupo schivò in tempo e provò a mordere la ragazza sulla sua gamba sinistra, facendo un salto ma senza successo. Si trovavano vicini fra di loro ma distavano da me di circa cinque o sei metri frontalmente.
"Mi ricordo bene, Akane è veloce... quindi ci vorrà molto di più per abbatterla." Contemplai tranquillamente mentre osservavo lo scontro con viso calmo ma concentrato, posizionandomi con le braccia conserte e ben dritto.
Subito dopo il lupo ed Akane si ritornarono incontro ed iniziarono vari scontri tra le zanne dell'animale e l'arma della ragazza; l'essere con i suoi artigli cercava di colpire la nobile ma lei con la spada respinse tranquillamente tutti gli attacchi. Dopo alcuni assalti non andati a segno il lupo decise di indietreggiare, rimanendo abbastanza irritato e mettendosi a ringhiare contro l'avversaria: la pelle dell'animale si rizzò improvvisamente e fece capire che era pronto a contrattaccare; distavano l'un l'altro di circa tre metri ed Akane mi dava le spalle.
"Gggrrrr!" Il lupo tenne ben puntate le zampe per terra e appena finì di ringhiare caricò un salto per andarle incontro, cercando di azzannarle il petto diagonalmente nel modo più profondo possibile; ma nel mentre l'animale era a mezz'aria intorno ad Akane comparve dell'aura dorata, emanando un modesto potere ed attivando la stessa abilità che mi aveva mostrato al nostro primo scontro.
"Sei un animale facile da abbattere, non sai cosa aspettarti da me! Quindi prendi questo! Slash of Hope!" La mia amica fece uno sguardo determinato mentre parlò all'animale con tono spavaldo, tenendo con entrambe le mani la sua fortissima spada che emanava parecchia aura dorata; andò incontro all'essere e con un fendente verticale riuscì a colpirlo pienamente, facendo uscire modeste quantità di sangue sulla sua parte laterale sinistra: il lupo cadde a terra e non diede segni di vita mentre si davano le spalle l'un l'altro, quindi Akane aveva vinto la battaglia.
"Uff... hai usato l'abilità che avevi utilizzato contro di me, speravo in qualcosa di nuovo onestamente..." Dissi abbastanza deluso e con volto leggermente triste mentre mi riavvicinai ad Akane, superando il lupo che si trovava ancora per terra e tenendo la mia mano sinistra sul fianco dello stesso lato.
"E' ancora troppo presto, le mie abilità più forti bisogna tenerle in serbo per altri momenti... magari più avanti ti mostrerò qualcosina in più." Rispose Akane con un sorriso e girandosi verso di me, utilizzando una voce tranquilla e facendo un gesto con la sua mano sinistra che fece unire il pollice e l'indice per due secondi, rinfoderando subito dopo la sua spada per continuare il percorso nebbioso.
"Comunque sia, non perdiamo tempo e affrettiamoci a raggiungere Noremas... Giusto Kevin, ma ora che ci penso dobbiamo pensare ad un nome per la gilda che vogliamo creare... e donare anche un bel soprannome alla tua nuova spada! In questo modo il vostro legame diventerà più saldo!" Esclamò Akane con sguardo e voce convinta mentre avevamo ricominciato a viaggiare affiancati l'un l'altro, facendo un pugno deciso con la mano destra che portò all'altezza della pancia. Mi girai stupito verso di lei e risposi:
"Effettivamente hai ragione, non ci avevo ancora pensato e sicuramente è un'ottima idea... però è meglio farlo appena saremo usciti da questo bosco nebbioso." Risposi con voce concentrata mentre la guardai intensamente in volto, mettendo subito dopo la mano destra sul mento.
Dopo che passarono alcuni minuti riuscimmo ad uscire dalla foresta e a rivedere al massimo del suo splendore la luce del sole, arrivando anche nella fattoria che aveva citato Akane prima: c'era una casa in legno ad un solo piano rettangolare con molta natura attorno, sicuramente apparteneva al proprietario dell'orto ed era larga dieci metri ed alta cinque. Fuori dalla struttura potevi osservare animali di ogni tipo che si trovavano all'interno delle stalle, tra cui: mucche, cavalli, maiali, pecore e tanto altro ancora; per finire insieme a tutto ciò c'erano anche dei campi di grano molto grandi, misuravano probabilmente sulla trentina di metri sia di larghezza che lunghezza ed erano ben curati insieme a del terriccio marrone: bisognava sicuramente irrigare quel campo ogni giorno altrimenti sarebbe caduto a causa della siccità.
Fattoria confinante di Noremas - 3 Settembre - Anno 652 - Ore 10:30
Decidemmo di fermarci nell'erba dopo aver attraversato gran parte della fattoria per riprendere un pochino di fiato e per fare una pausa: ci trovavamo nel lato destro di quella zona al dì fuori della staccionata in legno dove si potevano notare la casa che aveva parecchi alberi intorno, in lontananza a parecchi metri di distanza si notavano invece le stalle degli animali e i campi di grano.
"Uff! Riposiamoci un attimo qui!" Esclamò Akane felicemente con un sorriso sul suo volto e chiudendo i suoi occhi, poggiando nell'erba il suo zaino e sdraiandosi a pancia insù subito dopo: sulla nostra destra avevamo il percorso sterrato che ci segnava la via per la prateria di Noremas che si trovava attaccata al paese, dove ancora più in lontananza invece si vedeva un'altra distesa d'erba verde incredibilmente grande; sulla nostra sinistra dall'altra parte della staccionata si potevano notare due mucche che stavano passeggiando a quattro zampe, erano parecchio vicine fra di loro.
"Penso sia un ottimo posto per potersi riposare, c'è anche un bel venticello rilassante." Contemplai con un sorriso sul volto mentre feci un tono di voce alquanto rilassato, poggiando il mio zaino sulla sinistra e mettendomi seduto sulla destra di Akane a pochi metri di distanza; iniziò a tornarmi in mente il discorso che aveva fatto poco prima la mia amica, cominciando a pensare su un nome da donare alla mia spada e alla gilda: c'era un bel venticello che fece muovere l'erba e i nostri capelli, insieme agli alberi che venivano accompagnati da quella dolce brezza.
"Quindiiii... Un nome alla gilda... e alla mia spada... eh?" Pensai profondamente per alcuni secondi mentre avevo il viso rivolto verso l'alto, guardando il cielo azzurro ricoperto da piccole nuvole con sguardo concentrato; subito dopo mi venne un'idea per il nome da dare alla mia spada.
"Allora... un nome per la mia spada... mmmhhh... secondo me può essere: Dream Soul! Direi che è perfetto!" Esclamai fieramente con un volto convinto, riabbassando lo sguardo per vedere Akane e stringendo il mio pugno destro: il vento continuò a navigare dolcemente nell'aria, regalandoci una bellissima sensazione di freschezza.
"Dream soul eh...? Come mai gli vorresti donare questo nome?" Akane si mise seduta e mi guardò intensamente con un viso incuriosito, aspettando con il passare dei secondi la mia risposta.
"Durante quella battaglia contro il nobile... ho sentito una strana sensazione... Era come se la spada riuscisse a comprendere i miei sentimenti... perché nel momento esatto in cui ebbi liberato le mie emozioni e volli vincere... lei mi ha ascoltato e mi ha donato la sua forza per continuare ad avanzare; sembrava come se anche quell'arma avesse un'anima... unendola alla mia per poter realizzare i nostri sogni, insieme. Ecco il motivo per cui... questo nome secondo me è perfetto; due anime in un solo corpo che vogliono proteggere le persone innocenti." Spiegai ad Akane con un tono coscienzioso e profondo, trasformando il mio viso sorridente in un volto serio ed affidabile, ma che possedeva anche un pizzico di malinconia.
"Kevin... Aahh... Riesci sempre a stupirmi lo sai...? Dopo questa tua spiegazione ho compreso il motivo di quel nome... ed è davvero bello. Comunque anche se hai sofferto non c'è bisogno di essere tristi... perché le persone che tengono a te faranno di tutto pur di proteggerti, sapendo che tu stesso lo farai per loro... è una situazione normale! Questa volta rimarrò con te e ti aiuterò in qualsiasi momento ne avrai bisogno!" Esclamò felicemente Akane chiudendo i suoi occhi e facendomi un sorrisone sincero con i suoi denti, in quel momento era come se stesse brillando.
"A-Akane..." I miei occhi si spalancarono e continuai a guardarla mentre il mio viso arrossì leggermente, rimanendo imbambolato per alcuni secondi: la mia amica era davvero bellissima in ogni angolo la si potesse vedere, il suo carattere e la sua bellezza erano dei pregi davvero unici e mai visti da nessun'altra ragazza che io avessi mai conosciuto.
"Comunque dopo averti detto tutto ciò... penso sia meglio che tu inizi a pensare ad un nome per la nostra gilda futura... invece di rimanere imbambolato a fissarmi, che ne dici? Ahahah!" Dopo aver detto quella frase con voce ironica ma con lo stesso sorriso, Akane iniziò a ridere subito dopo e mi prese in giro per il mio comportamento imbarazzante.
"Ehi! Non è colpa mia se dici delle cose troppo dolci! Pff... Comunque un nome per la nostra gilda... mmhhh... non saprei..." Mi ripresi dall'imbarazzo e iniziai ad avere le braccia conserte, abbassando il mio sguardo e chiudendo i miei occhi per cominciare a pensare velocemente; provai a trovare un qualsiasi titolo che potesse andare bene per il tipo di gruppo che volevamo creare: cadde un silenzio tombale e si sentii il cinguettio degli uccelli mentre mi sforzai a trovare un nome; mi venne in mente dopo circa una decina di secondi.
"Bene... mi è venuto in mente il nome perfetto! Saremo... I cavalieri del destino!" Riaprii i miei occhi ed esclamai con convinzione il titolo da dare alla nostra gilda futura, facendo uno sguardo pieno di determinazione verso la nobile.
Akane rimase zitta per alcuni secondi, fissandomi con un viso che sembrava alquanto sorpreso e meravigliato mentre era seduta con le mani appoggiate sopra le sue gambe; passarono circa cinque secondi e ricominciò a ridere subito dopo, facendo questa volta una risata piena di gusto.
"Pff... ahahahah! Scusami, mi è venuto da ridere accidenti! Sembra un nome così scontato, però devo ammettere che suona molto bene; bravo Kevin e grazie! Sicuramente useremo questo nome in futuro!" Akane si alzò in piedi e mi sorrise, rispondendomi con un tono di voce caldo e gentile mentre mise le sue mani nei fianchi: mi guardò dall'alto per vari secondi ed il suo corpo mi copriva dal sole che si trovava dietro di noi.
"Beh... grazie, non è nulla di che! Provo sempre a fare del mio meglio, lo sai." Arrossii nuovamente mentre mi grattai il capo imbarazzato e girai il volto sulla mia destra, cominciando a guardare il nulla per provare a nascondere il rossore del viso.
"Adesso possiamo ripartire! Come vedi poco più avanti ci sono dei carri, quindi andiamo a controllare se vendono qualcosa di interessante... e parlando del regalo... te lo voglio fare a Noremas!" Mi spiegò Akane stringendo il suo pugno destro mentre continuava a vedermi dall'alto, rimanendo in piedi e utilizzando una voce carica, continuando a sorridere.
"Te l'ho detto! Non c'è ne bisogno!" Posizionai le mie mani davanti al petto con il palmo aperto e dissi alla mia amica che non avevo bisogno di un regalo, alzando leggermente la mia voce per poi ricominciare a guardarla subito dopo.
"Qualsiasi cosa tu possa dire non mi farà cambiare idea! Quindi appena arriveremo nel mio paese vedrò cosa regalarti, andiamo nei carri ora!" Akane con molta carica mi prese il braccio e mi tirò con un po' di forza, facendomi alzare in piedi per poter ripartire subito: il mio volto era sorpreso e le pregai di non tirarmi in modo troppo prepotente.
Afferrammo i nostri zaini per rimetterceli sulle spalle e ci incamminammo subito dopo verso i carri, superando la fattoria e arrivando nella prateria sud di Noremas; sicuramente comprare qualche oggetto curativo od offensivo durante l'avventura poteva risultare alquanto vantaggioso, dopotutto le armi che utilizzavamo durante le battaglie non erano l'unico arnese su cui fare affidamento: più oggetti si possedevano e più c'erano le possibilità per attuare nuove strategie.
Appena raggiungemmo i carri si potevano notare dei normali anziani che vendevano parecchi oggetti importanti: pozioni curative, degli antidoti, piccole armi che potevano risultare fatali e tanto altro ancora; comprammo alcuni di quegli strumenti senza fare troppe scorte visto che Akane era molto abile nelle magie curative, consigliandomi che non potevano essere di vitale importanza, quindi infine insieme alle pozioni ed antidoti acquistammo anche alcuni coltelli letali in ferro per un attacco veloce: sarebbero stati di vitale importanza se per puro caso avremmo perso l'arma o fossero successe alcune situazioni di quel genere.
Prateria sud di Noremas - Anno 652 - 3 Settembre - Ore 12:00
Dopo aver comprato gli oggetti che ci servissero ripartimmo verso l'entrata di Noremas, passeggiando nell'enorme prateria che possedeva sempre un percorso sterrato al centro tra i due enormi campi d'erba, molto simile a quelli visti in precedenza: ogni paese aveva sia a sud che a nord due praterie che potevano risultare molto simili tra di loro, dipendeva dalla zona e dai luoghi in questione; ciò che cambiava parecchio era la strada per poterci arrivare, difatti dovevamo passare per un grande bosco e per una fattoria alquanto estesa per poter giungere in quella zona.
"Non è detto che possano servirci, ma non si sa mai!" Contemplò ironicamente Akane con un volto felice mentre teneva nelle mani parecchie pozioni e antidoti, continuando a passeggiare affianco a me e cercando di non far cadere gli strumenti acquistati.
"Ehi, sei sicura che non sia meglio mettere tutto quanto nello zaino? Se per sbaglio ti dovessero cadere sarebbe un problema; pensando anche che stai comprando tutto tu... mi fa capire che ho un debito di chissà quante monete adesso. In più sto notando che tutte le praterie sono letteralmente uguali l'un l'altra..." Dissi con tono rassegnato e viso leggermente abbattuto, inclinando leggermente la mia schiena in avanti e abbassando la testa.
"Tranquillo, sistemerò tutto quanto nello zaino appena arriveremo all'entrata, quindi posso resistere. Comunque riguardo le praterie... se non sbaglio alcune erano un po' diverse dalle altre... ma non ricordo esattamente in quale paese. Tornando al discorso dei pagamenti non devi preoccuparti Kevin... per te è tutto gratuito e regalato da parte mia!" Esclamò Akane con tono gentile mentre mi sorrideva e camminava, inclinandosi leggermente a destra e sinistra continuamente per non far cadere le pozioni e antidoti; il vento divenne leggermente più forte mentre ci si avvicinava all'entrata del paese.
"Non capisco... come mai fai tutto questo per me? Non sono nulla di speciale alla fine, giusto?" Chiesi mentre diventai serio e rialzai il mio volto per guardare la mia nobile compagna, facendo un tono di voce piuttosto stranito e severo allo stesso momento; dopo alcuni secondi di silenzio mi rispose:
"Mmhh... non ne sono così sicura... forse per te non sarà così... ma tu sei speciale Kevin, più di quanto tu possa credere; so bene che faresti di tutto per me anche se ancora non lo hai dimostrato, anzi... in quello scontro avevi addirittura versato delle lacrime e con esso eri riuscito ad apprendere una nuova abilità, tutto questo perché soffrivi molto e i tuoi sentimenti erano reali: le persone di questo genere sono importanti e meritano il meglio secondo me, perché hanno un buon cuore." Quando Akane iniziò a spiegare aveva un volto compassionevole e leggermente triste, ma appena finì di parlare con tono profondo si girò verso di me sulla sua sinistra e mi fece un volto candido e sorridente.
Rimasi stupito di queste parole e quindi non riuscii a rispondere; l'unica cosa che potessi fare era fissarla intensamente mentre rimanevo meravigliato da quelle dolci frasi.
"Uff... Dannazione... non so come ribattere... questa volta hai vinto tu." Feci le stesse identiche azioni di poco prima, ovvero abbassai la testa ed inclinai leggermente la schiena mentre utilizzavo un tono rassegnato: l'unica differenza era che in quel momento avevo un sorriso sul volto. Comunque la mia amica decise di cambiare immediatamente argomento.
"Cambiando argomento... ormai siamo vicini a Noremas! Riesci anche tu a intravederla, giusto?" Chiese curiosamente Akane mentre si girò per vedere cosa si trovava davanti a lei, facendo un volto concentrato e pensieroso.
"Mmhh? Si, qualcosa si vede, quindi non dovrebbe mancare molto." Alzai la mia testa e cercai di capire quanto mancava per poter arrivare a Noremas, rispondendo ad Akane con tono e viso serio: il paese distava frontalmente da noi di circa qualche centinaio di metri.
Noremas - Anno 652 - 3 Settembre - Ore 13:00
Dopo alcune ore di viaggio compiute tra vari momenti di pausa ed acquisti, mettemmo tutti gli oggetti comprati nei nostri zaini ed arrivammo a Noremas: era una città che conteneva parecchie persone nella piazza principale quando si entrava da sud, si notavano delle case costituite da dei mattoncini dove ognuna aveva un colore diverso dall'altro, rendendo in questo modo il paese molto colorato insieme a delle bancherelle che vendevano cibo ai lati della strada; completamente al centro di Noremas a circa qualche centinaio di metri in lontananza dalla piazza principale si trovava un'arena, dove si disputavano dei tornei per gli avventurieri di ogni tipo, gareggiando alcune volte amichevolmente o ferocemente per far capire chi fosse il migliore. L'uscita nord invece non aveva nulla di differente come quasi ogni città di Allibis, si trovavano delle solite case lateralmente e un'uscita per andare nella prossima prateria.
"Perfetto... e ora che siamo arrivati... direi che prima di andare dalla mia famiglia... passeremo dal venditore di armature... e tu Kevin... dovrai sceglierne una!" Esclamò Akane entusiasta e con volto tutto carico, girandosi sulla sua sinistra per poi puntarmi fieramente l'indice della mano destra mentre passeggiavamo in modo rettilineo. Il pavimento di quel percorso era di colore grigio e con tanti ciottoli sparsi, si potevano notare anche tanti civili che stavano andando in giro felicemente per comprare qualcosa alle bancarelle.
"Aahh... quindi era questo il regalo eh? Beh, per quanto tu sia testarda non posso fare altro che accettare." Risposi con voce e volto ormai rassegnato dopo aver sospirato, facendo un gesto di dissenso con le mie due braccia e chiudendo i miei occhi.
Nelle vicinanze dell'arena di Noremas a circa settanta metri di distanza si trovava un venditore che si occupava di armature, bastava andare in una delle tante strade che aveva da offrire il paese per poterci arrivare: la struttura sembrava esternamente in cemento grigio ed aveva un soffitto con delle tegole rosse; sopra essa si poteva notare un'insegna grossa in acciaio che rappresentava il disegno di un'armatura da cavaliere nera. Akane ed io entrammo per controllare quale equipaggiamento potesse starmi meglio addosso: inaspettatamente l'interno della struttura conteneva un pavimento in legno che era largo otto metri e lungo dieci come un rettangolo; sparsi su vari mobili e nei muri ci furono delle armature in acciaio ma anche altre molto leggere, utili per essere comode e per donarti parecchia rapidità in combattimento: alcune di esse stavano sopra a dei manichini.
"Salve! Benvenuti nella mia armeria, in cosa posso aiutarvi?" Un uomo abbastanza robusto e alto dieci centimetri in più di me ci diede un caloroso benvenuto, utilizzando una voce fiera che era da adulto e sorridendo: aveva dei corti capelli grigi arruffati e degli occhi marroni non troppo grandi, insieme ad un viso molto maturo ma gentile che trasmetteva serenità; indossava un abito marrone e pantaloni neri con una tunica bianca sopra. Procedemmo diagonalmente verso di lui per arrivare al bancone e Akane iniziò a parlare.
"Salve! Vorremmo acquistare un'armatura adatta per il mio amico qui presente." Spiegò Akane con un tono tranquillo e volto serio all'armaiolo, facendo un segno con la sua mano sinistra come se mi stesse indicando e portando il palmo di esso verso l'alto.
"Mmhh... che tipo di armatura vorresti ragazzo?" Mi chiese l'armaiolo con tono pensieroso, guardandomi con volto serio mentre mise le sue braccia conserte; non avendoci mai pensato non sapevo come rispondere.
"Beeehh... possibilmente una molto leggera e non come quelle in acciaio che portano i soliti cavalieri insomma... penso sia questo il tipo di abito che più mi si addice..." Gli risposi utilizzando un tono piuttosto indeciso mentre feci un viso imbarazzato, grattandomi il capo con la mano destra.
"Capisco, non possiedo molte armature di quel tipo, ma vediamo se troviamo qualcosa che fa al caso tuo; che ne dici di queste?" Domandò l'armaiolo mentre continuò ad avere la stessa faccia e voce; fece uscire alcuni completi da uno scomparto che si trovava sotto il suo bancone, sembravano dei cappotti a maniche lunghe che potevano risultare molto leggeri per le movenze: c'è n'erano di colore verde, azzurri e rossi.
"Dimmi Kevin, ti interessano alcune di queste?" La mia amica iniziò a fissarmi con sguardo curioso e si avvicinò di alcuni centimetri verso di me, aspettando con ansia una mia risposta; pensai per alcuni secondi con la mano destra che andò nel mento e risposi:
"Mmmhhh, insomma... non mi dicono niente in realtà." Diedi una risposta alquanto deludente mentre usai una voce amareggiata, rimanendo insoddisfatto dell'estetica che avevano quei completi tirati fuori poco prima.
"Capisco, le rimetto al loro posto allora, provo a vedere un attimo in quegli scomparti. Forse se mi dici i tuoi gusti in fatto di abiti... saprei cosa potrebbe fare al caso tuo." L'armaiolo con tono e viso concentrato si spostò sulla nostra sinistra per cercare qualche altro completo, aprendo alcuni scaffali e scomparti dove dentro giacevano tanti altri abiti; dopo alcuni secondi che l'armaiolo continuò a rovistare vidi inaspettatamente qualcosa che catturò il mio interesse.
"Oh... accidenti... quella è perfetta..." Contemplai meravigliato mentre il mio viso rimase a bocca aperta alla vista di quell'armatura, avvicinandomi subito dopo in modo lento e costante per non perdere di vista quel bellissimo completo. Akane restò stranita poiché non aveva ancora compreso di quale completo stessi parlando.
"Mmhh?" Il venditore fece uno sguardo perplesso e si scansò sulla destra, lasciandomi lo spazio per farmi afferrare l'abito che avevo preso di mira: alzai il mio braccio destro e iniziai a prendere il completo che si trovava su uno scaffale in alto, mettendomi in punta di piedi.
"Vorrei assolutamente... questa!" Esclamai in modo carico mentre afferrai l'abito con determinazione, girandomi verso Akane e facendo un sorriso sgargiante subito dopo: il completo in questione era un cappotto di colore blu notte a maniche lunghe che ricordava un cielo notturno, insieme ad esso si potevano notare anche dei puntini bianchi che sembravano rappresentassero delle luci in un bellissimo orizzonte stellato. L'armaiolo rimase perplesso ed invece Akane fece uno sguardo piuttosto sorpreso.
"Cavoli... in effetti... per uno come Kevin... non esisterebbe nulla di così perfetto se non questo completo." Contemplò in modo interessato Akane, mettendo la sua mano destra sul mento e fissando attentamente l'abito.
"Sei sicuro ragazzo? Questa è un'armatura dove per inventarla ci ho speso tantissimo tempo; insieme ad essa volendo ci sarebbe anche un acquisto aggiuntivo: sono comprese una maglietta ed un pantalone adeguati all'intero vestiario, desideri anche quelli?" Domandò l'armaiolo mentre mise le mani suoi fianchi e facendo una voce alquanto curiosa, guardandomi con attenzione. Pensai intensamente per qualche secondo e risposi.
"Non saprei se posso permettermeli... Akane è un probl-" Mi girai verso Akane con tono e viso perplesso, venendo interrotto da una sua esclamazione.
"Certo! Anche quelli!" Esclamò felicemente Akane, usando un tono molto carico e alzando il suo braccio destro fin sopra la sua testa formando un pugno: si mise in una posa alquanto carina mentre fece quel gesto, sembrava come se si fosse messa a saltare dalla gioia. Iniziai ad avere un volto stranito ma anche stupefatto mentre mi scese una goccia di sudore sulla mia guancia sinistra.
"Uff... ho paura che in questo modo mi vizierai troppo." Le risposi ironicamente e scherzosamente, grattandomi il capo con la mano destra ed iniziando a rassegnarmi sui suoi voleri piuttosto testardi.
"Tranquillo... ti posso comprare oggetti alquanto potenti per aiutarti, ma ricordati che dovrai impegnarti se vuoi farti valere." La nobile appoggiò le mani suoi fianchi e si mise in posa eretta, alzando il suo viso verso l'alto per poi chiudere i suoi occhi, rimanendo con una fierezza a dir poco intoccabile.
"Perfetto! Allora vado a prendere tutto il resto!" Esclamò felicemente l'armaiolo mentre aveva un viso pieno di soddisfazione, battendo le sue due mani per poi raggiungere la porta che si trovava dietro di lui; era sicuramente contento di aver effettuato un acquisto completo nel giro di poco tempo, per una persona di quel genere non poteva essere che una forma di guadagno.
L'individuo ritornò dopo pochissimi minuti e si videro nelle sue braccia una maglietta completamente di un colore blu notte a maniche corte, insieme a dei pantaloni lunghi neri scuri e degli stivali che avevano la medesima tonalità.
"Vuoi indossarli adesso? Oltre la porta dietro di me c'è una cabina per potersi cambiare." Fece un'espressione piena di fierezza e appagamento, avvicinandosi verso di me per donarmi gli indumenti.
"B-beh... si, Certo!" Esclamai mentre il mio volto era abbastanza perplesso e leggermente confuso, ma la mia voce invece era piuttosto carica; dopotutto ero davvero felice che Akane mi avesse regalato un'armatura anche se non lo facevo vedere, non avevo nessun motivo per ricevere dei regali di questo genere ma a lei non le importava, donandomi tutto ciò con tanto affetto e disponibilità. Andai nel retro dell'armeria e mi cambiai, tornando dopo alcuni minuti al bancone dove mi stavano aspettando il venditore e la mia amica: mi donava tutto quanto alla perfezione, i pantaloni neri mi stavano leggermente larghi ma al punto giusto, invece la maglietta interna dava un'ottima combinazione con il cappotto visto che erano dello stesso colore, rimanendo aperto e dove mi arrivò di lunghezza fino alle caviglie come se mi formasse un mantello mentre potevo correre; infine gli stivali erano completamente azzeccati con tutto il resto. Mi girai continuamente per farmi vedere nel miglior modo possibile, aspettando una loro reazione: mi trovavo vicino al centro del bancone mentre loro erano a due metri di distanza frontalmente da me.
"Wow... incredibile ragazzo! Sei proprio perfetto! Sembra fatta appositamente per te!" Esclamò l'uomo con un volto sorridente mentre mi analizzò felicemente, tenendo la sua mano destra sul mento per rimanere concentrato.
"Incredibile Kevin... sembri completamente un'altra persona." La mia compagna aveva gli occhi leggermente più aperti del normale e la sua voce mi sembrava a dir poco meravigliata, mi stava ammirando in un modo talmente silenzioso che sembrava avesse incontrato un avventuriero leggendario oppure un eroe.
"D-davvero? Sono contento che piaccia anche a te! In più... grazie mille." Le sorrisi felicemente mentre le risposi con un tono candido e gentile, stringendo i miei due pugni come segno di decisione e determinazione; la ragazza continuò ad ammirarmi rimanendo in silenzio e poi continuò:
"M-ma figurati, ti faccio questo regalo con molto... molto piacere...!" Akane unì le sue due mani vicino al centro delle gambe e le contorceva tra di loro mentre iniziò ad arrossire improvvisamente, rispondendomi con voce timida come se fosse rimasta spiazzata. Tra noi due si stava creando un'atmosfera piacevole, ma il venditore decise di dichiarare il prezzo per poter rovinare la situazione.
"V-vi informo però che il set completo è abbastanza caro: sono 25 monete d'oro in totale." Ci spiegò l'armaiolo mentre fece un tono perplesso ed un volto leggermente confuso, grattandosi il capo con la mano sinistra mentre ci vide parlare amorevolmente.
"Pff... non costa poi così tanto, affare fatto!" Rispose Akane con tono spavaldo mentre si girò fieramente verso il venditore sulla sua sinistra, non rimanendo più imbarazzata e accettando il prezzo del completo.
"Aspetta... sei sicura?!" Le chiesi agitato mentre feci un volto alquanto teso, portando le mie due braccia in avanti con il palmo della mano aperto come se volessi fermarla: i miei occhi erano più aperti del normale per quanto rimasi meravigliato. Akane si rigirò verso di me e decise di confortarmi, rimanendo sempre con la stessa espressione.
"Ma stai tranquillo! Guarda che mi bastano! Ti ricordo che siamo nel mio paese... e nella mia casa conservo tante altre monete che avevo tenuto da parte, quindi le prenderò tutte quante appena ci passeremo; queste 25 non sono nulla a confronto." Spiegò Akane in modo deciso e convinto, facendomi il pollice insù con la sua mano destra.
"Incredibile, in parole povere mi stai dicendo che sei ricca." Rimasi con una faccia sorpresa e le dissi ciò con tono pensieroso, poggiando la mano destra sul mento.
"Beh, in realtà riguardo la situazione economica generale non siamo messi molto bene... quei soldi di cui ti ho parlato in realtà li ho risparmiati appositamente per l'avventura che ho deciso di intraprendere, facendo anche qualche commissione nelle vicinanze ovviamente." Rispose Akane mentre abbassò leggermente il suo sguardo ed utilizzò una voce seria ma anche abbastanza malinconica, come se questo argomento le potesse dare un certo fastidio.
"(Seriamente? Allora non è molto diversa da me... sa bene cosa vuol dire lavorare per poter continuare a mangiare e vivere; avevo ragione che tutti i nobili non erano così, però ci sono anche coloro che riescono ad avere tutto senza il minimo impegno e non è assolutamente giusto. Bisognerebbe portare in alto chi merita davvero, non solo le persone viziate.)" Pensai mentre continuai a tenere la mano destra sul mento, facendo uno sguardo pensieroso ma anche leggermente irritato. Dopo alcuni secondi Akane effettuò il pagamento e decidemmo di andarcene dall'armeria mentre indossai con molta felicità il mio nuovo completo.
"Grazie per l'acquisto, tornate presto!" Esclamò l'uomo con viso e tono carico mentre era tornato dietro al bancone con un sorriso; chiudemmo la porta e ricominciammo a passeggiare in una strada di Noremas che non era troppo differente da quella passata precedentemente: non c'erano delle bancarelle ma aveva alcune case e negozi ai lati sempre di vario colore.
"Incredibile Akane, non ti potrò mai ringraziare abbastanza per quello che hai fatto oggi!" Esclamai mentre feci un viso felicissimo ed afferrando la parte inferiore del mio cappotto, continuando a passeggiare al centro del percorso mentre mi trovavo sulla sua destra.
"Figurati... come ti ho già detto non è un problema." Girò il suo viso verso di me e mi fece un sorriso candido, chiudendo i suoi occhi e passeggiando mentre teneva le mani dietro la schiena: utilizzò una voce gentile e soddisfatta, come se fosse riuscita a raggiungere un suo obbiettivo. Subito dopo decisi di cambiare argomento e di andare immediatamente al dunque.
"Quinndii... ora andiamo dalla tua famiglia?" Avvicinai il mio viso al suo e le domandai curiosamente con volto concentrato se finalmente potevamo andare da loro. La mia compagna rimase insicura e decise di parlarmi dopo qualche secondo.
"S-sì, m-ma per favore... se nel caso dovessimo parlare di quell'argomento aspettami fuori, preferirei che non dovessi sentire quello che mi vorrebbero dire; me lo ripeteranno... ne sono sicura." Mi propose Akane in un modo abbastanza serio e con sguardo parecchio abbattuto, con la sua voce che si abbassò sempre di più col passare dei secondi.
"(Devo rimanere addirittura fuori? In questo modo mi sta facendo preoccupare sempre di più... devo trovare assolutamente un modo per origliare... sembra una situazione fin troppo allarmante per chiedermi di fare ciò.) Vaaaa bene... ricevuto, allora andiamo." Dissi infine con volto e sguardo serio, pensando dentro di me qualsiasi modo per cercare di capire cosa stava accadendo all'interno della famiglia Watanabe. Allontanai il mio viso dal suo e ci dirigemmo verso la casa della mia amica.
Noremas - Anno 652 - 3 Settembre - Ore 15:00
Dopo che Akane mi aveva regalato un nuovo completo decidemmo di andare nella sua casa per incontrare i suoi genitori: la sua abitazione si trovava circa ad un centinaio di metri dall'uscita destra della piazza principale, quindi non era troppo vicino all'arena e bisognava fare un bel tratto di strada prima di poterci arrivare. Appena arrivammo di fronte alla casa decisi di analizzarla attentamente dall'esterno: aveva le mattonelle di colore arancione ed era abbastanza grande, contenendo ben due piani che si notavano piuttosto estesi anche all'interno di essa; il portone era grosso circa tre metri e possedeva delle tegole nere in acciaio che giacevano diagonalmente sul tetto.
"Davvero niente male questa casa, quindi vivi qui Akane?" Le chiesi incuriosito mentre si trovava a qualche centimetro di distanza da me sulla mia sinistra, girandomi verso di lei per guardarla in modo sorpreso.
"Sì, questa abitazione è anche dove abitano i miei genitori... perché ovviamente non ne sei a conoscenza ma in realtà possiedo anche una casa tutta mia ad Orusha, quindi volendo potrei vivere anche da sola in quella struttura." Mi spiegò Akane con voce tranquilla, girandosi anch'essa verso di me e facendo un viso che traspariva indifferenza ed innocenza.
"Orusha? Non dovrebbe essere il paese che si trova affianco al dungeon?" Mi misi la mano destra sul mento e cercai di capire come fosse possibile una situazione del genere; dopotutto mi aveva citato che la sua famiglia non viveva una situazione economica comoda e tranquilla.
"Esattamente, visto che il dungeon è un luogo molto importante dove vivrò per la maggior parte del tempo la mia avventura... mi sono voluta prendere una casa in quelle vicinanze. Ovviamente non ce la potevamo permettere da soli... quindiii... beeehhh... l'imperatore Tibelius IV mi ha dato una mano insomma... eheheh..." Mi spiegò Akane con una voce da intellettuale ma che poco a poco divenne imbarazzata insieme al suo viso, grattandosi la testa con la mano sinistra mentre fece una risata finta; rimasi stranito ed in silenzio per alcuni secondi ma poi riuscii a comprendere l'assurdità che avevo appena sentito in quel momento.
"EEEHHHH!? L'imperatore Tibelius ti ha aiutato!? Come diamine ci sei riuscita!? Proprio quell'imperatore intendi?! Ma come cavolo è possibile?!" Esclamai sorpreso mentre mi piegai leggermente all'indietro e facendo domande continuamente senza fermarmi: i miei occhi erano spalancati e la mia faccia sembrava alquanto buffa.
"Ehm... questo non te lo posso dire, mi dispiace... Scusami davvero tanto se ti sto nascondendo parecchie notizie... ma devo parlare anche riguardo a questa situazione con i miei genitori... un giorno... ti sarà tutto più chiaro... te lo posso assicurare." Rispose Akane mentre fece un volto ed un tono di voce abbattuto, abbassando leggermente il suo sguardo per cercare di nascondere il suo rammarico; rimasi a guardarla per alcuni secondi mentre il sole cocente scaldava l'ambiente circostante con il suo forte calore, provando a darle corda su una certa situazione di cui non ne sapevo proprio nulla: iniziai a sorridere e la luce del sole mi illuminò il viso.
"Vorrei tanto sapere cosa ti preoccupa... però va bene così, non posso di certo costringerti a vuotare il sacco. Ognuno di noi porta dei segreti nel proprio cuore... e per poterle rivelare ad altre persone... delle volte ci vuole molto coraggio... quindi non preoccuparti. Adesso andiamo, coraggio." Mentre dissi in modo serio ma gentile quelle parole piene di significato e realismo, si alzò un leggerissimo venticello che fece muovere i nostri capelli per circa due secondi; dopo qualche attimo feci tornare serio il mio viso e mi avvicinai verso la porta dell'entrata. La mia amica alzò lo sguardo e mi guardò intensamente con un volto parecchio sorpreso, fissandomi la schiena con gli occhi più aperti del normale mentre mi trovai davanti a lei: Akane decise di raggiungermi visto che stavo per bussare alla porta di casa, facendolo in contemporanea.
Akane ed io bussammo alla porta in contemporanea ed uscirono due persone dopo circa tre secondi dall'azione compiuta: uno era un uomo e si trovava frontalmente a me, invece sulla mia sinistra c'era una donna ed erano entrambi sulla mezza età. L'uomo era alto circa quanto me e aveva una corporatura snella insieme a dei capelli biondi corti: i suoi occhi erano di colore verde ed il suo sguardo si notava che fosse alquanto maturo e da persona adulta; si vestiva in giacca e cravatta rossa, dove invece l'abito e i pantaloni erano neri.
L'altra invece era una signora che aveva lunghi capelli neri e degli occhi che erano completamente di colore giallo, il suo sguardo sembrava molto calmo ma presentava un sorriso abbastanza fiero e maturo nel volto; vestiva di un abito nobile molto costoso e dorato che le arrivava fino alle ginocchia insieme ad una sciarpa bianca sul collo, facendo anche notare le sue cosce abbastanza scoperte ma che erano protette da delle calze lunghe e molto sottili di colore nero: arrivavano vicino all'altezza della vita e si notavano le sue dimensioni del seno che erano piuttosto grandi.
"Ciao madre... padre." Akane dopo circa cinque secondi di silenzio iniziò a parlare, salutando i suoi cosiddetti genitori con molta freddezza; provai a ravvivare l'atmosfera salutando con molta carica, ma non sapevo cosa dire.
"Buongiorno...! S-signori... W-Watanabe...?" Cercai di salutarli con un sorriso alquanto incerto sul viso, utilizzando una voce balbettante e rimanendo ben eretto in piedi come un soldato.
La madre si chiamava Luvia Takanami e prese il cognome della famiglia dopo aver sposato Kazuki Watanabe: ovvero il padre di Akane; erano entrambi i suoi genitori biologici.
"Ben tornata Akane, chi sarebbe questo giovanotto?" Chiese suo padre con una voce da superiore ma tranquillo allo stesso momento, facendo uno sguardo penetrante come se mi stesse analizzando nel migliore dei modi; anche la madre mi fissò intensamente ma in maniera sorridente. Feci un'espressione abbastanza stranita per quanta freddezza si stavano parlando dopo tutto quel tempo di assenza; normalmente dovevano essere felicissimi ma in realtà non mostrarono nemmeno un briciolo di allegria.
"Ah... beh, lui è Kevin, è un nuovo avventuriero che ha iniziato da poco a cimentarsi in questa strada lunga e tortuosa, però ha davvero molte potenzialità!" Akane mi presentò con tono serio e con un viso che emanava una felicità non troppo realistica, come se qualcosa la stesse facendo intimorire.
"Eeehhh... p-piacere di conoscervi! Mi chiamo Kevin Nakamura e farò del mio meglio durante l'avventura!" Esclamai agitato mentre mi piegai leggermente in avanti per poi porgere la mano verso il padre di Akane, chiudendo anche i miei occhi per l'alterazione. Kazuki avvicinò la sua mano alla mia e me la strinse per concludere il saluto, lasciandomela dopo alcuni secondi mentre il clima rimase alquanto teso; la madre decise di ravvivare un po' l'atmosfera con la sua voce da nobile sopraffina.
"Oh, cielo! Sembra che tu abbia trovato un ragazzo perbene Akane, ohohoh!" Si mise a ridere dopo aver citato quelle parole alquanto strane e che potevano contenere più di un senso, chiudendo i suoi occhi durante l'azione. Il padre fece un volto irritato e si girò verso sua moglie.
"Luvia... ne abbiamo già parlato. Akane te puoi entrare, invece tu cosa vorresti fare? Avventuriero Kevin." Kazuki fece smettere di far ridere sua moglie e si rigirò subito dopo verso di me, porgendomi una domanda sempre nello stesso modo di prima.
"(Vorrei tanto ascoltare la situazione della sua famiglia, ma non posso destare sospetti!) Ehm... non lo so, se volete aspetto fuori eheheh..." Risposi in modo imbarazzato mentre tenevo le mie mani con il palmo aperto davanti al mio petto, facendo una finta risata che non era per nulla credibile. Dopo la mia risposta mi continuò ad analizzare per qualche secondo e poi rispose:
"Mmhh... in questo caso ti affido alla nostra cameriera di casa, resterai con lei nella sala da pranzo e potrai chiederle qualsiasi cosa tu voglia se avrai bisogno di mangiare, bere o tanto altro; Akane, mia moglie ed io invece andremo nella stanza da letto di nostra figlia, dovendo parlare di una situazione alquanto allarmante che riguarda solo noi Watanabe." Mi spiegò suo padre con un tono serio ma anche da intellettuale, come se fosse sicuro di sé mentre fece diventare il suo viso piuttosto tranquillo,
"(Capisco, grazie per le informazioni! Potrei riuscire a scoprire qualcosa adesso. Certo... non sarebbe bello farsi i fatti degli altri... ma sono troppo preoccupato.) Va benissimo." Pensai per alcuni secondi e poi gli risposi con tono indifferente: il mio viso poteva sembrare calmo e pacato ma presentava un pizzico di determinazione.
Dopo aver discusso in un modo alquanto pacifico, Akane ed i suoi genitori andarono verso la stanza da letto della mia amica per parlare della loro situazione complicata e misteriosa; invece io mi trovavo nella sala da pranzo ed ero seduto su una sedia affiancata al tavolo: la stanza per mangiare aveva i muri verdi con varie dispense dove si notarono parecchie posate e molti altri oggetti utili per nutrirsi, affiancato da un frigorifero bianco ed un tavolo di legno che era lungo tre metri e largo uno con la tovaglia sempre bianca, dove al centro si trovava solo una candela. La cameriera affianco sulla mia sinistra vestiva di un abito nero a maniche lunghe e con il grembiule bianco che ricopriva tutto l'interno di esso: aveva lunghi capelli neri legati con un codino ed occhi del medesimo colore; era alta 1,63 m e non sembrava troppo adulta riguardo l'età: le dimensioni del suo seno potevano risultare su una terza e mezzo di taglia circa. Ero seduto come capo tavolo ed avevo frontalmente tutto il bancone ma anche una finestra che fece filtrare la luce del sole, trovandomi vicino all'uscita della sala da pranzo per poter raggiungere le scale velocemente.
"Per caso vuole qualcosa da bere ospite?" La cameriera si porse in modo gentile e fece un inchino educato verso di me, utilizzando un tono di voce genuino e rasserenante mentre aveva un volto concentrato come se stesse aspettando un mio ordine.
"Mmhh? No, la ringrazio ma non ho molta sete... piuttosto saprebbe dirmi dove si trova il bagno?" Le chiesi con un volto tranquillo ma abbastanza curioso mentre utilizzai una voce alquanto calma, tenendo il mio braccio destro appoggiato sul tavolo verso l'alto per mantenere le mia guancia dello stesso lato.
"Ma certo, il bagno lo può trovare al piano di sopra vicino alla stanza della nobile Akane, vuole che la accompagno?" Dopo avermi spiegato gentilmente dove si trovò il bagno con volto tranquillo, mi chiese sempre nello stesso modo se volevo essere accompagnato da lei: alzò il capo quando mi fece quella domanda.
"(Un vero colpo di fortuna a quanto pare!) Nono, posso andarci anche da solo, grazie mille!" Esclamai con voce gentile mentre feci un volto sorridente, alzandomi dalla sedia per raggiungere la scalinata; dovevo girarmi dietro di me per poi curvare a destra per iniziare a salire. Salii le scale in cemento grigio diagonalmente verso sinistra mentre passai per il salotto che aveva i muri di colore arancione ed andai vicino alla stanza di Akane: quel piano della casa era piuttosto esteso come un rettangolo e conteneva delle porte che si trovavano frontalmente oppure adiacentemente l'un l'altra, notando anche che ci fosse un percorso centrale tra di esse che non sapevo dove potesse portare; mentre vedevo la porta della stanza della mia amica, frontalmente sulla mia sinistra si trovava quella del bagno, invece sulla mia destra ad alcuni metri di distanza c'erano altri due portoni delle stesse dimensioni che si distavano frontalmente fra di loro: probabilmente una di quelle era la stanza da letto dei genitori; i muri di quel piano erano di colore dorato.
Ero intenzionato di scoprire in ogni modo cosa fosse quella situazione così pressante, quindi appena vidi che la porta marrone era semplicemente socchiusa decisi di ascoltare la conversazione senza farmi scoprire, intravedendo anche un pochino la stanza da letto della mia compagna. La stanza era abbastanza grande poiché misurava circa sette metri di larghezza e otto in lunghezza: aveva delle pareti violacee da ogni lato con alcuni quadri di bellissimi paesaggi appesi, insieme ad una finestra affianco al letto che si poteva coprire con delle tendine che possedevano il medesimo colore del muro. Akane stava seduta nel suo grande letto che aveva una bellissima coperta rosa e si trovava frontalmente ad alcuni metri di distanza appena si entrava, invece in tutta la camera si notarono vari scaffali bianchi ed un armadio dello stesso colore mentre i suoi genitori le parlavano in piedi: erano ad alcuni centimetri di distanza frontalmente dalla mia amica.
"Non farcelo ripetere Akane...! Non è possibile rifiutare l'offerta dell'imperatore Tibelius IV, ti ricordo che ti sei comprata una casa ad Orusha a sue spese ed è addirittura intestata a te, vorresti rifiutarlo così?" Stavo origliando silenziosamente vicino alla porta della stanza di Akane mentre sentii il padre che alzò la sua voce in un modo abbastanza rabbioso, stringendo i suoi pugni.
"Tesoro... ma Akane non vuole fidanzarsi con il figlio dell'imperatore, ci serviva obbligatoriamente dell'aiuto economico e quindi abbiamo accettato le sue condizioni senza il consenso di nostra figlia; avrebbe tutte le ragioni del mondo per non volerlo fare!" Esclamò la madre di Akane contro suo marito, alzando la sua voce e facendo un volto parecchio teso; feci improvvisamente un volto parecchio preoccupato appena sentii quelle parole.
"(Cosa...? In che senso fidanzarsi con il figlio dell'imperatore? Che sta succedendo?!)" Pensai in modo molto teso mentre stavo appoggiato delicatamente con le mani sulla porta della stanza da letto, iniziando a preoccuparmi tantissimo.
Sala del trono di Orusha - Anno 651 - 22 Ottobre - Kazuki's POV
La mia famiglia a quei tempi aveva alcuni problemi economici e quindi decidemmo di chiedere un'udienza di emergenza all'imperatore Tibelius IV; dopotutto anche se eravamo nobili non era prescritto il fatto che non avremmo mai avuto problemi, oppure che ci sarebbero state parecchie probabilità che Tibelius accettasse la nostra richiesta: ma fortunatamente per miracolo accolse il nostro messaggio di aiuto e ci invitò alla sua sala del trono. La sala conteneva dei muri dorati in ogni angolo con degli enormi lucernari di vari colori, insieme a delle colonne di sedie che si trovavano ad una distanza di circa trenta metri dal trono, dove dietro di essa si trovava una statua dorata che si presumeva fosse Light: la nostra dea progenitrice. Mia moglie ed io ci trovavamo davanti a Tibelius IV mentre eravamo inginocchiati di fronte a lui ad alcuni metri di distanza, pregandogli qualsiasi forma di aiuto che fosse possibile richiedere.
"La prego somma Maestà, la nostra famiglia sta cominciando ad avere problemi economici anche se siamo dei nobili... in parole povere non stiamo riuscendo ad avere tutto quello che vorremmo nonostante l'impegno che ci stiamo mettendo!" Esclamai mentre pregai disperatamente l'imperatore con un volto teso e sofferente, sperando che ci potesse aiutare in qualsiasi modo possibile. Circa ad un metro di distanza da noi si trovavano tre gradini che permettevano di salire per poi sedersi sul trono dopo alcuni passi in avanti: tutto il pavimento invece era ricoperto da un tappeto rosso davvero enorme.
"Sarebbe un'eterna gratitudine se potesse prestarci dei soldi per aiutarci... la prego..." Continuai mentre rimanevo sempre inginocchiato con mia moglie che fece la stessa azione sulla mia destra.
"Io... potrei anche aiutarvi... casato Watanabe... ma in cambio... cosa posso ottenere da voi...?" Chiese l'imperatore con tono autoritario e imponente, facendo uno sguardo serio ed anche pieno di indifferenza. L'imperatore aveva un aspetto abbastanza anziano ed era snello, da seduto non si capiva molto ma sembrava alto circa 1,80 m e aveva dei capelli stirati normalmente grigi con dei baffetti del medesimo colore, insieme anche ad una leggera barba che si trovava sul suo mento; i suoi occhi erano neri e vestiva di un abito rosso da imperatore con uno stemma che rappresentava una spada argentea sulla parte destra del petto, con infine un bellissimo mantello di colore blu scuro appeso sulle sue spalle.
"N-non lo sappiamo..." Rispose mia moglie con voce insicura mentre era inginocchiata proprio come me: stava guardando il pavimento ed il suo volto era preoccupato quanto il mio.
"Visto che voi siete la famiglia Watanabe... avete per caso una figlia?" Chiese subito dopo Tibelius IV con tono curioso ma serio, stringendo leggermente i suoi occhi come se ci volesse focalizzare nel miglior modo possibile con la vista. Rimanemmo in silenzio per alcuni secondi come se non avessimo capito del tutto la sua domanda.
"Eh?" Sia mia moglie che io rimanemmo straniti facendo quel verso e alzammo subito dopo la nostra testa per fissare l'imperatore in un modo alquanto teso, insieme ad una goccia di sudore che scese sulla fronte di entrambi. Non riuscivamo a capire il motivo per cui gli potesse interessare nostra figlia.
"Se è così... portatemi una sua immagine; potrebbe essere la vostra unica soluzione... vorrei vederla con i miei stessi occhi." L'imperatore dopo aver detto quella frase con voce autoritaria ci ordinò di portare un'immagine di nostra figlia, rimanendo straniti e leggermente preoccupati ci avviammo velocemente verso casa nostra per adempire a questo compito: ci mettemmo alcuni giorni di andata e ritorno per poter accontentare la richiesta dell'imperatore.
Quando Tibelius vide come fosse Akane di aspetto aveva pensato che potesse essere perfetta per suo figlio, notando la sua bellezza angelica ed alquanto unica visto che gli ricordava anche una forma di un'esistenza superiore. Quindi voleva creare una vicenda dove in futuro si sarebbe costruito un matrimonio combinato; molti nobili facevano questi tipi di eventi per convenienza o per situazione economica, dove erano i genitori a decidere chi poteva sposare i propri figli: non importava se gli eredi portassero rancori nei confronti dell'altra famiglia, a prescindere avrebbero deciso tutto sia la madre che il padre del
sottoscritto.
Noremas (Casa di Akane) - Anno 652 - 3 Settembre - Ore 15:20 - Kevin's POV
"Mi dispiace, ma l'imperatore ha deciso in questo modo... se dovessimo rifiutare adesso... dopo che ci ha donato quasi tutto quello che ci serve... sarebbe davvero una mossa ingrata ed imperdonabile nei suoi confronti, avendo tutto il diritto di rovinarci completamente. Akane... perdonaci." Spiegò il padre con volto abbattuto e con un tono di voce che emanava il pieno pentimento delle azioni compiute, abbassando il suo sguardo per non far vedere i suoi occhi mentre strinse i suoi denti. La mia amica si alzò in piedi di scatto, rimanendo ben dritta e stringendo i suoi pugni che si trovavano affianco alle sue gambe.
"No...! Non voglio sposare una persona che non amo... datemi ancora un po' di tempo! Sto cercando di fare il possibile per non poterlo sposare! Diventerò più forte e mi opporrò a lui... per favore... io non voglio... perché proprio io?!" Akane alzò di parecchio la sua voce facendola diventare piangente, i suoi occhi iniziarono a lacrimare e stava cercando di trattenersi ma non ci riuscì. Dentro di me sentivo un dolore inimmaginabile e non riuscivo a capire perché stesse accadendo tutto ciò; vedere la mia compagna piangere mi fece venire una tristezza incredibile e non sapevo cosa fare: ero totalmente confuso.
"Lo sai bene figlia mia che cosa pensa Tibelius IV riguardo quella storia... purtroppo non potremo levargli quell'idea tanto facilmente dalla sua testa. In più... pensi davvero di riuscire ad essere più forte dell'imperatore stesso e di suo figlio? E' impensabile un qualcosa del genere... Purtroppo bisogna accettare il matrimonio... per il bene di tutti noi... cerca di capire." Rispose Kazuki rimanendo sempre con la stessa sofferenza e tono di voce, iniziando anche lui a stringere i pugni; sua moglie fece uno sguardo triste verso suo marito. Akane rimase a fissare suo padre per alcuni secondi e poi scoppiò a piangere.
"N-non è g-giusto...!" La mia amica si inginocchiò a terra e continuò a piangere, mettendosi le mani in faccia e sui suoi occhi: fece fuoriuscire un pianto sofferente e pieno di tristezza, quello stesso sentimento aveva raggiunto anche il mio cuore.
"(Che cosa ho appena sentito...? A-Akane... si sposerà... il figlio dell'imperatore...? No... non può essere... non crederò mai ad un qualcosa del genere! Sposare una persona contro le proprie volontà... tutto ma non questo...)" Pensai mentre stavo tremando completamente, sentendo una sofferenza incredibile dentro di me: i miei occhi palpitavano ed erano spalancati continuamente, la mia faccia invece era nel panico più totale ed emanava una grande paura; indietreggiai lentamente e poi decisi di scendere giù per le scale mettendomi a correre, avendo l'intenzione di andarmene fuori dalla casa di Akane prendendo anche il mio zaino. La cameriera mi vide dalla sala da pranzo visto che avevo attraversato lo stesso salotto di prima.
"Ehi... ospite Kevin dove sta... andando...?" La cameriera pronunciò l'ultima parola dopo che chiusi la porta di casa, sbattendola violentemente dopo aver preso tutto ciò che portavo con me; la donna rimase stranita e fece un volto preoccupato.
"No... sicuramente è tutto finto... vero? Non può essere reale... stupida Akane... questa situazione fa addirittura più male a me invece che a te... te ne rendi conto almeno? Ma aspetta... perché me la sto prendendo così tanto...? Akane non è la mia ragazza... e allora... cosa sarebbe questo dolore che sento nel mio petto? F-fa... male..." Contemplai in modo sofferente fuori dalla casa di Akane mentre ero appoggiato sul portone, stringendo la mia mano destra sul petto per stropicciare quella parte del nuovo completo che mi era stato regalato: subito dopo feci qualche passo in avanti e mi inginocchiai per terra lasciando lo zaino affianco a me, il mio volto era come se avesse ricevuto un dolore mentale assurdo.
"Perché...? Cosa sta accadendo...? Sono così... triste... non voglio che si sposi... vorrei tenermela tutta per me e che nessuna me la possa rubare... non mi dire che... la amo...? Quindi quella frase che avevo citato mentre combattevo non era solo per la determinazione del momento... era vera... potevo amarla... e a quanto pare mi sono già innamorato. Sono un uomo così facile da conquistare... DANNAZIONE!" Mi misi ad urlare l'ultima parola con tanto dolore e sbattei violentemente il pugno sinistro sul pavimento, creandomi dei lividi visibili sulle nocche e sulle dita.
"Voglio... anzi... DEVO... diventare più forte. In questo modo potrò sconfiggere il figlio dell'imperat-" Interruppi la frase che stavo dicendo con tono determinato visto che avevo capito che fosse una follia pura, spalancando i miei occhi subito dopo per poi rialzarmi lentamente e rimettendomi lo zaino dietro le spalle.
"Eeehh? Eheheh... ma cosa diamine sto pensando...? Io sconfiggere il figlio di Tibelius? Non mettiamoci a scherzare... mi distruggerebbe solo con lo sguardo... è impossibile... forse..." Dissi a bassa voce quasi bisbigliando mentre avevo un sorriso pazzo unito a tanta disperazione con degli occhi spalancati; per fortuna in quel momento stava passando poca gente in quelle parti, altrimenti avrebbero pensato sicuramente parecchie cose negative sul mio conto.
Mentre stavo soffrendo come non mai vicino all'entrata della casa di Akane la sua famiglia era scesa nella sala da pranzo, volevano parlare con me di una questione alquanto importante dopo che loro figlia finisse di piangere, ma non mi trovarono.
"Eh? Dove si trova Kevin?" Chiese Akane con tono e faccia stranita alla sua cameriera, girando il suo sguardo una volta a destra ed una volta a sinistra: si trovava all'entrata della sala da pranzo con suo padre sul lato destro e sua madre nel sinistro.
"L'ho visto scappare fuori casa con il suo zaino... non so dirle altro nobile Akane." Rispose mentre aveva un viso serio ma un tono che incuteva un leggero dispiacere, inchinandosi educatamente per un secondo mentre chiuse i suoi occhi. La mia amica sussultò e fece un volto leggermente teso, girandosi subito dopo verso l'entrata di casa sua e facendo qualche passo.
"Madre, Padre, aspettatemi qui, va bene?" Domandò Akane mentre aveva un tono di voce parecchio serio, dando le spalle ai suoi genitori.
"Certo tesoro." Rispose la madre di Akane mentre aveva un volto malinconico ed una voce che emanava una leggera preoccupazione: la mia amica iniziò a correre subito dopo per potermi raggiungere.
Akane uscì dalla porta di casa e cercò di capire dove mi potessi trovare, girando il viso sulla sua destra si accorse che me stavo andando con lo sguardo abbassato, quindi decise di raggiungermi immediatamente mentre le diedi le spalle: mi trovavo a circa una ventina di metri di distanza da lei.
"Ehi Kevin! Dove stai andando?" Corse verso di me e si fermò appena mancarono pochi centimetri di distanza, urlando e chiedendomi con preoccupazione dove stessi andando: anche io mi fermai però decisi di non girarmi, rispondendole dopo alcuni secondi di silenzio.
"I-io...? Non so nemmeno io dove sto andando... forse... all'arena...? Oppure diventare più forte...?" Mi girai e dissi queste parole mentre si poteva notare sul mio volto un sorriso parecchio instabile che provava a trattenere la sua sofferenza, utilizzando una voce molto insicura.
"Eh... posso capire che vuoi diventare più forte, ma aspettami almeno, per un attimo mi ero preoccupata. Ti senti bene Kevin? Ti vedo un pochino pallido..." Mi domandò Akane in pensiero mentre fece una voce preoccupante ma anche tenera allo stesso momento, appoggiando la sua mano destra sul petto facendo un pugnetto.
"S-sì... sto bene... sono solamente giù di morale..." Le risposi con tono basso ed insicuro, abbassando di nuovo il mio sguardo per non far capire come mi sentivo.
"Come mai...? Ti senti debole...? Hai la febbre...?" Mi fece varie domande sempre in piena preoccupazione per poter capire al meglio il mio problema, sperando che io potetti rispondere il prima possibile.
"Nessuna di queste... lascia perdere... magari fossero queste idiozie." Le risposi mentre continuai ad avere la faccia abbassata senza muoverla di un millimetro, usando una voce sofferente. Akane pensò per alcuni secondi e poi decise di cambiare argomento per potermi rallegrare.
"Mmhhh... allora vorrei darti una notizia che ti potrebbe alzare su il morale; i miei genitori ti vogliono parlare di un evento che ti può interessare, visto che il tuo obbiettivo è diventare più forte sicuramente ti piacerà!" Esclamò con molta carica Akane mentre fece un viso sorridente e convinto, piegandosi leggermente in avanti e mettendo entrambi i suoi pugnetti all'altezza del petto; subito dopo mi tirò il braccio sinistro e mi trascinò verso casa sua, ma dopo qualche passo decisi di interromperla: rimasi ancora impassibile visto che non mi interessava altro in quel momento.
"Akane... è vera la storia che ti devi sposare con il figlio dell'imperatore?" Citando questa domanda con sempre lo sguardo abbassato e voce moscia Akane spalancò i suoi occhi, lasciandomi il braccio ed allontanandosi di qualche metro per rivolgermi lo sguardo: rimase alcuni secondi in silenzio mentre rimise le mani sul suo petto per intrecciarle fra di loro.
"Quindi... hai sentito a quanto pare..." Akane abbassò il viso diagonalmente sulla mia destra e non si capì che tipo di sguardo stesse facendo, sicuramente era cupo e aveva una voce malinconica in quel momento: si creò qualche secondo di silenzio ma decisi di spezzarlo.
"Sappi che a me non importa... Puoi prenderla come una pazzia od altro... ma io stesso affronterò questa persona per poterti salvare da questo destino... e la sconfiggerò... sicuramente sarà un avversario irraggiungibile per me, quindi la vittoria mi costerà la vita... ma per la tua libertà lo farò... Non ho nessuna esitazione. Anche se ho deciso in fretta... non cambierò idea!" Il mio tono di voce da moscio divenne più serio e determinato, alzando subito dopo il mio sguardo per vedere la mia amica in modo grintoso: Akane sussultò ed alzò il suo sguardo, spalancando i suoi occhi e facendo un volto sconvolto.
"Cosa?! PERCHE' VUOI FARE UNA PAZZIA DEL GENERE?!" Domandò Akane mettendosi ad urlare e muovendo il suo braccio destro orizzontalmente sullo stesso lato: in quel momento c'erano poche persone nella via ma decisero di non fare caso a noi due. Presi qualche secondo di respiro e poi le dichiarai i miei sentimenti.
"Io... credo di amarti... proprio quell'amore si... quello romantico! Non ne sono sicuro... ma probabilmente è così!" Il mio sguardo rimase grintoso e urlai le ultime parole con una voce determinata, non facendola fraintendere e specificando anche il tipo di amore che provavo per lei: ovvero quell'amore che proverebbero un ragazzo ed una ragazza se fossero innamorati, oppure un marito ed una moglie. La mia amica rimase in silenzio per alcuni secondi mentre i suoi occhi si spalancarono di nuovo.
"Ma... c-cosa...? C-come è possibile?" Mi chiese Akane mentre era confusa ma anche arrossita, utilizzando una voce insicura e facendo uno sguardo molto imbarazzato.
"Non lo so. Dalla prima volta che ti ho visto... ho semplicemente pensato che fossi la più bella di questo mondo... l'unica persona al dì fuori della mia famiglia che iniziò a trattarmi gentilmente... come un raggio di sole che voleva illuminare la mia solitudine. Nonostante ti abbia trattato male insultando sia te che la nobiltà... sei rimasta insieme a me e mi hai perdonato... questo gesto per me è stato impagabile e nessun'altra lo avrebbe mai fatto; so molto bene che non dovrei dire queste cose... ci conosciamo a malapena da qualche giorno dopotutto... penso di essermi preso... un cosiddetto amore a prima vista o colpo di fulmine, chiamalo come vuoi ahahahah." Dopo aver spiegato con tono profondo tutti i motivi per cui la amai feci una risata non troppo credibile, chiudendo i miei occhi per qualche secondo.
"Kevin, non devi distruggerti per me e soprattutto non voglio rischiare che tu muoia... se dovessi sconfiggere per puro caso suo figlio... non pensi che Tibelius ti vada contro?" Akane era preoccupata e insicura, mi guardò con parecchia agitazione mentre mi parlò con tono malinconico e triste.
"Se è per il tuo bene... sarei pronto ad affrontare persino Avish stesso... qui ed ora... e niente mi potrà fermare per cambiare idea. Sicuramente ci morirei... anzi... è una certezza assoluta... ma l'averci provato sarebbe già abbastanza per me... dopotutto sono ancora debole... ma l'importante è che tu sia felice: sei una di quelle ragazze... che merita un vero uomo che ti ama accanto a te, quindi non sopporto che a causa di una sporca situazione economica... tu non possa ricevere ciò che ti spetta." In quel momento non sapevo nemmeno io come mi uscirono parole di quel genere dalla bocca; forse era a causa della risolutezza che provavo in quel momento insieme alla mia grinta senza fine: il mio viso rimase sempre uguale.
"Gghh... sei proprio uno stupido... un irrecuperabile stupido... queste sono parole forti... lo sai vero? Non provare a rimangiartele..." Contemplò Akane con tono dolce e gentile mentre iniziò a sorridere ma anche a piangere, posizionando le mani nei suoi occhi per asciugarsi le lacrime e poi continuò:
"Sei davvero un folle... ma forse è anche per questo che mi piaci." Smise di asciugarsi gli le lacrime e mi guardò intensamente, facendomi un sorriso candido e sincero per poi chiudere felicemente i suoi occhi: in quel momento dietro di lei c'era un'atmosfera dorata e mi sembrava ancora una volta la persona più bella del mondo; quelle piccole lacrime che scesero insieme a quel leggero rossore sul viso la resero irresistibile e fin troppo carina, non capendo quasi più nulla e realizzando solo dopo alcuni secondi ciò che aveva detto.
"Ma... c-cosa era quella...?! Una d-dichiarazione!?" Il mio viso divenne rossissimo ed imbarazzato, chiedendole con voce balbettante se si fosse dichiarata a me.
"Eheh... chi lo sa! E' un segreto!" Esclamò Akane usando un tono da birbantella, piegandosi di parecchio in avanti e mettendo l'indice della sua mano destra davanti alla sua bocca sorridente: fece anche l'occhiolino con il suo occhio destro in quel momento. Era davvero carina ma rimasi deluso dalla risposta ricevuta.
"Cavoli... perché sei così misteriosa...? Mi sono letteralmente dichiarato di fronte a te e non sai darmi una risposta certa?" Le chiesi con un tono di voce rassegnato ma che emanava anche una leggerà vivacità, grattandomi la testa con la mano destra mentre feci un viso contrariato.
"Beh... finché non dico di no... puoi stare tranquillo ahahah!" Si rimise ben dritta e mi rise in faccia con tanto gusto e divertimento, chiudendo entrambi i suoi occhi e mettendo il pugno destro vicino al mento: dopo cinque secondi ritornò semplicemente sorridente e continuò a parlare, usando questa volta un tono seducente.
"Più che altro... la vera dichiarazione comunicamela a tempo debito... se hai compreso cosa intendo, siamo intesi? Anche se eviterei volentieri di farti sottoporre a certi rischi, capito? Non fare pazzie." Akane avvicinò di molto il suo viso al mio e mi rifece l'occhiolino sempre con il sinistro, rimanendo sorridente in modo candido e puro senza un segno di malizia o di secondi fini: arrossii leggermente e poi risposi mentre i nostri sguardi distavano di massimo quindici centimetri.
"Beh... vediamo, dipende quanto sarò folle in quel momento... scapperò o meno? Chi lo sa!" Esclamai con voce ironica e volto fiero mentre chiusi i miei occhi, appoggiando subito dopo le mani suoi fianchi.
"Dopotutto un qualcosa del genere me lo potevo solo aspettare da te. In ogni caso... rientra nella mia casa... dobbiamo parlare di una cosa molto interessante!" Akane si allontanò di alcuni centimetri e mi esclamò quella frase con molta carica, stringendo felicemente i suoi due pugni e facendo un volto determinato.
"Ah si? Adesso sono curioso, ritorniamo pure dentro casa!" Dissi infine con tono curioso mentre rimasi con un sorriso sul mio volto, iniziando ad incamminarmi verso la casa di Akane: la mia amica si girò e rimase al mio fianco mentre ritornammo dentro la struttura, passeggiando con le mani dietro la schiena.
Dopo aver fatto una conversazione parecchio emozionante con la mia compagna per dirle ciò che stavo provando, decidemmo entrambi di tornare dentro casa sua. La dichiarazione fatta ad Akane era come se mi avesse tolto un grande peso che sentivo nel mio corpo: avevo sempre parecchie difficoltà a dimostrare i miei sentimenti alle persone altrui, ma non era un'azione che volevo compiere consapevolmente; tutto ciò che avevo subito in passato mi aveva reso leggermente più freddo esternamente, ma dentro ero il me stesso di sempre che desiderava proteggere sempre ciò che amava fino allo stremo delle forze.
Fine Capitolo 7
Extra:
Prateria sud di Noremas - Anno 652 - 3 Settembre - Ore 11:50 - Kevin's POV
Ci trovavamo vicino ai carri per comprare degli oggetti che ci potessero servire per l'avventura, quindi mancava davvero poco per arrivare a Noremas; mentre Akane stava vedendo cosa comprare a me venivano in mente strani pensieri.
"(Mmmhhh come saranno i genitori di Akane? Pensando che siano dei nobili dovrebbero essere figure ripugnanti che non hanno pietà, ma vedendo la figlia non sembrerebbe così... o almeno spero...)" Pensai mentre avevo un volto pensieroso e concentrato, mettendo la mia mano destra sul mento: mi trovavo dietro ad Akane a qualche metro di distanza, essendo concentrata a comprare oggetti non vide cosa stessi facendo.
"(Perché immagino che se solamente provo a dire che mi piace la loro figlia quelli mi ammazzano...? Aaaahhhhh!)" Dentro di me iniziai ad avere una grande paura ed un enorme terrore, mettendomi le mani nei capelli per il panico e piegandomi leggermente in avanti: strinsi i denti e feci un volto terrorizzato.
"(Immagino già il padre che sarebbe pronto a schiacciarmi con un'ascia enorme!)" Dopo questo pensiero iniziai ad immaginarmi la scena; comparì dietro di me uno sfondo viola ed un'atmosfera terrificante.
Immaginazione di Kevin:
"Aahh! Ti piace mia figlia, eh!? Prima dovrai passare sul mio corpo marmocchio!" Esclamò il padre con una voce inquietante, schiacciandomi con la sua enorme ascia in acciaio e mandandomi sottoterra: era una figura nera con degli occhi rossi in quel momento e si sentì il mio urlo di dolore dopo l'attacco.
"(Oppure la madre con una frusta, che paura! Se è quel tipo di donna è la fine!)" Continuavo a pensare mentre tenevo sempre le mani nei capelli, facendo sempre il medesimo volto terrorizzato.
"Oh, cielo! Qui c'è qualcuno che ha preso di mira la nostra piccolina, eh?" Anche la madre aveva una voce terrificante ma conteneva una tonalità femminile rispetto al padre: anche lei era una figura nera con gli occhi rossi. Mi prese violentemente a frustate sulla schiena mentre mi trovavo a quattro zampe per terra, facendo una risata molto malvagia e piena di goduria: i miei occhi lacrimavano e facevo continuamente versi doloranti.
Realtà:
"AAAAAAAHHHHHHHH! TI PREGO RISPARMIAM- EH?" Mi fermai improvvisamente perché avevo realizzato che stavo urlando per davvero, continuando ad avere le mani nei capelli mentre stavo fissando il cielo con gli occhi spalancati: il mio volto tornò tranquillo ma stranito. Nel mentre Akane si era girata e aveva notato il mio comportamento insolito, guardandomi in modo strano.
"Kevin, che succede? Ti senti bene?" Chiese Akane mentre mi guardò con volto stranito ma anche leggermente teso, scendendole una goccia di sudore sulla guancia sinistra e avendo gli occhi leggermente più aperti.
"Eeehh... si. Tranquilla." Le risposi ormai con tono rassegnato e rimanendo pieno di imbarazzo, piegandomi di parecchio in avanti con le braccia penzolanti.
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