Capitolo 6: Il cuore di un demone
- Kevin Star
- 27 ago 2023
- Tempo di lettura: 49 min
Castello di Avish (Salone principale) - 2 Agosto - Anno 652 - Ore 13:35 - Daruku's POV
Quando arrivammo nel salone principale iniziammo a perlustrare la zona circostante; dopo pochissimo tempo però arrivò un uomo misterioso: era il servitore più fedele ad Avish, ovvero Redir. Rimanendo leggermente intimoriti, provavamo a trovare un modo per convincerlo ad accettare l'udienza con l'imperatore, però non esistette un motivo per farlo ragionare: quindi decise di affrontarci dopo nemmeno alcuni secondi. Questo era uno scontro che poteva avere ripercussioni sul nostro futuro, porre la fine di essa oppure ucciderci direttamente; tutti noi eravamo pronti per affrontarlo nonostante era la seconda persona più potente in questo impero: rimanemmo più fiduciosi che mai sul nostro lavoro di squadra. Tutti quanti avevamo ormai le armi impugnate e decidemmo di aspettare la prima mossa dell'avversario.
"Fatevi sotto, ragazzini!" Redir continuò a rimanere con un sorriso malvagio e tirò il suo braccio destro tenente la spada all'indietro: subito dopo la scaraventò in avanti orizzontalmente, attuando un fendente magico e viola a lunga distanza verso Shunsuke; il nostro capo come difesa mise il suo grande spadone davanti al suo corpo diagonalmente verso il basso, cercando di proteggersi dall'attacco che gli stava arrivando incontro; l'impatto fece tremare tutta la stanza e tentò di proteggere tutti noi, visto che ci trovavamo dietro di lui.
"E' assurdo, aaaahhhhh!" Shunsuke con tutte le sue forze si mise ad urlare, sforzandosi più che mai mentre faceva un volto leggermente preoccupato e disperato: provò a bloccare l'attacco con il suo grande spadone per poter alleggerire i danni, però da solo non ci poteva riuscire quindi decisi di supportarlo con la mia katana; mi misi sulla sua destra e tirai un colpo verticale fisico sopra il fendente magico, facendolo esplodere all'impatto e creando una piccola nube di fumo che scomparve subito dopo.
"Uff, Grazie Daruku." Shunsuke mi ringraziò con un'espressione sollevata e tono pacato, mentre si rimise in posa di combattimento con lo spadone portato all'indietro che si trovava all'altezza della vita: la impugnava con entrambe le mani.
"Nessun problema." Mi girai all'indietro verso di lui e gli feci un sorriso, utilizzando un tono di voce concentrato per poi riguardare Redir con irritazione.
"Adesso te la vedrai con me!" Yumi con determinazione e concentrazione esclamò questa frase correndo incontro a Redir; appena mancarono pochi centimetri sferrò molti colpi rapidi, pungenti ed eleganti con il suo spadino: ovviamente Redir senza troppe difficoltà li bloccò tutti quanti.
"Sei veloce, ma i tuoi colpi sono debolissimi ragazzina!" Contemplò Redir, continuando a dimostrare un sorriso pieno di goduria e sferrando un calcio sullo stomaco di Yumi facendola indietreggiare; subito dopo giunse Shunsuke con la sua grande spada: affrontò il servitore in uno scontro ravvicinato e ci furono vari rimbombi delle lame che si scontrarono. Il nostro rappresentante utilizzava entrambe le mani per poter attaccare nel modo più rapido possibile, ma era comunque troppo lento per un individuo come Redir; difatti anche se metteva un po' di forza nel respingere i colpi, rimaneva calmo e sorridente.
"Non la farai franca!" Shunsuke iniziò ad irritarsi sempre di più ed a ogni fendente mise sempre più forza: erano tutti quanti diagonali e partivano dall'alto verso il basso, dove il suo avversario glieli respingeva sempre facendogli tornare l'arma nel punto di partenza; ma ad un certo punto anche se erano molto lenti, gli attacchi del nostro capo iniziarono a sbilanciare Redir.
"Tocca a me adesso! Roaring Attack!" Mitsuki, con tanta determinazione e viso concentrato, alzò entrambe le sue braccia verso l'alto e attivò una magia di colore rosso su tutti noi; intorno a tutta la nostra squadra comparve un'aura rossastra ed essa ci aumentò drasticamente la forza fisica.
"Perfetto... andiamogli addosso! Tutti insieme!" Urlò Kaoru mentre fece uno sguardo carico e prepotente: tutti noi tenemmo nel modo più saldo che mai le nostre armi e ci fiondammo incontro a Redir. Iniziammo ad attaccarlo da tutti i lati nello stesso momento come se fossimo quasi sincronizzati: il servitore di Avish riuscì a bloccare solamente la metà dei colpi che gli venivano inferti; dopo un paio di fendenti e tagli ricevuti fece un urlo quasi colossale che ci costrinse ad indietreggiare: ricominciò a sprigionare quell'aura viola subito dopo, facendo un volto piuttosto irritato. Aveva sul viso due tagli sanguinanti obliqui: uno si trovava sulla fronte, mentre l'altro sulla guancia destra; distavamo da lui di circa sette metri frontalmente rimanendo uno affianco all'altro.
"Come vi siete permessi anche solo di ferirmi?! Adesso vi stermino tutti!" Usando un tono a dir poco spaventoso, Redir decise con la massima velocità di raggiungere frontalmente Mitsuki; senza che lei se ne potesse accorgere, gli tirò un pugno sinistro talmente forte sullo stomaco che la scaraventò via di alcuni metri all'indietro, facendola cadere subito dopo.
"Maledetto!" Hirokichi con molta rabbia provò a tirargli un fendente verticale appena lo raggiunse: Redir si trovava sulla sinistra di tutti noi, non troppo lontano dalla porta di uscita del castello. Il nostro compagno appena riuscì ad attuare il fendente, venne bloccato dall'avversario e subito dopo gli tirò un calcio sul suo fianco sinistro facendolo volare: rotolò per circa cinque o sei metri ed iniziò ad essere sporco di polvere mentre rimase a pancia ingiù, avvicinandosi leggermente alla porta che conduceva alla sala del trono. Kaoru decise di aiutarli rimanendo abbastanza teso.
"Devo farlo! EarthBreak!" Attivò la sua abilità di livello 3 che consisteva nell'andare in picchiata contro il nemico, infliggendogli un colpo da schianto che avrebbe distrutto il terreno circostante e spezzato una parte del corpo dell'avversario; il nostro amico fece un salto molto alto e con la sua ascia andò in discesa diagonalmente contro Redir: ma il servitore riuscì in tempo ad attivare una barriera magica di colore viola che riuscì a proteggerlo, facendo iniziare un duello di forza tra le due mosse. Kaoru provò a spingere sempre di più il suo attacco per avere la meglio, ma dopo alcuni secondi l'abilità non ebbe alcun effetto e finì il suo utilizzo; Redir annullò la barriera e sferrò un fendente orizzontale sul braccio sinistro del nostro compagno, causandogli una ferita profonda dove uscì parecchio sangue e facendolo volare diagonalmente di una decina di metri: si mise ad urlare e si schiantò per terra, avvicinandosi al muro destro del salone principale.
"M-MALEDETTO!" Urlai con molta rabbia mentre vidi alcuni dei miei compagni che stavano subendo dei colpi piuttosto dolorosi: strinsi i miei denti nel modo più forte possibile e feci uno sguardo penetrante e furioso. Non avrei mai perdonato un individuo che osava fare del male alla mia vera famiglia, poiché i miei genitori non riuscivano mai a donarmi il giusto affetto; per loro odiare gli umani dell'impero della luce e creare un esercito per ucciderli tutti era l'unica cosa che contava, ma io non ero neanche l'unico a subire tutto ciò: bensì succedeva anche a tante altre famiglie.
Gli corsi incontro ad alta velocità e lo raggiunsi in pochissimi secondi, sferrando un fendente verticale verso la sua arma: con molta convinzione anche Redir mise parecchia forza sul suo fendente, creandosi un onda d'urto per il forte impatto ricevuto; il servitore sorrise con tanta esaltazione mentre avevo uno sguardo omicida.
"Ohi ohi! Calmati ragazzino... da dove deriva tutta questa rabbia?" Chiese Redir con tono ironico e carico; ormai non ero più irritato visto che stava avendo la meglio, bensì si divertiva a prendersi gioco di noi appena iniziò a mettere più concentrazione sui suoi attacchi.
"Affronta uno della tua taglia e vedi come finirà... ti ucciderò!" Esclamai mentre rimasi con lo stesso volto, incrociando le lame varie volte con molta forza e sentendosi degli effetti sonori metallici che rimbombarono in tutto il salone: essendo degli attacchi molto veloci, precisi ed obliqui, ad un certo punto riuscii a procurare a Redir dei tagli in alcune parti del corpo, facendolo sanguinare lievemente sulle parti della braccia e stomaco; lo scontro non era equilibrato ma nonostante tutto non riuscì a liberarsi di me.
"Wow... forse sei l'unico che vale la pena affrontare... ma COSA...?!" Il viso di Redir da sorridente divenne improvvisamente preoccupato, chiedendosi in modo teso cosa stavamo escogitando: si accorse che dietro di me c'era Marianne che stava trasformando la sua lancia in un arco viola; con la sua magia creò delle frecce di colore dorato e gliele scagliò contro: all'impatto esplosero e crearono una nube di fumo intorno all'avversario; per evitare di subire danni insieme al nemico, decisi di allontanarmi all'ultimo secondo.
Ci furono circa dieci secondi di silenzio, non si sentiva ancora nessun verso nella nube creata dall'attacco di Marianne: tutti quanti ritornammo al centro del salone, compresi anche alcuni nostri compagni che riuscirono a riprendersi, mentre Redir invece si doveva trovare particolarmente in quelle vicinanze ma sul lato sinistro; appena tutti quanti ci ricongiungemmo, Mitsuki decise di attivare una magia guaritrice sul braccio sinistro di Kaoru visto che stava sanguinando ampiamente. Comparve della luce dorata vicino alle mani di Mitsuki e le avvicinò al braccio di Kaoru, iniziando a curarlo per alcuni secondi e aspettando che il sangue smettesse di fuoriuscire.
Improvvisamente quando la polvere scomparve, riuscimmo a rivedere nuovamente Redir: non aveva delle ferite sanguinanti in più ma bensì era più sporco di prima, notando molta polvere nella sua armatura e anche nelle parti del viso; il suo sguardo era piuttosto irritato e sembrava si stesse sforzando, sicuramente il dolore lo aveva pur sempre sentito.
"Questo attacco non era male... lo ammetto, gghh!" Redir facendo una voce piuttosto forzata e dolorante decise di accasciarsi a terra, poggiando le sue ginocchia sulla terraferma. Ma anche se era il momento di riposarsi un attimo per cercare anche di parlare con il servitore, Kaede voleva farlo fuori immediatamente approfittando del momento, quindi mentre si trovava sulla destra di tutti noi, gli corse incontro tenendo saldamente sulla mano destra il suo pugnale.
"Kaede, ferma!" Esclamò Shunsuke mettendosi ad urlare e facendo un volto leggermente preoccupato: distese leggermente il suo braccio destro in avanti come gesto di attenzione per poterla fermare, ma non ci riuscì.
"Non preoccupatevi! Dobbiamo approfittare del momento! Gli taglierò la testa!" Urlò Kaede con grande convinzione e concentrazione: arrivò a grande velocità verso di lui a pochi centimetri di distanza per sferrargli il colpo finale; ma un attimo prima che ci potesse riuscire, il servitore abbassò con successo la sua testa e si rialzò immediatamente avendo Kaede sulla sua sinistra: si girò verso di lei e gli tirò una ginocchiata destra molto potente sullo stomaco, scagliandola lontana di circa sette metri da lui e facendola rimanere a terra con la pancia all'insù; fece un urlo di dolore e logicamente anche lei si sporcò in alcune zone, soprattutto sulle parti della schiena e gambe.
"No, Kaede!" Yumi mentre alzò il suo tono di voce, fece uno sguardo molto preoccupato nel vedere la sua amica ferita in questo modo: Kaede fece dei versi di sofferenza mentre provò a rialzarsi dal colpo ricevuto; intanto Redir rimanendo leggermente stranito, esalò alcuni respiri profondi e ci propose una domanda.
"Perché ci tenete tanto a parlare con Avish? Che cosa gli volete chiedere di così tanto importante... che vi spinge persino a combattere contro di me?" Redir utilizzò un tono di voce leggermente intimidatorio, fissandoci intensamente con uno sguardo parecchio serio e stranito mentre aspettò la nostra risposta.
"L'impero della luce e questo regno sono in conflitto... quindi vorremmo chiedere ad Avish di stipulare un trattato di pace: non è affatto giusto continuare ad odiarli!" Shunsuke si mise più in avanti di tutti e rispose alla domanda di Redir: alzò leggermente il suo tono di voce in modo serio e fece un volto determinato, muovendo il suo braccio sinistro lateralmente. In quel momento lo sguardo di Redir divenne serio, ma si trasformò subito dopo in un volto pieno di risate, alzando di parecchio la sua voce.
"Una pace!? AHAHAHAHAH! Ma non farmi ridere! Volete chiedere una cosa del genere ad Avish?! Vi risparmio la fatica... il mio signore non accetterebbe mai questa proposta; vi ucciderebbe anche subito se fosse di cattivo umore, quindi girate i tacchi e tornatevene a casa: non dovete mai più mettere piede in questo posto." Redir tornò serio ed inizio a spiegare cosa potesse succedere, facendo un gesto di dissenso con le braccia.
"Non è possibile... è vero che lo avevamo preso in considerazione... ma veramente siamo venuti qui per niente? Dobbiamo almeno provare a chiederglielo..." Il mio volto aveva gli occhi spalancati ed uno sguardo di incredulità: strinsi prepotentemente in un pugno la mia mano sinistra, rimanendo irritato e rammaricato nello stesso momento.
"Ascoltate... non so proprio cosa vi passi in quella testa... ma conosco il mio signore meglio di chiunque altro... in più tutti quanti odiano l'impero della luce; seriamente vorreste provare a stipulare un trattato di pace? Con quale maggioranza poi? Tutto il popolo si ribellerebbe... quindi è tutto inutile. Piuttosto, per evitare delle morti inutili... unitevi a tutti noi per quando faremo l'invasione completa: è solo questione di non troppo tempo e siete anche degli abili ragazzini... con delle persone del vostro calibro al nostro fianco... la vittoria è assicurata. L'impero delle ombre vivrà in pace... dopo che avrà sottomesso l'altra parte." Redir con uno sguardo sorridente e malvagio rivelò il suo piano, usando un tono alquanto spavaldo: si rimise in posa normalmente, allentando leggermente la presa della spada. Nel mentre Kaede riuscì a rialzarsi lentamente, respirando in modo affannoso.
"Sottomissione...? Pace dopo tutto ciò...?" Strinsi fortissimo il manico della mia Katana, contemplando in modo freddo queste parole che per me erano senza senso: abbassai leggermente il mio volto e non si potevano vedere i miei occhi; avanzai lentamente verso il servitore e mi misi sulla sinistra di Shunsuke, continuando a parlare:
"NON DIRE IDIOZIE! Voi volete solamente del puro sangue... uccidere per sfogo e divertimento... io non posso permettere che venga fatto qualcosa del genere! Il tuo signore non ha un cuore?!" Gli chiesi mettendomi ad urlare e facendo rivedere il mio viso: stringevo i miei denti ed era pieno di rabbia, con degli occhi che cercavano di penetrare l'anima di Redir.
"Pff... un cuore eh? Certo che lo ha... ma è spietato come quello di un demone assetato di sangue. Per lui anche uccidere il suo stesso popolo può essere considerato un divertimento... ma non lo fa perché dopotutto gli servite per il suo obbiettivo... potrebbe considerarlo un peccato... perdere delle pedine preziose!" Redir utilizzò una voce cupa e tetra, continuando a fare quel sorriso piuttosto irritante chiudendo i suoi occhi.
"U-un cuore... spietato come quello di un demone?" Kaoru che si trovava dietro di me e Shunsuke con il braccio curato, spalancò i suoi occhi: la sua voce era alquanto tesa e sembrava che si stesse spaventando. Anche Shunsuke ed io avevamo gli occhi aperti come non mai. Continuando a fissare Redir, decisi di esclamare una frase folle mentre avevo un viso leggermente teso ma determinato.
"Gghh! Maledetto! Se allora Avish non vuole la pace... la faremo arrivare noi... io... lo ucciderò!" Queste parole folli riecheggiarono in tutto il salone, creando uno sguardo di disagio e sconvolgimento verso tutti i miei compagni: cadde un silenzio tombale e tutti quanti mi fissarono intensamente, mentre Redir continuò a rimanere sorridente sulle mie parole completamente vuote.
In quel momento ancora non lo sapevo, ma quella promessa appena citata avrebbe avuto delle conseguenze irreparabili; non conoscevo il vero potere di Avish e il pericolo che poteva costituire su tutti noi, quindi non era concesso nemmeno un secondo di disattenzione se volevamo ottenere il successo sul nostro obbiettivo.
"Daruku... s-sei sicuro di quello che stai dicendo?" Shunsuke provò a farmi ripensare mentre fece un volto parecchio teso con una voce alquanto agitata: anche tutti i miei compagni di squadra avevano la sua stessa espressione, invece Redir continuò a sorridere. Dopo alcuni secondi di incertezza, deglutii e presi coraggio per rispondere.
"T-tanto vivere in un modo così limitato sarebbe come essere morti... quindi... tsk! Si... tanto vale provarci!" Esclamai in modo determinato, trasformando il mio volto insicuro in uno sguardo pieno di sicurezza e determinazione; anche se un lato di me, sapeva che stava pretendendo troppo su questo fatto.
"Daruku..." Contemplò Marianne a bassa voce mentre mi fissò: il suo volto divenne rammaricato e si trovava vicino alla mia schiena a pochissimi metri di distanza.
"Tsk... ti dico una cosa moccioso: penso proprio che tu abbia perso il senno. Sconfiggere il mio signore? Sono letteralmente parole al vento per farsi ammazzare prima del tempo; dei semplici giovincelli come pensano di dare difficoltà... ad un umano che può essere pari ad un dio? Per vostra informazione... lui vive da secoli ormai... è l'essere più forte di tutto il mondo! In più... non ce la farete comunque sia... perché vi ucciderò qui ed ora senza troppi problemi! Adesso non mi tratterrò più... preparatevi... vi causerò un dolore inimmaginabile." La spada che teneva in mano Redir si illuminò di un colore viola molto intenso, mentre disse tutte quelle frasi con un perfido sorriso sulle labbra e con tono spavaldo: aprì di più i suoi occhi e si piegò leggermente in avanti, attuando una posa di combattimento. Shunsuke aveva intuito che non c'era più una via di fuga, quindi decise di incoraggiarci per combattere al meglio.
"Ragazzi! Diamo fondo a tutte le nostre forze per poterlo abbattere! Nessuno è invincibile, nemmeno il più forte del mondo!" Esclamò Shunsuke con sguardo carico e determinato, rimettendosi in posa di combattimento mentre teneva il suo spadone con entrambe le mani all'indietro. Lo fissai per alcuni secondi, rimanendo meravigliato del coraggio che aveva trovato per poterlo affrontare insieme a me; anche tutti i miei compagni, compresa perfino Kaede: annuirono subito dopo e si rimisero in posa di combattimento, pronti per sconfiggere Redir.
"Shunsuke... grazie... ti sono debitore." Mentre lo fissai per ringraziarlo con tono felice, gli feci un sorriso di gratitudine: era sincero ed allegro; queste espressioni per me erano davvero rare da esprimere. In quel momento stranamente mi sentivo imbattibile, anche se il nostro nemico potesse essere il servitore di un dio, ormai non ci importava più.
La tensione era molto alta, noi eravamo in otto e quindi potevamo risultare in vantaggio, ma Redir aveva un potere davvero incredibile; ma se lui era già così forte, sicuramente Avish era un qualcosa di inimmaginabile.
"Ora tocca a me... scaglierò la mia mossa più forte, Breaking the Void!" Hirokichi corse verso il nemico con volto determinato e tono pieno di grinta, attivando la sua abilità di livello 3: era una mossa che consisteva nel sferrare tre colpi diagonali molto potenti di colore viola ed oscuri, all'impatto dovevano corrompere qualsiasi oggetto.
"Pensi davvero che un'abilità del genere possa infliggermi danni?!" Redir rimanendo sempre con un sorriso, si mise a schivare i tre colpi di Hirokichi muovendo leggermente il suo corpo dalla parte opposta degli attacchi; subito dopo decise di attuare un fendente oscuro orizzontale, ferendogli gravemente il braccio tenente la spada, facendolo volare sulla sua sinistra di una decina di metri e facendogli perdere grandi quantità di sangue. Mitsuki fece un volto preoccupato ed esclamò una magia difensiva.
"Oh no, Hirokichi! Fortress Shell!" Con tono grintoso attivò un'altra magia di supporto, distendendo le sue braccia frontalmente verso tutto il gruppo: questa volta era di colore blu e ci permetteva di reagire meglio agli attacchi nemici, subendo delle ferite più gestibili senza rischiare di andare al tappeto dopo solo qualche attacco; subito dopo raggiunse Hirokichi per andarlo a curare.
"Ragazzi! Attiviamo tutte le nostre abilità più forti! Non deve avere nemmeno un secondo di respiro!" Shunsuke diede questo comando mentre iniziò a correre verso il servitore di Avish, stringendo in modo saldo il suo spadone: il suo tono di voce era determinato ed aveva un volto parecchio concentrato e irritato.
"Glacial Perforation!" Con tono aggressivo attivò un'abilità da un singolo colpo che ghiaccia qualsiasi cosa al contatto; difatti la punta della lancia di Marianne cominciò ad avere della brina attorno, facendola schiantare contro la spada di Redir appena si trovava a pochi centimetri di distanza da lui: al contatto delle due armi il nemico si sbilanciò e la sua spada divenne ghiacciata.
"Cosa?!" Redir rimase stupito, usando un tono alquanto nervoso ed agitato: Marianne subito dopo indietreggiò per lasciare lo spazio a Kaoru.
"Stavolta non fallirò! EarthBreak!" Ritentò ad attivare la sua abilità con una forza straordinaria visto che il suo braccio era stato egregiamente curato da Mitsuki, non stava avendo problemi a sferrare la mossa: fece un grande salto per potergli andare in picchiata; Redir avendo la spada ghiacciata non poteva difendersi.
"Accidenti! Attualmente la mia spada è inutile! Gghh!" Redir strinse i suoi denti e con irritazione gettò casualmente la sua spada ormai inutile da un'altra parte, avendo in questo modo più agilità e libertà di movimento: fece un salto all'indietro e schivò il potente attacco di Kaoru che lo avrebbe schiacciato; il terreno venne frantumato e crepato notevolmente per la forza emessa nel colpo. Redir cominciò a sentirsi pressato, non sapeva bene come reagire ai nostri attacchi ed in più la sua spada ormai non poteva essergli di nessun aiuto.
"Ti consiglio di guardare qui dietro! Pierced Painful!" Yumi con tono beffardo e sguardo compiaciuto comparve alle sue spalle, attivando una sua abilità che aveva sbloccato al livello 4: erano cinque colpi eleganti a scelta che trafiggevano il nemico nei punti più deboli e sensibili. Redir impreparato provò ad evitare tutti i colpi ma non ci riuscì del tutto, poiché due di essi li prese in pieno sentendo un leggero dolore: un colpo lo aveva subito sul braccio sinistro e l'altro nel petto, perdendo delle lievi quantità di sangue.
Il volto dell'avversario stava diventando sempre più nervoso, non riusciva ad accettare che dei ragazzini riuscirono a tenergli testa in uno scontro del genere; Redir provò a mettersi in una posizione per avere un certo numero di noi sia sulla destra che sulla sinistra.
"Gghh, che siate maledetti! Burning Darkness! Stormy Vortex!" Redir distese entrambe le sue braccia orizzontalmente sia a destra che a sinistra, esclamando ed attivando con le mani alcune delle sue magie: con l'arto dominante rilasciò la prima mossa contro Yumi, scaraventandole addosso delle fiammate nere e possenti; la nostra compagna provò a schivare con un salto all'indietro, ma non essendo abbastanza veloce venne colpito il suo piede destro, ustionandola leggermente: il nemico invece con la seconda magia sulla mano sinistra, scagliò verso Kaoru e Marianne un vento potentissimo che li fece volare via di parecchi metri dietro di loro.
"Adesso ti finirò! Shikku! (Velocità Sferzante!)" Vedendo il mio avversario scoperto in quel momento, decisi di attivare l'ultima abilità che avevo appreso: erano otto fendenti velocissimi che tagliavano varie parti del corpo e che potevano risultare davvero fatali; non avevano neanche colore e non facevano risplendere l'arma visto che erano completamente fisici, ma si doveva comunque sia usare il mana per avere quella velocità. Con molta rabbia mi trovai dietro a Redir e gli sferrai i velocissimi fendenti dell'abilità; non riuscì a girarsi in tempo e quindi non poteva schivare, colpendolo in pieno: sputò parecchio sangue e si mise a rotolare per vari metri, sporcandosi anche varie parti dell'armatura mentre fece vari versi doloranti.
Alcune abilità per la katana non avevano un nome composto dalla lingua sacra, ma bensì da un linguaggio che per molti abitanti era ancora sconosciuto e molto più complesso; l'unico motivo per cui gli utilizzatori di quell'arma riuscivano ad attivare tali abilità, era grazie al legame che avevano con quella mossa stessa, visto che erano stati proprio loro ad averla appresa. Dopotutto a quei tempi si vociferava che anche se erano pochissimi tali individui, alcuni di loro avevano già iniziato ad apprendere quella lingua in un modo abbastanza soddisfacente.
Appena il servitore di Avish smise di rotolare su tutto il terreno rimase a pancia insù con gli occhi spalancati, non riuscendo a credere a tutto ciò che stava accadendo: si trovava nella parte alta sinistra del salone principale, vicino alla porta della sala del trono.
"Aspetta... ma questo cosa vuol dire...? Non posso di certo perdere contro di loro!" Mentre Redir si contemplò a terra con un volto meravigliato e con un tono di rabbia, Kaede stava attivando un abilità che imparò al livello 2, approfittando del suo momento di disattenzione.
"Adesso abbiamo la possibilità di vincere! Silent Cut!" Anche se inizialmente non era molto convinta nell'affrontare Redir, riuscì a tirare fuori la maggior parte del suo coraggio per rimanere a testa alta, attivando un'abilità mentre dimostrava uno sguardo concentrato ed accigliato: questa mossa consisteva nel tirare un singolo colpo molto rapido e silenzioso mentre si correva nel modo più leggero possibile, non facendo sentire in questo modo la tua presenza nelle vicinanze; difatti questa abilità si poteva solitamente utilizzare per assassinare qualcuno alle spalle. Kaede corse in un modo molto veloce rimanendo notevolmente piegata in avanti, sfrecciando silenziosamente verso il servitore di Avish mentre teneva il suo pugnale in un modo molto saldo: l'obbiettivo era la sua testa.
"TSK! SE PENSATE CHE BASTI COSI' POCO PER BATTERMI... VI SBAGLIATE! NON AVETE ANCORA VINTO!" Mettendosi ad urlare con un volto più infuriato che mai, Redir si accorse dell'abilità che gli stava per venire inferta all'ultimo secondo; si rialzò nel modo più rapido possibile, ma a causa del poco tempo a disposizione li venne colpita in un modo abbastanza profondo la spalla sinistra: schizzò una quantità non troppo modesta di sangue che fece vedere per bene il taglio inferto. L'avversario sentì un dolore piuttosto elevato ma decise di ignorare la ferita, girandosi verso Kaede con un viso pieno di rabbia; lei rimase preoccupata vedendo di non essere riuscita a dargli il colpo di grazia.
"PFF... DANNATA MOCCIOSA!" Con minacciosità si avvicinò e le diede un fortissimo pugno destro sullo stomaco, facendola accasciare in ginocchio: Kaede fece un verso sofferente ed iniziò a tenere le braccia intorno al suo stomaco, provando a sopportare il dolore.
"NO! KAEDE!" Mi misi ad urlare con parecchia forza mentre feci un volto preoccupato e teso, non sapevo cosa sarebbe potuto accadere alla nostra amica in quel momento; bisognava salvarla in qualche modo.
"Te sarai la prima che raggiungerà l'inferno!" Redir guardò Kaede in un modo alquanto disgustato non provando nessuna pietà nei suoi confronti: dopo aver citato quelle parole con un tono pietrificante, afferrò con la mano destra il piccolo corpo della ragazzina dal collo ed iniziò a stringere la presa, cercando di farla soffocare per poi ucciderla in un modo molto doloroso. La nostra compagna rimase a mezz'aria visto che era stata alzata dal nostro avversario: in quel momento aveva la sua mano destra su quella del nemico per cercare di allentare la presa nel collo, mentre l'altra invece si trovava sempre sullo stomaco a causa del forte dolore. I secondi passarono ma non riuscì a liberarsi, se non facevamo qualcosa in fretta sarebbe deceduta nel giro di alcuni secondi continuando a fare versi di sofferenza; ma come degno di tale titolo, il nostro capo decise di intervenire, attaccando un punto scoperto di Redir.
"Non pensare di cavartela così! Shattering Crash!" Con tutta la sua velocità e forza, Shunsuke andò prepotentemente incontro a Redir ed attivò l'ultima abilità che aveva imparato: consisteva nel sferrare un singolo colpo devastante che avrebbe scagliato il nemico in lontananza, essendo per uno spadone bisognava concentrare una forza parecchio elevata nelle due mani in cui la si impugnava. Redir venne colpito in pieno e mollò la presa sul collo di Kaede mettendosi ad urlare, volando per tantissimi metri verso il muro della sala del trono per poi schiantarsi: crollarono alcune macerie e si creò una grossa nube di fumo che durò per parecchi secondi, facendo cadere il salone in un silenzio tombale.
Con il passare dei secondi ci ricongiungemmo tutti quanti vicino a Kaede, sperando che avesse ancora abbastanza forze per rialzarsi; sicuramente quel pugno e quella presa sul collo le avevano dato un enorme dolore e perdita di forze: tralasciando qualche ferita non eravamo messi così male, visto che Mitsuki ci curava continuamente.
"Lo abbiamo... sconfitto...?" Domandai con un tono parecchio stupito mentre avevo un volto a dir poco incredulo: tutti quanti ci trovavamo uno affianco all'altro con la maggior parte delle ferite ormai guarite; le abilità curative di Mitsuki erano davvero eccellenti ed utili per combattimenti di questo genere.
"Kaede, come stai?!" Mitsuki si avvicinò verso Kaede rimanendo preoccupata e la iniziò a fissare intensamente mentre attendeva una sua risposta: la nostra amica era inginocchiata per terra e si massaggiò il collo per alcuni secondi, cercando di diminuire il dolore che stava sentendo.
"A-abbastanza bene, ma devo ringraziare Shunsuke per questo!" Rispose mentre sorrideva con un tono leggermente forzato, subito dopo si rialzò lentamente e completò l'azione nel giro di pochi secondi: la squadra era girata verso di lei visto che rischiava di essere strangolata prepotentemente. Shunsuke quindi decise di ravvivare l'atmosfera con un sorriso.
"Dai, abbiamo tutti qualche acciacco, ma fortunatamente nessuno ha nulla di grave... abbiamo addirittura sconfitto un uomo forte come il servitore di Avish!" Esclamò Shunsuke alzando il suo pugno destro e stringendolo con convinzione; subito dopo ci venne il buon umore e sorridemmo tutti quanti, ma quella felicità venne interrotta da un avvenimento del tutto improvviso.
"Ehi... si può sapere cosa sta succedendo?" Da dietro il portone della sala del trono si sentì una voce molto matura e concisa che disse ciò; il portone esplose e venne ridotto in briciole, a causa della polvere non si riusciva a capire chi fosse l'individuo in questione. Dopo alcuni secondi la sua figura divenne più chiara: era un cavaliere che aveva dei capelli bianchi leggermente lunghini ed indossava una armatura nera con un mantello del medesimo colore sull'esterno, all'interno di essa invece c'erano delle sfumature violacee e blu notte che ricordavano le galassie; la sua altezza era di circa 1,80 m.
Tutti noi lo iniziammo a fissare per alcuni secondi mentre ci trovavamo tutti in fila orizzontalmente, sembrava una figura davvero matura ed emanava un'aura davvero perfida e malvagia; infatti dopo alcuni secondi riuscimmo a capire chi potesse essere, facendo uno sguardo di sconvolgimento completo e con un tono di voce piuttosto tremolante.
"A-aspetta... n-non è che tu sei..." Non riuscii a finire la frase mentre i miei occhi iniziarono a vacillare dalla paura, la sua sola presenza emetteva una pressione assurda; dopo un paio di secondi riuscimmo a dire in coro il suo nome.
"L'imperatore Avish!?" La voce di tutti noi riecheggiò in tutto il salone appena esprimemmo quelle parole con un tono pieno di preoccupazione; lo sguardo di Avish era serio ma sembrava anche molto tranquillo nello stesso momento, come se nessun essere al mondo lo potesse scalfire.
Castello di Avish (Salone principale) - 2 Agosto - Anno 652 - Ore 14:15
Dopo aver messo alle strette Redir sotto un cumulo di macerie pensavamo di avere la vittoria quasi assicurata, ma quella speranza illusoria venne debellata subito dopo all'arrivo di un certo individuo: si trovava di fronte a noi a non troppi metri di distanza, visto che ci eravamo spostati nella parte alta centrale del salone subito dopo l'esplosione del portone; il suo servitore si trovava sicuramente sulla sua destra che ancora non diede risposta, doveva ancora liberarsi dalle macerie. Tutti noi eravamo impauriti e tesi, non sapendo che cosa ci spettava da quel momento in poi.
"Mmhh... che avete fatto al mio sottoposto? Dei ragazzini come voi tra l'altro... ve la stavate cavando abbastanza bene per poterlo mettere alle strette in questo modo... rovinando anche il muro del castello... beh... non è un problema così rilevante dopotutto." Dicendo quelle parole con sguardo serio e tono autoritario ricevemmo la conferma vera e propria: lui era l'imperatore Avish; vide la spada di Redir congelata per terra diagonalmente sulla sua destra a circa dieci metri di distanza. L'imperatore attivò una magia a distanza, la spada del suo servitore iniziò ad avere dell'aura violacea attorno che fece sciogliere il ghiaccio, facendola tornare di nuovo utilizzabile; subito dopo con un'altra magia ancora la fece fluttuare a mezz'aria e se la portò sulla sua mano destra, iniziando ad impugnarla.
"Oh no... la spada è tornata al suo stato originale! Ma come ha fatto?!" Esclamò Marianne mentre aveva un volto sconvolto con gli occhi spalancati: era molto preoccupata e non sapeva come reagire a questo scenario, visto che il suo ghiaccio era stato sciolto in pochissimi secondi.
Poco dopo si sentirono dei rumori e movimenti provenire dalle macerie, probabilmente il servitore di Avish stava provando a liberarsi, iniziando a vedersi leggermente il suo corpo mentre si levava le rovine di sopra.
"Redir... mi deludi... ti sei fatto mettere al tappeto da certi mocciosi? Forse ti ho fatto battere troppo la fiacca...dopo ti dovrò sistemare con qualche allenamento intensivo." Contemplò Avish girandosi verso le macerie mentre continuava ad avere lo stesso viso e tono di voce: Redir nel mentre si liberò delle macerie che aveva sopra, rimanendo leggermente stordito e ancora più sporco di prima con un po' di sangue che era aumentato in alcune parti; anche se era leggermente sbilanciato riuscì a tenersi in piedi, appoggiando la sua mano sinistra sul muro mentre guardava il suo signore.
"M-mi sono semplicemente distratto... chiedo perdono... m-mio signore." Rispose Redir mentre chinò leggermente il capo e fece una voce alquanto abbattuta, liberandosi completamente dalle macerie mentre era pieno di polvere; l'imperatore subito dopo gli lanciò la spada e il servitore la riprese nel momento esatto in cui rialzò la sua testa, capendo che ormai il suo intervento era del tutto inutile, decise di rimettere la spada nel fodero e di appoggiarsi in quello stesso muro dove non giacevano le macerie: alla fine era crollata solo una parte di essa e quindi si allontanò leggermente, andando sempre di più lateralmente vicino all'angolo del salone.
L'imperatore oscuro si girò verso di noi e non decise di cambiare il suo sguardo del tutto indifferente, per lui era come se fossimo della spazzatura da smaltire in pochi secondi: era strano che non fosse preoccupato per aver messo il suo più fedele braccio destro in difficoltà.
"Uff... detto questo... cosa ci fanno dei marmocchi dentro al mio castello? Perché siete qui e avete affrontato Redir? Spero nulla di così importante da dovervi uccidere... però visto che per sconfiggere il mio servitore ci vuole un grande coraggio... mi toccherà pensare il contrario... o mi sbaglio?" Fece uno sguardo che incuteva timore e la sua voce diventata sempre più cupa col tempo, accentuando il suo sguardo verso di noi con i suoi occhi scarlatti. Tutti quanti rimanemmo in silenzio ed intimoriti, ma ad un certo punto presi coraggio e decisi di controllare io stesso la situazione.
"Gghh! Shunsuke se per te non è un problema... ci parlo io va bene?" Chiesi il permesso a Shunsuke che si trovava affianco a me sulla sinistra, di poter parlare con Avish per provare a convincerlo; ovviamente sapevo la responsabilità che mi sarebbe stata affidata, ma volevo provare.
"Onestamente speravo di poterci parlare io stesso... ma se ne sei tanto convinto, allora prova a convincerlo Daruku! Siamo con te!" Mi rispose Shunsuke utilizzando una voce determinata e facendo uno sguardo leggermente teso mentre mi fissò, notandosi una goccia di sudore sulla sua guancia destra; anche io ero molto agitato ma decisi di non tirarmi indietro, smettendo di guardare il nostro capo per poter osservare nuovamente Avish: feci un paio di passi in avanti e deglutii, iniziando a parlare:
"Sommo imperatore Avish, innanzitutto le vogliamo chiedere tutti quanti umilmente perdono... per essere entrati nel suo castello senza permesso." Feci un inchino veloce e dissi queste parole con tono educato ma teso, sperando in una risposta positiva.
"Beh, devo dire che l'educazione non ti manca... continua pure." Rispose Avish con la sua voce da superiore, il suo sguardo sembrava anche meno penetrante in quel momento; rialzai il capo e continuai a parlare, sperando di non sbagliare.
"Il motivo per cui siamo venuti qui... è per chiederle una cosa molto importante: s-secondo lei è possibile... f-formare una pace con l'impero della luce...?" Questa domanda appena citata era sicuramente molto delicata dal suo punto di vista, difatti la mia voce era molto insicura e feci un viso molto teso, avendo i miei occhi leggermente più aperti del normale che stavano tremolando. In quel momento gli occhi di Avish diventarono più rabbiosi, accigliando leggermente le sopracciglia mentre mi fissò intensamente.
"Per quale motivo dovremo convivere insieme agli umani che tanto odio? Spero che tu stia scherzando... visto che li voglio uccidere dal primo all'ultimo." Avish rimase sempre con la sua idea di massacro, rispondendo con una voce piena di odio.
"Gghh... p-possiamo convivere tutti insieme, alla fine noi siamo umani... anche se nati in un impero diverso no? Quindi perché farsi tutti questi problemi...?" Cercai di convincerlo con alcune frasi oppure provai a metterlo in difficoltà con alcune domande, ma stavo iniziando a palpitare: avevo una grande paura e tensione dentro di me, respiravo profondamente ed avevo una voce parecchio tremolante, insieme ad un volto che aveva alcune gocce di sudore sulle guance; misi le mie braccia leggermente in avanti lateralmente con il palmo delle mani aperto.
"Lascia che ti possa rispondere nel miglior modo possibile: gli umani sono semplicemente degli esseri che hanno una sete di potere incontrollabile... si approfittano dei più deboli per avere tutto ciò che desiderano, sottomettendo un povero individuo che non può avere la forza di reagire e definendolo addirittura spazzatura; oppure se lo fanno... è perché semplicemente si vogliono sfogare, prendendosela con un innocente per alleggerire i loro futili problemi. Io estinguerò questa razza e governerò solo ed unicamente io: farò nascere una popolazione a dir poco perfetta... dove esisterà nient'altro che l'ordine assoluto; ma per farlo... innanzitutto devo decimare il popolo dell'impero della luce. Non importa quante persone moriranno o chi riuscirà a rimanere in vita, i sopravvissuti e gli innocenti potranno vivere qui... in caso contrario... soffriranno per ciò che avevano combinato in passato; non ci trovo nulla di male alla fine, giusto? Voglio solamente che i più deboli smettano di soffrire... ci saranno solamente un POCHINO di vittime. Gli umani sono sempre stati così... quando si credono superiori perdono la testa e non riescono più a controllarsi, diventando delle persone spregevoli e a dir poco inutili... ed io... ripulirò il mondo infetto da questo pattume." Avish fece un sorriso malvagio mentre spiegò completamente il suo punto di vista, utilizzando un tono parecchio autoritario e allargando le sue braccia lateralmente.
"No! Non puoi farlo! Ci sarebbero troppe morti!" Shunsuke si mise ad urlare con tono furioso e volto a dir poco irritato, attuando alcuni passi avanti per tornare di fianco a me sulla mia sinistra.
"Mmhh? Stavo parlando con il ragazzino educato... non con te... per caso ti ho dato il permesso di aprire bocca? Nessuno ti ha interpellato... quindi cerca di avere un minimo di educazione e non alzare la voce... dopotutto sai molto bene... chi sono io: non sopporto i tipi maleducati." Rispose Avish mentre ritornò con un volto serio: la sua voce era diventata minacciosa ed emetteva una certa pressione, ma al nostro capo non importava.
"Al diavolo l'educazione! Tu vuoi uccidere chissà quante milioni di persone e mi parli di essere educ-" Shunsuke non riuscì a finire la frase per un motivo inspiegabile in quel momento, mentre stava urlando Avish era scomparso dal nostro punto di vista e sentimmo un forte impatto; tutti quanti iniziammo a girarci intorno per vedere dove si potesse trovare l'imperatore oscuro. Improvvisamente sentimmo un urlo.
"AAAAAHHHHH! Shunsukeeeeee!" L'urlo molto acuto proveniva da Mitsuki, girandosi dietro se stessa e vedendo una scena a dir poco sconcertante, facendo subito dopo un volto pietrificato con gli occhi spalancati.
"Mitsuki! Cosa succe... ghh!" Appena mi girai per cercare di capire il motivo per cui Mitsuki avesse urlato, rimasi senza parole e pietrificato come la mia compagna, guardando la scena e smettendo di parlare. Avish aveva raggiunto l'entrata del salone principale nel giro di mezzo secondo; la sua spada era conficcata dentro al muro di essa con la lama che stava infilzando la sua prima vittima: ovvero Shunsuke.
"Gghh... aahh...!" Shunsuke sputò del sangue che andò a terra ed il suo viso era sbiancato completamente, in un modo quasi cadaverico mentre aveva gli occhi più aperti che mai e tremolanti: il suo stomaco venne infilzato completamente dalla spada divina di Avish, non avendo nemmeno possibilità di liberarsi, visto che la parte finale della lama era conficcata sul muro; quindi il nostro capo rimase incastrato in quella zona e fece cadere il suo spadone per terra. Tutta la squadra aveva il mio stesso identico sguardo, non riuscivamo a credere che l'imperatore avesse ucciso Shunsuke nel giro di un secondo, senza nemmeno accorgermi che mi era passato di fianco; dopotutto il nostro capo si trovava affiancato a me prima di quell'attacco.
"Nooo... come hai potuto...?" La mia voce iniziò a diventare sempre più soffocata, rimanendo impotente davanti a quello scenario agghiacciante.
"Ti ho detto che non sopporto le persone maleducate." Avish disse queste parole con un tono minaccioso, unito ad uno sguardo molto serio e cupo; subito dopo tolse la spada conficcata nella pancia di Shunsuke, estraendogliela diagonalmente sulla destra verso il basso e rilasciando una chiazza di sangue che si dipinse per terra: il nostro capo cadde a pancia ingiù e rimase quasi privo di vita, continuando a sanguinare e macchiando sempre di più il pavimento circostante.
"Nooo! Shunsuke..." Marianne aveva un volto pieno di sofferenza, stava per piangere dopo aver visto che il nostro capo stava morendo davanti ai nostri occhi; il dio oscuro si rigirò verso di noi e ci guardò con uno sguardo di pietà.
"M... maledetto..." Strinsi i miei pugni mentre iniziai ad avere un volto molto irritato, stringendo i miei denti e fissando Avish con rabbia.
"Ora capite con chi avete a che fare? Andatene via... e non tornate mai più!" Esclamò Avish con tono molto severo e sguardo autoritario, ordinandoci di scappare via dal castello per sparire dalla sua vista.
Tutti rimasero impietriti a quel terribile spettacolo e non riuscivano a capire cosa fare per poter salvare Shunsuke; solamente io stavo cercando di acquisire la giusta determinazione per affrontare Avish, ma in quello stesso momento avevo molta paura: il terrore di perdere altri compagni ed amici era fin troppo alto, così tanto che mi stava sopraffacendo completamente; ma in quel momento non dovevo demordere e decisi di sfidare il grande imperatore. Sapevo molto bene che era una follia affrontare un essere superiore come lui, ma non potevo perdonare coloro che facevano del male ai miei amici; per me erano come la mia vera famiglia quindi con tutto il coraggio che riuscii a raccogliere, decisi di non scappare per non fargliela passare liscia.
"Tuuu... vuoi che ce ne andiamo...?! Che te la faremo passare liscia dopo che hai quasi ucciso il nostro amico? TE LO SCORDI!" Il mio sguardo era più furioso che mai ed utilizzai una voce parecchio minacciosa, muovendo il mio braccio destro in un gesto orizzontale: tutti quanti erano ancora sconvolti, solamente io avevo tantissima rabbia che mi pervadeva nel corpo; volevo fargliela pagare a qualsiasi costo.
"Vuoi affrontare la tua divinità? Colui che veneravi poiché è l'imperatore di questo popolo? Sei soltanto un folle." La voce di Avish era seria e piena di indifferenza, mentre il suo viso sembrava rassegnato ma tranquillo, non avendo un briciolo di irritazione o preoccupazione.
"La prego! Mi permetta di curare il nostro amico! Sta morendo!" Urlò con tono acuto Mitsuki mentre aveva un volto disperato e pieno di lacrime, implorando ad Avish di poter curare Shunsuke; ma l'imperatore rimase indifferente.
"Mmhhh... quindi tu dovresti essere la curatrice del gruppo... tranquilla... non ce n'è bisogno... dopotutto lo raggiungerai adesso!" Avish ad una velocità imparagonabile che a malapena si vedeva stava per trafiggere Mitsuki, ma io mi misi davanti a lei per poterla proteggere, tenendo la katana con entrambe le mani diagonalmente quando lui aveva la sua spada verticalmente: mi sforzai tantissimo mentre l'imperatore spingeva al minimo della sua forza, non stava utilizzando nemmeno un briciolo della sua potenza ma già mi trovavo in difficoltà.
"ALLORA SEI PROPRIO MARCIO DENTRO! VUOI UCCIDERCI TUTTI! NON TE LO PERMETTERO'!" Esclamai in modo infuriato mentre feci uno sguardo parecchio irritato e pieno di rabbia, ormai avevo perso la pazienza e non potevo più stare fermo a guardare; dovevo reagire a tutti i costi e difendere la mia squadra.
Mitsuki mi guardò con ammirazione mentre mi misi davanti a lei per proteggerla dal fendente, sicuramente sarebbe morta sul colpo se non l'avessi aiutata poiché non si era nemmeno accorta dell'attacco; ad un certo punto alcuni membri della squadra decisero di aiutarmi per poter sconfiggere il dio oscuro, ormai non potevamo più tornare indietro e quindi avremmo cercato di dare il massimo.
"Sei imperdonabile!" Yumi mentre faceva un volto pieno di rabbia e concentrazione andò incontro ad Avish sulla sua sinistra usando lo spadino; appena mancarono pochi metri di distanza con la ragazza l'imperatore riuscì a scrollarmi di dosso facendomi indietreggiare, girandosi verso la nostra amica per iniziare a scambiare colpi con lei: all'impatto delle armi si sentirono dei rimbombi molto rumorosi.
"Woo, l'unica statistica decente che possiedi è la rapidità... ma per il resto... sei debole." Avish trovò facilmente un punto scoperto e le fece un taglio orizzontale leggermente sanguinante sulla guancia sinistra; Yumi rimase scossa per mezzo secondo ma decise subito dopo di non mollare e continuò ad attaccare con fendenti di ogni tipo, facendo un viso totalmente irritato con gli occhi spalancati e stringendo i suoi denti: l'imperatore continuò a schivare ed iniziò a trovarsi nel lato destro del salone.
"Ti farò provare un dolore assoluto!" Realizzando che i fendenti normali erano inutili contro l'imperatore, Yumi decise di indietreggiare velocemente e preparò subito dopo l'abilità che aveva scagliato prima contro Redir, mettendoci sopra tutta la sua rabbia: lo sguardo di Avish rimase sempre lo stesso visto che non ci stava trovando nulla di stimolante in un combattimento così semplice.
"Pff... illusa, pensa davvero che quella abilità possa avere un minimo di effetto contro Avish? Il mio signore rispetto a me è un essere onnipotente... state facendo una follia senza senso... ed è scontato che ormai... verrete uccisi tutti." Contemplò Redir con un sorriso malvagio e tono spavaldo mentre era appoggiato al muro ad assistere alla scena, avendo le braccia conserte.
"Pierced Painful!" La nostra amica attivò l'abilità in modo rabbioso e determinato, il suo sguardo omicida e concentrato faceva parecchia inquietudine ma non per il nostro l'avversario; difatti riuscì a schivare tutti i colpi penetranti ed eleganti di Yumi con una facilità assoluta, spostandosi sempre nel lato opposto al colpo mentre rimaneva sempre ben bilanciato e dritto.
"Dilettante... complimenti per essere durata venti secondi contro di me." Avish ad una velocità imparagonabile scomparve e ricomparve dietro a Yumi, infilzandola sulla schiena per poi tirarle un fortissimo calcio sinistro che la scaraventò parecchio lontana: il suo corpo arrivò affianco a quello di Shunsuke e rimase a pancia ingiù senza dare risposta, perdendo parecchio sangue sulle parti dello stomaco e del dorso; il suo viso aveva gli occhi spalancati con la bocca insanguinata, non riuscendo a respirare nel migliore dei modi.
"Fuori due... bene, chi sarà il prossimo?" Chiese l'imperatore oscuro mentre utilizzò un tono di voce tranquillo ma autoritario, guardandoci dall'alto in basso a tutti quanti come se fossimo dei vermi pronti ad essere schiacciati.
"Nooo... è un incubo... non può essere vero... abbiamo perso anche Yumi...?" Girai il mio sguardo verso i due corpi che giacevano uno affiancato all'altro vicino alla porta del salone, accasciandomi subito dopo a terra per poi disperarmi: il mio sguardo aveva gli occhi tremolanti e sbarrati, fissando nella maniera più intensa possibile le due sagome dei miei amici che giacevano a terra.
"PER FAVORE! BASTA!" Mitsuki continuò ad urlare sempre più forte mentre il suo pianto stava aumentando e mise le sue due mani sul petto, stringendole subito dopo in una stretta molto forte e stropicciando quella parte della sua uniforme: subito dopo si inginocchiò al suolo insieme alla sua amica Kaede.
"Non... è giusto..." Anche a lei uscirono delle lacrime che iniziarono a tagliare il suo viso, contemplando questa situazione con un tono di voce leggermente oppresso mentre vide i due corpi. La maggior parte di noi aveva perso la volontà di combattere in pochi secondi, persino io stesso che avevo la faccia tosta di voler uccidere l'imperatore oscuro; se non avremmo trovato una soluzione in tempo ognuno di noi sarebbe stato ucciso: mi sentivo un fallito arrogante e senza speranza, che compieva la maggior parte delle situazioni con le parole e non con i fatti.
"Figlio di... TI AMMAZZO!" Kaoru decise di tentare una mossa suicida e andò alla carica verso Avish con parecchia cattiveria, utilizzando un tono di voce parecchio cupo: aveva un volto furente ed imbestialito e gli corse incontro con la sua ascia, stringendo anche in un modo prepotente i suoi denti; Hirokichi decise di supportarlo, correndo uno affiancato all'altro con la stessa velocità.
"Facciamolo fuori, Kaoru!" Esclamò determinato Hirokichi mentre stava correndo sulla sinistra di Kaoru con la sua spada nella mano destra: il suo volto era irritato ma molto meno rispetto a quello di Kaoru, visto che lui aveva un autocontrollo maggiore rispetto al suo amico.
"Mitsuki! Nel mentre vai a curarli, che aspetti?! Forse sono ancora vivi!" Marianne parlò in modo aggressivo verso Mitsuki mentre fece un volto teso ma determinato, cercando di farle capire che piangere in un momento del genere era del tutto inutile; non dovevamo neanche sprecare un secondo di tempo che ci veniva donato dalla squadra.
"Ehm... si!" Rispose Mitsuki con una voce leggermente piangente mentre provò ad asciugarsi le lacrime col suo braccio destro, rialzandosi subito dopo per correre velocemente verso Shunsuke e Yumi nel lato basso sinistro del salone vicino alla porta; dopotutto possedeva delle ottime abilità curative, quindi dovevamo confidare in lei.
"Quindi questi due mocciosi vorrebbero distrarmi mentre la ragazzina proverà a curare i due componenti feriti gravemente? Non ve lo permetterò assolutamente, adesso subirete il dolore del verdetto divino." Mentre Avish aveva lo stesso tono di voce ed un volto parecchio serio e penetrante, alzò il suo braccio e mano sinistra verso l'alto con il palmo aperto come se stesse afferrando un grande globo, iniziando a caricare una potente magia: si notò una piccola sfera di oscurità che stava crescendo velocemente con il passare dei secondi.
"Piangete e disperatevi nell'abisso. Merciful Orb!" Avish fece un volto parecchio tetro e completò la creazione dell'enorme sfera oscura sopra la sua mano, aveva una circonferenza enorme ed era alta il doppio di noi esseri umani; subito dopo la scagliò verso Shunsuke e Yumi prima che Mitsuki li potesse raggiungere: appena la sfera si schiantò sui due corpi esplose completamente, creando un grande cumulo di polvere ed energia oscura che venne rilasciata nell'aria; persino la nostra amica curatrice rischiava di rimanere coinvolta nell'attacco visto che si era avvicinata.
Passati una decina di secondi il fumo scomparve e Mitsuki raggiunse i nostri due amici feriti gravemente mentre fece un respiro affannoso, ma ormai dopo la magia sferrata dall'imperatore non si potevano più curare: erano morti sul colpo ed il loro corpo era completamente grigio e nero, quasi del tutto polverizzati; uno scenario a dir poco orrendo. Nel mentre Kaoru ed Hirokichi avevano raggiunto l'imperatore, diventando sempre più furiosi.
"Maledetto! La pagherai cara!" Hirokichi con sempre lo stesso viso iniziò a tirare dei fendenti diagonali ed alcuni orizzontali verso Avish; Kaoru invece con la sua Ascia provava a scaraventarlo da qualche parte ma era tutto inutile: l'imperatore schivava tutti gli attacchi con una facilità incredibile, spostandosi tranquillamente con solamente il suo busto.
"Non... posso fare più niente." Mitsuki si accasciò e fece uno sguardo ancora più disperato di prima e lacrimante, fissando i corpi di Shunsuke e Yumi ormai privi di vita e completamente grigi come se fossero polvere; i suoi occhi erano spalancati e la sua voce divenne un misto di tormento e terrore: le due sagome sporche non si muovevano neanche di un millimetro, confermando la sorte ricevuta.
"Siete proprio dei pagliacci... voi sperate veramente di sconfiggermi? Appena un vostro amico muore vi disperate, che situazione a dir poco ridicola, ora basta tergiversare." Contemplò Avish con molta tranquillità mentre schivava i colpi di Kaoru ed Hirokichi; mentre loro stavano dando tutto se stessi, l'imperatore si stava godendo la disperazione di tutta la squadra mentre continuò ad evitare gli attacchi: dopo alcuni secondi il suo corpo venne ricoperto da un'aura nera intensa, aumentando il suo potere.
"Prendi questo!" Esclamò Kaoru mentre utilizzò tutto il fiato nella sua bocca e continuando ad irritarsi sempre di più: con la sua arma tirò un colpo verticale e diretto verso l'imperatore ma non risolse nulla; con la mano sinistra ricoperta di mana nero Avish riuscì a bloccare tranquillamente il colpo del suo avversario e Kaoru rimase stupefatto, visto che la sua arma era un'ascia molto pesante.
"Pff... patetico." Con rassegnazione e voce cupa Avish tolse dalle mani di Kaoru la sua ascia e gliela lanciò casualmente da un'altra parte, conficcandosi per terra in una zona del salone dove non si trovava nessuno: l'imperatore subito dopo piegò leggermente le sue gambe e caricò il pugno sinistro con un po' di mana, sferrandoglielo nelle vicinanze del cuore con tutta la potenza accumulata; le costole di Kaoru si fracassarono visto che all'impatto si sentì il rumore di alcune ossa rompersi: indietreggiò in modo zoppicante ed il suo viso aveva gli occhi completamente bianchi senza le pupille, respirando affannosamente e cadendo a terra a pancia ingiù con la sua bocca che rimase aperta, non dando più risposta.
L'imperatore oscuro era al livello 14 dopotutto, quindi aveva una forza fisica maggiore di qualsiasi altro in questo mondo.
"NOOOOOOOOOOO! KAORUUUUUUUUU! MALEDETTO MOSTRO! BREAKING THE VOID!" Hirokichi mentre urlò al massimo della sua forza e si trovava dietro ad Avish, iniziò a sferrare con la sua massima rabbia i tre fendenti oscuri e diagonali della sua abilità; ma il suo avversario glieli respinse tutti con una facilità incredibile, sbilanciando il nostro compagno subito dopo per avere tutto il tempo di caricare un altro attacco.
"Anche per te è giunto il momento di dormire." Avish rimanendo indifferente iniziò a caricare un fendente orizzontale, portando il suo braccio destro all'indietro e facendo qualche passo per allontanarsi di pochissimi metri dal suo avversario: Hirokichi teneva la sua spada sopra la testa visto che era stato sbilanciato dalle respinte dell'imperatore. Il dio oscuro andò incontro ad Hirokichi e completò il suo colpo potentissimo; un millisecondo prima il nostro amico riuscì a mettere la sua arma davanti al suo corpo per proteggersi, ma si rivelò una difesa completamente inutile: la sua spada si ruppe e venne divisa in due, insieme al suo corpo che iniziò ad avere la parte inferiore del petto separata dal suo stomaco e gambe; quantità incredibili di sangue iniziarono a sgorgare dal colpo ricevuto mentre Avish era ricomparso dietro al suo avversario.
"Fermatiiiiiiiiii!" Improvvisamente Kaede decise di correre incontro ad Avish mentre era piegata in avanti, cercando di procurargli dei tagli rapidi e letali appena si fosse avvicinata per poterlo ferire: il viso della nostra amica era irritato ma allo stesso momento molto triste, infatti si mordeva il labbro per cercare di trattenere le lacrime e la sua voce era molto acuta ma sofferente. Mitsuki che stava vedendo la scena decise di smettere di piangere e di supportare la sua amica, altrimenti sarebbe andata incontro a morte sicura: si rialzò e venne vicino a me e Marianne, caricando della magie verso il nostro nemico comune.
"Kaede! Acquatic Current!" Con determinazione attivò la sua magia acquatica di colore blu, distendendo le sue braccia in avanti e scagliando una corrente oceanica abbastanza potente contro Avish. Il nemico si girò verso la ragazzina tenente il pugnale e la fissò con indifferenza, sicuramente per lui era una preda molto facile come noi altri; nel mentre si poteva notare leggermente il corpo di Hirokichi che cadde a terra dopo essere stato diviso, perdendo sangue anche sul pavimento circostante.
"Daruku... non stare qui a non fare niente! Riprenditi!" Mi esclamò con autorità Marianne mentre mi fissò con un volto severo ma depresso allo stesso momento, stringendo le sue due mani in dei pugni molto stretti: i miei occhi erano di un vuoto totale e non riuscivo a rialzarmi, avevo le gambe paralizzate mentre dei miei amici stavano morendo e non avevo idea di cosa poter fare, se non affrontarlo per andare incontro alla morte. Subito dopo la mia amica d'infanzia si girò verso Avish in modo determinato, trasformando la sua lancia in un arco e cominciando a lanciare contro l'imperatore varie frecce di fuoco e di ghiaccio in lontananza.
"(Ho... p-paura...)" Pensai dentro di me mentre fissai il vuoto più totale con il mio corpo che tremava. Non c'erano giustificazioni, nonostante i miei amici stavano soffrendo riuscirono comunque a tirare fuori la loro grinta e determinazione per poter combattere; invece io rimasi in ginocchio, fermo ed inerme senza reagire, mi sentivo un codardo senza speranza che non poteva salvare ciò che amava.
"Davvero interessante, tutti questi attacchi insieme... mi faranno impegnare... forse." Con la mano sinistra Avish creò una barriera magica di colore viola sulla sua destra per non subire gli attacchi di Mitsuki e Marianne: tutte le frecce e la corrente acquatica andarono addosso alla barriera e crearono un esplosione che scomparve subito dopo, facendo vedere sia la barriera che l'imperatore completamente illesi; si poteva notare un piccolo ghigno sul suo volto, quindi voleva dire che stava cominciando a divertirsi parecchio.
"Beh, che dire... Avish si sta divertendo." Contemplò in modo spavaldo Redir con un sorriso fiero nel volto e sempre con le braccia conserte, rimanendo appoggiato sullo stesso muro per ammirare lo scenario e notando un sorriso sul volto del suo signore.
"Adesso chiudiamo la questione velocemente!" Con voce carica Avish rimise la spada nel suo fodero e annullò la barriera magica per avere entrambe le mani libere, andando poi incontro a Kaede per bloccarle il polso su cui teneva il pugnale con il suo braccio sinistro che invece venne tirato fino alla sua schiena da dietro; essendo una ragazza piuttosto piccola la alzò subito dopo dal terreno per farla rimanere a mezz'aria, dopodiché prese il suo pugnale per avvicinarglielo sul suo collo.
"Stai fermo! Non ti permettere!" Urlò Marianne in modo disperato mentre guardava la scena con gli occhi dilatati e piegandosi leggermente in avanti, non avendo nemmeno il tempo di creare altre frecce per poterlo colpire in tempo: la nostra amica stava facendo dei versi di sofferenza e implorava di essere lasciata andare, dopotutto le faceva parecchio male anche il braccio sinistro che si trovava dietro alla sua schiena, rischiando di potersi spezzare con il passare del tempo. Pochi secondi dopo l'imperatore conficcò il pugnale di Kaede all'interno del suo collo e uscì una modesta quantità di sangue che finì anche per terra, facendole smettere di fare vari versi sofferenti e lasciandola priva di vita con lo sguardo spalancato ma spento.
Ormai quasi tutti eravamo morti, non potevamo fare nulla contro l'imperatore per quanto fosse imbattibile e spietato; il gruppo che avevamo creato con tanto amore e amicizia era distrutto per sempre, purtroppo non si poteva tornare indietro in nessun modo per evitare quel temibile scenario: ormai tutto ciò era stato compiuto e dovevamo accettarlo.
"Siete rimasti in tre... finalmente avete perso la volontà di combattere?" Chiese Avish mentre ritornò con un volto più serio e voce più calma, poggiando subito dopo Kaede a terra per poi fissarci intensamente.
"Vi starete chiedendo perché sicuramente, perché mai un imperatore che governa su ogni cosa deve essere così malvagio e spietato...? Come mai devo subire un tale dolore di questo livello contro un individuo senza cuore? State pensando proprio a questo, giusto? Dovete sapere che anche io ero come voi una volta... un ragazzo innocente e gentile... ma ero anche debole e non riuscivo mai a reagire... quindi venivo sempre preso di mira e a causa di ciò: persi una persona che era tutto per me... importante ed unica... la sola che voleva donarmi affetto in questo mondo consumato e corrotto. Quindi... è a causa delle persone dell'altra parte... se sono diventato in questo modo... un essere che non da pietà a nessuno... un dio oscuro e temuto in tutto il mondo... se prima dovevo intimorirmi degli altri... ora saranno sempre tutti loro ad avere paura e terrore verso di me... e mi va bene così." Avish raccontò quello che aveva vissuto con un tono serio ma che aveva anche un briciolo di sofferenza nella sua anima, chiudendo anche i suoi occhi per poi riaprirli subito dopo: tutti quanti rimanemmo inginocchiati a terra senza dare risposta mentre lui iniziò ad avvicinarsi.
"Quindi mi dispiace davvero tanto... potevate essere degli ottimi combattenti... ma visto che sicuramente in futuro vorreste vendicarvi e diventare un fastidio del tutto futile... è meglio uccidervi tutti ora." L'imperatore andò verso Mitsuki e appena mancarono pochi centimetri si fermò: le prese il collo con la mano destra e la alzò per farla rimanere a mezz'aria, iniziando a strozzarla prepotentemente mentre lei fece dei versi di sofferenza.
"G-gghh... l-lasciami..." Mitsuki strinse i suoi denti mentre chiuse anche gli occhi e afferrò con entrambe le mani il braccio di Avish per cercare di liberarsi dalla presa, avendo poca voce e iniziando a perdere fiato; dopo una decina di secondi che il collo le veniva strangolato mentre noi guardavamo con rassegnazione, si sentì il rumore di un qualcosa che si ruppe e le sue braccia iniziarono a penzolare, lasciandola cadere a terra subito dopo: il collo della nostra amica era stato spezzato ed aveva un volto davvero inquietante ed orribile da vedere.
Eravamo rimasti solamente Marianne ed io che ci trovavamo affiancati l'un l'altro in ginocchio nella parte alta del salone principale; Mitsuki si trovava ad un paio di metri frontalmente da noi e avevamo lo sguardo rivolto verso la porta del salone principale. Dopo la morte della nostra amica Avish decise di far subire la stessa sorte a Marianne, avvicinandosi a lei.
"Tranquilla... durerà solo un attimo." Quando Avish disse questa frase con tono serio e volto indifferente, prese per il collo Marianne nello stesso identico modo che fece con Mitsuki, facendo rimanere anche lei a mezz'aria grazie alla forza del suo braccio.
"Nngh... D-Daruku... ti p-prego... s-salvami..." Marianne mise le sue due mani sul braccio destro e possente di Avish quando si trovò a mezz'aria, stringendo i suoi denti mentre aveva gli occhi chiusi: stava soffrendo molto e la sua voce era parecchio soffocata, nel giro di pochi secondi sarebbe sicuramente morta.
La situazione era disperata ed ormai tutta la mia squadra non esisteva più, non c'era proprio nessun modo per abbattere l'imperatore oscuro, soprattutto in quel momento dove eravamo rimasti Marianne ed io; la mia amica d'infanzia veniva strangolata violentemente dal nostro avversario e non stavo combinando nulla per impedirglielo. Se volevo salvare almeno lei dovevo raccogliere quel poco coraggio che mi era rimasto per farla scappare, dovevo guadagnare tempo e riuscire a dare il massimo contro il nemico dell'umanità, ma non sapevo se ne sarei mai stato in grado. La colpa era solo ed unicamente mia, se fossi stato più coraggioso forse in qualche modo sarei riuscito a salvare tutti quanti ma non fu così: avevo paura di fallire, di morire.
"(Per quale motivo... abbiamo perso i nostri amici...? Perché stiamo soffrendo così tanto...? E ora... devo perdere anche la persona a cui tengo di più...? Ovvero Marianne...? No... non deve finire così... ALMENO LEI... DEVE VIVERE...! A COSTO DI MORIRE... LA SALVERO'! NON MI IMPORTA SE HO TANTA PAURA E NON RIESCO AD ALZARMI... QUESTE GAMBE SI DEVONO MUOVERE IMMEDIATAMENTE... PERCHE' COMUNQUE SIA...SE NON DOVESSI FARE NULLA... MORIREI IN OGNI CASO! QUINDI... DEVO PROTEGGERLA... E FARLA SCAPPARE IMMEDIATAMENTE!)" Mi iniziai ad alzare con molta fatica e mi girai verso Avish mentre feci uno sguardo omicida: avevo gli occhi spalancati e le sopracciglia accigliate nel modo più prepotente possibile, stringendo anche i miei denti talmente forte come se li volessi rompere. Intorno a me si creò un'aura dorata mentre riuscii a rialzarmi ed il mio occhio destro divenne rosso, emanando parecchio potere: la mia tessera mi fece salire di livello. In alcuni casi la tessera da avventuriero ti faceva salire al prossimo livello anche non avendo per forza la nona stella attivata, poiché in parole povere bastava anche solamente una volontà infinita per diventare più forte; ma non era così facile ovviamente, serviva un qualcosa di veritiero insieme ad un qualcosa che ti avrebbe fatto sforzare in una maniera atroce, dopotutto la tessera registrava ogni singolo sforzo che facevamo ed in quel momento infatti stava ascoltando la mia sofferenza: arrivai al livello 6.
"Tuuu... lasciala andare..." Ordinai ad Avish di liberare Marianne con una tonalità molto cupa mentre lo guardai con rabbia, disgusto ed anche in modo deciso. L'imperatore si girò sulla sua destra per guardarmi e rimase leggermente stupito.
"Mmhh...? Un risvolto inaspettato devo dire." Mollò la presa tranquillamente facendo cadere Marianne per terra, riprendendo subito dopo la spada dal suo fodero per prepararsi ad affrontarmi: il suo viso sembrava più divertito ed interessato.
"Io... ti disintegroooo!" Strinsi la mia katana nel modo più saldo possibile e gli andai addosso alla massima potenza mentre mi misi ad urlare, creando una fortissima onda d'urto nel primo impatto tra le due armi mentre si erano diagonalmente scontrate: ero diventato molto più veloce ed iniziammo a scambiare colpi continuamente mentre ci spostavamo casualmente in tutta l'area circostante; gli attacchi erano talmente forti che stavano riecheggiando in tutto il salone ed Avish iniziò ad esaltarsi.
"Ahahahah! Niente male...! Ammetto che sto iniziando a divertirmi... ma non è abbastanza!" Mentre Avish fece un grande sorriso sul suo volto e si mise ad urlare provò a tirarmi un fendente orizzontale per dividermi in due, ma senza successo visto che riuscii ad indietreggiare in tempo, attivando subito dopo una mia abilità.
"Prendi questo! Zakkun! (Eleganza dell'Aria!)" Esclamando questa abilità con rabbia e volto prepotente la mia Katana iniziò a risplendere di vari colori: era una mossa che consisteva nel sferrare sei colpi roteanti a dir poco velocissimi che a malapena si potevano vedere, non c'era nemmeno bisogno di girare il proprio corpo per fare in modo che il colpo fosse roteante, la katana faceva tutto il lavoro al posto dell'utilizzatore; l'unico difetto era il fatto che non si possedeva una grande precisione con questi tipo di attacchi rapidissimi e girevoli, quindi potevano sfumare all'aria se non si faceva molta attenzione. Appena mi trovai vicino ad Avish gli sferrai tutti i fendenti nel giro di mezzo secondo; l'avversario provò a respingerli tutti ma al sesto colpo si sbilanciò inaspettatamente.
"Ugh... woo... niente male!" Aprì leggermente di più i suoi occhi e rimase sorpreso della mia abilità che lo aveva fatto sbilanciare; decisi subito dopo di tirargli un fendente orizzontale che gli procurò un leggero taglio sanguinante sullo stomaco, facendolo indietreggiare.
"Daruku... c-che ti succede...?" Marianne si massaggiò il collo e vide la scena con uno sguardo pieno di sconvolgimento, chiedendosi cosa mi fosse accaduto in quel momento con voce irrequieta: distavamo da lei frontalmente di circa una decina di metri di distanza, visto che lei stava osservando la parte destra del salone con il corpo rivolto verso di essa mentre era ancora inginocchiata; eravamo arrivati in quella zona dopo tutti gli attacchi che avevamo sferrato.
"Tsk... che quell'abilità possa essere...? No... anche se è assomigliante ad una risolutezza... non sarà di certo quella della bontà: è sicuramente una vana imitazione... ma comunque sia sei riuscito almeno a colpirmi e questo ti fa onore... adesso vorrei sapere il tuo nome, dopotutto non tutti riescono a procurarmi una ferita sanguinante; come ti chiami?" Mi chiese Avish con soddisfazione mentre appoggiò la sua mano sinistra sullo stomaco; il suo sguardo era rivolto nella parte sud del salone, il mio invece verso nord visto che ci distavamo frontalmente di pochi metri.
"Daruku... uff... uff... mi chiamo Daruku Reiji...! E ho l'intenzione di sconfiggerti qui ed ora!" Gli risposi urlando al massimo delle mie forze mentre feci un volto rabbioso ma anche determinato e piegandomi leggermente in avanti. Il motivo per cui ero così forte in quel momento era per l'abilità che avevo sbloccato mentre ero salito di livello: si chiamava 'Legami Indissolubili' e non aveva bisogno di nessun requisito di attivazione; si azionava automaticamente quando si sentiva il desiderio di salvare una persona con cui si era costituito un grande legame, quindi le mie statistiche ricevettero una salita predefinita. Anche se il desiderio era più debole o forte non cambiava comunque sia nulla: mi aumentò le statistiche di uno e alcune di due gradi circa, durando anche per un tempo limitato.
Prima dell'attivazione:
Forza: B+
Agilità: A
Magia: C+
Difesa: B
Resistenza: C+
Dopo l'attivazione:
Forza: A+
Agilità: S
Magia: A+
Difesa: S
Resistenza: A+
"Bene... Daruku... ti sconfiggerò usando un pizzico del mio vero potere!" Avish con un grande sorriso mi venne incontro e mi sferrò parecchi colpi pesantissimi, provai a respingerli tutti ma mi stavo sforzando in una maniera a dir poco assurda anche se lo scontro era equilibrato; i fendenti avevano una tale velocità e potenza che stavano rimbombando in tutto il salone.
"Marianne, SCAPPA! Qua ci penso io... devi salvarti a qualsiasi costo... aaaarrgghhh!" Girai la testa sulla mia sinistra dove c'era la mia amica e gli ordinai di scappare mettendomi ad urlare: il mio viso era parecchio teso e concentrato mentre respingevo tutti gli attacchi dell'imperatore.
"Sharp Void!" Avish fece un volto malvagio mentre aveva un tono di voce piuttosto esaltato e corse a grande velocità verso di me; la sua spada si illuminò di viola e mi diede quattro colpi orizzontali devastanti: riuscii a respingerli tutti con molta difficoltà ma la potenza era talmente elevata da farmi indietreggiare di parecchi metri, inginocchiandomi e tenendo la mano sinistra attaccata al pavimento per fermare l'arretramento.
"(Cosa...? No... non posso lasciarti Daruku, devi fuggire con me... ma come? Cosa posso mai inventarmi?)" Si chiese Marianne dentro di sé mentre aveva un volto in preda al panico; dopo alcuni secondi fece un verso di esclamazione e prese il suo arco gettato per terra, preparando delle frecce esplosive che avrebbero disorientato Avish.
"Daruku! Al mio segnale scappiamo!" Urlò Marianne con determinazione mentre iniziò a correre verso il portone del salone principale, tenendo in modo saldo il suo arco: con la destra tirava la corda e con la sinistra manteneva l'impugnatura.
"Cosa? In che senso?" Il mio arretramento si interruppe e rimasi inginocchiato mentre controllai quali intenzioni aveva Marianne, controllandola con uno sguardo stranito; senza nemmeno avere il tempo di rialzarmi Avish mi ricominciò a colpire con dei fendenti diagonali, quindi ebbi delle difficoltà per rimettermi in postura eretta ma ci riuscii dopo alcuni secondi, respingendo i suoi colpi mentre tenevo la katana davanti al mio corpo.
"Diamine! L'effetto sta svanendo..." La mia aura dorata scomparve per un secondo e poi ricomparve subito dopo, facendomi comprendere che l'effetto sarebbe sparito a momenti: il mio volto era teso e respiravo in modo affannoso, non sapendo come controbattere verso un essere di quel genere.
"E' giunto il momento... adesso ti mostrerò il vero potere che deve possedere una risolutezza!" Avish indietreggiò ed iniziò ad avere una voce tetra con un viso alquanto accattivante, attivando la sua abilità della risolutezza ed emanando un potere disumano mentre mise le sua braccia spalancate diagonalmente: l'aura intorno a lui si intensificò e la terra iniziò a tremare in modo molto violento come se ci fosse un terremoto.
"Ugh... dannazione... è troppo forte! Come fa a rilasciare così tanto potere!?" Iniziai a sbilanciarmi continuamente a causa della potenza del terremoto ed il mio corpo oscillò sia a destra che a sinistra; provai a rimettermi dritto nel minor tempo possibile ma non ci stavo riuscendo: avevo un volto parecchio preoccupato e feci dei versi mettendomi ad urlare.
"Ahahahah, ora ti sferrerò il colpo finale con una abilità abbastanza potente! Non sarà una delle più potenti per me... ma basterà per farti fuori!" Avish si mise ad urlare con un volto esaltato e portò la sua spada all'indietro, caricando un'abilità che possedeva una potenza devastante: la sua spada divenne di colore nero e stava rovinando il terreno circostante a causa del grande potere che emanava.
"Mio signore! Con quella mossa distruggerà gran parte del castello! E' sicuro di volerla completare?!" Esclamò Redir con un volto leggermente teso mentre stava vedendo il suo signore caricare una potente abilità, smettendo di avere le braccia conserte e di rimanere appoggiato sul muro che si trovava affianco al portone della sala del trono: l'imperatore non lo ascoltò e continuò a caricare il grande potere dell'attacco.
"Tsk... non posso fare più nulla... addio... Marianne... è stato bello rimanere con te... tutto questo tempo. Per favore... sopravvivi..." Mi accasciai a terra ormai senza speranze mentre feci un volto parecchio abbattuto ed una voce soffocata, allentando anche la presa della mia katana mentre fissai la potenza di Avish con terrore: si trovava frontalmente da me a circa una decina di metri di distanza, invece io mi trovavo vicino al portone del salone principale, sentendo improvvisamente un urlo da parte di Marianne che si trovava a pochi metri di distanza sulla mia sinistra.
"Darukuuuuuuu!" La mia amica si mise ad urlare nel modo più forte possibile e con determinazione tirò un totale di una ventina di frecce di colore rosso che esplosero in tutto il salone, scagliandone con una sequenza di tre o quattro per volta: tutta la stanza venne riempita di fumo e non si vide più nulla, se non solamente la spada di Avish in lontananza che emanava quel potere di colore nero; dopo alcuni secondi non si vide nemmeno più quell'energia.
"Scappiamo Daruku!" Mi ordinò Marianne con molta fretta girandosi verso di me, facendo un volto abbastanza teso ed aspettando la mia risposta.
"Tsk... purtroppo... è l'unica soluzione... non posso sconfiggerlo e devo accettare questo destino!" Mi rialzai velocemente con un volto irritato e dicendo questa frase con tono rabbioso ma anche abbattuto, stringendo i miei denti con forza ed ascoltando la mia amica: iniziammo a scappare velocemente dal salone aprendo la porta e fuggimmo fuori dal castello, non lasciando nessuna traccia di noi due.
Dopo alcuni minuti il fumo grigio non si era ancora dissolto del tutto e pervadeva in parecchie parti del salone, ma Avish smise di caricare la sua abilità ed iniziò a tirare vari fendenti all'aria, cercando di levarsi di torno l'enorme nuvola di cenere; appena ci riuscì aveva notato che eravamo già scappati e Redir si avvicinò al suo signore.
"No... non avrebbe senso... ormai sono scappati. Ma una cosa è certa... non è finita qui... questo è sicuro. Comunicate alle famiglie che hanno perso i loro figli che è stato Daruku Reiji ad ucciderli, non voglio discussioni inutili o problemi di alcun tipo; altrimenti mi toccherà uccidere altri miei sottoposti e sarebbe un peccato." Avish con volto sicuro rinfoderò la sua spada e chiuse i suoi occhi per alcuni secondi, girandosi ed iniziando ad incamminarsi per la sala del trono.
"Piuttosto, sistemate questo macello." Continuò Avish subito dopo con tono spavaldo, raggiungendo la sala del trono mentre camminò tranquillamente per la sua strada.
"Uff... sarà fatto mio signore." Rispose Redir con tono svogliato e viso leggermente seccato, vedendo in modo quasi schifato i corpi ormai defunti e notando che doveva fare una bella ripulita.
Dopo che ce ne andammo dal castello ci avvicinammo il più possibile verso il dungeon per poterci rifugiare lì, avendo il dubbio che potevamo essere marchiati come traditori quindi non avevamo altra scelta; il mio occhio era tornato come prima ed eravamo sporchi in parecchie parti del corpo, soffrendo anche come non mai per la perdita dei nostri compagni.
Impero delle ombre (Entrata del dungeon) - 2 Agosto - Anno 652 - Ore 18:30
Marianne ed io ci trovavamo di fronte all'enorme dungeon e rimanemmo a fissarlo per parecchi secondi; Il luogo in cui stavamo aveva un cielo violaceo come tutto l'impero e c'erano alcuni alberi morti sparsi nei paraggi, il terreno era rossastro e dietro di noi in lontananza chilometrica si potevano notare delle colonne di roccia altissime che erano praticamente dei canyon.
"Daruku... stai bene?" Mi chiese Marianne con volto abbattuto e tono piuttosto depresso, mostrando degli occhi malinconici mentre mi vide andare verso la grotta per entrare nel dungeon; mi fermai improvvisamente e decisi di risponderle senza girarmi, distando da lei di circa cinque metri.
"Certo... perché non dovrei esserlo?" Risposi usando una voce tranquilla ma che faceva sentire un dolore immenso all'interno della mia anima; si capiva benissimo che stavo mentendo spudoratamente sulle mie condizioni. Cadde un silenzio tombale di circa dieci secondi ma poi la mia amica continuò:
"Anche io... provo un dolore immenso... per quello che è successo ai nostri amici... m-mi dispiace davvero tanto... se solo fossi stata più forte... adesso..." Ogni volta che Marianne apriva bocca si sentiva la sua voce diventare sempre più sofferente e addolorata: strinse le sue due mani sul petto e stava per ricominciare a piangere, chiudendo i suoi occhi forzatamente. Nel mentre si alzò un leggero venticello che fece muovere i nostri capelli.
"No... non devi fartene una colpa... Avish ci ha letteralmente distrutti e non eravamo neanche una briciola del suo livello; se non fossimo scappati... sicuramente non saremmo neanche più qui..." Dissi queste parole con un tono dolce e gentile, girandomi subito dopo verso Marianne per poi continuare a parlare.
"Quindi... non essere triste... dopotutto stiamo ancora insieme, no? Diventerò abbastanza forte e li vendicherò. Invece per quanto riguarda te, mia cara Marianne... ti proteggerò fino alla fine dei miei giorni... è una promessa..." Dopo aver detto questa frase con una voce gentile ma soffocata che sembrava stessi per piangere, feci un sorriso talmente candido e sincero che persino Marianne rimase stupita: chiusi felicemente i miei occhi mentre il vento fece muovere dolcemente i nostri capelli; ma nonostante ciò, quel sorriso sarebbe stato l'ultimo che avrei fatto finché non potevo compiere la mia vendetta, per poter vivere di nuovo felicemente e senza rimorsi.
Infine entrammo subito dopo dentro al dungeon e ci rimanemmo per vari mesi, cercando di sopravvivere in ogni modo possibile e uccidendo addirittura qualsiasi umano pur di nutrirci; fino a quando non successe un qualcosa di inaspettato: ovvero un incontro segnato dal destino di due persone che avevano lo stesso ideale ed obbiettivo.
Fine Capitolo 6
Extra:
Prateria a nord di Adarmas - 2 Settembre - Anno 652 - Ore 23:40 - Kevin's POV
Mi trovavo dentro la mia tenda ed ancora una volta non riuscivo a prendere sonno, rimanendo sullo stesso identico sacco a pelo del giorno prima.
"Ottimo... quando potrò dormire almeno una volta per bene sarà un miracolo... uff..." Dissi tra me e me ormai rassegnato mentre feci un volto imbronciato: ero completamente sdraiato sul sacco a pelo ed ero talmente coperto che si vedeva solo la mia testa.
"Onestamente non vorrei che riaccadesse uno strano sogno come ieri... quindi... è meglio che vado a prendere un po' d'aria fresca prima di ritentare." Con volto leggermente teso mi tolsi dal sacco a pelo e mi alzai subito dopo, uscendo dalla tenda e mettendomi seduto nell'erba morbida della prateria, contemplando il bellissimo cielo notturno che si vedeva in quel momento: c'era un leggero venticello mentre avevo il volto che guardava verso l'alto, rimanendo seduto con le mie mani appoggiate nell'erba e con schiena dritta.
"Wow... che cielo magnifico questa notte... sembra fatto appositamente per me, eheheh; come sempre faccio i miei soliti pensieri assurdi. Il combattimento che avevo fatto contro Hikaru oggi... era stato alquanto particolare... quando mi sono sfogato al massimo delle mie forze... era come se le stelle fossero state al mio fianco in quel momento... ditemi... per caso oggi avete ascoltato tutto quanto... aiutandomi durante la battaglia?" Parlai con tono dolce e con un candido sorriso sul mio volto, facendo delle domande al cielo notturno come uno stupido mentre tendevo la mia mano destra verso di essa; inaspettatamente dopo qualche secondo comparve una bellissima stella cadente che attraversò tutto l'orizzonte, facendomi venire da ridere e pensando che fosse una semplice coincidenza.
"Pff... mi sta venendo da ridere... era per caso un modo per rispondermi? Nonostante tutto però... era davvero una bellissima stella... penso che prenderò come un sì la vostra risposta e crederò che mi stiate ascoltando... grazie per avermi aiutato oggi." Mi rialzai subito dopo e continuai a sorridere mentre ammirai il bellissimo cielo stellato, ringraziandolo ancora una volta con voce gentile per poi tornare immediatamente dentro la tenda.
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