Capitolo 5: L'impero delle ombre
- Kevin Star
- 26 ago 2023
- Tempo di lettura: 35 min
Aggiornamento: 15 feb 2024
??? - Anno 652 - 1 Agosto - Ore 13:00 - ??? POV
Col passare degli anni mi chiedevo sempre perché esseri della stessa razza si dovessero odiare; purtroppo non era una domanda così semplice per poter dare una risposta immediata: difatti la mia squadra ed io decidemmo di indagare per cercare di capire il motivo di questa divisione. L'impero della luce e quello delle ombre si odiavano sempre tra di loro e noi giovani ragazzi, non riuscivamo mai a comprendere il significato di tutto ciò, visto che i genitori del regno oscuro non osavano profanare mai nessuna parola ai loro figli; quindi l'unico modo era quello di chiedere all'imperatore Avish in persona. Tuttavia, nessuno poteva conoscere la sua perfidia e cattiveria; se esaudivi ogni suo ordine come uno schiavo sopravvivevi, altrimenti: dovevi piangere dalla sofferenza per poi morire.
Impero delle ombre - Anno 652 - 1 Agosto - Ore 13:00 - Daruku's POV
Mi chiamavo Daruku Reiji; ero un abitante dell'impero delle ombre quindi non avevo mai visto la luce del sole, visto che come ben si sapeva: in quel luogo non esisteva nulla che poteva considerarsi vera e propria luce se non alcune magie che si effettuavano nei combattimenti. Ero alto 1,76 m e molto snello, avevo sia occhi che capelli blu: essi erano a caschetto e con tre ciuffi in avanti di cui due laterali e uno centrale; indossavo un vestito nero di tessuto unico ed attillato che facevano anche da pantalone per poi portare anche delle scarpe del medesimo colore: il mio viso era amichevole e molto gentile nonostante fossi nato in quella zona lugubre. Appeso nella vita tenevo un normale fodero con dentro una katana caratterizzata da una lama di colore nero: il manico invece era grigio e aveva delle sfumature violacee sparse casualmente in tutta l'arma; per finire ero anche di livello 5.
Come l'impero della luce anche in quel regno era stato costruito un sistema di tessere completamente uguale rispetto all'altro: allenandosi si saliva di livello e compiendo sforzi si andava avanti; tutto questo perché il luogo si era evoluto tantissimo negli ultimi anni grazie all'imperatore Avish. Ad essere un popolo con quasi nessun umano: molti iniziarono a ribellarsi ed anche in quella nazione era stata creata una popolazione vivente di persone; i mostri e gli umani condividevano lo stesso ideale: poteva sembrare molto strano il fatto che odiavano tutti gli esseri come noi ma allo stesso momento ci concedevano di vivere con loro; ma lo facevano per un sentimento reciproco che ci permetteva di sopravvivere. Gli ultimi che erano nati come parecchi giovani oppure me, non sapevano perché le nostre famiglie odiavano gli umani essendo nati direttamente in questo impero; semplicemente credevamo alle nostre famiglie però ero comunque molto curioso di conoscerli, dopotutto non sapevo se veramente erano così spietati come veniva detto.
Stavo andando in giro per prendere una bella boccata d'aria fresca in una strada dove c'erano alcuni tendoni che vendevano: armi, armature e tanti altri oggetti; anche se l'umanità si era espansa non eravamo ancora molto moderni, quindi cercavamo di adeguarci nei migliori modi possibili. Quella zona aveva i tendoni ai lati ed in giro non c'erano molti esseri se non alcuni umani o goblin che vagavano e parlavano tra di loro; il terreno ed ogni cosa che veniva dalla natura era lastricato e di colore rossastro come quasi tutto l'impero delle ombre. Ovviamente avevamo anche delle case dove vivere ma si trovavano in tutt'altra zona: dopotutto l'impero delle ombre era davvero molto grande e sicuramente anche oltre il castello di Avish c'era un mondo tutto da scoprire.
Continuando a passeggiare mi incrociai casualmente con la mia migliore amica, ovvero Marianne Takashi: era una bella ragazza alta 1,65 m e snella con dimensioni del seno che raggiungevano circa una seconda o terza di taglia; aveva i capelli rossi molto lunghi e lisci che superavano metà della schiena insieme ad un viso caratterizzato da degli occhi di colore marrone. Indossava un bellissimo vestito elegante nero costituito anche da una gonna del medesimo colore che arrivava fino alle ginocchia; per passeggiare utilizzava sempre degli stivaletti neri e aveva uno sguardo molto solare e attraente. Portava con sé sulla schiena una lancia di colore rosso: aveva una forma piuttosto generica con delle sfumature nere in tutta l'arma; ma quando voleva la poteva tramutare in un arco completamente viola, in questo modo poteva differenziare la sua tipologia di attacco ricevendo diversi vantaggi. Lei era nata con il privilegio di poter cambiare la forma della sua arma usando semplicemente la magia a suo piacimento: però poteva farlo solamente se utilizzava una lancia visto che era la sua arma principale; in più aveva raggiunto recentemente il livello 3.
"Ehi Daruku... buongiorno! Cosa stai facendo di bello?" Chiese vivacemente Marianne con un sorriso splendente nel suo volto e chiudendo i suoi occhi; si trovava a qualche metro di distanza frontalmente da me e aveva le sue braccia dietro la schiena.
"Ah... beh, nulla di che... stavo solo andando in giro per prendere un po' d'aria: stare dentro casa non fa per me, ahahah." Le risposi in modo svogliato, facendo una risata leggermente imbarazzata mentre mi grattai il capo chiudendo i miei occhi. Subito dopo Marianne riaprì gli occhi e decise di avvicinarsi leggermente: il mio viso ed il suo erano a pochi centimetri di distanza, facendomi subito dopo una domanda con il tono di voce molto basso.
"Sai che oggi pomeriggio dobbiamo incontrare tutti gli altri, no? Per parlare di 'quella' cosa." La faccia di Marianne era innocente nonostante avesse tirato fuori un argomento molto serio: solo lei aveva queste capacità alquanto curiose. Divenni serio e le risposi in modo determinato:
"Certo che lo so... vogliamo andare infondo a questa storia una volta per tutte." Presi con le mie mani le due spalle di Marianne mentre dissi queste parole: avevo uno sguardo piuttosto grintoso e gli esseri intorno a noi continuarono a passeggiare come se nulla fosse. Da non troppo tempo i miei amici ed io creammo una squadra; volevamo sapere perché noi umani vivevamo in quel regno oscuro continuando ad odiare la nostra stessa razza che si trovava dall'altra parte della montagna. Ci sembrava davvero strano il fatto che non riuscivamo a coesistere con loro; oppure volevamo cercare di capire cosa differenziava la razza umana dell'impero della luce a quella del regno delle ombre: poiché i mostri non riuscivano a sopportare solamente le persone che provenivano dal lato opposto; pensavamo che fosse successo un qualche conflitto ed in questo caso si poteva provare a risolvere. Il nostro imperatore odiava a morte tutte le persone che vivevano oltre la montagna, quindi per noi semplici ragazzini sarebbe stato alquanto complicato provare a convincerlo.
"Esattamente, secondo me non sono così cattivi gli umani dell'altra parte... ci sarà stato sicuramente qualche fraintendimento." Tolsi le mie mani dalle spalle di Marianne ed iniziammo a passeggiare insieme rimanendo affiancati a pochi centimetri di distanza: disse queste parole continuando ad avere un sorriso ed usando un tono leggermente comprensivo; stavamo percorrendo sempre la strada piena di tendoni ai lati mentre lei aveva sempre le mani dietro la schiena.
Dopotutto non sapevamo proprio nulla di quello che avevano passato degli individui come Avish o il resto della popolazione; quindi poteva anche essere una stupidaggine per noi, ma di certo non potevamo saperlo in quel momento.
"Non sarà di certo facile... figurati se Avish darebbe ascolto a dei ragazzi come noi...dovremo trovare un modo convincente per dare una possibilità all'impero della luce; speriamo non sia pericoloso se dovessimo mai andare da lui..." Spiegai a Marianne in modo serio mentre misi la mano sul mento e alzai il mio volto verso l'alto: iniziai a pensare per alcuni secondi facendo uno sguardo concentrato; nel mentre Marianne continuò ad osservarmi girando la faccia sulla sua destra.
Andando in giro insieme a Marianne si fece pomeriggio e ci recammo nel luogo richiesto dai nostri amici: volevamo discutere tutti insieme di questa situazione piuttosto soffocante, visto che i nostri genitori ci privavano della completa libertà di esplorazione. Ci dirigemmo in un luogo dove solitamente non veniva mai nessuno: era una piccola grotta che risiedeva in un canyon dove per vedere qualcosa facevamo luce con una magia dorata, in più non c'era il rischio di essere sentiti da esseri strani quindi poteva rivelarsi un'ottima base per le riunioni.
In quella zona incontrammo tutti i nostri amici: avevano la stessa età di Marianne che era anche la mia, ovvero 16 anni; in quel momento tutti loro indossavano una divisa uguale per simboleggiare la squadra. Per i maschi era un'uniforme a cappotto bianca che aveva alcune linee arancioni sparse con pantaloni neri e scarpe del medesimo colore; al centro di essa c'era uno stemma che rappresentava una spada posizionata diagonalmente verso destra. Le ragazze invece indossavano un'uniforme con gli stessi identici colori: le uniche differenze erano che la maglietta sembrava una divisa scolastica e quindi non era un cappotto, in più invece di portare dei pantaloni indossavano delle gonne che arrivavano poco sopra le ginocchia; sempre nere logicamente. Dopotutto le persone in questione erano:
Hirokichi Ikemoto: un ragazzo dai capelli castani stirati e occhi di colore verde; era alto 1,74 m e aveva un fisico abbastanza snello con uno sguardo molto rassicurante e calmo: portava una semplice spada di colore nero che era leggermente più dura dell'acciaio con una tessera d'avventuriero al livello 3.
Kaoru Masashi: una persona parecchio vivace e reattiva con dei capelli neri molto corti, di cui quei pochi erano leggermente arruffati e aveva degli occhi col medesimo colore; era alto 1,72 m con un fisico abbastanza muscoloso e portava un'ascia d'acciaio col manico di colore marrone e tutto il resto grigio; anche lui era di livello 3.
Shunsuke Takechi: era alto 1,81 m e aveva i capelli biondi a caschetto appuntiti con degli occhi di colore arancione; era un individuo molto pacato e gentile quindi ci affidavamo molte volte ai suoi ragionamenti come un rappresentante: usava uno spadone enorme ed aveva il corpo tutto robusto, infatti era il più forte di tutti noi con una tessera d'avventuriero al livello 6.
Kaede Maiko: era una ragazza che portava dei capelli lunghi ricciolini e biondi insieme a degli occhi dorati; la sua corporatura era molto snella con un seno alquanto piccolo e la sua altezza equivaleva ad 1,53 m: dimostrava un carattere molto carico e vivace, in più possedeva come arma un pugnale; stava al livello 4.
Mitsuki Mutsumi: era caratterizzata da dei capelli blu corti a caschetto e occhi del medesimo colore; il suo corpo si vedeva snello ma dimostrava un seno piuttosto prorompente: aveva uno sguardo calmo ed un carattere affettuoso che era quasi materno; la sua altezza era di 1,68 m e la sua tessera stava ancora al livello 3; utilizzava una normale spada d'acciaio per combattere.
Yumi Tamafune: anche lei molto snella ma portava un seno simile alla taglia di Marianne; era alta 1,60 m ed aveva i capelli lunghi di colore nero legati in due codini: il suo carattere invece poteva sembrare scontroso ma in realtà voleva bene a tutti noi e per finire aveva uno sguardo dolce; usava come arma uno spadino ed il suo livello era 5.
Mini grotta del canyon (Impero delle ombre) - Anno 652 - 1 Agosto - Ore 16:20
Tutti quanti eravamo seduti in cerchio davanti ad un fuoco acceso per discutere della situazione che pervadeva in quel momento; affianco sulla mia destra si trovava Marianne e di fronte a me Shunsuke: il cosiddetto rappresentate della squadra. La grotta presentava delle murature rocciose di colore grigio con il pavimento sempre rossastro.
"Ed eccoci tutti quanti in questo luogo... per capire il motivo di questa separazione e provare a risolvere la situazione una volta per tutte." Iniziò Shunsuke mentre era seduto vicino al fuoco con sguardo e voce seria ma rilassata; Kaoru decise di intervenire cambiando argomento improvvisamente.
"Si... lo sappiamo... ma Marianne e Daruku non hanno indossato la divisa di squadra." Disse usando un tono infastidito e facendo un volto leggermente irritato: stava fissando intensamente sia lei che me mentre si trovava diagonalmente sulla mia sinistra.
"Ascoltami, ero già uscito e non avevo voglia di tornare a casa per mettermela, l'importante è che ci siamo, no?" Risposi a Kaoru facendo un volto ed una voce alquanto tranquilla, chiudendo i miei occhi per poi riaprirli subito dopo verso la fine della frase.
"Uff... va bene va bene, per questa volta lascio perdere... ma non dimenticarla più mi raccomando." Kaoru sospirò e fece un sorriso diventando tranquillo subito dopo; Yumi decise di intervenire per rialzare le cosiddette fiamme della discussione: si trovava frontalmente a Kaoru quindi diagonalmente sulla mia destra.
"Kaoru... smettila di dare fastidio a Daruku; fai il bravo forza." La sottoscritta iniziò ad usare il suo solito tono da ragazza che comanda fissando la vittima: il volto era anche piuttosto serio e autoritario in quel momento, quindi era meglio non risponderle.
"Che fai? Adesso mi tratti come un animale domestico? Che tristezza." Kaoru si demoralizzò e abbassò il suo sguardo verso il basso usando una voce sconsolata: le sue braccia erano conserte e anche Yumi se le mise in quel modo facendo un broncio subito dopo.
"Su su, forza: ricomponetevi." Intervenne Shunsuke battendo le mani un paio di volte per provare a calmare le acque: il suo tono di voce era sempre calmo e serio come se nulla potesse sbilanciarlo o spiazzarlo improvvisamente, perlomeno non in queste stupide sceneggiate; anche per quel motivo avevamo deciso che doveva essere lui il capo del gruppo.
"Va bene capo... stiamo tranquilli adesso." Confermò Kaoru, rialzando il suo sguardo sconsolato guardando Shunsuke e utilizzando una voce oramai rassegnata.
"Dai, siamo una squadra, dobbiamo andare tutti d'amore e d'accordo coraggio!" Esclamò Hirokichi utilizzando un tono di voce alquanto simpatico e carico mentre aveva nel suo viso un innocente sorriso: si trovava affianco a me sulla mia sinistra.
"Oh, cielo: sembrate tutti dei bambini adorabili che litigano." Arrivò Mitsuki improvvisamente in modo dolce a recensire il comportamento alquanto inadatto di tutto il gruppo; mentre disse quella frase chiuse i suoi occhi con un sorriso e appoggiò le mani sulle sue guance: lei si trovava nel lato destro di Shunsuke affianco a lui.
"Ti ringrazio, così mi fai sembrare più grande." Rispose infine Kaede in modo sconsolato guardando Mitsuki con un volto rassegnato e girandosi sulla sua destra: quella ragazza invece stava nella parte sinistra del nostro capo.
Dopo un paio di minuti dove continuammo a ridere e scherzare decidemmo di tornare seri: dovevamo iniziare a parlare seriamente riguardo la questione dei due imperi che si odiavano fino alla morte; sicuramente non sarebbe stato facile capire il motivo principale visto che quel regolamento era stato citato dall'imperatore Avish in persona, contando anche che c'erano molti abitanti che condividevano il suo ideale. Probabilmente non avevamo molte scelte per scoprire la verità, ma era pur sempre meglio evitare il contatto con il sovrano oscuro: visto che chiunque si opponesse a lui sarebbe sicuramente morto subito dopo e quindi dovevamo fare molta attenzione; Shunsuke quindi iniziò a spiegare per rinfrescarci la memoria sulla situazione generale del momento.
"Come sapete ormai da alcuni tempi... il nostro mondo... o perlomeno ciò che conosciamo... è diviso da ben due imperi: il nostro... quello dove viviamo attualmente... e poi un altro regno completamente opposto; dove non ci vivono né mostri e né altri esseri diversi da noi. A quanto pare tutte le nostre famiglie e molti altri che abitano qui odiano quest'altro posto: normalmente si può definire come un altro mondo e noi non conosciamo nulla a riguardo... sappiamo solamente che un giorno ci sarà una guerra tra di loro; ma noi ovviamente non vogliamo tutto questo... porterebbe fin troppe vittime: quindi ci deve essere una soluzione più pacifica...a tutti i costi." Spiegò Shunsuke mentre aveva un tono di voce ed un volto serio: le sue braccia erano conserte e durante la spiegazione ci guardò uno ad uno.
"Purtroppo per avere qualche speranza... dovremo attirare l'attenzione dell'imperatore; non potrà mai darci ascolto per come siamo messi adesso." Risposi rammaricato a Shunsuke mentre abbassai lo sguardo rimanendo sconsolato: Marianne mi vide per qualche secondo dispiacendosi e poi fece una domanda girandosi verso il nostro capo.
"Non c'è un modo per fare udienza da lui per chiederglielo di persona?" Marianne fece una domanda alquanto strana mentre aveva un volto dispiaciuto ed un tono di voce piuttosto curioso: era inginocchiata normalmente con le mani sulle gambe; dopo alcuni secondi decise di rispondere Kaoru al posto di Shunsuke.
"Beh... non è una cosa tanto semplice; pensa solamente che i più importanti hanno il diritto anche solo di parlargli." Disse il nostro amico, muovendo la mano destra in avanti e avendo in questo modo il palmo di esso aperto verso l'alto con le dita leggermente inclinate: mentre ci rispose usava un tono stranito ed un volto piuttosto intellettuale.
"Ah, giusto... cambiando argomento: oggi ho saputo una notizia alquanto curiosa prima di venire da voi." Kaede ci interruppe improvvisamente con volto e voce tesa rimanendo inginocchiata come Marianne. Rimanemmo in silenzio per alcuni secondi, aspettando di sentire questa interessante novità.
"Che tipo di notizia Kaede?" Mitsuki rimanendo perplessa decise di spezzare il silenzio con questa domanda: si girò verso di lei e la fissò intensamente; Kaede si mise a braccia conserte e continuò.
"Mmmhh... più che altro da come sembra: si dice che oggi l'imperatore abbia avuto il possesso di una nuova arma; molti dicono che stia trovando un modo per distruggere quella montagna che continua a dividere i nostri due imperi: il dungeon in parole povere." Spiegò Kaede, continuando a rimanere tesa come qualche secondo prima: dopo aver finito la frase si girò velocemente per vedere il volto di tutti noi; mi alzai di scatto diventando improvvisamente irritato.
"MA QUESTA E' UNA PAZZIA... IN QUESTO MODO UCCIDEREBBE OGNI ESSERE VIVENTE DEL DUNGEON!" Urlai con tanta rabbia mentre spalancai i miei occhi e mossi il braccio destro orizzontalmente verso il medesimo lato. Gli esseri del dungeon erano dei mostri che di norma non attaccherebbero mai senza un motivo logico: quindi in quel periodo pensai che potessero avere dei sentimenti come noi umani.
"Calma Daruku: non saltiamo a conclusioni affrettate; se perdiamo di vista il nostro obbiettivo principale non arriveremo da nessuna parte." Shunsuke provò a calmarmi, fissandomi in modo autoritario e alzando leggermente il suo tono di voce; dopo che lo vidi pure io per alcuni secondi, mi scese una goccia di sudore sulla guancia e provai a scusarmi.
"Tsk... sì... hai ragione, non volevo perdere la calma, scusatemi." Il mio volto rimase leggermente infastidito ma la mia voce si era tranquillizzata immediatamente: un secondo dopo mi rimisi seduto come prima per far continuare pacificamente la discussione. La mia migliore amica decise di consolarmi per farmi tranquillizzare completamente.
"Tranquillo Daruku... troveremo un modo per salvare tutti... non temere." Marianne mi accarezzò dolcemente la schiena con la mano sinistra e mi fece un candido sorriso: iniziai a fissarla per alcuni secondi e il mio cuore si scaldò improvvisamente; la sua bellezza era davvero incantevole e superlativa.
"In ogni caso... non dobbiamo comunque sia ignorare questa situazione; troviamo velocemente un modo per fare udienza all'imperatore e quando accadrà: cercheremo di farlo ragionare." Shunsuke continuò a descrivere il piano tranquillamente mentre aveva il volto leggermente pensieroso e abbassato: la sua mano destra era posata sul mento.
"Ma quindi... sarebbe una sottospecie di rivolta contro di lui?" Chiese Yumi mentre iniziò a guardare il nostro rappresentante con un volto teso: il tono della ragazza era anche leggermente agitato e le scese una goccia di sudore sulla guancia sinistra; sicuramente sapeva che affrontare l'imperatore Avish in persona sarebbe stata una pazzia.
"Uff... ovviamente non possiamo ingaggiare battaglia contro di lui... sarebbe andare incontro a morte certa." Kaoru decise di intervenire tranquillamente dicendo queste parole veritiere mentre guardava Yumi in modo rassegnato: sapeva che sconfiggere Avish era impossibile quindi fece anche un sospiro chiudendo i suoi occhi poco prima; riaprendoli subito dopo.
"Esattamente, il nostro unico modo sono le parole; sicuramente sarà molto difficile... ma dobbiamo provarci." Shunsuke concluse la spiegazione tornando serio e togliendo la sua mano dal mento: stava osservando per alcuni secondi le fiamme che emanava il falò.
"Vorrei tanto poter vedere come sono gli abitanti dell'altra parte... non sono così terribili secondo me." Disse spensierata Mitsuki mettendosi a sorridere: aveva alzato le sue braccia verso l'alto per avere i suoi pugnetti affianco al petto e ci guardò uno ad uno. Improvvisamente quindi decisi di alzarmi e di rivelare un piano piuttosto folle.
"Allora a questo punto direi di andare dritti al castello." Proposi a tutto il gruppo mentre rimanevo in piedi e mi girai in varie parti per vedere tutti i loro volti: la mia faccia era innocente e seria mentre avevo un tono sicuro di me stesso.
"Mmhh... sai che non ci faranno entrare neanche se ci inchiniamo di fronte a loro, vero?" Kaoru aveva una faccia piuttosto perplessa mentre fece la voce di un uomo che abbandonava tutte le sue speranze; mi guardò come se fossi una persona impazzita ed impulsiva: difatti i suoi occhi erano leggermente più aperti e si notavano due gocce di sudore sulla fronte.
"Ed è per questo che noi entreremo di nascosto e non ci faremo scoprire! (Devo cercare di rubare assolutamente quell'arma; se Avish la userà sarebbe la fine!)" Risposi con tono e viso convinto mentre strinsi il pugno destro, guardando il mio amico con determinazione; subito dopo pensai che non fosse una brutta idea rubare l'arma che teneva incustodita nel castello.
"Non è un'idea totalmente da buttare... il fatto però è un altro: come andiamo al cospetto dell'imperatore senza il permesso di nessuno...? Se siamo fortunati ci darebbe qualche minuto del suo tempo... se invece lo faremo irritare ci potrebbe persino uccidere a vista." Shunsuke iniziò a guardarmi rimanendo sempre con il suo sguardo calmo da comandante, però notai che si stava esponendo in modo curioso: forse la mia idea per lui non era così assurda; quindi iniziai a rivelare i motivi del perché volevo concludere la questione al più presto.
"Non voglio continuare a vivere in un modo così limitato, dove non ci è permesso nemmeno convivere con un altro impero; voglio una vita normale... di pace e di coesistenza per tutti... ci possiamo riuscire... ne sono sicuro." Abbassai il mio sguardo e rimasi in piedi mentre fissavo intensamente il mio pugno destro: il mio volto era leggermente sconsolato e dissi tutti i miei motivi con una tonalità piuttosto sofferente.
Iniziarono ad esserci alcuni secondi di silenzio mentre tutti mi guardarono intensamente: come se mi stessero analizzando al meglio ma improvvisamente si misero a sorridere; subito dopo il nostro capo decise di alzarsi e si avvicinò verso di me dove allo stesso tempo si trovava letteralmente affianco al falò.
"Aahh... incredibile Daruku: mi sorprendi sempre...se questo è un tuo grande desiderio...chi siamo noi per fermarti dopotutto? Anche tutti noi vogliamo conoscere il mondo oltre i suoi orizzonti più assoluti; quindi dobbiamo essere coloro che faranno la prima mossa per avere una speranza ed un futuro più luminoso. Va bene ragazzi, mi raccomando allora: domani alle 12 di mattina troviamoci tutti nelle vicinanze del castello dell'imperatore; questa sera informiamoci su che tipo di protezione, trappole e guardie possano avere: dopotutto conoscere l'infrastruttura non farebbe neanche male a nessuno." Shunsuke chiuse la discussione facendo questo discorso finale con un grande sorriso nel suo volto: mentre diceva tutte quelle parole aveva appoggiato la sua mano destra sulla mia spalla sinistra; in più utilizzava anche un tono di voce piuttosto determinato.
"Va bene!" Tutti quanti tranne Shunsuke: esclamammo ad alta voce questa frase in coro alzando il nostro braccio destro.
Dopo questa situazione c'è ne andammo dalla grotta ed iniziammo a raccogliere alcune notizie per saperne di più sul castello di Avish: però arrivati ad un certo orario decidemmo di tornare a casa.
Stanza di Daruku - Anno 652 - 1 Agosto - Ore 22:00
Noi tutti come nell'impero della luce avevamo delle famiglie che si prendevano cura di noi; il nostro piano era pericoloso poiché poteva cambiare il modo di guardare degli altri: potevamo essere odiati, cacciati o persino uccisi. Alcune famiglie avevano un potere di autorità abbastanza alto per poter chiedere udienza senza questo folle piano che ci eravamo studiati: ma di sicuro non avrebbero mai accettato una cosa del genere i nostri genitori; ovvero il fatto di mandare i propri figli a parlare con l'imperatore stesso. Tutti odiavano gli umani dell'altro impero: quindi oramai avevano capito che i miei amici ed io eravamo gli unici a dare una possibilità a quelle persone; ci privarono addirittura di vederci tra di noi e quindi iniziammo a studiare i nostri piani di nascosto. A quei tempi venni anche a conoscenza di quei pochi casi di persone che erano stati costretti a rimanere in quel luogo per non morire: costringere ad odiare; la colpa era tutta di Avish e noi provavamo di tutto per avere un futuro luminoso davanti a noi, provando a ribellarci.
Mi trovavo nella mia stanza e si poteva notare che non era troppo grande, difatti appena si entrava dalla porta ti ritrovavi frontalmente a circa sette metri di distanza: una piccola finestra dove si poteva godere la vista di un bel cielo oscuro e sulla sinistra invece c'era il mio grande letto tutto bianco, dove potevano dormire anche ben due persone insieme; la stanza era anche tutta in legno e aveva alcuni mobili e comodini del medesimo materiale attaccati ai muri: dotati ovviamente di alcuni scaffali dove si trovavano parecchi dei miei oggetti personali. Ero sdraiato a pancia insù mentre tenevo il mio braccio destro alzato verso l'alto, fissando per parecchi secondi il soffitto della mia stanza: era alto circa quattro metri mentre di larghezza e lunghezza su ogni lato sette; se lo si vedeva da fuori poteva sembrare come un quadrato.
"Così domani sarà il grande giorno, eh? Non so come ma...ho una brutta sensazione...spero non sia veritiera...non devo aver paura...mi impegnerò a reagire e darò il meglio; faremo ragionare Avish e vivremo tutti insieme...felici...spero..." Dopo aver detto queste frasi con tono assonnato ma viso piuttosto teso, abbassai il mio braccio destro e mi misi sdraiato lateralmente verso destra; in questo modo mi addormentai lentamente fino al giorno dopo.
Vicinanze del castello di Avish - 2 Agosto - Anno 652 - Ore 12:00
Eravamo tutti quanti arrivati nelle vicinanze del castello di Avish: ci trovavamo in posizione dietro a una grande roccia rossastra e stavamo fissando le guardie senza farci scoprire; rimanevano ferme e immobili e non avevano nessuna intenzione di spostarsi. Tutto il terreno era sempre roccioso e rossastro; mentre invece il castello di Avish si trovava sempre su una piccola collina che era abbastanza lontana da tutta la popolazione.
"Spettacolare... questo castello... è davvero enorme." Contemplai in modo stupefatto mentre avevo lo sguardo che puntava verso l'alto, rimanendo sconvolto ma incantato allo stesso momento. Mi trovavo dietro la grande roccia alta alcuni metri: in questo modo le guardie del portone non mi avrebbero mai notato; indossavano la solita armatura ed elmetto viola dove impugnavano una normale lancia d'acciaio sulla mano destra.
"Ed anche questa volta tu e Marianne non vi siete messi l'uniforme della squadra, eh?!" Chiese Kaoru alzando leggermente la voce, rimanendo ormai irritato e rassegnato sul suo volto mentre si trovava affianco a me sulla sinistra. Tutti quanti avevano l'uniforme che rappresentava la squadra: tranne Marianne e me che indossavamo gli stessi abiti del giorno prima.
"Siamo comodi vestiti in questo modo: almeno per questa missione dai...poi forse la metterò in futuro." Risposi a Kaoru, girando il mio viso leggermente agitato verso di lui: gli risposi sottovoce per cercare di non farmi sentire mentre lui aveva le braccia conserte; fortunatamente Shunsuke decise di cambiare argomento per cercare di motivarci nel miglior modo possibile.
"Non perdiamo tempo in sciocchezze... forza ragazzi, non dobbiamo intimorirci; ieri siamo arrivati a questa conclusione... e non possiamo mollare proprio ora!" Shunsuke che si trovava sulla destra di Kaoru iniziò ad incitarci con tanta determinazione: il suo volto aveva degli occhi parecchio accesi mentre strinse il suo pugno destro.
"Kaoru... tu avevi detto che potevi creare con la tua magia un buco nel terreno dove ci potevi far entrare per infiltrarci... giusto?" Domandò Shunsuke mentre iniziò a fissare Kaoru con un viso parecchio intenso e concentrato: il tono del comandante era parecchio serio in quel momento.
Kaoru con un viso serio e determinato fece un cenno di conferma con la testa; dopo la sua risposta silenziosa ci dirigemmo senza farci scoprire nella parte laterale destra del castello: in questo modo il nostro amico poteva creare un tunnel senza farsi notare dalle guardie del portone. Nel mentre notai le bellissime mattonelle viola che caratterizzavano quello splendido castello: eravamo tutti quanti in fila indiana e quello che stava più avanti di tutti era Kaoru; rimanemmo tutti in attesa della sua magia che avrebbe creato un percorso nascosto.
"Bene... è il momento! Deep Digging!" Kaoru puntò la sua mano destra illuminata di marrone verso il terreno e creò un buco dove potevamo entrare tutti noi: era una magia di terra che permetteva di creare un'entrata, un percorso ed un'uscita di una fossa. Subito dopo entrammo tutti quanti uno ad uno: il sottoscritto della magia doveva essere logicamente il primo ad infiltrarsi; in questo modo poteva allungare sempre di più il percorso e decidere la direzione in cui voleva andare: in questo caso era la via del castello; dopo aver concluso questo passo potevamo salirci e ritrovarci all'interno.
Continuammo a percorrere il tunnel sotterraneo che aveva creato Kaoru con la sua magia di elemento terra: eravamo in fila indiana e non mancava ancora molto prima di cominciare a salire, ritrovandoci in un posto del tutto casuale nel castello; appena avrebbe fatto il passaggio verso l'alto per entrare dentro la struttura, ci saremmo dovuti aspettare qualsiasi pericolo.
"Kaoru... ci riesci tranquillamente o hai difficoltà?" Chiese gentilmente Mitsuki mentre aveva un viso leggermente teso: si trovava proprio dietro a Kaoru.
"No... tranquilla, minimo ad una stanza del castello riesco a portarvi... dovrebbe mancare poco." Rispose mentre il suo viso e tono di voce erano concentrati più che mai: continuò ad avere la sua mano destra distesa in avanti per allungare il percorso; dopo alcuni minuti di camminata si fermò improvvisamente e alzò il suo volto verso l'alto.
"Perfetto... adesso dovrebbe bastare." Kaoru rimanendo sempre attento a ciò che fece: alzò il suo braccio destro in alto per completare l'infiltrazione al castello; si creò sopra di noi un buco dove era possibile passare uno ad uno.
Appena tutti quanti riuscimmo a salire notammo che il luogo era una semplice stanza dove non c'era niente: solamente alcune scatole sparse con oggetti antichi all'interno; era sia largo che lungo massimo una decina di metri e aveva una porta di colore nero nel lato est: ovvero sulla mia destra.
"Mmhh... forse siamo in una specie di magazzino?" Yumi girò il suo viso curiosamente in varie parti mentre fece questa domanda con voce perplessa: le pareti del magazzino erano di colore blu scuro e il pavimento invece era grigio.
"Questo castello è molto grande... dobbiamo stare attenti a dove mettiamo piede; purtroppo non potevamo andare nel portone principale... sicuramente in quel percorso bastava andare dritto per proseguire fino alla sala del trono: ma è sicuramente piena di guardie quindi questa è stata l'unica opzione; hai fatto un ottimo lavoro Kaoru." Spiegò attentamente Shunsuke mentre anche lui cercò di analizzare al meglio la stanza, avvicinandosi lentamente verso la porta: quando fece i complimenti al nostro amico il suo tono di voce era gentile e fece un sorriso sul suo volto.
"Uff, grazie, posso fare di meglio." Rispose sicuro di sé Kaoru, chiudendo i suoi occhi e iniziando a sospirare per poi stiracchiarsi subito dopo: alzò le sue braccia verso l'alto e le tirò il più possibile per completare l'azione.
"Penso che sia il momento di uscire... non sappiamo cosa aspettarci... quindi stiamo attenti." Quando Shunsuke disse questo con tono attento e volto leggermente agitato: tutti noi facemmo un cenno per far capire di essere pronti e ci mettemmo dietro di lui a qualche centimetro di distanza.
Aprì la porta che stava sulla destra del magazzino utilizzando la sua mano destra e si vide della luce; dopo alcuni secondi avevamo notato di ritrovarci in un corridoio lunghissimo che continuava per tantissimi metri sulla nostra sinistra: era con le pareti blu dove c'erano varie lineature bianche sparse e con tante finestre attaccate al muro che facevano vedere il cielo violaceo dell'impero delle ombre; il pavimento invece era dotato di un lunghissimo tappeto blu scuro: come se fosse più di un sovrano della luce piuttosto che oscuro ma non ci demmo troppo peso. Facemmo la curva sulla nostra sinistra ed iniziammo ad incamminarci, notando che c'erano anche tante altre porte che portavano in luoghi a noi sconosciuti: ma a noi importava solamente di prendere la strada giusta.
"Sarà come vagare in un labirinto secondo me..." Kaede tenne stretti i suoi due pugnetti all'altezza del petto mentre era la seconda ad essere più avanti tra tutti: aveva un viso molto preoccupato ed un tono quasi balbettante, continuando a guardarsi intorno mentre aveva davanti a lei Shunsuke e dietro invece Hirokichi.
"Non molliamo, sicuramente la strada giusta si troverà... dopotutto gli ingressi più importanti si differenziano sempre rispetto agli altri!" Shunsuke decise di incoraggiarci sempre di più, utilizzando un tono sicuro di sé mentre aveva un volto piuttosto carico: strinse il suo pugno destro portandolo all'altezza del petto e continuò a rimanere più in avanti rispetto a noi.
Dopo aver proseguito per parecchi metri: arrivammo in una curva che portava obbligatoriamente sulla sinistra; decidemmo di percorrerla senza pensarci due volte.
"Perfetto, andiamo da questa parte." Contemplai con volto e tono concentrato mentre mi trovavo dietro a Hirokichi; nel momento esatto in cui si oltrepassava la curva, ci ritrovammo una porta nera piuttosto robusta che era protetta da un lucchetto sulla maniglia; non sarebbe bastata sicuramente la sola forza fisica per poterla aprire ma Shunsuke decise di provare.
"Gghh, non riesco ad aprirla... ho un'idea: Marianne... il tuo ghiaccio ci servirà!" Esclamò Shunsuke girando il suo sguardo forzato con una goccia di sudore verso di noi all'indietro: stava provando con entrambe le mani ad aprire la porta ma non ci riuscì poiché il lucchetto era troppo resistente. Marianne sapeva utilizzare alcune magie molto utili con il ghiaccio: quindi manomettere un lucchetto doveva essere una passeggiata per lei; la lasciammo passare per farla arrivare in prima linea visto che si trovava poco prima dietro di me: la sua mano destra iniziò ad avere della leggera brina intorno.
"Va bene, non ci sono problemi: Glacial Bria!" Marianne fece un tono determinato mentre dimostrava un volto piuttosto autoritario, attivando la magia che aveva pronunciato in quel momento: consisteva nel raffreddare l'atmosfera che si trovava intorno all'utilizzatore; difatti Marianne decise di concentrarla sulla mano, in questo modo la posizionò sulla maniglia e fece congelare la serratura con il passare dei secondi. Il lucchetto si congelò completamente diventando bianco come la neve: si staccò dalla maniglia e cadde a terra, sbloccando in questo caso la porta.
"(Bravissima Marianne!)" Pensai con un volto sorridente mentre la ammirai per alcuni secondi: anche tutti gli altri fecero i complimenti a Marianne ma Shunsuke voleva aprire subito la porta come se avesse una certa fretta; sicuramente voleva concludere quella storia con Avish il prima possibile: la sua faccia aveva una goccia di sudore sulla guancia sinistra ma era concentrata allo stesso momento.
"Ottimo, adesso spingendo un po' dovrei aprirla... mi raccomando: dovete rimanere pronti in caso di un possibile assalto... 3... 2... 1... vai!" Spingendo con un po' di forza e facendo un verso di sforzo: il nostro capo aprì la porta con entrambe le mani e arrivammo in una grandissima stanza; non c'era niente di particolare ai lati ma in mezzo alla sala si trovava un piccolo pilastro, dove risiedeva sopra di essa una spada: fluttuava a mezz'aria a causa di una magia immessa nell'arma e aveva dell'aura blu attorno. Le pareti ed il pavimento erano di un colore grigio e le dimensioni della stanza equivalevano circa ad una ventina di metri: sia di larghezza che lunghezza come un quadrato. C'erano due soldati che facevano da guardia alla spada misteriosa rimanendoci affianco: uno era sulla sinistra e l'altro a destra; logicamente sentendo il rumore della porta che si aprì: si girarono sulla loro sinistra e ci colsero in flagrante.
"E voi chi siete!?" Chiese il soldato sulla destra con una voce molto autoritaria e alterata: entrambe le guardie erano armate di una normale lancia d'acciaio ed indossavano la solita armatura con elmetto di colore viola.
"Ccrr... accidenti!" Esclamò Shunsuke mentre fece un volto piuttosto irritato e teso, fissando i due avversari in modo piuttosto intenso. Tutti quanti noi che eravamo dietro di lui: ci mettemmo in posa difensiva pronti per estrarre le armi o utilizzare alcune magie.
"INTRUSI...! CATTURIAMOLI!" Dopo che l'altro soldato urlò in modo incattivito questa frase iniziarono a venirci incontro: non sembravano troppo veloci ma non ci era concesso perdere tempo.
"Siamo costretti ad agire! Mitsuki!" Shunsuke si mise ad urlare questa frase, distendendo il suo braccio destro verso le guardie con il palmo della mano aperto: il suo volto era parecchio concentrato. Alcuni tempi prima sia il mio squadrone che io avevamo provato varie tattiche di combattimento che potevano servire in un futuro non troppo prossimo; difatti ogni volta che diceva i nostri nomi, sapevamo già quale fosse la mossa giusta da attuare.
"Subito...! Acquatic Current!" Mitsuki che si trovava più di tutti noi sulla sinistra: aprì il palmo della sua mano destra distendendo anche il braccio, scagliando contro i due soldati un getto d'acqua abbastanza potente; vennero colpiti e volarono di alcuni metri all'indietro cadendo subito dopo a terra, rimanendo a pancia insù vicino al pilastro dove risiedeva la spada. Shunsuke diede subito dopo altri ordini senza dargli tempo di contrattaccare.
"Daruku! Stordiscili con il fulmine, l'acqua che hanno addosso farà da conduttore!" Esclamò il nostro capo nello stesso identico modo, stringendo in questo caso la sua mano destra in un pugno.
"Non ci sono problemi... assaggiate il vero fulmine delle tenebre... Dark Conductor!" Esclamai con un tono esaltato ma severo allo stesso momento stando sulla destra di tutti, avendo anche un viso molto determinato e concentrato: incrociai le mie due braccia tra di loro e tenni le mani di esse alzate verso l'alto; subito dopo le distesi verso i due soldati che giacevano a terra, scaraventando dei fulmini viola ed oscuri molto potenti. Appena arrivarono a destinazione i due avversari iniziarono ad urlare, subendo dei danni molto elevati con l'acqua che faceva da conduttore di elettricità: avevano i corpi pieni di saette e dopo qualche secondo persero i sensi, non dando più una risposta e notando che la loro armatura era diventata drasticamente sia danneggiata che sporca. La magia che avevo effettuato consisteva nel scagliare dei fulmini violacei molto potenti contro gli avversari, dove di norma erano più forti delle normali saette di colore giallo.
"Uff... ci hai salvati Shunsuke... senza le tue indicazioni non potremmo mai farcela!" Hirokichi con sguardo sollevato e tono rilassato diede delle pacche sulla spalla a Shunsuke con entrambe le mani. Il nostro rappresentate si girò subito verso di noi e rispose:
"Non proprio... il merito va al gioco di squadra che stiamo attuando... state facendo un ottimo lavoro... però non possiamo darci ancora per vinti." Mentre Shunsuke ci stava facendo i complimenti con un sorriso fiero e tono soddisfatto, mi avvicinai lentamente alla spada che si trovava sopra al pilastro alto un metro e mezzo, visto che ne rimasi incuriosito.
"Questa spada... è alquanto strana... che possa essere... quella...?" Usando un tono incuriosito avvicinai lentamente il mio braccio destro sul pilastro per afferrare la spada: il mio viso sembrava quasi incantato mentre stavo ammirando quella rarissima arma; ma all'improvviso si attivò una barriera che mi fece prendere una scossa elettrica alla mano. Urlai dal dolore e venni scagliato di qualche metro all'indietro, cadendo a terra e rimanendo leggermente ferito seduto sul pavimento.
"Argh! Non posso prenderla a quanto pare." Contemplai rassegnato mentre osservavo il pilastro dal basso verso l'alto: avevo l'occhio sinistro chiuso a causa del dolore e strinsi i miei denti, muovendo anche casualmente la mia mano colpita per far passare il dolore della scossa. Marianne si preoccupò e corse verso di me immediatamente, chinandosi leggermente per vedere se stavo bene: tenne con la sua mano sinistra la mia spalla dello stesso lato.
"Daruku! Stai bene?!" Chiese Marianne con un tono preoccupatissimo e avendo un volto piuttosto alterato; stava analizzando alcune parti del mio corpo per vedere se non avevo nulla di rotto.
"Si... fortunatamente sto bene... più che altro... quell'arma..." Riaprii l'occhio sinistro e mi alzai con l'aiuto della mia amica per osservare la spada avvicinandomi: aveva un manico viola con un traverso orizzontale di solo qualche centimetro ed una lama molto lunga di colore nero, sopra di esse si trovavano delle scritte che non si potevano capire; un carattere sconosciuto.
"Questa è sicuramente quella spada che aveva detto Kaede... l'imperatore non la può usare perché per utilizzarla deve prima tradurre questa strana lingua: per questo si trova qui... o almeno credo." Shunsuke fece una possibile teoria con voce concentrata, mettendo la sua mano destra sul mento mentre si avvicinò al pilastro; anche tutti gli altri decisero di avvicinarsi per analizzare l'arma ed iniziarono ad avere un volto pensieroso.
"Ah... quindi nel caso non potremmo nemmeno prenderla... giusto?" Chiese Kaoru con un tono di voce curioso mentre guardava anche lui la spada: si trovava affianco sulla mia destra dove subito dopo c'era Shunsuke; invece sulla mia sinistra c'era Marianne.
"C-comunque... il fatto che abbiamo appena stordito due guardie mi preoccupa: se le noteranno p-potrebbero chiamare i rinforzi e ucciderci..." Kaede abbassò il suo sguardo e rimase molto preoccupata mentre utilizzò un tono piuttosto nervoso, appoggiando le sue piccole mani sul petto. Si trovava affianco a Marianne e Yumi decise di incoraggiare Kaede trovandosi sulla sua sinistra.
"Tranquilla! Se arriveranno li stendiamo noi!" Yumi fissò la ragazzina timida con un bel sorriso sicuro di sé facendo anche l'occhiolino: la sua voce era determinata e convinta.
"E' vero... inizialmente non ero molto convinto... ma secondo me... se tutti riusciranno a collaborare c'è la faremo! Ne sono sicuro pure io!" Esclamò determinato Hirokichi, stringendo il suo pugno sinistro mentre si trovava affianco a Yumi: mostrò anche lui un volto felice e sorridente.
"Hirokichi ha ragione; perciò Kaede... non avere paura: sicuramente c'è la faremo!" Mitsuki che era l'ultima sempre su quel lato disse delle parole incoraggianti con un viso dolce e confortante, togliendo tutte le paure che Kaede potesse avere in quel momento.
"Mmhh... incredibile... siete fantastici ragazzi!" Feci qualche passo in avanti e mi girai verso tutti i miei compagni, ammirandoli attentamente uno ad uno: la mia voce era carica e il mio viso invece più soddisfatto che mai. Marianne subito dopo decise di capire come provare a non finire in enormi guai; sicuramente il combattimento era l'ultima opzione che volevamo optare.
"Dobbiamo solo trovare il modo di uscirne però... non penso ci perdoneranno facilmente per aver steso delle guardie: almeno che non fossero di così poca importanza per poterci lasciare andare senza una punizione... ma ne dubito." Contemplò in modo intellettuale Marianne mentre alzò lo sguardo verso l'alto e mise la sua mano destra sul mento, iniziando a pensare per alcuni secondi. Kaede essendo ormai carica decise di ravvivare l'atmosfera.
"Adesso però... dopo tutto quello che mi avete detto sono carica... ormai dobbiamo dare il massimo!" La nostra amica ci incitò con un tono adorabile ed uno sguardo convintissimo, stringendo in due piccoli pugnetti le sue adorabili mani insieme ad un sorriso. Subito dopo ci girammo tutti verso di lei ed urlammo una frase in coro.
"SI'!" Urlammo tutti quanti in sintonia, alzando il nostro braccio destro con convinzione e rimanendo carichi su tutto quello che dovevamo fare da quel momento in poi.
Subito dopo decidemmo di incamminarci per la prossima stanza: sicuramente non mancava tanto per arrivare nel salone principale, visto che si aveva raggiunto un luogo sicuramente importante e quindi anche tutto il resto si doveva trovare nelle vicinanze. In quel momento ignorammo la spada ed andammo avanti visto che non si poteva raccattare in nessun modo; prima di andarcene però decisi di darle un ultimo sguardo per vederla intensamente: subito dopo prendemmo la porta che si trovava sulla sinistra da dove eravamo entrati e la aprimmo per continuare l'infiltrazione.
Castello di Avish (Sala da pranzo) - 2 Agosto - Anno 652 - Ore 13:00
Dopo essere usciti dalla sala dove c'era la spada che serviva per distruggere il dungeon, arrivammo in una stanza dove c'era un enorme tavolo che sembrava piuttosto spazioso con una tovaglia bianca sopra: era in acciaio e si distendeva per circa dieci metri di lunghezza ma solo due per larghezza; nel banco dove si mangiava si potevano notare un totale di dieci sedie e sulle pareti si trovavano vari ritratti di mostri comuni e minotauri. La stanza ammontava a circa una trentina di metri di lunghezza e una ventina in larghezza, avendo delle pareti di colore giallo con il pavimento ed il soffitto grigi: c'erano anche dei pilastri dorati sparsi vicino alle zone angolate della sala.
"Questa dovrebbe essere la cosiddetta sala da pranzo." Contemplò curiosamente Hirokichi mentre si guardò intorno con un volto ben attento: si trovava sulla destra del tavolo.
"Sicuramente è così; quanto mancherà per la sala del trono?" Chiese Yumi con voce perplessa; si trovava sulla sinistra mentre fissava intensamente i ritratti di alcuni mostri con uno sguardo interessato.
"Penso che almeno un pochino ci staremo avvicinando... non dovrebbe mancare molto ormai." Risposi con volto serio mentre mi sentivo anche indeciso nello stesso momento: passai lentamente affianco al tavolo su tutta la sala per arrivare vicino alla porta successiva.
"Ragazzi, ovviamente ve lo ripeto: non abbassate mai la guardia che più ci muoviamo qui dentro e più diventa rischioso il fatto di esserci infiltrati; non ci vuole niente che una trappola possa attivarsi per metterci in pericolo." Shunsuke decise di avvertirci con voce leggermente bassa ma seria: il suo viso era attentissimo su ogni angolo poiché non voleva fallire proprio quando mancava poco per il nostro obbiettivo.
Nei prossimi minuti a venire non si era notato nulla di sospetto o particolare: quindi decidemmo di continuare la strada per il salone principale, avvicinandoci tutti quanti nella porta successiva; si raggiungeva semplicemente proseguendo completamente dritto da dove si era entrati e bastava passare tutto il tavolo per arrivarci. Quando la porta venne aperta si notava una semplice strada che continuava sulla destra di tutti noi: era leggermente buia e stretta ma decidemmo di attraversarla senza pensarci due volte; continuammo a proseguire per una decina di metri ed improvvisamente arrivammo in un salone parecchio enorme e spazioso che si estese da ogni lato.
Castello di Avish (Salone principale) - 2 Agosto - Anno 652 - Ore 13:15
Rimanemmo in silenzio per alcuni secondi, continuando ad ammirare la vastità di quell'enorme salone; tutti quanti avevamo un volto stupefatto e girammo il nostro viso in varie parti per controllare al meglio la zona circostante: fortunatamente non c'era nessuna guardia.
"S-Shunsuke... questo è..." Kaoru aveva il volto leggermente alzato diagonalmente mentre vide con interesse la stanza: il suo tono era teso ma sorpreso allo stesso momento; si fermò nel parlare per far concludere la frase al nostro capo.
"Esattamente... questo è il salone centrale; dietro di noi infatti c'è il portone principale... ciò vuol dire che semplicemente più avanti ad esso..." Anche Shunsuke usava un tono abbastanza sorpreso ed ammirò il salone con parecchia incredulità; subito dopo Mitsuki decise di concludere la frase che stava dicendo il nostro rappresentante.
"C'è l-la sala del trono." Completò la frase mentre tenne le sue due mani sul petto, rimanendo tentennante e con un viso preoccupato.
Il salone principale era molto luminoso e conteneva dei muri color argento che avevano un'altezza di circa dieci metri; ai lati della stanza si potevano trovare dei candelabri neri: erano lunghi ed alti circa due metri e mentre le si attraversava si accendeva automaticamente una piccola fiamma sopra, facendo capire che qualcuno stava tornando da un viaggio oppure da qualsiasi altra missione o spedizione che fosse. Dopo aver analizzato al meglio quel salone decidemmo di andare al centro di esso, iniziando a fissare intensamente il portone che avrebbe portato alla sala del trono: aveva dei colori spenti e sembrava piuttosto resistente e pesante da poter aprire.
Eravamo abbastanza tesi mentre ci trovavamo uno affianco all'altro: bastava solamente una manciata di metri per arrivare alla porta che conduceva dentro la sala del trono, dove sicuramente all'interno si trovava l'imperatore oscuro Avish. Quando stavamo per attuare il primo passo si aprì improvvisamente la porta, facendo uscire un uomo con un'armatura d'acciaio di colore viola scuro: aveva delle linee nere che percorrevano tutto l'abito e sembrava leggermente diversa da quelle che indossavano le normali guardie. L'uomo aveva dei capelli neri insieme a degli occhi che erano del medesimo colore dell'armatura: il suo fisico si notava abbastanza robusto e aveva uno sguardo piuttosto maturo che ti faceva pietrificare solo a vederlo; sicuramente poteva avere circa una quarantina di anni ed era poco più alto di Shunsuke. Nel suo fodero nero dietro la schiena si trovava una spada con il manico del medesimo colore e con un traverso semplice orizzontale lungo qualche centimetro: l'arma aveva una lama viola tutta ondeggiata e piuttosto particolare. Appena si girò per aver chiuso la porta della sala del trono, notò la nostra squadra tutta ferma ed impaurita; fece uno sguardo tra il perplesso e il sorridente quando ci vide immobili come delle pietre.
"Oohh? Che cosa ci fanno dei ragazzini nel castello del mio signore? Vi siete per caso persi? Se non avete obiezioni... vi accompagno volentieri fuori da qui... così potrete tornare a casa dalle vostre famiglie. Di certo non siete qui... perché dovete intromettervi in qualcosa che non vi riguarda... vero?" L'uomo mentre fece un ghigno sorridente e maligno si avvicinò verso di noi con molta calma; le sue ultime parole citate avevano un tono di voce alquanto minaccioso. Rimanemmo tutti intimoriti e non riuscivamo a parlare mentre si avvicinò col suo passo lento ma costante; ad un certo punto decisi di prendere coraggio mentre lo vidi intensamente sul volto.

"VOGLIAMO PARLARE CON AVISH!" Esclamai improvvisamente, mettendomi ad urlare e stringendo i miei due pugni mentre chiusi gli occhi; la mia voce rimbombò e la stanza iniziò a cadere in un silenzio assoluto: tutti quanti tranne Marianne, mi fissarono intensamente come se avessi fatto una follia a chiederglielo in un modo così diretto.
"Daruku..." Contemplò Marianne facendo uno sguardo dispiaciuto verso di me e con una voce alquanto rammaricata: mi trovavo al centro del gruppo, quindi l'uomo capì immediatamente in lontananza chi avesse detto tali parole.
"Uh? Ho capito bene? Hai chiesto improvvisamente udienza all'imperatore? Così dal nulla? Non penso ve lo permetterò; ora andatevene o sarò costretto a mandarvi via con le maniere forti: il mio nome è Redir... ho disconosciuto il mio vecchio cognome perché come Avish avevo rinnegato la mia famiglia; sono il suo più fedele servitore... e se non ve ne andrete, vi ridurrò a brandelli qui ed ora!" Redir dopo che ci minacciò con voce cupa e compì qualche passo in avanti si fermò improvvisamente: impugnò la sua spada dal fodero e sprigionò un'aura di colore viola intorno al suo corpo, causando un fortissimo vento ed emanando un potere devastante; difatti varie scie violacee girovagarono nell'aria.
"Aaahhhh! E' fortissimo!" Kaede urlando mise le sue braccia davanti al viso e provò a tenere i piedi ben puntati per terra, cercando di resistere al forte vento che ci venne scagliato contro: tutti quanti facevamo la sua stessa identica azione.
"ACCIDENTI! NON CI HA NEMMENO RISERVATO ALCUNI MINUTI PER PARLARE CIVILMENTE! IL SUO PIU' FEDELE SERVITORE E' DAVVERO COSI' SPREGEVOLE?! ALLORA COME SARA' L'IMPERATORE STESSO?! Ragazzi...! Anche se è un individuo pericoloso... non possiamo buttare all'aria tutto questo!" Shunsuke aveva l'occhio sinistro chiuso a causa dello sforzo che stava emettendo per proteggersi dal forte vento, continuando ad avere le braccia davanti al suo volto: cercò di alzare la sua voce più che poteva per incitarci in qualsiasi modo possibile ed efficace.
"Ha ragione... forse dobbiamo sconfiggerlo... in questo modo non ci sarà più nessuno fra noi e l'imperatore!" Mi misi anche io ad urlare con tanta determinazione mentre cercai di afferrare con la mano destra la katana, utilizzando solo il braccio sinistro per proteggermi dal vento.
"Io sono dalla tua parte Daruku!" Esclamò Marianne con molta difficoltà e convinzione mentre si trovava sulla mia sinistra: teneva la sua mano destra appoggiata sulla mia schiena per non farsi portare via dal vento, proteggendosi il viso sempre con l'altro braccio; invece Shunsuke era affianco a me sul lato destro.
"Nessuno deve osare tirarsela così tanto con me!" Yumi era irritata e nonostante il vento glielo stava impedendo, provò ad impugnare il suo spadino: aveva una normale lama sottile in acciaio ed il manico nero; la ragazza si trovava affianco a Marianne.
"Insieme ce la faremo!" Hirokichi riuscì a prendere la sua spada con la mano destra per poi estrarla dal fodero mentre stava affianco al nostro capo, mettendosi subito dopo in posa di combattimento: aveva un viso sorridente ma anche teso nello stesso momento, infatti nella sua voce non si poteva percepire la massima sicurezza.
"Non preoccupatevi! Lo schiaccerò con la mia ascia!" Nonostante il vento fosse molto violento, Kaoru riuscì a prendere con le sue due mani l'enorme ascia che portava dietro la sua schiena, tenendola ben salda per iniziare il combattimento; si sentiva molto convinto e sicuro di sé per la sua grande forza, sorridendo a trentadue denti.
"Io vi supporterò con la mia magia ragazzi!" Mitsuki era una ragazza che conteneva dentro di sé un potenziale magico piuttosto elevato: non era molto brava nel combattimento ravvicinato, ma riguardo al supporto ed alle magie potevamo ritenerla la migliore del gruppo; difatti mentre aveva in volto una certa tensione con una goccia di sudore che gli scese nella guancia sinistra, iniziò ad indietreggiare mentre si trovava nel lato sinistro di Yumi per poterci aiutare senza che lei si facesse male. Subito dopo Redir smise di emanare il suo potentissimo vento e potere, notando che tutti quanti noi lo volevamo affrontare.
"Volete seriamente affrontarmi? Speravo che con il mio potentissimo vento sareste potuti fuggire con la coda tra le gambe... ma si vede che non avete neanche un pizzico di buon senso; in questo caso allora... fatemi divertire come si deve!" Con un sorriso tutto carico e voce piena di esaltazione, Redir si mise in posa di combattimento visto che voleva affrontarci per potersi divertire.
"Non ci sconfiggerai! Perché insieme siamo invincibili!" Urlò Shunsuke con tutta la sua determinazione e grinta, facendo un volto serio mentre strinse i suoi denti e prendendo in mano il suo grande spadone andando leggermente più in avanti: coloro che non erano riusciti ad impugnare l'arma poco prima, decisero di farlo in quell'esatto momento visto che il vento si era placato; tutti quanti tranne Mitsuki ovviamente, visto che lei doveva supportarci con la magia.
"Preparatevi ad essere scaraventati nelle tenebre!" Esclamò infine Redir, rimanendo sempre sorridente e con un tono di voce molto alto; sembrava che stesse per preparare un'abilità a lungo raggio visto che la sua spada si illuminò di viola: distava da noi di circa una quindicina di metri.
Quando ormai eravamo ad un passo per poter parlare con Avish: si presentò nel salone principale il suo più fedele servitore; ci ordinò di andarcene via immediatamente ma noi decidemmo di ribellarci senza pensarci due volte. In quel momento ancora non lo sapevamo, ma affrontare degli individui di quel calibro era la pazzia più assurda che una persona potesse fare; ma in quell'istante tutti noi ci sentivamo invincibili visto che eravamo una squadra unita, quindi decidemmo di non demordere: anche se un solo errore sarebbe costato la vita.
Fine Capitolo 5
Note dello scrittore:
Ciao a tutti quanti ragazzi! Ebbene sì, ho deciso di tornare in questo capitolo con le note dello scrittore tanto per darvi fastidio! Vi sono mancato eh? Ammettetelo dai... lo capisco dai vostri volti anche se non li posso vedere u.u. A parte gli scherzi comunque... spero che questa storia vi stia intrigando più che mai: generalmente s'intende! Dopo aver visto come se la stava cavando il nostro avventuriero Kevin con la sua avventura... ci siamo spostati in un passato alquanto misterioso con Avish: chissà quanto ancora deve farci scoprire un individuo come lui, eheheh. In più ora siamo con altri personaggi piuttosto inaspettati! Cosa decideranno di fare ora che sono contro il servitore più fedele ad Avish? Tutto questo accadde un mese prima che Kevin cominciasse la sua avventura; detto questo spero che vi stia interessando e che stiate tutti quanti bene: quindi ci sentiamo e alla prossimaaaaa, ciauuuuuu!
IL SERVITORE DI AVISH AAHHHHHH😍