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Capitolo 2: La prima vera battaglia

Aggiornamento: 15 feb 2024

Prateria confinante di Airontes - Anno 652 - 2 Settembre - Ore 7:30 - Kevin's POV


Io ed Akane ci svegliammo nell'orario prestabilito, il tempo che ci preparammo e avremmo iniziato subito il nostro duello. Ero più carico che mai e pronto per vedere come sarei riuscito a competere contro altre persone; era anche vero che aveva detto che non si sarebbe impegnata al massimo, ma era pur sempre una nuova esperienza per me. Akane nel mentre prese la sua spada: era di un colore argenteo, insieme ad un traverso circolare e linea dorata al centro che percorreva tutta la lama, invece il manico era blu. Ci trovavamo nella parte nord della prateria, avevamo davvero tantissimo spazio per poter combattere nell'erba, quindi non ci sarebbero stati problemi riguardo le movenze da effettuare durante la battaglia. Ancora più a nord, si poteva notare la foresta da dover oltrepassare per avvicinarsi al prossimo paese; in più avevamo già sistemato tutto quanto nello zaino, visto che volevamo ripartire per l'avventura subito dopo lo scontro. Anche se in quel momento eravamo nell'orario di prima mattina, un sole leggermente pesante picchiò in tutta la prateria e donò un odore secco nella zona circostante.


"Incredibile... che bella spada, in confronto a me che impugno una semplice spada di ferro, faccio ridere." Contemplai, rimanendo abbastanza abbattuto e abbassando leggermente lo sguardo. Distavamo frontalmente di circa dieci metri l'un l'altro.


"Questo è il cosiddetto cimelio della mia famiglia, i miei genitori me l'hanno voluta regalare prima di partire per la mia avventura, quindi appartiene solo e unicamente al casato Watanabe. Il suo nome è Sacred Heart ed è una spada che contiene il potere della luce!" Con tono sicuro di sé e volto sorridente, Akane mi spiegò da dove venisse quella spada; mettendosi in posa elegante pronta per combattere. Grazie alla luce del sole la lama si mise a brillare, era davvero un'arma fantastica.


"E' vero... tu provieni addirittura dalla nobiltà, però anche se la mia famiglia o casato non sia un qualcosa di speciale...mi sembra strano che non abbia nessun cimelio..." Fissai intensamente la spada che tenevo con entrambe le mani, pensando se veramente la mia famiglia non avesse un cimelio.


"Se non avete un cimelio allora non siete un casato, ma bensì una normale famiglia, anche se ormai persino quelle di rango più basso hanno almeno un loro tesoro, quindi mi sembra strano che non abbiate nulla onestamente." Akane mi spiegò la differenza tra famiglia e casato, raccontandomi che tutte quante possedevano un loro cimelio a quei tempi.


"Sembra strano anche a me, quello che so è che mio papà era un grande combattente di spada alcuni anni fa, non mi ha specificato chi o cosa, ma mi ha raccontato di aver affrontato nemici formidabili prima della mia nascita, però per tutto il resto non lo so. Quello che facevano i miei genitori era prendersi cura di me con tanto amore e affetto, forse aspettava che io diventassi più grande prima che mi rivelasse tutto?" Raccontai con tono perplesso tutto quello che sapevo ad Akane, riempiendomi subito dopo la testa di molte domande.


"Possiamo anche non darci peso per ora, in questo momento c'è qualcosa di più importante da dover fare, quindi direi di iniziare! Le regole sono ovviamente: non uccidere, non colpire parti vitali oppure molto sensibili, vincerà chi metterà a segno per prima un colpo, alla fine stiamo usando spade vere, ne dobbiamo solo uscire con qualche graffietto." Mi fece uno sguardo fiducioso e determinato, era pronta ad impegnarsi almeno un pochino contro di me.


"Beh, dai... almeno so che non mi ucciderai, questo già mi rallegra." Dicendo con tono ironico questa frase, iniziai a fissarla intensamente per vedere quando sarebbe partita. Mi misi in posa di combattimento rimanendo sorridente, tenendo la spada al centro del mio corpo e aprendo leggermente le gambe, rimanendo piegato e sentendo il manico freddo della mia arma.


"Fatti sot..." Nemmeno il tempo di finire la frase che già mi ritrovai senza la spada fra le mani, vedendola per aria e conficcarsi nell'erba; non sentii più la pesantezza della spada e vidi che le mie mani rimasero aperte, facendo capire che nemmeno mi resi conto di ciò che fosse successo. Akane mi aveva colpito l'arma a grande velocità e me la levò dalle mani, difatti lei si trovava dietro di me.


"Ma come? Tutto qui? Ti ricordavo più veloce." Akane cercò di provocarmi, rigirandosi verso di me e facendo uno sguardo scaltro; rimasi leggermente irritato e sentii una leggera vergogna dentro di me.


"Ah si? Adesso vediamo come reagirai!" Ripresi la mia spada che si trovava a due metri di distanza sulla mia destra, andandole incontro subito dopo. Iniziai a sferrare parecchi fendenti caricati e rapidi contro di lei, riusciva a respingerli abbastanza facilmente mettendo davanti la sua arma.


"Ehi ehi, ti ho fatto innervosire un pochino eh?" La ragazza si stava esaltando e divertendo per come stavo reagendo; incrociammo le lame varie volte diagonalmente, ma lei riuscì a respingere ogni colpo facilmente.


"Sei veloce, è vero, ma essendo di livello basso manchi di forza!" Continuando a sorridere mi tirò un fendente orizzontalmente, facendomi indietreggiare violentemente.


"(Ugh, accidenti! Devo escogitare qualche tattica!)" Pensai con sguardo preoccupato, cercando di riprendermi dallo sbilanciamento preso. Dopo essermi ripreso la iniziai a fissare intensamente, provando a trovare un punto debole. Nel mentre la mia avversaria si stava insospettendo per come la stessi guardando.


"Sicuramente vorrai trovare un modo per raggirarmi, ma non ci riuscirai visto che ti colpirò immediatamente, in questo modo non ne avrai nemmeno il tempo!" Mi fece uno scatto veloce tenendo uno sguardo determinato e sorridente, facendo subito dopo un salto rapido verso di me.


"(Riesco a vederla!)" Feci un salto laterale verso sinistra avendo previsto la sua mossa: voleva levarmi la spada per poi colpirmi al braccio. Subito dopo con sguardo determinato mi girai verso di lei che si trovava dietro di me; puntandogli la mano sinistra contro e attivando una magia di colore rosso, distava da me di circa tre metri.


"Flaming Roar!" Le lanciai una magia che permetteva di sferrare una fiammata abbastanza potente, all'impattò si creò una nuvola di fumo intorno a lei, facendola disorientare leggermente.


"Coff coff, ugh... non vedo niente... sono circondata dal fumo, dove sarà Kevin?" Akane mettendosi a tossire si girò in varie parti, provando a capire dove sarei sbucato per colpirla.


"Proprio qui!" Esclamando in modo determinato, le tirai un fendente verticale comparendo dietro di lei, in questo modo la presi leggermente alla sprovvista; riuscì a respingere il colpo ma indietreggiando di alcuni metri, uscendo dal fumo circostante.


"Meglio di quanto pensassi, incredibile per un livello 1." Contemplò Akane sorridente mentre vide il fumo scomparire, riuscendomi a rivedere completamente. Eravamo entrambi leggermente sporchi a causa di esso.


"Non ho ancora finito se è quello che pensi!" Cominciai a sorridere e a rimanere tutto carico, stringendo il mio pugno sinistro e realizzando di riuscire a competere contro una nobile, che teneva vari livelli in più di me.


"Mi raccomando, non esaltarti troppo, non sto facendo seriamente se è quello che pensi, però da adesso in poi...come ricompensa delle tue abilità... lo farò!" La ragazza mi andò di nuovo incontro e mi tirò tanti fendenti di parecchio tipo, da quelli verticali a quelli orizzontali e diagonali. I suoi colpi avevano molta più forza di prima, quindi mi trovai in difficoltà ed iniziai a indietreggiare sui suoi continui attacchi.


"Ugh, cavoli, non va bene, AAAHHH!" Ad un certo punto mi misi ad urlare, cercando di respingere un suo colpo prepotentemente, riuscii con successo e la sbilanciai per qualche secondo.


"Devo essere forte per tutti! Anche se è una prova, non perderò!" Il mio sguardo era determinato insieme a degli occhi molto accesi, usando anche un tono parecchio deciso. Akane rimase sorpresa da tutto ciò e ricominciai ad attaccare.


"Dai forzaaaaaa!" Sferrai un fendente centrale verso il suo stomaco usando tutta la mia forza, però riuscì in tempo a fare un salto all'indietro per evitarlo, mettendosi subito dopo ad attivare una magia dalla sua mano, si trovava a mezz'aria.


"Che intenzioni avrà?" Domandai rimanendo preoccupato, la ragazza teneva una luce azzurra sulla sua mano sinistra. Appena tornò sulla terraferma me la scagliò contro.


"Acquatic Current!" Si trattava di una magia acquatica, un getto abbastanza rapido mi stava arrivando addosso. Cercai di schivarlo del tutto spostandomi sulla sinistra, ma non ero abbastanza veloce, quindi venne colpita la mia gamba destra, facendomi sbilanciare e cadendo per terra.


"Ugh! Accidenti! Flaming Roar!" Riattivai in modo disperato la magia di fuoco, una potente fiammata le andò addosso, ricoprendola di nuovo dal fumo e sentendo poco dopo un silenzio assoluto. Aspettai alcuni secondi, sperando di aver vinto, ma improvvisamente vidi una luce dorata che fece dissolvere completamente il fumo, notando che l'oggetto illuminato era proprio la sua spada; stava risplendendo ed emetteva molto potere.


"Ma questo cosa dovrebbe essere...?" Chiesi, rimanendo sbalordito su ciò che stavo vedendo, tenevo anche un tono parecchio preoccupato. Quella spada aveva un'aura dorata intensa attorno e si sentiva parecchio potere scorrere in essa.


"Ora vedrai... cosa differenzia un avventuriero veterano da un semplice novellino." Mi rispose usando un tono sicuro di sé, era determinata e pronta ad attaccarmi, non sapevo cosa fare in quel momento.


"Che sia un'abilità di quelle 14 sfere nella tessera? Oh no...come posso respingerla?" Stavo provando a riflettere nel modo più veloce possibile, cercando di trovare un metodo per poterla scampare; improvvisamente mi venne un'idea, ma non essendo sicuro che ci sarei riuscito.


"Devo provare... non lo ho mai fatto ma... devo tentare!" Con la mano sinistra caricai dell'energia magica violacea, mettendola poi sopra la lama della mia spada. La mia arma iniziò ad avere dell'aura viola attorno, potenziando il danno che i fendenti avrebbero causato.


"Ma che cosa? Come fai a..." Akane rimase sconvolta che sapessi usare una mossa del genere, il suo volto era parecchio meravigliato e sorpreso mentre continuò a fissarmi.


"Non la conosci? Questa è una tecnica di trasferimento del mana, non ho mai provato ad utilizzarla...ma a quanto pare oggi è il mio giorno fortunato!" Esclamai tornando convinto e sicuro di me, mettendomi anche a sorridere. La mossa che avevo fatto in quel momento, era una tecnica che consentiva di trasferire sulla propria arma, tutta l'energia magica che si riusciva ad incanalare nella propria mano; ovviamente bisognava avere esperienza per poterla utilizzare, ma a quanto pare avevo avuto un colpo di fortuna in quel momento. Solitamente questa tecnica veniva chiamata: Trasferimento del mana.


"Pff... non mi farò di certo intimorire da una mossa così basilare, fatti avanti, Slash of Hope!" Akane attivò la sua abilità urlando il nome di essa, l'aveva appresa quando raggiunse il livello 3. Lei mi venne incontro e io feci la stessa cosa: la sua era un'abilità che facendo risplendere la spada col potere della luce, poteva tirare un fendente secco in una maniera molto più potente. Appena le due spade andarono a contatto, si creò un esplosione che ci ricoprì interamente. Per molti secondi tutto il fumo coprì una parte della prateria, non si riusciva a capire chi aveva vinto in quel momento; ad un certo punto il fumo scomparì, vedendo che non avevo più la mia spada nella mano e notando una piccola ferita sul braccio che sanguinava. Invece Akane tranne che essere sporca non riportò nessuna ferita, quindi aveva vinto.


"Aaahhh... maledizione... ho perso." Contemplai mentre ero stanco e rassegnato, inginocchiandomi per terra dalla fatica; rimasi abbastanza deluso per l'esito dello scontro, ma alla fine dei conti avevo dato il meglio di me, provando a vincere in tutti i modi possibili.


"Hai combattuto davvero in modo spettacolare, hai respinto un'abilità unica quasi del tutto, rimanendone addirittura illeso. Se vuoi...puoi far parte della mia gilda fin da subito...sono davvero contenta di quanto tu possa essere forte!" La nobile mi sorrise usando un tono determinato e rimettendo la sua spada nel fodero, facendomi i complimenti per quanto l'avessi fatta divertire, essendo pur sempre un semplice livello 1.


"Ho solo dato il meglio di me, volevo pur sempre vincere. Ma ora che ci penso...la mia spada dove si trova? UGH!" Abbassai leggermente lo sguardo e rimasi sconvolto nel vedere la mia spada per terra, era completamente divisa in due e rotta.


"(N-non ci voleva... la spada che mi regalò mio papà con tanto affetto...si è rotta...!)" Rimasi con gli occhi spalancati e tremolanti, nel vedere la spada divisa in due, non sapendo se ci fossero possibilità nel poterla riparare. Akane mi vide in quello stato e decise di confortarmi, dicendomi una frase con tono dolce:


"Coraggio dai, non te la prendere... te ne comprerò una nuova appena arriveremo nel prossimo paese!" Mise la sua mano destra sulla mia spalla, sorridendomi mentre rimanevo inginocchiato. Subito dopo mi porse la mano sinistra, ma con cattiveria gliela respinsi.


"Ma ti rendi conto di quello che hai fatto!?" Le urlai contro rimanendo infervorato, alzandomi in piedi e usando un tono autoritario.


"Ehh...? Ma cosa...?" Iniziò a toccarsi la mano che le era stata respinta, guardandomi subito dopo con un viso molto triste e stranito.


"Guarda che questa non era una semplice spada... me la aveva regalata mio papà, dicendo che ci aveva combattuto parecchio, essendo suo figlio... me l'ha voluta consegnare per poterla utilizzare al meglio nella mia avventura... e tu l'hai distrutta!" Con voce alta e ricolma di rabbia, continuai ad urlarle contro, muovendo il mio braccio destro orizzontalmente verso l'esterno.


"Davvero... mi dispiace tantissimo, pensavo fosse una semplice spada di ferro..." Akane iniziò a scusarsi con un tono leggermente basso, comprendendo la situazione e rimanendone dispiaciuta. Visto che ero arrabbiato, le sue scuse mi interessavano ben poco in quel momento.


"Pff... beh, è anche ovvio... voi siete dei nobili... sicuramente avete ogni volta la pappa pronta... siete sempre senza problemi e con tanti soldi, quindi le vostre armi sono sicuramente anche ben pregiate; non ritenete importanti delle 'normali' armi di ferro, perché alla fine è anche ovvio, una normale spada di certo non è importante PER VOI. Ma vi sbagliate, in questa arma ci sono anni di combattimento e tutti i sentimenti di mio papà!" Esclamai, continuando ad alzare la voce e a criticare i nobili. In questo modo stavo offendendo anche Akane, ma in quel momento non tenevo la mente lucida.


"Non è vero...! Sono dispiaciuta seriamente... te la farò riparare se vuoi! Tanto che ritorni come prima! Non sono come pensi tu..." Mi rispose alzando anche lei la voce, provando a farmi capire che era diversa dagli altri; inoltre le stavano per uscire delle lacrime, a causa di ciò che stavo dicendo. Dopo qualche secondo risposi, usando un tono freddo verso di lei.


"Non posso... mi dispiace, ma io non mi posso fidare di una come te... non voglio più avere a che fare con persone come voi, andrò all'avventura da solo." Dentro di me non volevo dire quelle parole in realtà, anche se avevo un tono freddo, in realtà ero arrabbiato ma allo stesso tempo anche triste. Prendermela con una ragazza innocente fu un grosso sbaglio, dopo alcuni secondi presi i frammenti della mia spada e li misi dentro lo zaino.


"S-sei davvero uno stupido!" Akane si mise ad urlare con tono forzato, mentre il suo volto era pieno di lacrime. Con la mano destra mi tirò uno schiaffo sulla mia guancia sinistra, piangendo e scappandosene via subito dopo prendendo anche lo zaino; caddi a terra lateralmente a causa della forza immessa nel colpo. Rimasi abbastanza sconsolato e deluso, tenendo un segno rosso nel viso e criticando il mio stesso comportamento.


"Oohh... ha ragione... sono proprio uno stupido... è davvero vergognoso, non sono passate neanche 24 ore da quando l'ho conosciuta...e già l'ho ferita nei sentimenti... sarà... una strada molto dura da percorrere." Mi rialzai lentamente rimanendo sconsolato, appoggiando la mia mano destra sulla guancia sinistra; prendendo anche lo zaino per avviarmi verso il prossimo paese; mi scese una lacrima mentre passeggiai nella prateria.


"(Di certo non mi vorrà più parlare... beh... a questo punto... ho iniziato da solo... e così finirò... anche se fa... così male.)" Dopo aver pensato ancora con tristezza all'accaduto, mi addentrai nella foresta. Ero senza armi e l'unica cosa che potevo fare era scagliare delle magie per allontanare gli animali, da quel momento in poi divenne un territorio completamente sconosciuto per me. Ovviamente speravo di vedere dei bei panorami, piuttosto che incontrare degli animali inferociti.


Foresta per la strada di Adarmas - Anno 652 - 2 Settembre - Ore 8:00


Iniziai ad incamminarmi dentro la foresta per raggiungere il prossimo paese e rimanendo ancora deluso per l'accaduto con Akane, visto che era sicuramente una ragazza che aveva un cuore d'oro rispetto a tanti altri individui nobili che approfittavano sempre dei loro privilegi. Il bosco era pieno di alberi e il percorso centrale sembrava composto da un terriccio marroncino abbastanza appiccicoso, non era una vera e propria fanghiglia, però ad ogni passo compiuto, il piede affondava di circa un centimetro. Invece ai lati si potevano trovare tantissimi alberi di circa cinque metri pieni di foglie, insieme al prato che era tutto in erba e completamente verde, così ben curato che sembrava nessuno lo avesse mai calpestato, contando anche che aveva alcune parti illuminate dal sole. Sulla mia sinistra a circa venti metri di distanza, si poteva notare un piccolissimo laghetto circolare: conteneva dell'acqua cristallina talmente bella che faceva sicuramente capire di essere potabile; ma in quel momento non ci feci tanto caso, continuando ad andare dritto con lo sguardo leggermente abbassato.


Prateria e Bosco verso Adarmas

"Woo... devo dire che questo posto è così tranquillo... e sereno... potresti stare in pace con l'intero mondo." Anche se ero abbattuto, girai la mia testa in varie parti mentre passeggiavo per ispezionare per bene il bosco: era davvero bello e pacifico; si sentivano soprattutto gli uccellini cinguettare molto spesso.


"Chissà se nella nostra nazione ci sono altri posti belli come questo se non di meglio... non mi dispiacerebbe affatto eheh..." Contemplai tra me e me tornando sorridente, continuando a passeggiare. Ad un certo punto il percorso sterrato segnava il suo percorso verso sinistra, quindi feci la curva continuando a seguire il sentiero. Dopo alcuni minuti la strada decise di farmi andare sulla destra, per poi continuare solamente dritto, come se fossi tornato al centro, ma in quel momento divenne improvvisamente in salita.


"Uuhh... è come se fossi andato sempre dritto... ma perché ora è in salita?" Domandai tra me e me rimanendo stranito; continuando a passeggiare senza smettere di fermarmi. Infine si riusciva a notare una forte luce alla fine del sentiero, la raggiunsi per ritrovarmi una vista alquanto meravigliosa.


Appena uscito dalla foresta, mi ritrovai in una prateria parecchio simile a quella confinante con Airontes; ma in questa ricevetti una vista molto esemplare. Sembrava che mi trovassi sopra ad una collina mentre il percorso ritornò normalmente sterrato, in più dinanzi a me si trovava una discesa che mi permetteva di scendere e continuare per la mia strada; ma la situazione più bella, era il fatto di riuscire a vedere il prossimo paese dall'alto. Ovviamente non avevo compiuto un percorso in salita di chissà quanti metri, massimo erano sicuramente una decina di essi, ma poteva bastare per poter vedere bene l'entrata del prossimo paese e le case che si trovavano nelle vicinanze.


"La prateria è molto simile a quella di Airontes ahah... ma si vede che il paese è completamente differente... non vedo l'ora di entrarci, prendiamo questa discesa e poi sempre dritto! Coraggio!" Esclamando questa frase con determinazione, iniziai a raggiungere Adarmas mettendoci un bel po' di minuti. Grazie a questo bellissimo paesaggio, mi ero per un attimo scordato la situazione con Akane, ma questa dimenticanza non sarebbe durata a lungo.


Adarmas - Anno 652 - 2 Settembre - Ore 9:00


Arrivai ad Adarmas, un luogo molto vivace con tante bancarelle in legno ai lati delle strade, aveva la bellezza di due ingressi come ogni altro paese: una a nord, che sarebbe servito per andare nella prossima città, oppure a sud che era da dove arrivai. Il pavimento era di un cemento comune grigio in molte zone e alcune case erano strutturate sempre in legno, altre invece anche con delle mattonelle, presumendo che quelle erano per le persone più benestanti. Infine nella piazza centrale si trovavano parecchie persone, era davvero incredibile e rincuorante su come la gente si divertisse in quel luogo.


"Bene, ora devo vedere cosa posso combinare in questo paese." Stavo passeggiando tra le bancarelle mentre cercavo di capire cosa poter fare. Nel mentre presi la mia tessera e notai che anche la quinta stella si era illuminata, sicuramente la avevo ottenuta nel duello contro Akane. Improvvisamente mi rattristai, ricordandomi dello scenario e abbassando lo sguardo, ma provai a rimanere ottimista. Intanto si potevano notare tantissime persone che girovagavano tra le bancarelle, come se volessero comprare parecchi oggetti o del cibo per poter mangiare e divertirsi; vendevano prodotti alquanto interessanti.


"Non devo mollare proprio ora... forse non tutto è perduto... se diventerò abbastanza forte la potrò incontrare di nuovo... e scusarmi come si deve. Maledizione al mio odio verso i nobili, colpisce persino le persone innocenti... dovrei cambiare questo mio lato almeno un pochino." Cominciai a rimuginare un po' sul mio comportamento, ma mi ripresi subito dopo, alzando lo sguardo e provando a pensare su cosa poter fare.


"Allora... per prima cosa forse dovrei visitare qualche fabbro... per vedere se mi può aggiustare la spada o almeno comprarne una nuova... onestamente preferirei se si potesse riparare... visti i sentimenti che si celano dentro essa." Misi la mano sul mento, iniziando a tenere un volto pensieroso; subito dopo iniziai ad incamminarmi per trovare un fabbro.


Iniziai a passeggiare in varie vie di Adarmas, addentrandomi in alcuni percorsi che tenevano varie case lateralmente in fila, una dietro l'altra che si distavano di pochi metri l'una. Passati i minuti arrivai in una zona dove non si trovavano bancarelle, ma bensì avevo affianco una struttura in legno: aveva sul tetto un'insegna di un martello che sbatteva su un incudine, riuscendo a comprendere che fosse un negozio di armi con dentro un fabbro. Decisi di entrare, sperando di poter riparare la cara arma di mio papà.


"Yo! Benvenuto! Ti serve qualcosa?" Entrai in questa armeria dove era tutta in legno con molte spade appese, con alcune molto belle e messe in mostra. Nel banco principale c'era un uomo molto alto, circa 1,90 m e aveva già un bel po' di annetti, era anche pelato e di stazza muscolosa. Vestiva di un'uniforme da tipico fabbro di colore marrone e teneva uno sguardo simpatico, insieme a dei piccoli occhi neri.


Appena si entrava nell'armeria, si potevano notare sulla sinistra dei manichini coperti da delle armature grigie, facendo vedere per bene i pezzi che conteneva, ovvero in acciaio e sicuramente resistenti. Invece frontalmente si poteva notare un tavolo sottile in legno con varie spade in fila, tenevano vari colori che ciascuna di esse rappresentava un elemento in particolare. Per raggiungere il fabbro dovevo procedere diagonalmente verso il banco, ed era quello che feci, raggiungendolo subito dopo camminando nel pavimento legnoso.


"Ehm... sì, dovrei farle una domanda, secondo lei è possibile riparare questa spada?" Appena lo raggiunsi li feci questa domanda in modo formale, uscendo immediatamente la spada frantumata dal mio zaino, raccogliendo attentamente tutti i pezzi. Appoggiai il tutto sul banco in modo che potesse vedere; il fabbro mise la sua mano destra sul mento, pensando qualche secondo per poi rispondere.


"Mmmhhh... eh no, mi dispiace, purtroppo non si può fare più nulla... e anche se si potrebbe li rimarrebbe comunque sia poco tempo... si vede che è tutta consumata... quindi sarebbe durata massimo si e no due o tre mesi." Il fabbro mi spiegò lo stato attuale della spada con tono sicuro ma dispiaciuto, dicendomi che se l'avesse riparata, massimo sarebbe durata pochi mesi. Sentendo queste parole mi rattristai, abbassando lo sguardo.


"Ah... capisco... grazie lo stesso." Gli risposi con la voce sottotono, rimanendo triste; rimisi tutti i pezzi della spada nello zaino, rimettendomi tutto quanto sulle spalle subito dopo. Il fabbro decise di consolarmi.


"Dai forza, non essere giù di morale! Troviamo una nuova spada che ti possa essere utile giovanotto!" Il fabbro mi sorrise e si abbassò per controllare i cassettoni che si trovavano sotto il banco; rialzai lo sguardo e notai che dietro di lui c'era una porta, sicuramente portava nel luogo dove forgiava le armi. Dopo alcuni secondi si rialzò, tenendo un'arma in mano.


"Allora, vediamo un po'... che ne dici di questa?" Prese una spada che aveva una lama azzurra e con un manico di color verde, sembrava un'arma con cui potevi controllare l'acqua. Me la fece vedere per bene, ma non mi intrigava per niente.


"Beehh... magari qualcos'altro eheheh... non mi piace." Mi grattai il capo imbarazzato, facendo una risata finta e un tono leggermente ironico. Il fabbro pensò qualche secondo e li venne un'idea.


"Capisco... beh... a questo punto ti faccio vedere subito il mio pezzo forte! Però è molto pesante sappilo!" Il fabbro sorridendo, prese in un altro scomparto che si trovava sotto il banco una spada di colore nero, ma per quanto era pesante riuscì a prenderla solamente usando entrambe le braccia, appoggiandola subito dopo sopra il tavolone. L'arma aveva al centro della lama una linea violacea spessa, rendendola in questo modo di due colori, sulla base vicino all'impugnatura invece sembrava ci fosse una gemma che risplendeva sempre di viola, mentre il manico era dello stesso colore della spada.


"Woo... incredibile! Come fa ad avere una spada di questo genere...!? Sembra leggendaria!" Rimasi con gli occhi spalancati e sorpreso, non riuscivo a credere che un fabbro poteva avere in serbo un'arma di quel genere: sembrava una di quelle spade leggendarie che desideravo da sempre.


"Questa ragazzo... è la spada migliore che io abbia mai creato! Ci spesi tantissimi soldi e tempo per farla nascere...e la darò solo a chi se la meriterà veramente, con il giusto prezzo ovviamente." Il fabbro mi spiegò che questo fu il suo capolavoro, usando un tono fiero e sicuro di sé; mettendo le sue due mani sui fianchi e chiudendo i suoi occhi.


"Quindi intende che sta cercando la persona adatta...come posso ottenerla?" Gli chiesi rimanendo interessato e determinato, volevo provare ad ottenerla a tutti i costi.


"Beh, innanzitutto bisogna vedere se riesci a prenderla in mano, mi basta solo questo come prova, ahahahah! Ma non pensare che servi la forza fisica per poterlo fare... in questo caso serviranno il tuo sentimento e le tue emozioni!" L'uomo si mise a ridere ed era bello carico, dicendomi subito dopo in modo più serio, che non serviva la semplice forza fisica per poterla impugnare; come se l'arma decidesse chi sarebbe stato il suo utilizzatore.


"Perché pensa che io possa riuscire ad usarla?" Domandai improvvisamente rimanendo perplesso, guardando intensamente il fabbro negli occhi. Ritornando sorridente mi rispose:


"Il tuo sguardo... è di una persona che ha subito traumi in passato, riesco a riconoscere questi individui. Ma non solo... è strano... però... ho la sensazione che tu... sia una persona che vuole proteggere le persone a te care, giusto? Vuoi raggiungere un grande obbiettivo e non vuoi fallire; anche io ero così alla tua età, ma purtroppo non riuscii nel mio intento... però se ho l'opportunità di aiutare uno come te... non butterò questa occasione, se riuscirai a tenerla in mano per qualche secondo, te la venderò al solo prezzo di 25 monete d'oro!"

Spiegò in cosa consisteva la prova e ciò che avrebbe fatto se l'avessi superata; usando un tono carico e pieno di passione. Rimasi anche stupito poiché i soldi mi sarebbero addirittura bastati per poterla acquistare, spalancando i miei occhi.


"(Ho solo 25 monete d'oro e 10 d'argento! Ma questa è un'opportunità unica... non posso fallire!)" In questo mondo la valuta era divisa in 3 fattori: Le monete di bronzo, argento e quelle dorate; quelle di bronzo servivano per comprare roba di poco valore, per esempio, con solo 5 di quelle si poteva prendere un semplice gelato; argento invece per degli oggetti più costosi come degli arredamenti, oppure se si voleva spenderne solamente 3 o 4, si poteva fare un'intera cena; infine c'erano anche le monete d'oro, quelle che servivano fondamentalmente per comprare gioielli, armi di un grandissimo valore e tanto altro. Risparmiai per molto tempo fino ad arrivare a quelle 25 monete d'oro, poiché pensai di poterle utilizzare poco a poco inizialmente, durandomi almeno un paio di mesi durante la mia avventura; ma se mi toccava spenderle per quella spada, non avrei mai esitato. Nel peggiore dei casi, avrei potuto raccattarmi qualche mancetta più tardi, quindi accettai la sfida.


"Accidenti... è davvero difficile... però... cara spada... tu... apparterrai a me!" Usai tutte le forze che mi rimanevano nel braccio destro, stringendo i miei denti sempre più forte e facendo versi di grande sforzo; riuscì finalmente ad alzarla dopo qualche secondo, puntandola completamente verso l'alto. Il fabbro rimase stupefatto e interdetto.


"C'è l'ho fatta! Ugh!" Dopo aver esclamato ciò con grande sforzo, le mie braccia rimasero stremate e feci cadere la spada per terra, indietreggiando leggermente; fece un grande effetto sonoro all'impatto.


"Incredibile... è vero... ti devi allenare ancora un po'... ma che un ragazzino come te riesca già a tenere per qualche secondo qualcosa del genere... è straordinario... come promesso, la spada è tua!" Il fabbro fece un sorrisone tenendo la sua mano destra sul mento, era davvero fiero di sé stesso. Finalmente aveva trovato un avventuriero in grado di riuscire ad impugnare la sua potente spada, e quel qualcuno ero proprio io. Mi riavvicinai al banco e presi le mie monete dorate tramite lo zaino, valevano cinque ad ognuna visto che avevano tale numero stampato sopra, quindi non gliene diedi 25 nel vero senso della parola.


"Grazie mille, non potrò mai ringraziarla abbastanza!" Ero più felice che mai, anche se la spada di mio papà era andata distrutta, ero riuscito a trovare subito dopo un'arma davvero incredibile, riuscendo addirittura a maneggiarla; non avrei mai permesso che il sacrificio della mia vecchia arma fosse stato vano, ormai dovevo impegnarmi al massimo a tutti i costi. Comunque insieme alla spada c'era compreso anche un nuovo fodero; teneva le dimensioni adatte ed era di colore nero con varie lineature violacee, lo misi dietro la schiena con dentro la spada, subito dopo feci la stessa cosa con il mio zaino.


"Grazie a te... e mi raccomando, torna presto! Questa nuova spada ti sta una favola!" Il fabbro mi fece un pollice insù e rimase sorridente, usando un tono fierissimo complimentandosi con me. Uscii sorridente dall'armeria e ritornai nella strada di prima, contento di aver ottenuto la nuova spada. Iniziai a pensare su come poterla utilizzare per testarla in qualche modo.


"Ancora non ci posso credere di aver ottenuto un qualcosa di così potente... e pensare che ho iniziato la mia avventura solamente ieri. Penso che andrò ad allenarmi in una delle due praterie confinanti di questo paese! Cercherò di abituarmi al peso come facevo da bambino, la sento già pesante sulla mia schiena ma non devo demordere... è un nuovo inizio!" Diventai determinato mentre stavo passeggiando in quella strada piena di persone, usando un tono carico insieme ad un volto pieno di grinta. Iniziai ad incamminarmi verso l'uscita nord del paese, in questo modo potevo allenarmi senza essere disturbato da qualcuno, visto che la prateria era un luogo molto spazioso su cui fare affidamento.

Dopo aver ottenuto la spada, ero più carico che mai per potermi allenare intensamente e volevo riuscire ad utilizzarla al meglio nel minor tempo possibile, quindi non c'era tempo per riposarsi.


Prateria a nord di Adarmas - Anno 652 - 2 Settembre - Ore 9:55


Uscii dalla città nella parte nord, ritrovandomi in una enorme distesa d'erba molto simile a quella sud; volevo trovare un albero per potermi allenare a tirare fendenti, avendo l'obbiettivo di poterlo buttare giù, abituandomi anche al peso della spada. Allo stesso momento cercai di non allontanarmi troppo però, a causa di un motivo alquanto scontato che mi era tornato in mente.


"Mmmhh... però non voglio allontanarmi troppo, potrei rincontrare Akane se rimango nelle vicinanze, sperando che non sia partita prima di me, però penso di no... vorrà visitare almeno un pochino questo paese... spero." Nonostante Akane fosse una semplice ragazza nobile incontrata per puro caso, ci stavo ancora rimanendo male per quello che le avevo fatto, abbassando il mio sguardo ed iniziando a pensare. Non volevo perdere una possibile amicizia per un motivo così futile; la paura che non potevo neanche più incontrarla pervadeva in tutta la mia testa.


"Se non dovessi più rivederla, mi auguro che non si cacci in qualche guaio, dopotutto le avventure possono rivelarsi improvvisamente pericolose, speriamo stia sempre bene." Dopo aver contemplato ciò rialzai il mio sguardo, provando a ritornare determinato; in questo modo potevo iniziare a cercare un albero e cominciare ad allenarmi.


Passeggiai verso la parte sud-est della prateria, riuscendo a trovare un albero adatto per essere abbattuto. Subito dopo iniziai a dare colpi all'aria vicino all'albero per abituarmi al peso della spada, tiravo ogni tipo di fendente, da quelli verticali a quelli orizzontali e anche diagonali, si sentiva che era davvero pesante ad ogni attacco sferrato; difatti il mio braccio destro si affaticava molto e qualche volta cercavo di supportarlo con il sinistro.


"Sicuramente se riesco a buttarlo giù in un solo colpo, vuol dire che sarà stato un fendente abbastanza potente... per far capire che posso utilizzarla al meglio, con un'arma di ferro penso sia impossibile abbattere un albero... o perlomeno servirebbero più attacchi sicuramente." Contemplai con volto concentrato mentre provai a tirare dei fendenti a piena forza, guardando anche per bene la robustezza dell'albero: era alto circa sui sette metri e teneva un tronco marrone abbastanza spesso, aveva anche parecchie foglie nei rami.


"Cavoli... è davvero pesante... non riesco a rimanere bilanciato per troppo tempo..." Continuai a tirare fendenti all'aria, stringendo i miei denti per lo sforzo e sudando leggermente. Spesso mi capitava di avere un coordinamento imbarazzante, tirando dei fendenti tremendamente casuali e senza forza. Decisi di continuare per alcune ore in questo modo, iniziando a notare dei miglioramenti.


Prateria a nord di Adarmas - Anno 652 - 2 Settembre - Ore 13:20


"Allora... finalmente penso di riuscire a fare qualche fendente decente... però mi sento il braccio distrutto ovviamente. Detto questo allora... penso che tra poco andrò a mangiare... ora che ci penso non ho fatto nemmeno colazione! Uff... spero di poterlo abbattere subito questo albero... anche perché in caso contrario... penso che sentirei un dolore assurdo al braccio, se dovessi fallire." Il mio stomaco stava iniziando a brontolare, per varie ore avevo tirato fendenti all'aria come uno stupido per abituarmi al peso, la sentivo ancora pesante, però molto meno rispetto a qualche ora prima. Feci un respiro profondo e mi girai verso l'albero, tirando il braccio destro all'indietro per caricare un fendente: mi trovavo a qualche centimetro di distanza da esso, sperando di poterlo abbattere con un fendente fisico. In quel momento riuscivo almeno a coordinarmi, ma non ero rapido come quando usavo la spada di ferro, per tornare alla mia velocità d'attacco originale avevo bisogno di più tempo. Tenevo uno sguardo determinato e ferreo anche se esausto, fissando l'albero intensamente per alcuni secondi, decidendo infine di tirare un fortissimo fendente orizzontale.


"Bene... preparati a essere tagliato in due..." Con tono prepotente tirai un fendente orizzontale con tutta la potenza che avevo, in quello stesso momento la spada si illuminò di viola e rilasciò una scia magica del medesimo colore, attuando un fendente magico che viaggiò per tantissimi metri in avanti. Dopo qualche istante l'albero iniziò a cadere, ma ciò successe grazie alla mia forza fisica, il fendente magico era solo un qualcosa in più che ero riuscito a compiere. L'albero cadde all'indietro e creò un grande frastuono appena si schiantò con la terraferma, facendo alzare un leggero polverone all'impatto che scomparve dopo pochi secondi. Iniziai a fissare il vuoto, rimanendo stupito di ciò che avevo fatto.


"Wow... cioè è come mi aspettavo ma...cos'era quel fendente magico...? Era come se avessi lanciato del mana tramite la spada... aspetta un attimo... voglio riprovare." Rimanendo perplesso decisi di riprepararmi per tirare altri fendenti, provando a trasferire di nuovo del mana tramite la mano sulla mia arma. Mi concentrai per alcuni secondi, mentre tenevo la spada dietro di me per poter caricare l'attacco; dopo averlo fatto, tirai la bellezza di ben cinque fendenti consecutivi, tutti quanti avevano ottenuto l'effetto desiderato: ovvero quello di rilasciare dei colpi energetici, che tenevano la stessa forma del colpo attuato poco prima, erano sempre di colore violaceo a causa del potere della spada.


"Incredibile... chissà quanti poteri contiene questa spada che dovrò ancora scoprire! Per ora penso possa bastare... è meglio che vado a mangiare qualcosa. Ho una fame da lupi e Akane non l'ho vista per niente..." Triste e con volto leggermente abbattuto, rimisi la spada nel fodero e tornai dentro Adarmas, trovando un ristorante per poter mangiare qualcosa. Verso il pomeriggio feci dei lavoretti per guadagnare qualche moneta, in questo modo potevo almeno sopravvivere nei prossimi giorni, fin da bambino avevo già imparato a fare queste cose: sistemare delle baracche tutte disordinate, aiutare con dei pacchi per il trasferimento di oggetti, oppure spostare delle casse molto pesanti. Se non si avevano soldi era meglio fare quelle attività ogni giorno, almeno ci si poteva garantire un pasto decente.


Adarmas - Anno 652 - 2 Settembre - Ore 18:30


Lavorando per varie ore si era fatto tardo pomeriggio, notando che la mia tessera da avventuriero mostrava illuminate 8 stelle su 10. Il sole stava iniziando a tramontare, difatti il cielo era completamente arancione.


"A quanto pare la signora della guildhouse intendeva nel vero senso della parola... che qualsiasi sforzo sia fisico che mentale ti aumentava il numero delle stelle illuminate... perfetto. Penso che ora sia meglio trovare un modo per dormire, potrei accamparmi oppure trovare qualche pos- " Smisi di parlare improvvisamente, sentendo l'urlo di una ragazzina non troppo distante, stava chiedendo e implorando aiuto. Mi trovavo in un percorso pieno di bancarelle in legno ai lati della strada; dietro ad esse c'erano delle case ben fatte e ben strutturate: sembrava un quartiere benestante dove le persone non potevano avere problemi sul guadagno. La strada era larga circa una decina di metri e lunga quaranta, finché non ci stava un bivio sia a destra che sinistra. Mi girai e notai che un ragazzo stava trascinando la ragazza che implorava aiuto.


"Lasciami stare! Non ho fatto nulla di così grave per meritarmi questo!" La ragazzina si mise ad urlare, provando a liberarsi dalla presa del ragazzo, ma non ci riuscì.


Il ragazzo aveva capelli neri stirati normalmente e occhi rossi: vestiva di un abito blu con delle strisce di colore bianco e un fazzoletto di stoffa dello stesso colore sul colletto, insieme a dei pantaloni e scarpe nere. Aveva un fisico abbastanza snello ed era alto 1,75 m, si poteva notare anche uno sguardo poco rassicurante sul suo volto. Invece la ragazza era vestita con un'uniforme scolastica grigia: dotata di una gonna e calze abbastanza corte del medesimo colore; nella parte superiore, all'incirca dove stava il seno, si poteva notare l'interno del vestiario che era completamente bianco, dove parte di essa veniva coperta da una cravatta di colore rosso. Aveva i capelli castani a caschetto e occhi neri, era anche molto snella e alta circa 1,60 m, infine indossava delle scarpettine di colore marrone adeguate alla sua uniforme.


"Silenzio villica! Dovevi guardare meglio mentre andavi verso la bancarella...invece di corrermi addosso facendomi cadere, adesso avrai una punizione che solo quelle come te meritano, ovvero che ti porterò a casa mia." Lo sguardo del ragazzo era tra l'arrabbiato e il perverso nello stesso momento; continuando a trascinare la ragazzina con tutta la sua forza.


"Nooo! Ti prego... lasciami stare! Ti scongiuro!" La ragazza continuò a urlare e aveva un volto terrorizzato con gli occhi spalancati. Provava in tutti i modi a tenere i piedi piantati per terra, ma non era abbastanza forte per resistere contro il ragazzo violento. Le persone iniziarono a girarsi, chiedendosi cosa stesse accadendo, ma non la aiutavano comunque, rimasero fermi solo a pensare mentre quel ragazzo pian piano la stava trascinando via tirandole il polso.


"Per come si sta atteggiando... non mi dire che..." Iniziai a correre verso di loro, stringendo i miei denti e avendo un volto abbastanza irritato. Appena mancarono pochi metri, cercai di trovare un modo per farmi notare, facendo subito una domanda per farmi sentire:


"Ehi... cosa vuoi fare a questa ragazza? E che cosa ha combinato per farti arrabbiare in questo modo?" Chiesi all'individuo con uno sguardo molto irritato e tono autoritario; avvicinandomi a lui, notai che aveva un'arma sottile in un fodero, era appesa sulla vita della gamba destra.


"E tu chi diamine sei? Non sono affari tuoi! Vai via e torna nella spazzatura da dove sei venuto, una persona comune come te non ha il diritto di intralciarmi." Fece uno sguardo di disgusto, insultandomi con tono irritato e continuando a trascinare la ragazza con sé subito dopo, dandomi le spalle. Dopo alcuni secondi, presi coraggio e la aiutai.


"Se nessuna la aiuta... allora lo farò io..." Corsi verso il ragazzo, spingendolo e facendolo cadere per terra: iniziò a rotolare per alcuni metri e rimase in silenzio per qualche secondo; subito dopo presi la ragazza per poterla mantenere, in questo modo non rischiava di cadere. Le persone mi guardarono come se avessi violato un regolamento; infatti i cittadini comuni non dovevano mai intralciare i nobili nelle loro scelte, anche se ne valeva la dignità di una persona, una regola che era giusta in alcuni casi, ma in altri no; anche per questo le persone stavano sicuramente ferme a guardare, non volevano rovinare la loro stessa vita per salvare una ragazzina.


Cosa ha fatto?


Sarà forse impazzito?


Spero sia un nobile anche lui, almeno per quello che ha appena fatto.


Non penso, guarda come è vestito.


Riuscivo a sentire le frasi dei cittadini anche se in un modo non del tutto chiaro, ma una cosa l'avevo capita molto bene, ovvero che era un nobile.


"Ehi tu... verme... come hai osato mancarmi così di rispetto?!" Il nobile mi urlò contro, rialzandosi più furioso che mai e girandosi verso di me; strinse i suoi denti in un modo abbastanza prepotente e aveva gli occhi più spalancati di prima. Innanzitutto cercai di capire chi fosse.


"Potrei anche risponderti... però prima vorrei sapere una cosa...chi sei TU...? Presentati!" Dopo avergli fatto una domanda, cercai di obbligarlo a farlo rispondere: mettendomi ad esclamare con la voce alta. Tenevo la ragazzina ancora stretta a me, mentre spostai il mio braccio destro lateralmente.


"Tsk... io sono un nobile di PRIMO rango! Mi chiamo Hikaru Drobat." I nobili di primo rango avevano il potere quasi assoluto, a volte maltrattavano persino coloro che erano di secondo rango, difatti l'importante per loro era avere tutto. Che fosse sbagliato o giusto non gli importava molto; ovviamente non tutti erano così, ma la maggior parte ne era partecipe di questa nobiltà corrotta.


"(Dannazione... è un nobile di primo rango... sicuramente in questo paese sarà famosissimo e molto forte; mi sono cacciato in un bel guaio, potrebbe chiamare qualcuno per uccidermi, oppure vorrà farlo lui stesso... ma se dovesse essere così, come faccio a... no... devo difendere questa povera ragazzina.)" Pensai dentro di me; inizialmente ero preoccupato ma poi mi ripresi, facendo uno sguardo determinato e serio contro di lui. Hikaru continuava a fissarmi con rabbia.


"Giovane avventuriero se ne vada... me la caverò da sola, non si preoccupi... non voglio che si cacci in grossi guai a causa mia." La ragazza dicendomi queste parole, mi stropicciò parte dell'abito, era agitata e si sentiva in colpa. Cercai di confortarla subito dopo.

"Tranquilla... ho fatto io questa scelta, non deve sentirsi responsabile." Subito dopo con un sorriso, lasciai la ragazza dietro di me, visto che ormai riusciva a tenersi in piedi. Mi avvicinai verso Hikaru, cercando di risolvere la situazione in un modo pacifico; ovviamente non mi andava bene il suo comportamento, ma in quel momento era meglio pensare molto bene con il cervello.


"Uff... signor nobile Drobat... con tutta la gentilezza e l'umiltà di questo mondo, le chiedo di lasciare in pace la ragazzina qui presente, per qualunque cosa scorretta che le possa aver fatto." Dicendo questa frase con tono formale ed educato, feci subito dopo un inchino veloce come segno di rispetto.


"Te lo scordi!" Ricevetti l'effetto contrario, Il nobile si arrabbiò di più a sentire queste parole; presentava uno sguardo molto cupo ed infuriato.


"Eh... ma cosa?" Dopo che mi ero rimesso composto, spalancai i miei occhi e rimasi sconvolto; nonostante le mie sincere ed educate scuse, non voleva lasciarci andare via illesi. Subito dopo Hikaru fece un sorriso sospetto, sicuramente voleva fare qualcosa che non mi sarebbe piaciuto.


"Pensi che vi lascerei andare così su due piedi... anche dopo quello che hai fatto te? Mai e poi mai!" Esclamò il nobile alzando la voce, sicuramente era parecchio arrabbiato, ma lo nascondeva in quello strano sorrisetto stampato sulla sua faccia. Iniziai ad irritarmi ed alzai la voce; nel mentre la ragazzina si stava preoccupando sempre di più.


"Lei non ha nulla a che fare ora con noi due! Se proprio devi, prenditela con me e basta... falla tornare a casa!" Iniziare ad urlare, stringendo i miei denti e facendo un volto parecchio infastidito; ma lui non decise di cambiare idea.


"Nono... lei non può andarsene... anzi... se proprio insisti... che ne dici se la risolviamo alla vecchia maniera?" Dopo che fece questa domanda con tono arrogante, il suo sorriso divenne ancora più sospetto, appoggiando il suo braccio destro sulla vita.


"I-in che senso?" Domandai con tono perplesso, rimanendo sempre con lo stesso sguardo.


"Pff... pensavo lo avresti capito... sto parlando di un duello ovviamente... se tu vincerai... lascerò in pace te e la ragazza... ma se perderai... ti dovrai far uccidere dal sottoscritto. Anzi... ancora meglio: ti affronterò direttamente all'ultimo sangue, provandoti ad eliminarti in tutti i modi nel duello. Ovviamente solo io avrò diritto di ucciderti sia chiaro, oppure puoi pur sempre scappare adesso insieme a lei; ormai conosco il suo aspetto, quindi mi basterà un altro momento per poterla punire, ahahahah!" Dopo queste parole scoppiò a ridere e si passò la lingua sulle labbra, continuando a sorridere in un modo davvero irritante. Allargò le sue due braccia mentre spiegava cosa volesse fare. Rimasi qualche secondo in silenzio, facendogli poi una domanda:


"Khk...! Che livello saresti? Solo per sapere." Gli chiesi con tono irritato ma agitato allo stesso momento, i miei occhi nel mentre stavano traballando leggermente. Se dovevo affrontare un nobile come lui, la mia vita sarebbe stata in pericolo.


"Oohh? Io sono di livello 3... caro avventuriero villico." Il nobile rimise le sue braccia normalmente; era sicuro di sé stesso e continuò a sorridere, usando un tono da sbruffone.


"NON ACCETTARE! VAI VIA E SCAPPA!" La ragazza mentre stava dietro di me si mise ad urlare, preoccupandosi parecchio mentre mi guardava con gli occhi intimoriti; aveva paura che io potessi morire.


"A... andrà tutto bene, non preoccuparti per me... Hikaru Drobat... ACCETTO LA TUA SFIDA!" Inizialmente consolai la ragazza, subito dopo mi rigirai verso il nobile, esclamando queste parole in un modo a dir poco determinato. Il mio sguardo acceso e quello arrogante del nobile, si scontrarono aggressivamente tra di loro.


Fine Capitolo 2


Extra:


Adarmas - Anno 652 - 2 Settembre - Ore 16:00 - Kevin's POV


In quel momento stavo lavorando per poter guadagnare qualcosa, dopotutto se si voleva avere qualche pasto decente, non si poteva di certo ottenerli senza spendere qualcosa. Mi trovavo nel lato di una strada, dove in quella zona si trovava un carro pieno di scatoloni in legno; il lavoro consisteva di spostare alcuni di essi per portarli nel marciapiede.


"Dai forza! Abbiamo parecchie scatole da spostare ragazzo!" Mi esclamò un uomo con la maglietta bianca e pantaloni grigi: aveva parecchia barba nera ed era abbastanza grosso e muscoloso; era anche molto alto ed aveva gli occhi marroni con una sfumatura di capelli del medesimo colore.


"Si aspetta... non sono forzuto come voi!" Esclamai infastidito, prendendo una colonna di tre casse posizionate una sopra l'altra, stavo avendo un po' di difficoltà a tenerle tutte insieme, visto che mentre passeggiavo, stavano traballando e pesavano tantissimo. Ci trovavamo in una strada vuota dove passava poca gente, c'erano solamente alcune case e negozi ai lati della strada.


"Oh? C'é l'hai fatt- ma che diamine?!" L'uomo spalancò gli occhi appena si girò verso di me; notava che stavo avendo difficoltà mentre trasportavo le casse, rischiando di cadere e rovinare tutto il lavoro compiuto.


"Ugh... aiuto... non penso di resistere a lungo aaahhh, non riescoooooo!" Mentre esclamai queste parole con un tono preoccupato e volto teso, stavo per cadere in avanti; il peso degli scatoloni era troppo elevato per me. L'uomo si stava preoccupando e provava ad allontanarsi lentamente.


"Ma che diamine stai facend- aahhh... non farmele cadere addoss-" Nel momento esatto in cui stava per finire la frase, mi sbilanciai completamente e feci cadere tutti gli scatoloni addosso all'uomo muscoloso. Cercai di rimettermi composto dopo alcuni secondi di silenzio tombale, mentre l'individuo era stato abbattuto da tutti gli scatoloni, rimanendo a terra.


"Aahh... mi hai detto te di fare veloce però..." Mi sedetti per terra, rimanendo sfinito e con il fiatone, appoggiando anche le mani nel terreno per cercare di non sdraiarmi. Dopo qualche secondo vidi che le casse si stavano muovendo, sicuramente l'uomo stava provando a liberarsi.


"Oggi avrai la metà delle monete che ti spettano!" Urlava l'uomo in modo prepotente, mentre era schiacciato dagli scatoloni che cercava di liberarsi.

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2 Comments


Ranvir Kaur
Ranvir Kaur
May 14, 2024

Povera Akane :')

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Kevin Star
Kevin Star
May 14, 2024
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Eeehh lo so: tra loro due non è andata molto bene, ed è anche un peccato visto che si erano conosciuti da poco; chissà se riusciranno a trovare un modo per andarsi incontro u.u. Grazie per il commento!

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