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Capitolo 2: La nascita di Yukkito

Aggiornamento: 28 ott 2023

<<Da oggi in poi non sono più un bambino di nome Virtus. Io sono il nuovo spadaccino di Giarogia, Yukkito! E riuscirò ad entrare nel Casato Reale del Primo Anello per riprendermi Lya!>>


Un breve silenzio calò tra tutti noi non appena citai queste esatte parole, per poi diventare un sonoro;

<<COOOOOOOOOOOOOOSA?!>> esclamarono tutti appena sentirono ciò che ebbi da dire.

<<Sei serio? Quasi nessuno del Terzo Anello riesce ad entrare direttamente nel Primo Anello! Solo i Nobili ci vivono!>> esclamò Arata.

<<È vero che, se uno prosegue la strada da avventuriero, tramite l'Ordine della Guerraglia riusciresti ad entrarci, ma è praticamente impossibile. L'Ordine della Guerraglia tiene sedi anche nel Secondo Anello, dunque è più probabile entrare lì che nel primo.>> teorizzò Marco mentre iniziò a pensare a molteplici possibilità. Lo interruppi e dissi;

<<Marco, metti di lato i tuoi lunghissimi e noiosissimi ragionamenti intelligenti, e capirai che se ti ci metti d'impegno ed animo, anche l'impossibile diventa possibile.>> risposi, avendo come risposta il totale silenzio di Marco, accompagnato poi con un "Forse hai ragione".

<<Quindi il tuo obiettivo è diventare uno spadaccino?>> chiese Igea.

<<Spadaccino... Dal nome di Yukkito?>>

<<Si, questo sarà il nuovo me.>> risposi alla domanda di Igea.

<<...capito...>> si sentì un lieve dispiacere nelle sue parole. Un silenzio improvviso piombò tra di noi, quasi imbarazzante.

<<...Igea.>> dissi girandomi da lei e calandomi alla sua altezza.

<<Prima o poi sarebbe successo... No?>> chiese lei, cominciarono a calargli delle lacrime che tagliavano il suo viso. Cercai di asciugarle, strofinando il mio dito sulle sue guance. Erano morbide e candide, quasi un peccato rovinarle con delle lacrime.

<<...Igea, ormai sei cresciuta, sai cucinare, lavare... Tutte cose che io non ho mai saputo fare. È grazie a te se io sono sopravvissuto fino ad oggi, tu... Eri la mia ragione di vita, lo sei sempre stata. Ed è proprio per questo che da oggi ci dovremmo dividere per... Un po' di tempo.>>


Cercò di calmarsi subito, essendo che le avevo detto che era cresciuta e maturata, provò subito a rispettare le mie aspettative che avevo su di lei. Chiese;

<<Un po'... Per quanto?>>


Rimasi in silenzio, non volevo rispondere, ma poi decisi di farlo;

<<Un... Po'. Troppo. Mi dispiace. Ma ti verrò comunque a trovare appena avrò la possibilità! Te lo prometto. Sull'onore della nostra piccola famiglia.>> dissi porgendole il mignolo come facevamo da piccoli. Le feci svariate promesse quando eravamo più piccoli, ed una di questa era che saremmo rimasti insieme per sempre.

<<Dovrei... Fidarmi di questa promessa?>> chiese Igea, tentennando. Non si fidava di me...ma questa volta ero sicuro di quello che stavo facendo, e speravo con tutto me stesso che lei lo capisse.

<<Sì, te lo prometto.>>

Dopo un po' mi porse il mignolo, rispondendo con un;

<<Fratellone... Ti aspetterò sempre, di nuovo a casa... Aspetterò la tua voce che dirà che sei tornato di nuovo... E io ti risponderò con un benvenuto, fratellone!>> disse iniziando a piangere sul mio petto, ed io la abbracciai. Mentre Marco e Arata videro questa scena, sorrisero e Arata disse;

<<Quanto mi piacerebbe avere una sorellina...>>

<<Questa frase potrebbe risultare alquanto malinconica detta da te.>> rispose Marco con sguardo perplesso.

Dopodiché presi Igea sulle mie spalle e dissi;

<<Per oggi pensiamo a divertirci, non era stata proposta una festa poco fa?>>

Anche se era successo quel che era successo, non potevo far calare di troppo il morale di tutti quanti. Dunque, presi l'iniziativa e proposi il continuo della festa.

Arata si sentì nominato e rispose;

<<Sì! Una festa da passare tutti insieme! Alla nascita della missione "Salvare Lya Redefelt dalle grinfie del male!">> esclamò eccitato.

<<Io oggi non ho nulla da fare, decidete quel che volete.>> rispose Marco, proponendosi libero tutta la giornata.

<<Beh, basta che ci divertiamo! Quindi leva questo muso lungo Mister Secchione!>> Esclamò Arata provocando Marco. Quest'ultimo non diede nessuna risposta ad Arata, bensì solo uno smacco di fastidio.

<<Allora andiamo nel prato della piazza Lyusula?>> chiesi io, aggiungendo: <<Igea, ti va di preparare un pranzo al sacco per tutti?>>

<<Va bene, vi preparerò dei manicaretti che ricorderete per sempre!>> esclamò Igea eccitata per la festa.

<<Così ti voglio. Allora andiamo!>>


E così, passammo un altro giorno a divertirci, insieme, pure se la mancanza di Lya a volte si faceva sentire.


Passarono ore, facendosi sera. Non sapevamo che ore erano, ma visto l'infinito cielo notturno, pieno di stelle, potevamo dedurre che sia successivamente tardi per cominciare ad andare a casa. Ma così non andò, rimanendo sotto quel lenzuolo blu infinito chiamato cielo, continuando a parlare e scherzare insieme.

Igea dopo un certo punto si addormentò sopra le mie gambe.


<<Guarda un po' te... Ci credo, oggi ha dato tutto sé stessa ed è rimasta senza energie.>> dissi tra me e me, accarezzando la testa di Igea dormiente.

<<Sei fortunato ad avere una sorellina simile.>> disse Arata. Io ridacchiai e risposi;

<<Tu dici? Beh, onestamente l'ho sempre pensato. Sai... Lei ed io non abbiamo mai conosciuto i nostri genitori. Quindi ho un po' assunto il ruolo da padre per lei... E lei il ruolo da madre per me. Ci completiamo a vicenda, in un modo o nell'altro. Lei ha pianto per la mia futura mancanza, e io pure se non l'ho dimostrato, muoio dentro a doverla abbandonare. Non avrò pianto, ma il mio cuore piange a doverla lasciare. Però... Devo diventare forte, e riuscire a portare indietro Lya, provando a rispolverare in qualche modo il mio passato. Ho troppi obiettivi, e lei si deve cercare la sua strada personale, i suoi obiettivi. Non voglio che segua il mio stesso tragitto.>> dissi mentre continuavo ad accarezzare la testa di Igea.

<<Sei un buon fratello.>> rispose Marco.

<<Ahah... Non penso proprio, anzi, sono un brutto esempio di un tipico fratello maggiore. Soprattutto per quello che dovrò fare.>>

<<Io non ho avuto né fratelli né sorelle. Sono sempre stato figlio unico, e non ebbi mai una figura al mio fianco. Ecco perché reputo la relazione tra te e tua sorella fantastica. La invidio parecchio, e credo che lei abbia un ottimo fratello al suo fianco.>> disse Marco mentre era disteso sul prato, tenendosi con le sue mani per non far toccare la sua schiena sulla rigorosa erba.

<<E sono sicuro... Che se anche la sua bocca dice che non vorrebbe mai separarsi da te, in realtà lei vuole che tu sia semplicemente felice. Se tu trovi la felicità nel riunirti con Lya, allora lei spera nel successo di questo tuo obiettivo.>> continuò, mentre sospirò alla fine della frase.

<<Eeeh, non credevo fossi anche filosofico.>> disse Arata con tono ironico.

<<Non è filosofia, è semplicemente la verità. Non avrò mai avuto una sorella o un fratello minore, ma so bene cosa le persone come Igea possano pensare. Non è difficile da comprendere.>>

<<Questo lo dici tu! Quando si tratta di queste cose sei sempre così furbo. Io invidio questo di te.>> continuò Arata mentre fece un’espressione infastidita.

<<Al posto di lamentarti sempre di queste cose, puoi agire per cambiare. Lamentarti sempre non ti porterà a nulla. Anche Virtus ci riesce.>> rispose Marco sospirando alla fine.

<<Visto! Continui con i tuoi discorsi filosofici!>>

<<Aspetta...perché sono stato nuovamente usato per un esempio negativo?>> chiesi sconcertato.

<<Ma dopotutto Marco ha ragione.>> dissi dopo un lasso di tempo, spezzando improvvisamente il silenzio. Poi continuai;

<<Rimuginare su noi stessi mentre il mondo va avanti, non serve a nulla.>>

Marco sorrise alle mie parole.

<<Ben detto, Virtus.>>

<<Beh, devo ammettere che il tuo modo di parlare sta influenzando anche me. Alla fine, anche io tengo grossi obiettivi in futuro e non sono per niente pronto ad affrontarli! Ahah.>> disse Arata grattandosi il capo mentre rideva forzatamente.

<<Posso ben capirlo. Io non dissi mai che fossi pronto a diventare un avventuriero. A dire il vero, non so neanche come impugnare una spada, né tantomeno usare il mana. Sono una completa catastrofe, non ho nessuna abilità unica e l'unica cosa che so fare al momento è improvvisare. Anche se...>>


Improvvisamente nella mia mente passarono dei flashback del passato, quando quell'uomo mi salvò da quella gente...


Quegli occhi smeraldo rimasero impressi nella mia mente.


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"Perdonami..." è semplicemente quello che ti vorrei dire.

Purtroppo, da oggi in poi, le nostre strade si dovranno dividere.


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Mi alzai prendendo in braccio Igea.

Mi girai da Marco e Arata e chiesi;

<<Quali saranno le vostre strade da oggi in poi?>>

<<Io seguirò l'obiettivo del nostro Casato Hasegato, lavorerò all'azienda di famiglia che mi aspetta al Secondo Anello!>> rispose Arata mentre si alzò in piedi, con espressione e tono fiero di sé stesso.

<<Cosa?!>> esclamammo io e Marco. Un ragazzo stupido come lui stava avendo un'opportunità di vita di fronte a sé. Fu completamente inaspettato.

<<Si, il nostro Casato è famoso nel Secondo Anello, gestiamo un'azienda che fornisce beni primi in quelle zone, esportandole addirittura nella Nazione di Arlebast. E abbiamo contatti con l'Ordine della Guerraglia, quindi Virtus... Anzi no, Yukkito, se riuscirai ad entrare nell'Ordine della Guerraglia, ci potremmo addirittura incontrare.>> spiegò Arata con un sorriso buffo in viso.

<<Ora capisco le tue paure. Beh, stupido come sei, so che sei molto orgoglioso della tua famiglia. Non vedo l'ora di avere nuovamente contatti con te in futuro!>> esclamai, mentre anche Marco con tono serio e conciso disse la sua;

<<Il Casato Hasegato detiene un'azienda di esportazione merci in tutta Giarogia. Non ci pensai mai, ma non mi aspettavo che ti facessero entrare subito nella sede principale.>>

<<Ma no, non è di certo così! Cioè, nel senso, mi fanno entrare nella sede del secondo anello, ma non credere che lavorerò negli uffici! Molto probabilmente scaricherò merce e la organizzerò nei magazzini, tutto qui.>>

<<Sono felice per quello che diventerai! Tu invece, Marco?>> chiesi, girandomi verso Marco.

<<Io... Seguirò le tue stesse orme. Penso proprio che mi unirò all'Accademia e proverò ad entrare nell'Ordine della Guerraglia.>>

<<Anche tu? Come mai questa scelta? Credevo che fossi più ostinato a non diventare un avventuriero... Con i tuoi voti e conoscenze, daresti molto di più in altri settori.>>

<<Lo dicono tutti. Ma credo che proprio per questo motivo voglio diventare un avventuriero. Dopo aver passato anni a studiare, voglio mettere in atto le mie conoscenze e doti per diventare un comandante di qualche gruppo esplorativo oppure per supportare la mia squadra.>>

<<Visto il tuo modo di comportarti, mi aspettavo che diventassi uno scienziato oppure un professore didattico...>> risposi con tono perplesso.

<<Già vero, lo credevo pure io...>> arrivò subito dopo Arata con stesso tipo di tono.

<<Per chi mi avete preso?!>> chiese spaventato Marco.

<<Comunque si, sono deciso di entrare nell'Ordine della Guerraglia. Se ti lascerò da solo in questo percorso, non so dove finirai.>> disse Marco con tono ironico ma espressione indifferente.

<<Apprezzo molto le tue parole...anche se l'ultima parte te la potevi evitare...>> risposi con una goccia di sudore.

<<Quindi ci rivedremo tutti quanti presto. Questo non è un addio, ma un arrivederci!>> esclamò Arata colmo di energie.

<<Ci puoi contare!>> risposi ad Arata. Misi la mia mano al centro, e non appena la videro Marco e Arata misero la loro sopra. Dopodiché ci dividemmo, nella speranza di poterci rincontrare.


Giarogia - Distretto 33, Casa di Igea - Anno 703 - Il giorno dopo


<<Fratellone? Sei sveglio?>> Igea entrò dentro la mia stanza. La stanza era vuota e desolata, il letto sistemato ed un biglietto sopra di esso.

Igea si avvicinò al letto, avendo paura che potesse essere quello che pensava.

Si calò e prese il foglio in mano, iniziando a leggere il testo che scrissi;


"Buongiorno, Igea. Spero che avrai dormito bene.

Ecco... Non sono molto bravo in queste cose, quindi farò più breve possibile;

sappiamo entrambi che salutarci avrebbe peggiorato la situazione,

dunque, ho deciso di abbandonare la nostra città senza dirti nulla, non volevo ferirti ulteriormente.

Spero che mi perdonerai per questo, e mi aspetterai, nel giorno in cui ritornerò.

Ti voglio bene,

tuo fratello Virtus."


Rimase in silenzio, cadendo a terra con le ginocchia.

<<Virtus...sei proprio uno stupido.>>

Iniziò a piangere, tenendo il foglio nel suo petto.

Purtroppo, il giorno prima o poi, sarebbe dovuto arrivare.


Giarogia - Nubilon, Accademia della Spada Argentata - Anno 703 - 2 ore dopo la partenza


Stavo camminando per strada, l'Accademia distava qualche chilometro da casa mia; dunque, partii presto per arrivarci prima delle 7.

Le iscrizioni erano aperte tutti i giorni della settimana attuale fino alle 10, ma volevo comunque sia arrivare in anticipo per sistemarmi e mettermi comodo.

Ero vestito con degli abiti semplici; tuta di color nera e felpa con cappuccio, inoltre stavo trasportando un grosso borsone di colore nero contenente tutti i miei vestiti e beni essenziali.


Lentamente il sole iniziò a sorgere, accecandomi improvvisamente.

<<Ngh...>> coprii i miei occhi con le mie braccia, mentre continuai a camminare.

<<Certo che di mattina ci sta un bel sole... Beh, immagino sia normale, siamo tutt'ora in stagione estiva.>>

Girai l'ultima traversa prima di iniziare ad intravedere la mastodontica e tanto aspettata Accademia.

<<Uh... Chissà come sarà questa Accademia...>> mi chiesi mentre camminavo verso l'entrata. Sopra il gigante portone di legno ci stava uno scudo con dentro raffigurante una spada argentata.


Nei libri di storia lessi che l'argento era il colore raffigurante della Nazione di Giarogia, visto che anni fa, durante la Guerra dei Quattro Fronti dove i quattro Signori della Guerra combatterono contro le forze meccaniche di Yorung, una Divinità con dei capelli d'argento, dovrebbe aver creato un’esplosione annientando entrambi le fazioni.

Tutti dicono che questo atto era stato voluto dal volere della Dea Blue, che da allora prese il soprannome di Dea Argentata.

Ma questa alla fine era solo una mera leggenda, potrebbe essere benissimo anche un attacco disperato di qualcuno e non della Dea Blue, se sempre esiste.


<<Una Divinità che salvò gli esseri umani...>> sussurrai.

Entrai dentro l'accademia, era completamente diversa da come me l'aspettavo.

Per essere un’accademia situata nel Terzo Anello, quel posto era veramente ben strutturato.

Tralasciando che la sala principale era immensa, un grosso corridoio con un lungo tappeto rosso era disteso per trasportare le persone nelle varie stanze dell'Accademia.

Si trovava il lato mensa alla sinistra, i dormitori ai piani di sopra e gli uffici alla destra.

Inoltre, si poteva seguire una strada all'esterno che portava ad una grossa arena da duello, in cui si eseguivano allenamenti e tornei tra i ragazzi.

<<È gigantesco questo posto...>>

Mentre ammiravo l'accademia, venni fermato da una giovane ragazza.

<<Buongiorno, sei qui per iscriverti all'accademia?>> chiese lei. Ammirai il suo ritratto; aveva dei lunghi capelli neri e degli occhi marroni con una fitta cicatrice sulla guancia destra. Un'uniforme molto formale nero e bianco con delle scarpe nere. In mano teneva una specie di formulario, da ciò deducevo che lei era quella che si occupava di iscrivere tutti i ragazzi nell'accademia.

Dopo averla ammirata risposi con convinzione e serietà;

<<Sì! Il mio nome è Virtus, provengo dalla Scuola di Hallewart nel Distretto 33. Mi piacerebbe entrare nell'Accademia...se possibile.>> balbettai alla fine. Non ero abituato a parlare con persone di alto rango, essendo sempre stato a contatto con compagni di scuola e professori; era tutto nuovo per me.

<<Ahah, non c'è bisogno di essere così formali. Bene, allora tieni pure.>> disse passandomi un foglio, era stracolmo di dati e domande che io dovevo fornire: dati personali, allergie, malattie e altre informazioni minori. Ma un punto mi sorse all'occhio;

<<Perché diavolo volete sapere se ho avuto dei rapporti sessuali..?>> chiesi con una faccia disgustata e mostrando il foglio alla signora.

<<È un dovere dell'accademia sapere qualunque minima informazione del nostro cadetto.>> rispose la signora con un'espressione tranquilla.

<<...sì ma a 15 anni credo sia normale non aver avuto certi rapporti...credo.>>

<<Oh, non farti queste problematiche. A 15 anni oggigiorno è normale perdere la verginità.>> rispose ancora la signora.

<<Capisco...non è il mio caso però...>> dissi con tono ed espressione depressa. Purtroppo, non ho mai avuto nessuna ragazza, dunque questo tema per me era ancora troppo lontano per realizzarsi.


Mi spostai in mensa per compilare il formulario, presi una penna in mano ed iniziai.

<<Nome...cognome...beh, non posso dire molto al riguardo.>>

E qui venne un'altra e complicata domanda.

<<Quanto prende la tua famiglia al mese?...>>

Volevo tanto non rispondere.

Infine, risposi solo con un semplice "500 Rod, vivo solo con mia sorella".

Una volta terminato, raggiunsi l'ufficio della segretaria che si trovava nel corridoio principale.

Dopodiché consegnai il formulario alla giovane ragazza.

Rimase zitta per un po', leggendo lentamente tutte le risposte.

<<Solo 500 Rod?>> chiese lei, parlando improvvisamente.

<<Beh, è quello che mi passa l'Ordine Praxis...>> pensai sconsolato.

<<Signorino Virtus... Lo sa che solamente la quota d'ingresso per l'accademia costa 750 Rod, come pensa di poterla pagare?>> chiese la ragazza, effettivamente non aveva tutti i torti... Non ci avevo pensato alle spese che potesse avere questa accademia.

Che poi cavoli... 750 Rod?! Siamo pazzi! Era una cifra immensa.

La ragazza mi guardò e con uno sguardo di dispiacere chiese;

<<Qui vicino ci stanno molti che cercano dei ragazzi per lavori alle fattorie oppure nelle agricolture. Perché non prova a trovare un lavoro?>>

Rimasi pensieroso per un po', lei continuò;

<<Per iniziare puoi pagare semplicemente 400 Rod, i restanti 350 Rod me li puoi dare anche appena prenderai il primo stipendio. Che ne dici?>>

Non mi restava altra scelta... Ebbi già molta fortuna con questo compromesso.

<<Va bene, farò così.>>

Per fortuna mi ero portato qualche risparmio...

Avevo 600 Rod a portata di mano, perciò riuscii a pagare 400 Rod, tenendo da parte 200 Rod con cui avrei pagato il cibo in mensa.

Dopo aver proseguito col pagamento, la ragazza mi mostrò la stanza in cui avrei alloggiato.

Era una stanza composta da quattro posti, perciò l'avrei condivisa con altri tre studenti che purtroppo non ebbi l'onore di conoscere.

Lei disse che ero uno dei primi ad essere arrivato all'Accademia, questo perché molti provenivano anche da molto lontano.

<<E questo è quanto, domani ci sarà la cerimonia dell'ottantaquattresima generazione di avventurieri.>>

<<Già domani? Che giorno è oggi?>>

<<Oggi è il 2 settembre, domani invece sarà il 3, giorno in cui verrà cerimoniata l'apertura all'ottantaquattresima generazione.>>

<<Ah cavoli... Di già. Va bene, allora mi metto al lavoro. Grazie mille... Huh...>>

<<Chiamami pure Zeliska. Con me non c'è bisogno di essere formali. Se avrai bisogno di qualcosa potrai sempre trovarmi nella stanza numero 350, sta al terzo piano dell'Accademia.>> disse sorridendo. Ringraziai rispondendo con un pollice in su, infine lasciò la stanza.

<<Bene, allora oggi incontrerò i miei nuovi compagni di stanza eh...>> dissi pensando, approfittando del momento per buttarmi sul letto con un salto, atterrando con la schiena.

<<Ahh...~ È così morbido e soffice... Quindi questi sono i letti dal valore di 750 Rod.>> sussurrai con tono di goduria, ma subito esclamai;

<<Pure se pensandoci non ho pagato solo per stare sopra questo letto--!>>

Mi girai per stare con la faccia buttata sul cuscino, senza sollevare la testa per nessuna ragione al mondo, addormentandomi. Mi ero anche completamente dimenticato di sistemare la mia valigia.


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<<|Quindi oggi è già il giorno dell'Addio al Cadettismo. Mi spiace un po’. |>>

Una strana figura con voce matura, il sogno era sfocato e non comprendevo chi erano.

<<|Ahah, tranquillo che staremo sempre insieme! Questo è solo l’inizio. |>>

<<|L’inizio. |>>

<<|L’inizio. |>>

<<|L'in-----. |>>


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<<Ehm, tu chi saresti?>> sentii una voce di un ragazzo della mia stessa età, era una voce molto più delicata e concisa.

<<Eeek--!>> alzai la testa di scatto e vidi un ragazzo con dei capelli corti di color marrone e occhi dello stesso colore. Teneva una maglietta color nera e un borsone sulle spalle bello grosso, niente da dire che era il mio nuovo compagno di stanza.

<<Ah...scusa, il mio nome... Virtus.>> dissi con tono confuso, essendo che ero rintontito per il risveglio improvvisto e lo strano sogno fatto.

<<Virtus hmh, nome particolare da queste parti. Beh, nemmeno il mio è tanto da meno, io mi chiamo Kevin Nakano. Piacere di conoscerti.>> disse con un sorriso innocente sul volto.

<<Piacere mio, Kevin!>>

Kevin restò a guardare la stanza.

<<Però... È bella che vuota la stanza.>> chiese. Mi alzai dal letto, sedendomi con le gambe incrociate;

<<Esatto, tu sei il primo ad arrivare.>>


E senza nemmeno dirlo la porta si aprì improvvisamente.

<<Uh, guarda chi abbiamo qui.>> dissi, vedendo entrare Marco dalla porta. Egli restò a guardare mentre la sua mano rimase incollata nella maniglia e disse;

<<Seriamente...sono capitato di nuovo con te?>> chiese con tono perplesso.

<<Non dirlo come se fosse una cosa negativa!!>> esclamai alzando la voce.

<<Vi conoscete?>> chiese Kevin mentre sistemava le sue cose nell'armadio.

<<Si, frequentavamo la stessa scuola nel Distretto 33.>> risposi alla domanda di Kevin. Nel mentre Marco prese posto in stanza e poggiò il borsone a terra.

<<Huh, allora non abiti molto distante da me, io provengo dal Distretto 50. Anche io frequentavo la vostra stessa scuola, chissà se ci siamo già incontrati.>> chiese Kevin con volto curioso.

<<Eeh, chi lo sa.>> chiesi meravigliato.

<<Potrebbe esserci la possibilità, essendo che siamo in molti ad aver frequentato la scuola di Hallenwart, ovvero gente che principalmente non ha un casato oppure che abita là vicino.>> spiegò Marco con tono da intellettuale.

<<Io difatti non ho nessun casato...>> rispose con tono triste Kevin.


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I Casati sono un sistema facile ma difficile da attuare.

Di base, tutte le famiglie di Giarogia possono avere la possibilità di essere un casato, a patto che la famiglia appartenga ad un'attività che coinvolge l'evoluzione umana.

Se la famiglia non sta coinvolta in nessuna attività oppure numericamente sono in pochi, non possono essere considerati un casato.

D'altro canto, un casato può essere riconosciuto dal Casato Reale e diventare un Ordine di Servizio Umano, con il nominativo di "Ordine".

Gli ordini hanno supporto economico dal Casato Reale e le loro attività verranno sostenute per il miglior funzionamento.

Ad esempio, il casato Ronbaru non esiste, essendo che la famiglia di Marco fu sempre piccola e non ebbero mai avuto nessun impatto sociale.


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<<Ma figurati, nemmeno noi ne abbiamo uno. Ma non per questo ci tiriamo indietro, visto che abbiamo tutti il sogno di poter entrare nell'Ordine della Guerraglia.>> risposi.

Kevin restò meravigliato da ciò e disse;

<<Anche a me piacerebbe entrare a far parte dell'Ordine della Guerraglia. Tuttavia...>> abbassò lentamente lo sguardo; <<Purtroppo son costretto a seguire altre strade.>>

Non volevo interferire con le sue faccende, quindi annuii e basta. Poi cercando di cambiare discorso chiesi;

<<Chissà chi sarà la quarta persona ad entrare nella nostra stanza.>>

<<Spero che non sia un tipo come Arata, non voglio soffrire altri due anni andando dietro ad uno che combina solo guai...>> rispose Marco con le lacrime agli occhi. Si notava che stava solo fingendo.

<<Non sei mai onesto con te stesso, eh?>> risposi guardando Marco. Lui con espressione sconsolata rispose;

<<Che ne sai tu.>>

<<Ahahah.>>

<<Sembrate molto amici.>> disse Kevin mentre si sedette sul suo letto.

<<Beh, abbiamo passato molti anni insieme, nel bene o nel male.>>

Kevin rimase pensieroso, poi chiese;

<<Tu prima mi dicesti che ti chiamavi Virtus... Ma il tuo cognome?>>

Rimasi silenzioso per un po', poi risposi;

<<...Non ne ho uno.>>

Kevin tacque, non si aspettava una simile risposta.

<<Ma tranquillo, non è più un problema per me. Ho sempre vissuto con questa morale, quindi ormai non ci do più peso.>>

<<...Ah, capisco.>>

E così passò una giornata, ma il quarto ospite non si fece vedere.


Giarogia - Nubilon, Accademia della Spada Argentata - Anno 703, 3 settembre


Ci incamminammo nella sala principale dell'Accademia, dove era stato allestito un grosso palco.

La sala era piena di persone, tutti cadetti pronti a diventare avventurieri della ottantaquattresima generazione. La stanza contava minimo 150 cadetti, dove avrebbero visto il loro futuro come avventurieri a difendere il Cavallo Argentato di Giarogia.

Nella sala c'era un forte parlare; tanta gente eccitata, ansiosa, felici, impauriti... Nessuno sapeva cosa aspettarsi da oggi in poi.

<<Hey hey, ma quello non è Darlus?>> chiese Kevin indicando una persona molto anziana.

<<Si è vero, è Darlus Xenova IV. È un grande membro del Casato Reale di quest'ultima generazione ed Ex-Signore della Guerra che combatté contro numerosi civili infetti di Zofforo e numerose guerre contando anche quella dei Quattro Fronti e la battaglia decisiva contro Shükanz [bla bla bla bla bla]>> Marco iniziò a spiegare l'intera vita di Darlus e tutti i suoi successi senza fermarsi mezzo secondo.

<<Hai dato corda alla persona sbagliata, ora dovrà per forza mostrare le sue immense conoscenze per sentirsi felice...>> risposi perplesso.

<<Hehe...>> Kevin ridacchiò con una goccia di sudore, mentre sentiva ancora Marco spiegare ulteriori cose riguardanti Xenova IV.

Darlus stava sopra quel grande palco, dove c'erano alcune Guardie giurate del Casato Reale.

La ragazza di ieri; Zeriska, salì sul palco, iniziando l'inaugurazione.

<<*coff coff* Buongiorno a tutti, Cadetti dell'Accademia della Spada Argentata! Vi ringrazio infinitamente per esservi uniti in questo grande Ordine che porta in alto il nome del valoroso Cavallo Argentato. Noi siamo gli eroi che cavalcano su questo cavallo, la forza di essa. E voi siete qui, oggi, per poter diventare parte di questa forza! Dedicate la vostra anima, il vostro spirito, al Cavallo Argentato!>> Zeriska si fermò di parlare e mise il palmo della sua mano sul suo petto e poi continuò;


<<La nostra nazione fu sempre colpita da svariate minacce che misero in serio pericolo l'umanità. Come avrete studiato nei libri di storia, noi della Nazione di Giarogia siamo gli ultimi umani, riuniti per sopravvivere, e vivere una tranquilla vita. Ma in questo vasto mondo, al di fuori da queste mura, esistono svariate razze che già una volta tentarono di estinguerci, partendo dalla nazione di Yorung, casa dei Tex-Mechaniker che colpirono pesantemente la nostra nazione e misero in ginocchio le intere forze dell'Ordine della Guerraglia. Oppure la nazione del Kazumu, una nazione che mise in difficoltà anche i leggendari Signori della Guerra, e posto in cui ci lasciarono per sempre. Questo è il compito dell'Ordine della Guerraglia. Mettere in sacrificio la propria anima come forza del Cavallo Argentato, voi siete i futuri sostegni di questa Nazione. Purtroppo, noi siamo sempre stati i più deboli, e fu anche grazie alla Nazione di Skoten se oggi possiamo usare molte arti magiche, ed usarla per salvare l'umanità.>> Zeriska si prese un attimo di pausa, e dopo aver ripreso un po' di fiato continuò;


<<Da oggi in poi sarete i nuovi Cadetti di Giarogia della popolazione giarogiana, qui dentro avrete la possibilità di: imparare ad usare delle armi, applicare Magie di alto livello, imparare ad esplorare le zone, controllarle, conquistarle e soprattutto... Abituarvi al sangue. La vita di un avventuriero non è costellata di rose e fiori, bensì di sangue. Spero ne siate consapevoli. Prima di voi era successo che molti abbandonarono l'accademia non appena videro atti crudeli da parte di mostri e animali selvaggi, o videro il loro corpo ricoperto di sangue.>>

Da queste ultime frasi calò un silenzio tombale, nessuno reagì.

<<...Bene. Il Re Xenova aveva ragione allora. Questa generazione sarà piena di stelle. Tante stelle, che brilleranno nel nostro cielo.>>

Dopo questa frase, il Re Xenova, Darlus, fece qualche passo in avanti per parlare;

<<Sono onorato che quest'anno avremo così tanti coraggiosi cadetti che hanno voglia di combattere per la nostra Nazione, così come vogliano proteggerla. Non vedo l'ora di vedervi al comando per l'Ordine della Guerraglia.>> poi sbatté il pugno sul suo petto e urlò;

<<Per il Cavallo Argentato!>>

E noi tutti cadetti ripetemmo il suo gesto;

<<Per il Cavallo Argentato!>>


Una volta finita la prima parte dell'inaugurazione della ottantaquattresima Generazione, iniziò la distribuzione del tesserino. A consegnarcelo era l'amministratrice dell'Ordine della Guerraglia. La fila era tremendamente lunga, difatti rimanemmo bloccati circa per tre ore prima di poter prendere il tesserino.

Una volta arrivato il nostro turno, dovemmo mettere la mano su un cristallo a forma di sfera, che a sua volta si illuminò di viola. Il cristallo stava sopra quattro reti di metallo illuminati da del mana di dubbia provenienza. Da quelle quattro reti si creò un piccolo cerchio magico che evocò un tesserino costruito dal mana puro; dove, in lingua Rodyakan, c'erano tutte le mie informazioni personali. L'amministratrice poi mi disse;

<<Dì il tuo nuovo nome, se lo desideri.>>

Eccoci arrivati al momento tanto aspettato, nominare il nuovo me, la mia seconda persona.

<<...Yukkito.>>

<<Rimarrò Virtus solo per le persone a me care, ma da oggi in poi, in battaglia, sarò solamente Yukkito.>> pensai, mentre magicamente sul tesserino venne digitata la parola "Yukkito"

<<Bene, Cadetto Yukkito, puoi prendere il tuo tesserino.>>

Presi il mio tanto atteso tesserino;


"Nome reale: Virtus

Nome Avventuriero: Yukkito

Età: 15

Data di Nascita: 18 maggio 688

Malattie: Nessuna

Sangue: B+

Mana: C-

Resistenza Fisica: C-

Resistenza Magica: B-

Forza: B+

Elemento Affinato: Reuef

Ereditaria: ──────"


Guardai il tesserino, c'erano alcune voci che non mi erano chiare.

Mi avvicinai all'amministratrice e chiesi;

<<Come mai nella voce "Ereditaria" è tutto offuscato?>>

Lei prese in mano il tesserino e lo guardò.

<<È la prima volta che vedo un dato offuscato, è strano.>>

<<Ma posso rieseguire il test per vedere se cambia qualcosa?>> chiesi, lei rispose;

<<No, è impossibile. Il test può essere eseguito solo una volta per persona. A breve Zeriska ve lo spiegherà.>>

Una volta che tutti i Cadetti riuscirono ad ottenere il loro tesserino, Zeriska parlò nuovamente;

<<Questo tesserino da oggi in poi sarà parte di voi. Non potrete eseguire una seconda volta il test d'ammissione per avere un tesserino, ciò vuol dire che se lo dovreste perdere o va distrutto, non potrete più essere degli avventurieri dell'Ordine della Guerraglia, se un giorno dovreste entrare. Dovrete custodire questo tesserino facendolo valere quanto la vostra stessa vita. Questo è il motivo per cui siete qui.>>

Zeriska smise di parlare, si prese un attimo di pausa e poi finì alzando il tono di voce;

<<Con questo dichiaro conclusa la cerimonia! Domani incontrerete il vostro tutore in carico per poter iniziare ufficialmente con gli addestramenti! Vi dissolvo.>>


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Appena rientrammo in stanza ci buttammo tutti e tre sul letto, stanchi.

<<...E questa era solo una semplice cerimonia!>> esclamai con la faccia schiantata sul cuscino.

<<L'anno Accademico è appena iniziato, non battere già la fiacca.>> alzai la faccia dal cuscino e tirai un pugno nel letto situato sopra di me, dove giaceva Marco.

<<Parli proprio tu, che appena siamo arrivati sei saltato subito sul letto!>>

<<Ehi! Non ho saltato, sono salito dalle scale come ogni normale persona!>>

<<Si però--- [bla bla bla]>>

Mentre io e Marco litigavamo, c'era Kevin che rideva mentre ci azzuffavamo, ma improvvisamente la sua risata venne interrotta non appena entrò il tanto atteso quarto ospite del dormitorio.

<<Oh...>> la persona sussultò un suono di meraviglia. Appena lo sentimmo io e Marco smettemmo di parlare.

<<Un altro maschio!>> esclamai con una faccia meravigliata.

<<Questa è una stanza con già tre ragazzi, secondo te potevano mettere una ragazza?>> chiese sconvolto Marco, mentre il ragazzo portava un'espressione spaventata.

<<Però non sei male! Capelli biondi e dei profondissimi occhi blu! E porti un taglio sufficientemente corto! Non male non male~! Come ti chiami?>> chiesi alzandomi di furia dal letto e avvicinandomi vicino a lui.

<<M-Manuel...>> rispose il ragazzo imbarazzato.

<<Susu, vieni qui.>> disse Marco da sopra il letto chiamandomi come se fossi un cane.

<<Si, arrivo~.>>

Marco guardò Manuel, facendogli un cenno che andava tutto bene.

<<E pensare che fino a due secondi fa stavi morendo sopra il letto...>> disse Kevin perplesso.

<<Purtroppo Virtus è così.>> rispose Marco. Nel mentre mi ero ributtato sopra il letto.

<<Perché mi sento nuovamente nominato?>> chiesi.

<<Perché sei tu.>> rispose Marco.

<<Suona più come un insulto.>> risposi perplesso.

Dopo che tutto tornò alla normalità, Manuel ebbe l'opportunità di sistemare il suo borsone e mettersi comodo.

Appena finì, ci riunimmo tutti e quattro in cerchio al centro della stanza e parlammo per conoscere meglio il nuovo arrivato;

<<Da dove provieni?>> chiese Marco a Manuel.

<<Dalla città di Xenova.>>

Con questa risposta calò il silenzio.

<<Quindi tu sei uno di quelle persone?!>> chiesi con faccia sorpresa.

<<Calma ho detto!>> Marco mi tirò un pugno sulla testa.

<<Ahi ahi.>>

<<Non vi biasimo se mi vedete di mal occhio.>> disse Manuel con tono triste.


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In questa nazione una cosa ci divide a noi umani, e fu sempre un motivo di guerra e spargimento di sangue decenni fa; soldi e nobiltà.

Gli Anelli più interni erano sempre più avanti in fattore di tecnologie e beni primi, e per questo motivo allontanarono gli Anelli esterni.

Questo è sempre dovuto al fatto che la Nazione di Giarogia fu sempre una nazione povera, e gli Anelli interni vennero sempre cullati dal Casato Reale e li fecero vivere nel lusso, lasciando indietro la popolazione più esterna di Giarogia.

Nel corso dei secoli nacquero guerre, che portarono in rovina tutti gli Anelli, compreso il Primo. E da allora tra il Terzo e Secondo, e Secondo e Primo Anello cominciarono a nascere molte tensioni... E una di quelle era come il caso dell'altro giorno; con il padre di Lya e il suo nomignolo verso gli abitanti del Terzo Anello: "Ratti".

Ma ormai a distanza di anni la situazione migliorò non appena Darlus Xenova prese l'eredità al trono, sbattendo via Zack Xenova e alcuni corrotti dell'Ordine della Guerraglia.

Ma questa pace potrà continuare anche dopo un suo futuro decesso? Questo era quello che tutti si chiedevano giornalmente.


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Kevin si avvicinò a Manuel poggiando la sua mano sulla sua spalla e disse;

<<Stai tranquillo, con noi non devi farti questi problemi. In fin dei conti noi due non siamo molto diversi, anche se apparteniamo ad anelli differenti.>>

Manuel sorrise e rispose;

<<Grazie mille per avermi accolto tra di voi...>> il suo sguardo era pieno di gioia, ma non lo diede a vedere molto.

<<È solo un piacere per noi.>> rispose Marco.

<<Potrai contare anche su di me!>> esclamai in successione. Marco e Kevin mi guardarono con un occhio sinistro, e infastidito chiesi;

<<Cosa vogliono dire questi vostri sguardi?>>


Giarogia - Nubilon, Accademia della Spada Argentata - Anno 703 4 settembre


Passò la nottata, emanando l'alba di una nuova, lunga e tortuosa giornata...

<<Buongiorno Cadetti!>> esclamò ad alta voce uno sconosciuto, svegliandomi dal mio lungo sonno.

<<UWAAAAAAAAAAAAAAAH!!>> saltai dal letto sbattendo la testa contro il letto di Marco.

<<Ahi ahia... Cosa diavolo era?!>> chiesi leggermente stordito.

<<Cos'è stato questo baccano?>> chiese Marco alzandosi normalmente.

<<Mi sorprende il tuo modo di rimanere impassibile.>> risposi sconvolto mentre cercai di rimettermi sotto le coperte.

Dopo un tratto anche Kevin e Manuel si svegliarono, e la voce sconosciuta riprese a parlare;

<<Oggi inizierà il vostro primo giorno d'addestramento. Vi voglio vedere tutti al campus dietro l'Accademia alle 7:30. Chi si azzarda solo una volta ad arrivare in ritardo verrà subito espulso!>> con ciò, la voce sparì. Ero lievemente confuso.

<<Che ore sono?! Ditemi che avete un orologio!>> esclamai in crisi, alzandomi dal letto e guardando in faccia a tutti.

<<Io purtroppo non ne ho uno.>> rispose Marco.

<<Non guardatemi nemmeno, vi sembro uno che tiene una cosa simile?>> chiese Kevin.

<<Manuel? Dimmi che ne tieni uno!>> Manuel mi guardò, si alzò e prese la sua borsa;

<<Si, ne tengo uno.>> rispose, uscendo un orologio da taschino.

<<Grazie al Rodyak!>> esclamai felice, poi chiesi;

<<Che ore sono?>>

<<Abbiamo 15 minuti per arrivare al campus.>>

Calò il silenzio.

<<MEEEEEEEEEEERDAAAAA!!>>


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<<Ngaah..!>> siamo arrivati per un pelo prima che scattasse l'orario. Vicino a noi ci stavano altri 8 ragazzi, facevano tutti parte della classe 1F.


Rentaro Moonslight, 17 anni, Distretto 50

Un ragazzo dal tono calmo, carattere riservato e atti misteriosi.

Corti capelli neri ed occhi dello stesso colore, vestiva sempre di abiti scuri e sfoggiava uno sguardo di indifferenza.

La sua famiglia non era conosciuta nel terzo anello, e nessuno conosceva le sue origini.


Eugen Bishmark, 16 anni, Lantern

L'esatto esempio della calma prima di una tempesta: ecco cos'era Eugen.

Un giovane cadetto con scompigliati capelli marroni e occhi del medesimo colore, vestito con una semplice tuta.

Anche se la sua famiglia non era conosciuta, non bisognava provocare una furia latente come la sua, essendo che la sua doppia personalità poteva travolgerti in un secondo.


Sakura Water, 14 anni, Nubilon

Il Casato della Melodia era quello che rappresentava Sakura, e anche quello a cui puntava.

Un'energetica ragazza con lunghi capelli rosa ed occhi dello stesso colore, aveva un viso che riportava quello che potevi cercare da una futura cantante di Giarogia.

Tuttavia, ognuno si domandava perché una cantante del Casato della Melodia dovesse seguire la via del cadetto; la domanda non aveva ancora risposta.


Edward El, 15 anni, Rostcore

Un potenziale cadetto proveniente dal Casato El, eroi dell'Era Oscura.

Corti ed ordinati capelli biondi, occhi verdi e corpo leggermente più minuto in confronto agli altri.

Era un ragazzo molto sicuro di sé stesso e aveva un comportamento ironico con gli altri.


Ryuuji Poker, 17 anni, Nubilon

Un giovane ragazzo dal volto gelido, in grado di infliggerti danni solo col suo unico sguardo.

Era una persona molto seria, asociale e non gliene fregava nulla dei suoi compagni.

Portava dei capelli blu scuri, occhi verdi scuri con sguardo penetrante. Nessuno si azzardava avere a che fare con uno come lui.


Miku Enoshima, 14 anni, Distretto 33

Miku era una mia ex-compagna di scuola, fin dalle prime classi avevo a che fare con lei ma dopo il terzo anno ne ebbi di meno.

Portava dei corti ma morbidi capelli di color marroncino con un ciuffo color rosso verso l'occhio sinistro, e occhi azzurri.

Il suo carattere era enormemente gentile ma goffa, essendo che pensava solamente agli altri senza contare sé stessa.

Questo suo carattere era dovuto al suo casato che l'abbandonò fin da piccola per via del fatto che venne etichettata come "demonio", un maleficio del Kazumu.

Da allora anche lei venne aiutata dall'Ordine Praxis, ma decise comunque di tenere il cognome datole da coloro che avevano decisa di abbandonarla.


Lucy Muramasa, 17 anni, Nubilon

Una ragazza che se la vedi non sembrava per nulla esserlo, per via dei suoi muscoli e carattere forte che aveva.

Vestiva abiti tipici di un maschiaccio, corti capelli neri e occhi dello stesso colore.

Il suo casato seppur piccolo, sembrava che abbia passato molte battaglie ed evoluzioni nel settore militare, divenendo uno dei casati più abili con le Katane.


Kiba Lyusan, 17 anni, Lantern

Ultimo membro della classe 1F era... Un Elfo.

Membro del Casato Lyusan, era uno degli ultimi sopravvissuti della nazione di Skoten.

La loro estinzione era dovuta a Shükanz durante l'Era Oscura, ma maggiori dettagli sono sempre stati archiviati dall'Ordine della Guerraglia.

Aveva un aspetto giovane, orecchie a punta e un'altezza fuori dalla norma; molto probabilmente toccava i due metri.

Occhi color azzurri e capelli lunghi color bianchi, gli toccavano quasi i fianchi.

Il suo carattere era enormemente riservato, e sembrava che non avesse mai voglia di parlarne con qualcuno.

Del suo passato non si sapeva assolutamente nulla...


Provai a salutarli, e l'unica che era felice di vedermi era Miku.

Nella nostra vecchia scuola non aveva amici, e io fui l'unico a stargli vicino.

<<Per caso ci sono altri ragazzi della nostra scuola?>> chiesi a Miku, una volta che la raggiunsi.

<<Hmhn no, non mi è sembrato... E poi onestamente...>> Miku iniziò a giocherellare con le sue dita, connettendo le punta dei suoi indici insieme.

<<...Non ho completamente parlato con nessuno e nel dormitorio mi sono nascosta subito sotto le coperte, quindi... Non ho nemmeno visto con chi ho dormito stanotte. Tehehe...>> finì con una faccia compiaciuta.

<<Ma come cavolo è possibile ciò...? E poi perché ne sembri stranamente fiera?>> chiesi perplesso.

<<Sbaglio o conosci molta gente stramba?>> chiese Kevin con espressione sconcertata.

<<Non è come pensi!>> esclamai alzando il tono.

Improvvisamente al Campus arrivò il nostro tutore.

Era un uomo di 57 anni, alto 1,75m e muscoloso.

La sua carnagione era leggermente più scura e il suo sguardo mostrava la sua determinazione.


Nel suo fianco destro portava una spada di metallo, una benda rossa in testa e una divisa verde con il logo della Spada Argentata sul petto sinistro con altri stemmi; una di essa era uno stemma di una fiamma rossa.

I suoi occhi erano neri, mostrando anche il capo pelato.

Con un tono da comandante iniziò ad urlare;

<<Benvenuti a tutti voi Cadetti nel vostro primo giorno dell'addestramento all'Accademia della Spada Argentata! Oggi vi sottoporrete a dei test iniziali per vedere la vostra resistenza fisica e tutte le vostre abilità nel campo aperto. Il primo che esiterà battendo la fiacca verrà buttato a calci in culo fuori dall'accademia!>> appena terminò la frase, continuò con tono più calmo;

<<Una cosa non vi è stata ancora detta, ma ogni 3 mesi verrete sottoposti a degli esami speciali, precisamente tutti e 150 studenti, e chi non lo passerà verrà espulso senza pretese dall'Accademia.>>

<<EEEHH?!>> esclamammo tutti in coro.

<<Quindi se vorrete rimanere in questa accademia...>> il tutore prese un volto poco rassicurante e finì;

<<Dovrete spaccarvi il culo come mai avete fatto in vita vostra.>>

<<Mi sto già pentendo di essere entrato qui dentro...>> sussurrai cadendo in ginocchio.

<<Detto ciò, vi do nuovamente il benvenuto nell'Accademia della Spada Argentata; io sono l'istruttore Zack Pawson, piacere di conoscervi, cadetti!>>

Dopo essersi presentato ci fece presentare uno alla volta, e una volta finito il giro cominciò la giornata di addestramento.

<<Come prima attività dovrete correre per tutto il perimetro dell'Accademia.>>

<<Va bene dai... Non è troppa strada...>> contemplai mentre mi riscaldavo con piene energie, ma le mie speranze vennero interrotte dal professor Zack.

<<Per cinque volte.>>

<<Cosa?>> il mio sguardo si gelò improvvisamente.

<<Ecco cosa succede quando parli troppo.>> disse Marco girandosi verso di me e camminando verso il punto di partenza.

<<Non vedo il problema, ce la faremo.>> disse il cadetto Eugen, con un tono rassicurante.

<<Sì, vero...?>> chiesi a Eugen alzando leggermente il mio sguardo depresso. Improvvisamente Eugen cambiò volto, mostrando una persona completamente differente;

<<Spaccheremo tutto e non lasceremo nemmeno un briciolo di terra nel nostro percorso, cazzo!!>> disse subito dopo con una voce terrificante e convinta, aveva appena cambiato personalità o cosa...? Dopo un attimo contemplai;

<<Non ne uscirò vivo da qui dentro. Sono tutti pazzi!>>

Prima di iniziare, la cadetta Sakura iniziò a toccarsi la pancia e chiese al professor Zack;

<<Posso farne solo 2? Non mi sento molto bene oggi...>>

<<SEI SOLO AL PRIMO GIORNO E VUOI GIA' BATTER FIACCA?!>> urlò il professor Zack contro Sakura.

<<E-ehhh... E-ecco... Improvvisamente mi sento meglio...eheheh...>> rispose iniziando già a correre.

<<Andiamo anche noi?>> chiese Marco. Kevin, Manuel ed io rispondemmo;

<<Sì! Mettiamocela tutta!>>

.

.

.


<<No! Non ne posso più!>> dissi in lacrime mentre continuavo a correre con tutte le mie forze. Nel mio stesso punto si trovava anche Marco.

<<Siamo solo al terzo giro, Virtus.>> disse Marco ancora pieno di energie.

<<Ma stamattina non abbiamo nemmeno fatto colazione!>> risposi in lacrime.

<<Nemmeno io.>> rispose Marco senza batter ciglio.

<<E LO DICI COSI' TRANQUILLAMENTE?! È una cosa vitale la colazione! Non posso fare cinque giri dell'accademia senza aver mangiato...>> risposi sempre in lacrime.

<<Virtus, tu neanche se avessi mangiato ce l'avresti fatta.>>

<<B-beh, dipende.>> nel mentre arrivò pure Kevin che era rimasto leggermente indietro;

<<Stai già battendo fiacca? Vedi che rischi di essere espulso.>>

<<Non mettertici pure tu... Ngaaaaaaaaaaaaaah!!>> con le mie poche forze rimaste iniziai a correre più arduamente.

Non avevo più forze; le mie gambe tremavano, ma dovevo metterci tutta la mia anima per finire questa tremenda corsa, ne andava tutto il mio orgoglio!

<<Virtus, ti ricordo che stai facendo una sola corsa──>>

<<Zitto Marco!>>

Ripresi la mia corsa individuale.

Non lo facevo solo per me, ma anche per Igea! Non dovevo... Fallire, non ancoraaaaa!!!

Alzai la rincorsa, cominciai a sputare sangue, ma non mi interessava più!

<<Virtus, non stai sputando un bel niente.>>

<<Ho detto di non immischiarti Marco! Questa è una sfida tra me e questo tracciato!>> esclamai mentre rischiai di cedere, ma ripresi subito il ritmo.

<<Okaaaay...>> Marco e Kevin iniziarono a correre più velocemente, lasciandomi da solo.

Stavo a metà del percorso dell'ultimo giro. Non appena girai l'angolo vidi una baracca con degli alberi ed il nostro professor Zack.

Stavo per raggiungere il traguardo...! Igea... Il tuo fratellone... Ce l'ha fa...tta...

Alla fine, svenni; ma raggiunsi il traguardo.


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<<Virtus? Sei ancora vivo?>> chiese Kevin mentre con un bastone mi toccava la guancia.

<<Aspetta, so io come svegliarlo.>> disse Marco.

<<Eh?! Come? Potrei farlo io...>> chiese Miku con tono timido.

<<No, non posso sacrificare la tua vita.>> rispose Marco.

<<Da come lo descrivete, Virtus sembra essere una persona molto pericolosa...>> disse Manuel.

<<Lo è, difatti. Pensa che una nostra amica lo chiamava sempre pervertito, non è un nomignolo dato al caso.>> spiegò Marco.

<<Huh...>> rispose Manuel con segno di meraviglia. Appena sentii questa conversazione stavo per aprire bocca;

<<Vedete che vi ho sentiti...>> non appena dissi questa frase Marco chiese;

<<Ah, allora eri sveglio. Cosa hai sentito?>>

<<Tutto, dannato te! Non dare una brutta immagine di me!>> risposi alzandomi di scatto e prendendo Marco dal colletto.

<<Il fatto che sei svenuto dopo una corsa non la dà in automatico?>> chiese Marco indifferente.

<<Q-quello è un'altra cosa... Ehi, non cambiare discorso comunque! Questa corsa era dannatamente difficile!>> esclamai, restando subito dopo in silenzio, poi chiesi;

<<Quindi tutti ce l'hanno fatta?>> subito dopo lasciai il colletto di Marco e guardai in giro.

<<Sì, tutti quanti abbiamo superato la prima prova.>>

<<Capisco.>>

Il professor Zack arrivò con due spade di legno in mano e disse;

<<Siete tutti vivi, non me lo aspettavo. Solitamente con la prima prova molti si arrendono già.>>

Rimanemmo zitti, subito dopo Zack continuò;

<<Allora, possiamo passare alla seconda prova, spero che vi siate riscaldati per bene.>>

<<Ah... Come? Riscaldamento?>> chiesi perplesso.

<<E-era solo il riscaldamento?!>> esclamai subito dopo.

<<Sì, prendete qui.>> si girò e lanciò una spada verso Edward. Egli la prese al volo e chiese stranito;

<<Che dobbiamo fare...?>>

<<Combatterete uno ad uno contro di me, fatemi vedere di cosa siete capaci.>>

<<Un combattimento contro di lei? Non so se ne siamo ancora capaci.>> disse Edward guardando la spada di legno, era molto leggera e grande. Facile da impugnare.

<<Difatti io non combatto, siete voi che dovrete colpire a me; io mi concentrerò alla sola difesa.>> rispose il professor Zack.

<<Non ne ho mai usata una...>> contemplai la spada di legno che Edward teneva impugnata. Ero preoccupato sull'averne una in mano, essendo che non la usai mai.

<<Inizieremo da te, cadetto Edward.>> disse il professor Zack, continuò;

<<Fatti pure avanti.>>


Fine Capitolo 2


Parte bonus:


Kevin e Marco si trovavano ancora in fila, mentre provavamo a recuperare il nostro tesserino d'avventuriero.

<<Finalmente è arrivato il nostro turno! Non ne posso più...>> esclamò Kevin disperato mentre aspettava la fila per il tesserino.

<<Guarda, lì ci sta Virtus. Ha già preso il tesserino.>> disse Marco indicandolo.

<<Come cavolo ha fatto..?>> chiese Kevin perplesso. Dopo venti minuti di attesa arrivò il turno di Kevin;

<<Prego, metti la mano sul cristallo.>> disse l'amministratrice. Dopo aver messo la sua mano continuò;

<<Dì il tuo nuovo nome, se lo desideri.>> pronunciò il suo stesso nome, e dopo un po' uscì il tesserino;


"Nome reale: Kevin Nakano

Nome Avventuriero: Kevin

Età: 16

Data di Nascita: 24 Agosto 687

Malattie: Nessuna

Sangue: C+

Mana: B+

Resistenza Fisica: B+

Resistenza Magica: D+

Forza: C-

Elemento Affinato: Tiehnud

Ereditaria: ──────"


Guardò il tesserino, ma non ci diede molto peso. Poi arrivò il turno di Marco;


"Nome reale: Marco Ronbaru

Nome Avventuriero: Mar

Età: 15

Data di Nascita: 14 Settembre 688

Malattie: Nessuna

Sangue: A-

Mana: B+

Resistenza Fisica: D+

Resistenza Magica: D-

Forza: A-

Elemento Affinato: Edre

Ereditaria: Cropland Gew"


<<Perché mai sono così...?>> chiese sconvolto Marco. Nel mentre sentii delle voci;

<<Seriamente hai preso il tuo stesso nome per il tuo nome da avventuriero?>> chiesi sconvolto parlando con Kevin, riferendomi al suo tesserino.

<<Beh, non mi dispiace il mio nome perciò perché dovrei cambiarlo?>> chiese Kevin infastidito.

<<Hai preso il tuo stesso nome?>> chiese Marco.

<<Beh, si.>> rispose Kevin indifferente.

<<Tu che nome hai preso, Marco?>> chiesi.

<<Mar.>>

Calò il silenzio.

<<Sei serio?>> chiesi perplesso.

<<Ehi, ho un motivo per averlo scelto.>>

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