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Capitolo 18: Una grinta senza fine

??? - ??? - ??? - ??? - Isuta's POV


Da quando avevo iniziato la mia avventura in quella nazione composta da tantissime persone arroganti e spietate, il mio obbiettivo era sempre stato il medesimo: ovvero quello di poter diventare il lottatore più potente di tutti i tempi, un guerriero capace di poter distruggere il male ed i propri nemici con solamente la sua forza fisica; se dovessi mai riuscire nel mio ideale, gli unici che dovrei ringraziare veramente sarebbero mia madre e mio padre, visto che avevano sempre creduto in me, donandomi la forza ed una fiamma che nessuno sarebbe riuscito a far spegnere. Quindi era proprio per quel motivo che avevo l'intenzione di vincere a tutti i costi il torneo di Noremas: volevo donare un grande futuro al mio casato e desideravo cancellare la sporcizia che pervadeva nella nazione di Allibis, diventando un futuro cavaliere dell'imperatore ed avendo in quel modo il potere per compiere tali gesta; le mie fiamme e la mia determinazione erano più che impuntate su quell'obbiettivo, e mai mi sarei arreso fino a quando non ci sarei riuscito.


Noremas (Arena) - Anno 652 - 11 Settembre - Ore 15:29 - Kevin's POV


Ormai lo scontro tra Koji ed Isuta era iniziato e non potevamo assolutamente prevedere come si sarebbe concluso, visto che da un lato del campo di battaglia c'era il nobile più forte del torneo, mentre dall'altro invece si trovava un lottatore con una grinta infinita ed irraggiungibile; la tensione era molto alta e tutti gli spettatori erano carichi, sapendo benissimo che il potenziale posseduto da entrambi i partecipanti era incredibile, difatti si potevano sentire le urla dei tifosi anche al dì fuori dell'arena: la luce del sole era molto luminosa ma non emanava troppo calore, quindi percepii tramite il mio naso dell'aria bella fresca, ma anche un'atmosfera abbastanza piccante per la carica della battaglia; nella mia gola c'era un gusto misto tra la preoccupazione e l'acido, vedendo intanto i due combattenti con aria preoccupata e rimanendo seduto in modo ben dritto nel mio posto abbastanza duro.


"(Devo essere il miglior lottatore di tutti i tempi visto che non posso assolutamente deludere mio padre: prima di partire per la mia avventura... aveva detto di credere in me... e farò di tutto per non rompere quella fiducia; mi ha insegnato il combattimento corpo a corpo... e quindi sfrutterò al meglio i suoi insegnamenti!)" Il lottatore manteneva sul suo sguardo una concentrazione ed una determinazione senza limiti, corrucciando le sue sopracciglia mentre rimaneva nella sua posa di combattimento e guardando il suo nemico con attenzione; i suoi pugni erano ben saldi e si vedeva benissimo che voleva colpire il nobile con il massimo delle sue forze, ritenendolo un grande pericolo se lo scontro fosse andato per le lunghe: il suo avversario infatti sembrava molto calmo e la sua postura era ben dritta, intanto che teneva la sua spada con grande tranquillità.


"Tranquillo, se proprio lo desideri... ti darò la possibilità di sferrarmi almeno un colpo, vediamo se sarai abbastanza bravo per capire il momento giusto..." Intorno a Koji si creò un leggero vento e citò quelle parole con molta noncuranza, mantenendo un ghigno piuttosto soddisfatto e mancino mentre emanò tantissima vanità; ma nonostante quelle parole piene di sicurezza, rimase comunque sia a fissare il suo avversario con intensità, come se potesse comprendere che contro il lottatore era sconsigliato prendersela comoda: il vento che stava emanando era leggero e si poteva sentire il suo flebile effetto rumoroso.


"Pff... non tirartela... potrei essere più forte di quello che pensi." L'avventuriero muscoloso rispose a tono e con grande fermezza contro il Murakami, mostrando anche un lieve sorriso che emanava carica ma anche agitazione; subito dopo attuò un leggero passo in avanti con il suo piede destro e gonfiò leggermente i due bicipiti delle sue braccia, sentendosi il suono dell'impatto sul pavimento ed il gonfiamento del muscolo mentre si mise parzialmente di profilo.


"E' quello che spero... altrimenti come faccio a divertirmi?" L'avventuriero esperto fece diventare la sua tonalità molto arrogante ed inarcò le sue sopracciglia verso l'alto, facendo un'espressione piena di tranquillità ma che emanava una grande esaltazione in quei suoi occhi neri come la pece; strinse il suo cimelio in modo più saldo e fece uno scatto rapido verso l'avversario, lasciando dietro di sé una scia di vento che si scossò leggermente nell'aria.


"Fatti sotto!" Il combattente strinse i suoi denti con forza e mentre ebbe un tono aggressivo sulle sue corde vocali fece uno slancio, percorrendo il tratto che separava lui dal nobile a mezz'aria e rimanendo con il suo braccio destro davanti al petto; appena mancarono pochi centimetri di distanza Koji effettuò un fendente diagonale dall'alto verso il basso sul muscolo del lottatore, sentendosi un forte impatto assordante e creandosi un'onda d'urto intorno ai due partecipanti, dissipandosi subito dopo: Isuta aveva previsto ciò ed infatti il suo braccio era abbastanza gonfio e duro per poter resistere al fendente, sentendosi intanto il materiale tosto dell'arma che provava a penetrare l'arto.


"Ggghhh... hai una buona spada... ma le mie braccia resistono a delle lame come queste!" Esclamò subito dopo con sicurezza ed affidabilità mentre mantenne i suoi denti stretti, alzando le sue pupille verso il viso del ragazzo arrogante visto che i suoi occhi erano puntati poco prima solo sulla sua arma; dopo l'onda d'urto riuscì a rimettere i piedi per terra e cercò di tenere la sua posizione nel modo più saldo e stabile possibile, volendo trovare il momento giusto per sferrare un pugno a piena potenza col suo braccio non dominante.


"Non hai idea di cosa questa spada sappia fare, ti consiglio di non sottovalutarla; però attualmente posso dire che i tuoi muscoli non sono affatto male!" Il Murakami iniziò ad impugnare con entrambe le mani il manico della spada e mise più forza sulla spinta del fendente, avvisando il suo nemico con voce arrogante e con un minimo di minacciosità; il lottatore sentì un peso molto maggiore che iniziò a diventare anche doloroso, quindi con un movimento laterale del suo braccio dominante respinse la spada ed entrambi i partecipanti indietreggiarono all'unisono di qualche metro, distando tra di loro di circa cinque metri e toccando la terraferma subito dopo.


"Non ho paura, dai il massimo! Altrimenti verrai sconfitto." Isuta disse quelle parole con grande freddezza ma anche con una risolutezza inimmaginabile, vedendosi nel suo sguardo una concentrazione incrollabile e squadrando il suo nemico nel modo più rapido possibile, presentando degli occhi ben aperti e delle sopracciglia leggermente corrucciate; rimase nella stessa posa di combattimento ed iniziò a correre a grande velocità verso il Murakami, piegandosi immediatamente in avanti e mantenendo i suoi due arti ben gonfi e distesi parzialmente in modo laterale, sentendosi anche il suono dei suoi passi possenti ed accelerando sempre di più: appena mancarono pochi centimetri si slanciò in avanti e cominciò a sferrare tantissimi pugni continui contro la spada dell'avversario, vedendosi intanto quest'ultimo che la tenne davanti al suo corpo per poter respingere i potentissimi pugni del lottatore. Si sentì un rimbombo incredibile in tutta la zona di combattimento ed i tifosi divennero sempre più carichi nel sentire tutte quelle botte, rimanendo stupiti della forza del combattente e della resistenza delle sue nocche che si schiantarono sul cimelio del Murakami; Koji riuscì con successo a respingere tutti i colpi del guerriero ardente con successo, mettendo varie volte la sua spada in orizzontale ed in verticale in base alla direzione del pugno, ma ad un certo punto decise di indietreggiare mentre si trovavano al centro dell'arena ma leggermente più a nord: i pugni continui e diretti del mio amico erano molto pesanti e costanti, e quindi il nobile di primo rango voleva indietreggiare per cercare un punto scoperto.


"La tua forza fisica è notevole, lo ammetto." Il ragazzo vanitoso continuò a respingere con una leggera concentrazione i colpi del nemico e contemplò quella situazione con sorpresa, mostrando un volto sorridente e fissando il suo obbiettivo dall'alto visto che egli era piegato in avanti insieme alle sue ginocchia; continuò a fare passi all'indietro ad ogni pugno diretto che rischiò di ricevere e mosse il suo corpo lateralmente, respingendoli anche con la sua arma subito dopo: nel vedere quella scena percepii un retrogusto più dolce nella mia gola, non riuscendo a credere su quanto il mio amico stesse facendo sul serio e con quale tenacia riuscì a far indietreggiare un nemico come lui.


"Tranquillo... q-questo... E' solo l'inizio!" Isuta esclamò con una voce leggermente forzata quelle parole dove verso la fine divennero piene di grinta, spalancando i suoi occhi e smettendo di dare dei pugni costanti per poterne caricare uno molto più potente: guardò per pochi millisecondi lo stomaco del nemico e quindi decise di sferrare un colpo in quella zona mentre aveva le ginocchia ancora piegate, gonfiando di tantissimo il bicipite destro e portandolo all'indietro per compiere un potentissimo impatto al raggiungimento del pugno; strinse i suoi denti e con volto aggressivo sferrò il potentissimo destro, indirizzandolo sulla pancia del Murakami.


"(Riesco a vedere dove vuoi colpire!)" Koji inarcò leggermente la sua schiena in avanti e mostrò un sorriso a trentadue denti piuttosto malvagio, aprendo di più i suoi occhi e mettendo la lama della sua spada orizzontalmente davanti al suo stomaco per bloccare il colpo; all'impatto si sentì un grande frastuono rumoroso e comparve immediatamente una forte ventata dietro al Murakami, facendo svolazzare il suo cappotto da avventuriero per qualche secondo e smettendo appena si fosse dissolto: iniziò un duello di forza tra il pugno del lottatore e la lama del cimelio, sentendosi delle dure nocche che grattarono continuamente su un materiale che sembrava molto più duro del ferro.


"Gghhh... dai... te la spezzo questa maledetta spada!" Anche se il rischio di ricevere un danno alla mano fosse abbastanza elevato, il combattente non si diede per vinto e decise di spingere più che poté il suo colpo alquanto caricato, provando a mettere sempre più forza per tentare di rompere l'arma del nobile, garantendogli sicuramente la vittoria al successo di tale azione; il suo viso risultò alquanto aggressivo ed anche parecchio deciso, come se stesse provando a trattenere un leggero fastidio che sentì sulla mano a causa della dura lama di Koji: mantenne i denti saldi ed utilizzò una vocalità più speranzosa, vedendosi intanto la mia nemesi che stava iniziando a sforzarsi davvero molto.


"(Mi costringe a tenerla con entrambe le mani, dannazione.)" Il sorriso dell'avventuriero arrogante divenne leggermente meno sicuro ed altezzoso, trasformandosi in una stretta di denti mentre gli scese una goccia di sudore sulla guancia sinistra; fissò con intensità il viso del suo avversario e provò a mantenere un sorriso finto per non farsi vedere in difficoltà, mettendo intanto parecchia forza con entrambe le mani sul manico della spada e provando a far indietreggiare il lottatore. Il mio amico improvvisamente caricò rapidamente un pugno con il suo braccio sinistro e lo indirizzò velocemente verso la faccia del nobile, notando che era completamente scoperto in quella zona ed approfittandone. L'avversario ricevette il pugno sinistro in pieno volto prima che se ne potesse accorgere e fece un sussulto di sofferenza, sentendosi intanto il forte impatto sonoro del colpo e vedendosi anche quel pugno che gli fece rientrare il naso: per circa due secondi quell'attacco rimase sul suo viso e chiuse gli occhi anche per la sofferenza, decidendo di indietreggiare subito dopo e rimanendo fermo per qualche secondo; i tifosi urlarono e si zittirono subito dopo aver visto la situazione, notando che del sangue iniziò a colare dal naso del ragazzo vanitoso e che esso precipitò sul terreno, provocando un leggero gocciolio di quella sostanza.


"Ggghh... mi hai colpito, maledetto." Il nobile si rimise ben dritto e posizionò la sua mano sinistra sotto al naso coprendo anche la bocca, decidendo di tenere nuovamente la sua spada come all'inizio dello scontro; la sua voce si era incupita drasticamente ed i suoi occhi si accentuarono moderatamente verso il suo avversario, guardandolo con le sopracciglia parecchie corrucciate e con un certo senso di rabbia: intanto che continuò a tenere la sua mano non dominante sotto al punto colpito, il mio amico si rimise in posa di combattimento fieramente ed iniziò anche a saltellare, alternando tra una gamba e l'altra il punto di lancio.


"Questo era per quello che avevi fatto a Kevin in passato, te lo meriti pienamente: nobile dei miei stivali." Isuta si sentì alquanto rassicurato dopo aver visto il suo pugno andare a buon fine e notare che provocò anche un certo danno al naso del nemico, iniziando a parlare verso quest'ultimo con tono scaltro e presentando un'espressione molto più sicura di sé; i suoi tosti arti si trovavano all'altezza del petto uno di fianco all'altro nel mentre che continuò a saltellare, mostrando un sorriso fiero e scaldandosi le gambe con quel movimento continuo.


"Mmhh... voi ragazzi siete davvero strani... pensate sempre a proteggere od a vendicare le persone che amate... e non volete mai aumentare la vostra forza solo per voi stessi, ed è una cosa che non capirò mai infatti: visto che per me il benessere personale è l'unica cosa che conta dopotutto... e nessuno potrà mai convincermi del contrario. Però a parte questo... devo dire che sei un tipo interessante, quindi stavolta... mi impegnerò un pochino di più!" Koji spiegò il suo pensiero e contemplò con una certa audacia le prestazioni del suo avversario, smettendo di tenere la mano sinistra sotto al naso visto che il sanguinamento era terminato, e vedendosi il suo sguardo piuttosto serio che ritornò leggermente sinistro; si poteva notare nella zona degli occhi fino alla bocca che la sua pelle era minimamente arrossata, probabilmente a causa del pugno visto che si notava anche una minuscola macchietta scarlatta di sangue sulla sua narice sinistra: intanto distavano tra di loro di circa sette metri. Dopo che il Murakami disse quelle parole piegò rapidamente le sue ginocchia ed ad un'enorme velocità corse verso il combattente, vedendosi che nel giro di un quarto di secondo era subito di fronte a lui, alzando il suo braccio dominante verso l'alto e sferrando un fortissimo fendente verticale; la lama scese a grande velocità verso il mio amico, ma egli mise immediatamente le sue braccia incrociate davanti al petto per difendersi dal colpo mentre si mise a sussultare, riuscendo con successo a difendersi ma sentendo un grande dolore e peso: all'impatto fuoriuscì un grande rimbombo che rilasciò un'ulteriore ventata nel campo di battaglia mentre si trovavano al centro di esso.


"Tsk...! C-cosa succede?! Sento dolore adesso, quindi prima non stavi mettendo la massima forza sui tuoi fendenti?!" Chiese Isuta con improvvisa preoccupazione e ricominciando a stringere i suoi denti, smettendo anche di compiere i suoi passi saltellanti visto che il peso dell'arma avversaria non glielo permetteva in alcun modo; gli scese una goccia di sudore sulla parte destra della fronte e le sue braccia tremarono per il grande sforzo che stavano attuando, sentendo il suo arto destro come prima vittima visto che iniziò ad essere reciso lentamente, ricevendo nei primi secondi un leggero taglio sanguinante sul suo avambraccio esterno che rischiava di diventare sempre più grave col passare del tempo: fece alcuni versi di sofferenza e di sforzo, provando in tutti i modi a sopportare quell'attacco che partiva dall'alto verso il basso.


"Certo che no, se vuoi proprio saperlo anche adesso... non è il massimo." Il nemico fece un ghigno malefico e si videro i suoi occhi che iniziarono a provare una certa soddisfazione, guardando il ragazzo ardente dall'alto con tanta altezzosità come se fosse una preda da uccidere e continuando a tirare la spada sempre più all'ingiù; il mio amico sussultò e spalancò leggermente i suoi occhi appena sentì le parole vanitose del suo avversario, decidendo di trovare un modo per poterlo sconfiggere immediatamente prima che potesse fare sul serio: si poteva sentire il suono della lama che iniziò a tagliare sempre di più la carne che si trovava sull'avambraccio del lottatore.


"(Ma quanto diamine è forte allora?!)" Isuta si rimise completamente dritto e con il medesimo sguardo indietreggiò con un salto, tornando sulla terraferma dopo circa quattro metri mentre si trovavano esattamente al centro dell'arena; appena rimise i piedi a terra la sua postura era ben dritta e si notava che sentiva del dolore sul suo avambraccio visto che esso stava leggermente tremando, quindi il combattente decise di attivare immediatamente la sua abilità imparata al livello 2 senza esitare, intanto che quell'arto fece gocciolare un pochino di sangue che cadde sul terreno ruvido. Sospirò chiudendo i suoi occhi e li riaprì subito dopo mentre piegò leggermente le sue ginocchia, portando in quello stesso momento il suo braccio dominante fino a dietro la schiena per caricare un potentissimo pugno: il suo corpo divenne infuocato e rimase in quella postura per alcuni secondi, vedendosi dell'aura fiammante intorno a lui che fece penetrare un forte odore di bruciato nel naso di tutti gli spettatori, compreso logicamente anche l'avversario; le sopracciglia del mio amico erano accigliate verso il basso e sembrava che il fuoco stesso che stava intorno a quest'ultimo, gli stesse facendo chiudere la ferita causata dal nobile qualche secondo prima sull'avambraccio.


"Uuuhhh, già facciamo i tosti quindi." L'avversario arrogante non era minimamente scosso dal potente ardore che stava emanando il suo obbiettivo, quindi gli rispose con una tonalità curiosa ed alquanto spavalda, alzando leggermente il suo mento verso l'alto e continuando a rimanere con quel ghigno sinistro mentre si potette vedere di più il suo collo ben dritto; posizionò la sua spada davanti al suo corpo diagonalmente verso l'alto e tenne il manico all'altezza della sua vita destra, tenendola saldamente con entrambe le mani ed attuando una postura difensiva: prima che il lottatore attaccò, il Murakami piegò leggermente le sue gambe ed inarcò minimante la schiena all'indietro per mantenere i piedi ben saldi a terra, vedendosi intanto l'aura dell'avventuriero esperto in arti marziali che divenne sempre più forte, e sentendosi anche il suono di quell'ardore.


"Fist of Determination!" Urlò il nome della sua abilità con grande veemenza e con un salto in lungo andò addosso al nemico con aggressività, spalancando i suoi occhi splendenti come il rubino e mantenendo la sua bocca parzialmente aperta come se volesse urlare durante il tragitto; il pugno rimase ben disteso all'indietro e maggior parte del potere infuocato si stava incanalando in esso per poter sferrare un impatto ancora più potente, mentre il sinistro invece era parzialmente piegato in avanti e si trovava davanti al petto come difesa di sicurezza.


"Avanti!" L'esclamazione ad alto volume del nobile raggiunse immediatamente la massima esaltazione mentre il suo volto sembrava carico di passione, spalancando anche lui i suoi occhi privi di gentilezza visto che gli interessava semplicemente divertirsi; il lottatore portò aggressivamente il suo pugno in avanti e si schiantò prepotentemente con il cimelio dei Murakami, sentendosi un rimbombo a dir poco assordante e più pesante in confronto a due spade che si scontravano fra di loro, rilasciando anche in quello stesso istante una potentissima onda d'urto che fece ondeggiare nell'aria i costumi dei due partecipanti ed anche i loro capelli: l'odore delle fiamme era sempre più punzecchiante e si capiva benissimo che quel pugno di Isuta era più tosto di un'arma comune, facendomi comprendere che il suo corpo era veramente allenato per poter resistere ad attacchi di quel genere, sentendo un retrogusto esaltato nel mio esofago che mi rincuorò leggermente e sentendomi più tranquillo, anche se non del tutto.


"Voglio di più... fammi vedere... la tua massima potenza!" Il tono dell'avversario sembrava che stesse diventando sempre più cupo ma anche esaltato, come se stesse per entrare in uno stato di pazza gioia per quanto fosse alta la sua motivazione e divertendosi davvero molto per ciò che stava accadendo, godendosi ogni secondo di quella battaglia pericolosa con un volto parecchio euforico; con tutta la forza che possedeva, tenne a bada il potentissimo colpo del lottatore che stava grattando prepotentemente le sue nocche infuocate sulla lama del cimelio, sentendosi un rumore leggermente fastidioso come quello di un vetro che si stava frantumando leggermente: l'arto destro del mio amico ed entrambe le braccia della mia nemesi stavano tremando a causa del grande sforzo che stavano attuando.


"Ggghhh... AAAAHHHHHHHH!" Isuta digrignò i suoi denti con forza e presentò un viso sempre più aggressivo mentre spinse il suo pugno sempre più in avanti, facendo un verso di sforzo e mettendosi ad urlare subito dopo, talmente forte da rimbombare in tutta l'arena; appena l'urlo si concluse ci fu un'enorme esplosione di fumo grigio dove in alcune parti si poteva vedere ancora il rosso delle fiamme rilasciate, percependosi un grandissimo frastuono uditivo ed obbligando gli spettatori a rilasciare un urlo pieno di acclamazione, a causa dell'esaltazione che stavano provando in quel preciso istante.


"Che potenza incredibile!" Contemplai sugli spalti con un tono leggermente alto e sorpreso, mostrando subito dopo un viso incredulo che aveva ricevuto un briciolo di speranza, ovvero quella speranza che mi avrebbe fatto vivere sogni tranquilli per il giorno successivo, visto che Koji si sarebbe dimostrato quel guerriero imbattibile che in realtà non era; i miei occhi rimasero fissi sulla zona di battaglia ed intanto si poteva notare la mia cara amica affiancata a me che aveva un viso alquanto allegro: eravamo entrambi seduti con la schiena ben dritta e con i palmi delle mani appoggiate sopra le nostre gambe.


"Non è impossibile, Isuta può farcela!" Akane esclamò quelle parole con grande fiducia e fece un volto convintissimo con le ciglia corrucciate verso il basso, portando i suoi dolci pugni all'altezza del petto e stringendoli saldamente mentre i suoi occhi cristallini fissarono il campo di battaglia, sperando nella vittoria del nostro caro amico. Dopo una decina di secondi il fumo scomparve e non sentii più quell'odore che potesse pizzicare nel naso, facendo tornare tutti i miei sensi alla normalità e continuando a guardare la zona dello scontro per analizzare la situazione; appena la nebbia grigiastra e bruciacchiante si dileguò completamente, si videro i due combattenti che si trovarono uno di fronte all'altro a circa cinque metri di distanza sempre al centro dell'arena, con Koji che si trovava leggermente più a sud rispetto al lottatore: il Murakami impugnava la sua spada con essa che puntava diagonalmente verso il basso con sempre la sua mano dominante, mentre si poteva notare che era sporco di fumo sulla parte centrale della fronte, sul gomito sinistro, sulla parte destra della pancia e sulle sue due ginocchia; mentre il combattente era in postura ben dritta come il suo avversario ma con i pugni ben saldi all'altezza della vita, vedendosi sporco sulla guancia sinistra, entrambi i gomiti, parte destra del petto e nella parte superiore dei suoi pantaloni.


"Uff... uff... soddisfatto?" L'espressione del mio amico era molto intensa e provò a rimanere concentrato sul suo avversario per evitare un qualsiasi tipo di attacco letale, respirando affannosamente e parlando con un leggero sforzo visto che si era alquanto impegnato nel suo ultimo colpo; gli spettatori smisero di urlare e rimasero interdetti nel vedere con attenzione il proseguimento dello scontro, intanto che gli occhi lucenti di Isuta squadrarono il nobile da ogni angolo.


"Abbastanza, se devo essere sincero pensavo fossi più debole, su questo non ho nulla da obiettare... ma nonostante ciò... La mia spada è ancora intatta come puoi ben vedere." Il nobile non mosse per nulla il suo braccio dominante, ma cambiò il modo con cui stava impugnando la sua spada per portare la lama di essa all'insù e per mostrare che era ancora intatta; la sua vocalità rimase spavalda ed alquanto vanitosa, vedendosi in lui uno sguardo che sembrava dimostrare un minimo di pietà con le sopracciglia inarcate verso l'alto e con il solito ghigno: subito dopo effettuò un gesto di dissenso con entrambe le braccia, alzandole parzialmente mentre il combattente sussultò subito dopo.


"Ma si può sapere di che materiale è fatta quell'arma...? Non ne avevo mai sentita una così dura." Il grande lottatore puntò per bene i suoi piedi per terra e con decisione chiese al suo nemico il materiale di cui era costituita l'arma, mostrando uno sguardo leggermente più severo ed emanando un minimo di irritamento mentre i suoi occhi rubinosi lo fissarono; il Murakami decise di far passare qualche secondo prima di poter rispondere:


"Per ora non vorrei rivelarlo, visto che potrebbe risultare alquanto difficoltoso da comprendere su due parole... però facciamo in tale modo: se Kevin riuscirà ad arrivare in finale glielo rivelerò io stesso durante quella battaglia... mentre tutti voi sarete ascoltatori della mia spiegazione... perché è logico che il suo avversario sarà il sottoscritto, sia chiaro." Koji spiegò il motivo di tale rifiuto e rivelò che avrebbe rivelato i segreti della sua arma, appena sarebbe giunto il momento della mia battaglia contro di lui, utilizzando una voce alquanto autoritaria ma seria nello stesso momento, mantenendo sempre quel pizzico di soddisfazione sul suo tono ed abbassando la sua testa diagonalmente per vedere l'arma; accentuò il suo sguardo per qualche secondo mentre rimase con quel ghigno, e subito dopo rialzò il capo per vedere il suo attuale avversario, pensando sicuramente anche a me in quell'esatto istante: sentii a malapena le sue parole e rimasi stranito.


"Mmhh? Che cosa dovrei c'entrare in questa storia io? Perché proprio a me?" Mi misi con le braccia conserte e sentii il morbido tessuto delle mie maniche mentre rimasi in postura ben dritta, facendo un volto stranito e perplesso appena capii che il mio incubo del passato avesse in mente di rivelarmi qualcosa; Akane si girò verso di me e mi guardò con stranezza, cercando di capire anche lei stessa: la medesima azione la fecero anche Kyoko e Kimiko.


"Certo che hai un bel coraggio a definirti proprio adesso il finalista... Se ne sei così sicuro allora... fatti avanti!" Isuta esclamò quella frase con una certa aggressività che era mista a determinazione ed irritazione, rimettendosi nella stessa identica posa di inizio scontro con la schiena leggermente curvata in avanti; nella sua faccia si poteva notare un certo timore, ma anche un'incredibile grinta che risultava parecchio difficile da spegnere.


"Ti voglio fare un regalo... penso proprio che te lo meriti." Con la medesima spavalderia e vanità che era insita nel suo cuore, il ragazzo arrogante disse quelle parole, piegando leggermente la sua schiena in avanti e portando la sua testa nella stessa direzione, mostrando un volto ricolmo di soddisfazione ed anche malvagità. La spada di Koji iniziò a diventare mezza scintillante e mezza infuocata mentre portò il suo braccio destro all'indietro, caricando un colpo singolo ad alta potenza e sentendosi un'emanazione di potere incredibile, facendo capire che stava per attivare la sua abilità appresa al livello 2: si sentì un fortissimo odore di bruciato ed anche il suono delle fiamme che si contorcevano continuamente con i fulmini, vedendosi intanto anche una spada completamente rossa e gialla che stava emanando del mana di alto livello unito a due elementi; appena il suo braccio destro venne predisposto il più indietro possibile mentre puntava leggermente in diagonale verso l'alto, tutti noi rimanemmo stupiti di quella situazione.


"UN'ABILITA' CHE HA ENTRAMBI GLI ELEMENTI?! SERIAMENTE KOJI HA UN POTERE DEL GENERE?!" Rimasi con le braccia conserte ma i miei occhi si spalancarono dallo sconvolgimento, piegando la mia schiena in avanti e citando quelle parole con grande agitazione, alzando anche di molto il volume della voce; percepii un gusto molto aspro nella mia gola ed i tifosi si esaltarono nel vedere un'abilità contenente ben due elementi: la tecnica consisteva nel sferrare un fendente singolo ad una potenza a dir poco devastante, unendo il grande calore delle fiamme e l'elevata forza che possedevano i fulmini, facendo ricevere alla vittima un'enorme danno che poteva risultare alquanto doloroso, e dando anche un grande rischio di bruciatura e paralisi; i miei occhi tremarono costantemente mentre vidi quelle fiamme ondeggiare sinfonicamente nel suo cimelio, insieme a quei fulmini parecchio luminosi e rumorosi.


"Dannazione, questa non ci voleva." Isuta strinse i suoi denti ed inarcò leggermente di più la sua schiena come preparazione all'attacco, contemplando con vocalità leggermente preoccupata la potenza dell'abilità nemica e cercando di rimanere il più concentrato possibile; anche se potesse sembrare agitato, non aveva ancora perso la sua compostezza visto che i suoi occhi sembravano rimanere ferrei davanti ai movimenti del nemico, vedendosi però anche una goccia di sudore che si staccò dal mento per finire sul pavimento ruvido.


"Sei pronto? Questa è la mia prima abilità! Lightning Flame!" Con tutta la risolutezza e la veemenza che potevano permettersi le sue corde vocali, il Murakami citò il nome della sua abilità mentre rimase parecchio cupo e malvagio, attuando un velocissimo slancio verso il suo lottatore e raggiungendolo ad una velocità incredibile; appena mancarono pochi centimetri portò il suo cimelio in avanti, effettuando un fendente diagonale dall'alto verso il basso mentre si percepirono i potentissimi effetti dei due elementi, non sapendo se la vittima sarebbe rimasta paralizzata od infuocata dopo tale mossa, se non direttamente entrambi.


"Cavoli!" Il mio amico ardente sussultò con gli occhi spalancati e con tono preoccupatissimo, mentre posizionò le sue braccia in modo incrociato senza pensarci due volte, portandole immediatamente all'altezza del viso e trasferendoci del mana rossastro al loro interno, avendo in questo modo dei bordi ben spessi e massicci sugli arti desiderati; la spada si impattò violentemente sul braccio destro del lottatore essendo sopra al sinistro e si creò una devastante onda d'urto, talmente potente da rilasciare un leggero venticello persino all'altezza degli spalti e facendo muovere i capelli degli spettatori, mentre nella zona di battaglia invece si innalzò una coltre di vento talmente forte da far svolazzare velocemente tutti gli abiti ed i capelli dei combattenti: tra l'arma del nobile e le braccia del lottatore ci fu un duello di forza incredibile, e si poteva notare una leggera sfera di luce bianca al centro come reazione alla fusione del loro potente scontro, sentendosi intanto un grande frastuono ed il terreno che veniva leggermente crepato, facendo anche quest'ultimo un leggero effetto sonoro di rovinamento.


"Aaaaahhhh!" Il combattente fece un urlo talmente forte da rovinare le sue corde vocali e continuò a resistere al colpo con molta difficoltà, chiudendo il suo occhio sinistro e cercando di respingere al massimo delle sue forze le poderose fiamme ed i pericolosi fulmini che pervadevano in tutta la lama, contando anche l'enorme forza del Murakami; il duello di forza continuò per parecchi secondi e si sentirono i due elementi che cercarono di ferire il lottatore, mentre quest'ultimo fece costanti versi di sofferenza. Il nostro amico riuscì a fermare il colpo con successo, ma in quello stesso istante arrivò un'onda d'urto come contraccolpo che lo scaraventò via e che lo fece volare per parecchi metri, mentre rimase nella stessa identica posizione di difesa; arrivò fino al muro nord dell'arena e si schiantò con prepotenza in quella zona, crepando leggermente quella parete ma anche ferendosi parte della sua schiena, sentendo un dolore incredibile: a causa del dolore in tutte le vertebre non riuscì ad avere più quella postura difensiva e spalancò le sue braccia, sentendosi anche obbligato a mettere la schiena in posizione eretta a causa della botta.


"Cough!" Spalancò la sua bocca ed i suoi occhi mentre fece un verso di sofferenza, sputando anche della saliva e cadendo subito dopo a pancia ingiù, sentendosi l'impatto del suo corpo che si schiantò a terra; rimase per parecchi secondi senza reagire e nell'arena cadde un silenzio tombale, non sentendosi nessuno spettatore che provò a spiccicare parola visto che tutti quanti stavano provando a capire l'esito della battaglia: tutto il mio gruppo rimase preoccupato ed avevamo gli occhi spalancati, insieme ad una bocca tremolante mentre io stesso contemplai il suo nome.


"Questa era la mia prima abilità... se già ti sei ridotto in questo modo... non vincerai mai." Contemplò Koji con malignità dopo aver concluso la sua abilità, per poi puntare la sua spada orizzontalmente verso il nemico, mostrando un viso molto meno malvagio ma pur sempre sinistro con le sopracciglia corrucciate; il cimelio smise di emanare fiamme e saette, dissolvendosi subito dopo e non sentendosi più quell'odore di bruciato: ripuntò la sua arma diagonalmente verso il basso e cominciò ad incamminarsi verso l'obbiettivo, sentendosi il suono dei suoi passi sul pavimento ruvido. Il combattente ricominciò a muovere le sue mani dopo circa dieci secondi di silenzio assoluto, vedendosi intanto anche la sua schiena completamente sporca e piena di lividi grigi; continuò a fare dei versi forzati ed infine decise di alzare almeno il suo volto, mostrando uno sguardo pieno di sofferenza e con i denti stretti, insieme a degli occhi tremolanti.


"N-no... non perderò di certo così... non dopo tutta questa strada." Le pupille di Isuta contenevano il riflesso del suo nemico che si avvicinò sempre di più visto che lo fissò intensamente, provando a rialzarsi il prima possibile mentre ebbe una tonalità molto forzata ed un'espressione sofferente; poggiò il palmo delle sue mani sul terreno e mise forza sulle sue braccia per provare a rialzarsi.


Kisaka (Casa di Isuta) - Anno 650 - 25 febbraio - Ore 20:00 - Isuta's POV


Mentre sentivo in tutto il mio corpo la paura e la tensione di morire, mi ricordai improvvisamente di quel giorno, e di quello stesso momento di quando decisi cosa dover compiere nella mia vita e nel mio futuro; i miei genitori non erano affatto severi nei miei confronti, quindi potevo scegliere una qualsiasi strada a mia scelta, ma dopotutto volevo renderli fieri di me.


Stavo scendendo rapidamente le scale di casa mia per informare i miei genitori su una mia scelta che avevo deciso pochi giorni prima, sentendosi in quello stesso momento il rumore dei miei piedi che passeggiavano sul suolo in legno; la scala era composta da una salita che faceva andare verso nord e quella più bassa a sud, costringendoti a girare verso destra se si stava scendendo. In quel periodo avevo gli stessi identici capelli ma mi vestivo di una maglietta a maniche lunghe e pantaloni rossi dove non c'era disegnato nulla, ma si sentivano comunque il tessuto di essi che erano in lana per poter stare al caldo: possedevo il medesimo sguardo ma leggermente più ingenuo e meno determinato, visto che a quei tempi non sentivo una grande grinta in me ed essendo anche leggermente più basso. La mia casa era molto tradizionale ed in quel periodo faceva abbastanza freddo: la struttura era tutta in legno ed era composta da ben due piani soddisfacenti, dove sul pavimento c'erano alcuni tappeti sparsi ed in più si poteva camminare con solamente le calze sopra in tutta l'abitazione; nel muro si notavano alcune armi varie e kimono per dei combattenti di arti marziali molto esperti, dove la maggior parte di quegli armamenti erano logicamente dei tirapugni, con anche alcune spade e lance: visto che la casa era dotata di porte scorrevoli, appena curvai verso destra la aprii per raggiungere i miei genitori, sentendosi il suono del trascinamento. Appena entrai nel salotto lo sguardo dei miei genitori venne puntato sul sottoscritto, facendoli rimanere leggermente perplessi.


"Oh, ehi Isuta, cosa c'è?" Mi chiese mio padre con una voce affidabile ma che emanava un minimo di perplessità, facendo un volto curioso con le sopracciglia inarcate verso l'alto mentre si trovava a circa due metri di distanza da me: era un uomo alto 1,85 m e molto robusto con dei corti capelli rossi stesi normalmente, dove nella zona della fronte andavano leggermente in avanti e con nelle punte una sfumatura gialla; possedeva degli occhi di colore nero con nella parte bassa della pupilla un lucente rosso scuro ed aveva di base uno sguardo gentile, indossando anche in quel momento un semplice kimono bianco che utilizzavano i combattenti di arti marziali, dove copriva completamente le maniche e parzialmente le ginocchia visto che le sue gambe si potevano vedere. Si trovava sdraiato lateralmente ed aveva il busto girato verso di me, mentre aveva il palmo della sua mano destra sotto la sua guancia sinistra per fare da supporto al suo viso, intanto che il gomito di quell'arto giaceva sul pavimento liscio: emanava un odore molto forte ma rassicurante.


Il salotto era quadrato e misurava circa otto metri sia in larghezza che lunghezza, dove all'interno di esso c'era un tavolino in legno al centro della stanza, e nei muri invece erano appesi alcuni quadri illustranti dei combattenti di arti marziali che non si poteva capire chi fossero, insieme anche ad alcune illustrazioni sparse che rappresentavano la natura dei ciliegi in vari alberi e fiori: il tavolino era rettangolare e misurava circa trenta centimetri in altezza, settanta in larghezza e quaranta in lunghezza; affiancata alla parete che si trovava sulla mia destra si trovava un armadio color castagna molto alto che aveva anche alcuni scaffali nella parte inferiore, possedente sicuramente molti indumenti per la mia famiglia. Il pavimento e le pareti erano verdi come l'erba e ben lisci mentre il soffitto era di colore marrone, dove al centro di esso era appesa una piccola lampada con una fiammella dentro che consentiva di fare luce in quella sera non troppo buia: dal mio punto di vista se si andava sempre dritti ci si dirigeva nel finestrone della stanza che faceva anche da portone per il giardino, ed in esso si poteva notare della luce lunare bianca che filtrava, andando ad illuminare i miei genitori mentre fuori c'era uno stupendo cielo notturno con alcune stelle.


"Uh? Tesoro, hai qualcosa da dirci? Sei così serio." Disse mia madre con tonalità alquanto stranita e curiosa, girandosi verso di me visto che era seduta con le sue ginocchia sotto il tavolino del salotto e con le mani poggiate sopra le sue gambe, attuando una rotazione quasi completa ma non perdendo assolutamente la sua postura; la sua espressione risultava molto pensierosa ed anche stupita, ma rimanendo sempre sicura di sé essendo una brava mamma. Era snella ed alta 1,68 m con un fisico davvero molto magro ma ben allenato come una vera combattente, facendo sembrare che sotto al suo kimono arancione molto basilare possedeva una dimensione del seno leggermente piccola e non vedendosi comunque sia dei muscoli nella sua corporatura, ma bensì delle braccia e gambe sottili coperte in quel momento dall'indumento che potevano rivelarsi sicuramente letali: aveva dei capelli biondi molto lunghi e legati con una coda di cavallo che le arrivò fino alle schiena, dove si notavano delle sfumature rosee nella parte superiore dei capelli ed un colorito azzurrino sulla zone di tutte le punte; possedeva degli occhi rossi che contenevano nella parte superiore della pupilla una sfumatura fucsia luminosa ed intonava una vocalità molto calma nelle sue corde vocali: si trovava sulla sinistra di mio papà a pochi centimetri di distanza ed emanava un odore molto fresco come quello dei fiori appena sbocciati.


"Io... ho scelto la mia strada da percorrere..." Risposi dopo qualche secondo con una voce molto seria e determinata, abbassando la testa e rialzandola subito dopo per mostrare un volto alquanto risoluto; le mie sopracciglia erano accigliate in quel momento e vidi con intensità entrambi i miei genitori: entrambi si videro per una manciata di secondi e subito dopo girarono le loro teste verso di me per riguardarmi.


"La tua strada? Quindi che cosa hai scelto alla fine?" Domandò il mio genitore maschile con parecchia curiosità ed attesa, rimanendo con un viso alquanto incredulo e mettendosi seduto con le gambe incrociate: si trovava a pochissimi metri di distanza da me frontalmente; percepii dentro la mia gola un sapore piccante e fiammante che durò qualche secondo, decidendo di rivelare cosa avrei fatto nel mio futuro e promettendo che non mi sarei mai arreso.


"V-vorrei diventare un avventuriero... ed anche un grande combattente... come voi: un lottatore capace di difendersi e di poter fare del bene." Inizialmente stavo tentennando ma non ci volle nemmeno una parola per ritornare con le parole ben concise, dichiarando ciò che volessi fare con intensità; strinsi i miei due pugni e continuai a fissare i miei genitori con una leggera aggressività, facendo capire che ero molto serio in quel momento: entrambi aprirono leggermente la loro bocca e mostrarono degli occhi spalancati mentre mio padre si mise con le braccia conserte, sorridendo subito dopo.


"Ma è fantastico, come mai hai scelto di fare ciò? La via dell'avventuriero non è una strada tanto facile da intraprendere... e se lo farai troverai anche molti pericoli sulla tua strada; anche per questo sei libero di fare ciò che vuoi, non volevamo mica mandarti verso il pericolo tramite uno stupido obbligo del nostro casato... Se vuoi condurre una vita normale come tutti gli altri e senza pericoli, puoi farlo." Mio padre mi spiegò con una certa felicità ma attenzione che potevo scegliere un qualsiasi obbiettivo a mia scelta, mostrando un volto piuttosto serio e concentrato ma che emanava anche una certa allegria; verso fine frase chiuse i suoi occhi e li riaprì, vedendomi nuovamente con attenzione e notando che mia mamma stava guardando suo marito.


"E' vero... siete dei genitori fantastici... e sicuramente qualsiasi altro mi avrebbe obbligato a seguire le orme del casato, costringendomi a fare qualcosa che non voglio fare: ma questa è una mia scelta, voglio puntare in alto come voi e diventare un potentissimo guerriero... se non il più forte di tutti i tempi... per proteggere tutti voi e le persone che meritano la salvezza." Abbassai la mia testa e vidi il palmo della mia mano dominante che era ben aperto in quel momento all'altezza della pancia, decidendo di iniziare a fissarlo con intensità mentre mostravo uno sguardo pieno di affidabilità e stringendolo in un pugno a fine frase: il mio tono era molto profondo e pieno di sentimenti verso di loro, facendogli anche capire quanto potessi essere grato a dei genitori fantastici come loro; i miei due interlocutori rimasero senza parole per qualche secondo e non riuscivano a credere a ciò che avevo appena rivelato in quel momento.


"Siamo fieri di te tesoro." Mia madre mi disse improvvisamente quelle parole con tanta felicità e presentò un'espressione piena di allegria nella sua faccia, chiudendo i suoi occhi ed inclinando leggermente il suo capo verso la sua destra mentre si vide un sorriso sulle labbra; batté le sue sottili mani tra di loro ed emise un leggero suono con quell'azione, tenendole ben unite fra di loro mentre si trovavano all'altezza del petto.


"Bene... allora detto ciò, prima che tu parta per la tua avventura... ho deciso che ti allenerò personalmente per renderti un grande combattente, ma soprattutto... ti renderò resistente a molte tipo di armi per far sì che tu venga ferito... il minor numero di volte possibile." La mia figura paterna si alzò in piedi con convinzione e smise di rimanere con le braccia conserte, portando la sua mano destra all'altezza del petto e stringendola in un pugno saldissimo; la sua voce era carica di passione e molto soddisfatta, mostrando anche un sorriso a trentadue denti mentre mi vide dall'alto e corrucciando le sopracciglia dalla convinzione: mia mamma sorridente ci guardò con felicità, riaprendo i suoi occhi.


"Wow... è-è davvero possibile?" Il mio volto divenne incredulo e con degli occhi più aperti del normale mentre vidi mio padre dal basso, alzando la mia testa per incrociare i miei occhi rubino con i suoi alquanto accesi; domandai quella frase con incertezza e non pensavo di aver ascoltato appieno ogni sua parola, visto che a quei tempi per me era davvero assurdo pensare che il nostro corpo poteva resistere a delle armi costituite da materiali durissimi: il mio genitore si abbassò leggermente per raggiungere la mia altezza e continuò a parlare, smettendo di avere il pugno dominante ben saldo.


"Certo! Se ci riesce uno come tuo padre... puoi riuscirci anche tu! Dopotutto sei l'orgoglio mio e della nostra famiglia!" Continuò a parlare con un tono leggermente scherzoso dove verso fine frase divenne speranzoso e profondo, appoggiando la sua enorme mano destra sulla mia spalla sinistra e sentendo quel dolce tocco che solamente un padre potesse mai avere verso il proprio figlio, percependo al tatto parecchio calore ed affetto; mi guardò con intensità e subito dopo chiuse i suoi occhi per pormi un sorrisone a trentadue denti, mentre i nostri visi distavano semplicemente di circa quaranta centimetri, con il suo che era leggermente più in alto diagonalmente.


"V-voglio portare in alto il casato Sasaki! Il nostro casato! Possiamo fare grandi cose, ne sono sicuro!" Esclamai con voce molto risoluta mentre portai entrambe le mie mani all'altezza del petto per stringerle in due pugni molto ferrei, guardando la mia figura paterna con meraviglia e dedizione con le sopracciglia accigliate verso il basso; mi sentii molto sicuro di me ed il mio animo stava iniziando a scaldarsi, non vedendo l'ora di poter attuare tale allenamento e di far salire ai massimi ranghi la mia famiglia appena sarei divenuto abbastanza forte, anche se in quel periodo stavamo comunque sia passando un periodo abbastanza tranquillo e senza problemi.


"Sono sicuro che ci riuscirai! Dopo la tua avventura sarai imbattibile e chissà... magari mi avrai anche superato!" Riaprì i suoi occhi e mi rispose con molta affidabilità, mantenendo comunque sia quel suo sorriso anche se meno accentuato e non distogliendo nemmeno per un secondo lo sguardo su di me; mia madre ci guardò con tanta allegria e quindi chiuse anche lei le sue palpebre per qualche secondo, mentre io avevo uno sguardo meravigliato e degli occhi luminosi come delle fiamme speranzose.


Dopo quella situazione mio padre iniziò ad allenarmi ed anche la mia figura materna riuscì a darmi parecchi consigli, nonostante i nostri stili di combattimento fossero diversi, facendomi conoscere alcuni modi per aumentare il dolore nei propri colpi anche se non di troppo mentre il mio genitore maschile mi insegnò il quadro generale: imparare a resistere alle propri armi, aumentare la propria forza fisica, riuscire a tirare dei pugni ben assestati e tanto altro ancora; dopo circa un anno divenni pronto per iniziare poco a poco la mia avventura, iniziando a viaggiare e promettendo alla mia famiglia che non li avrei mai deluso.


Noremas (Arena) - Anno 652 - 11 Settembre - Ore 15:40 - Kevin's POV


"(Quindi... se vengo sconfitto in questo modo... non potrò mai... PERDONARMELO! IL MIO ORGOGLIO... E' SUPERIORE AL SUO!)" Il mitico combattente mise una forza estrema nelle sue mani mentre giacevano nel pavimento e si alzò velocemente, mostrando un viso che attuò un verso di sforzo ad alto tono e facendo vedere il suo corpo che era parecchio sporco anche nelle parti della pancia, petto e fianchi; stava attuando una respirazione affannosa ma i suoi occhi divennero lucenti come non mai, vedendosi una fiamma prorompente ed accesa all'interno di quelle pupille color rubino che stavano fissando il nemico: le sue sopracciglia erano inarcate all'ingiù come non mai e strinse tantissimo i suoi due pugni che si trovavano all'altezza della vita, ed improvvisamente, il corpo di quest'ultimo divenne sia di fuoco che dorato, salendo al livello 5 e percependosi un potere devastante intorno a quell'aura che emanava calore in ogni millimetro della sua essenza.


"Fantastico! Sento un potere devastante! Non pensavo che Isuta riuscisse ad essere così determinato... e forte!" Piegai la mia schiena in avanti e spalancai i miei occhi mentre dissi quelle parole con incredulità ma anche esaltazione, mantenendo la bocca leggermente aperta e tenendo i palmi delle mie mani sopra le gambe sul tessuto soffice del pantalone; non volevo perdermi nemmeno un secondo di quel momento visto che percepii un potere assurdo, ed un odore di bruciato incredibile a causa dell'aura che stava emanando il mio amico, dove anche l'atmosfera stessa sembrava che avesse l'intenzione di infiammarsi: l'aura del lottatore era ondeggiante e poteva far sudare al minimo avvicinamento il proprio nemico, come se volesse far sentire il vero fuoco della sua anima.


"Oh? Forse finalmente mi farai vedere di che pasta sei fatto, mostrami ciò che sai fare!" Koji interruppe la sua camminata mentre mancavano circa dieci metri di distanza e sorrise, trovandosi leggermente più a nord rispetto a prima ed esaltandosi come non mai a causa di quel potere, utilizzando una vocalità piena di carica e corrucciando le sue sopracciglia; puntò il suo cimelio nuovamente verso il nemico mentre lo tenne con parecchia forza, vedendosi la sua mano dominante che strinse particolarmente il manico intanto con il braccio disteso orizzontalmente: il lottatore alzò il suo braccio destro con un pugno ben saldo e rispose, abbassando leggermente il suo viso per non far vedere i suoi occhi che divennero ombreggiati.


"Lo vedi questo pugno? Sarà lo stesso che ti metterà al tappeto... ed anche quello che alzerò al cielo per decretare la mia vittoria! QUINDI ADESSO... USERO' LA MIA NUOVA ABILITA', LA PIU' FORTE DI TUTTE! LA TIGRE DIVERRA' REALE E TI DIVORERA' IMMEDIATAMENTE! ABILITA' ORIGINARIA!TIGER OF THE ANCESTRAL BLAZE!" Il potente avventuriero abbassò il suo braccio dominante e si mise in una posa alquanto insolita, portando la sua gamba destra in avanti piegandola parzialmente e distendendo la sinistra all'indietro, sentendosi anche il rumore delle suole che vennero trascinate sul terreno, ed inarcando leggermente anche la sua schiena in avanti mentre gridò il nome della sua abilità con tutta la forza che aveva in gola, distruggendo quasi del tutto le sue corde vocali; il pugno destro era ben serrato all'altezza della pancia mentre invece la sinistra si trovava davanti al suo viso ed era leggermente aperta lateralmente, avendo sia l'indice che il medio parzialmente alzati: il suo viso aveva i denti stretti come se li volesse spaccare e degli occhi spalancati come non mai, vedendosi la parte della sclera piena di venature rosse e delle sopracciglia inarcate talmente tanto, da far comprendere la sua enorme aggressività.


Appena attivò la sua abilità appena appresa con l'incredibile urlo del nome di essa, dietro di lui si formò un cerchio di fuoco e si innalzò una colonna infuocata per alcuni secondi, sentendosi il potentissimo suono delle fiamme che aumentarono drasticamente; dopo qualche attimo la corrente infuocata verticale si calmò e si iniziò a vedere un'ombra all'interno di essa, ed appena l'essere che si nascose dietro ad essa urlò, si dissolsero le fiamme della colonna che andarono da qualsiasi parte nella zona di battaglia, causando un rumore assordante che riecheggiò in tutta l'arena e forse anche in tutta Noremas per la forte voce: la creatura era una tigre di fuoco che si mise a ruggire prepotentemente verso il suo avversario e pronta ad andare addosso a Koji per poterlo disintegrare; era alto circa sei metri ed aveva delle zanne infuocate che potevano uccidere qualsiasi persona, insieme ad una bocca piena di denti affilati sempre con l'elemento fiammante ed uno sguardo austero, facendo comprendere che sarebbe stato lui a comandare. Tutti noi rimanemmo stupefatti e gli spettatori rimasero increduli davanti ad un'abilità così incredibilmente potente, non sentendo tranne il Murakami che aveva citato la cosiddetta frase 'Abilità Originaria', ma riuscendo a capire in ogni caso che fosse una tecnica fuori dalla norma.


"Non è possibile, che razza di potere e di volontà...!" La mia amica aveva uno sguardo pieno di sconvolgimento e rimase con la bocca spalancata, citando quelle parole con un'incredulità senza limiti ed ad alta tonalità; aveva una goccia di sudore sulla sua guancia sinistra ed i suoi occhi si mostrarono parecchio tremolanti insieme alle sue ciglia molto sottili, continuando a rimanere scioccata da quella possente tigre solida e dalle fiamme ondeggianti: tutti i tifosi si misero ad urlare a squarciagola ed in coro come mai prima d'ora visto che non c'era ombra di dubbio che quello scontro, fosse diventato il più interessante di quell'evento.


"ERA QUESTO CIO' CHE VOLEVO! FORZA! FATTI SOTTO! ISUTA SASAKI!" Esclamò il nobile di primo rango con una vocalità eccitata e parecchio alta, mostrando uno sguardo da pazzo ma anche pieno di esaltazione e mantenendo i suoi occhi spalancati, avendo soprattutto un sorriso stampato con la bocca aperta come se stesse godendo; smise di puntare la spada verso il suo nemico ed inarcò di parecchio la sua schiena in avanti, piegando nello stesso momento anche le sue ginocchia: stava per attivare la sua abilità appresa al livello 3 mentre portò la sua arma sacra dietro la spalla del lato dominante.


"Subirai la mia forza... e non rimarrà nulla di te! Suffering Scarlets!" Continuò con la medesima esaltazione e tonalità, mantenendo quel suo ghigno pazzoide come se stesse intraprendendo una battaglia finale, oppure come se la grinta del mio amico lo avesse raggiunto: l'abilità che aveva attivato consisteva nel sferrare quattro colpi diagonali dopo che la spada fosse diventava dello stesso colore del sangue, emanando in quello stesso momento anche dell'aura col medesimo colore dove infine si sarebbero attuati dei fendenti mortali, e se il nemico non faceva attenzione a come subire quei colpi poteva anche morire. Il cimelio dei Murakami iniziò ad avere dell'aura sanguinosa attorno ed emanò un potere parecchio tetro, sentendosi l'odore della morte stessa e la cupaggine di un'arma che aveva messo fine a tante vite: dopo alcuni secondi di attesa dove tutti rimasero sulle spine per la fine di quella battaglia, Koji decise di andare incontro all'avversario per sferrare la sua abilità e non sapendo che cosa gli sarebbe accaduto contro quell'enorme tigre.


"Gggrraaaaggghhhhh!" Isuta urlò insieme al ruggito della sua tigre e rimase con lo stesso sguardo grintoso pieno di aggressività, unendo la sua voce insieme al suo animale da battaglia come se fossero una cosa sola e mantenendo i suoi occhi fissi sul nemico senza il minimo timore; il lottatore andò incontro al nobile insieme alla sua tigre fiammante e lasciarono una scia infuocata su tutto il percorso, sentendosi anche il suono del vento bruciante e dei passi pesanti che stavano attuando le due entità infuocate come il sole: tutti e tre corsero ad una velocità incredibile ed appena mancarono pochi centimetri, ebbe inizio lo scontro con il tempo che sembrava andasse a rallentatore.


"Ahahahah! Prendi questo!" Koji tirò con tutta la sua felicità e carica, il primo colpo color sangue sulla spalla sinistra dell'avversario in modo diagonale e dall'alto verso il basso, facendo una risata sadica e sentendosi un fortissimo impatto stranamente metallico subito dopo, non facendo del male al suo nemico visto che sembrava che il corpo di quest'ultimo si fosse temprato di acciaio, ma in realtà si era semplicemente indurito e quindi rimase illeso. Il nobile stranito ma sempre esaltato decise di tirare il secondo colpo sul fianco destro, attuando un fendente orizzontale che partì da sinistra verso destra e facendo il più veloce possibile, visto che era questione di pochi millisecondi prima che il pugno del lottatore raggiungesse l'obbiettivo; l'attacco andò a segno ma sentendosi lo stesso identico effetto sonoro e non vedendo nessun taglio, si capì che anche quel fendente divenne inutile, ed era davvero strano visto che dovevano essere potenziati tramite l'abilita: il mio amico era diventato così forte da resistere quasi del tutto alle armi più potenti ed appena il suo pugnò arrivò, il tempo tornò alla sua velocità originale.


"Aaaaahhhhhh!" Isuta spalancò la sua bocca ed urlò nuovamente insieme alla sua tigre, mantenendo lo stesso sguardo e caricando un potentissimo pugno destro indirizzato sullo stomaco del Murakami; il colpo venne sferrato ad una potenza madornale e si impattò con una forza inconcepibile sulla pancia di Koji, sentendosi il suono devastante delle nocche che si schiantarono in quella parte del corpo e vedendosi delle fiamme che schizzarono dietro la schiena della vittima, svanendo nell'aria dopo pochi secondi e creandosi un'esplosione di colore rossa a causa del contraccolpo del forte impatto: si vide il pugno che fece contrarre in un modo alquanto aggressivo lo stomaco del nobile, dove se esso non fosse stato abbastanza resistente, avrebbe rischiato persino di rimanere perforato completamente per quanto era stato devastante l'attacco subito.


"Cough...!" La mia nemesi inarcò ancora di più la sua schiena a causa del forte colpo ricevuto e spalancò la sua bocca per attuare un verso sofferente, facendo fuoriuscire anche parecchio sangue da quella zona ed avendo degli occhi che sembravano stessero per uscire dalle proprie orbite, vedendosi spalancati come non mai e con tante venature rosse; in quel momento entrambi sembravano di trovarsi dentro una cupola infuocata, visto che le fiamme si espansero sempre di più ed esplosero dopo il pugno del lottatore, facendo rimanere ancora la tigre sul campo di battaglia: entrambi iniziarono ad essere ancora più sporchi a causa del bruciore delle fiamme che di base si univa a della solita nube dopo il rilascio assordante dell'elemento.


"(Non è ancora finita! Maledetto lottatore!)" Nonostante la sofferenza fosse immane ed inimmaginabile, il nobile provò a continuare la sua abilità ed effettuò il terzo fendente nello stesso identico stile del primo, ma quella volta verso la gamba sinistra e con molta più potenza caricata; quella volta il colpo era più efficace e riuscì a tagliare per qualche centimetro l'arto inferiore del combattente, rilasciando anche nell'aria un riecheggio potente a causa dello scontro: la parte sinistra del tallone della gamba del medesimo lato iniziò a sanguinare ed il liquido cominciò a scorrere verso il pavimento, ma il mio amico non si arrese.


"Grrroooogghhhh!" La tigre ed Isuta si misero a ruggire in un modo molto meno violento rispetto a prima ma sempre con parecchia autorità, con il combattente che sentì il dolore nella propria gamba e decidendo di sferrare un gancio sinistro a grandissima potenza, portando indietro quell'arto per pochissimi attimi; sferrò con il braccio mancino un pugno che poteva essere pari come quello di poco prima ma sul petto di Koji, ascoltandosi in quell'istante un fortissimo impatto assordante delle nocche che si schiantarono in quella zona, portando nuovamente il nobile ad una postura obbligatoria a causa della potenza e del pieno dolore che stava percependo come se gli avesse rotto delle ossa. Dopo un millisecondo dal devastante impatto, l'animale andò addosso al Murakami con una zampata come per replicare il colpo del suo padrone ed esplose improvvisamente, creandosi un rumore assordante e tantissimo fumo in tutta la zona circostante: l'attacco era talmente incredibile che anche con la barriera i tifosi sentirono la potenza di quel colpo e provarono ad immaginarne il dolore, smettendo di distruggere le loro corde vocali a causa delle urla e rimanendo interdetti per quello che stava accadendo; il frastuono era assordante e la puzza di bruciato talmente forte che si rischiava di perdere la sensibilità all'odore, vedendosi solamente in quel momento una cortina di nube che si espanse sempre di più, ricoprendo tutta la zona di combattimento e dandomi una sensazione acida nella mia gola.


"ISUTAAAAA!" I miei occhi rimasero spalancati ed aprii tantissimo la mia bocca mentre urlai il nome del mio amico, utilizzando un tono altissimo e preoccupato mentre vidi lo scenario con parecchio timore, aspettando con ansia come tutti gli altri che il fumo si dissolse. Dopo circa una ventina di secondi di pieno silenzio dove tutti eravamo sconvolti, si ricominciarono ad intravedere delle figure ed il fumo che stava divenendo sempre più trasparente per dissolversi; appena lo scenario si poté rivedere con chiarezza sussultai, iniziando ad avere le mie palpebre più tremolanti che mai e fissando una situazione orrenda: si vide Koji che era riuscito a trafiggere il suo avversario lateralmente sul fianco destro con il quarto colpo dell'abilità, notando che l'arma era posta completamente in orizzontale e facendo comprendere che il fendente era di quel tipo.


La spada aveva tagliato parecchi centimetri della parte destra del petto del lottatore, quindi quella zona doveva risultare ormai inutilizzabile per poter attaccare, visto che per poterlo fare nuovamente bisognava rimuovere forzatamente il cimelio con cui era stato trafitto, spingendolo verso destra oppure togliendoselo frontalmente tirandolo in avanti; si trovavano a pochi centimetri di distanza ed il lottatore aveva il petto leggermente all'indietro con il suo pugno dominante che rimase a mezz'aria sopra la sua testa, non potendo completare il colpo a causa del forte dolore e vedendosi che stava stringendo i denti come non mai, mentre si notò anche del sangue che colava lentamente sulla parte destra del suo labbro e l'occhio sinistro chiuso a causa dello sforzo: nella zona colpita del petto stava perdendo tantissimo liquido scarlatto che andò a disseminarsi anche in grandi quantità sul pavimento ruvido, macchiandosi parecchio e sentendosi il suono simile a quello di un secchio che fece rovesciare della vernice; i due partecipanti erano quasi completamente sporchi di fumo ed ormai c'erano poche parti che si vedevano con il loro colore originale, come la faccia, alcune parti dei capelli ed altre zone di dimensioni minimali che si trovavano sparse nel corpo. Il nobile aveva lo stomaco sanguinante e rosso come se stesse andando in stato di tumefazione, ed anche nella bocca si poteva notare della sostanza organica che stava fuoriuscendo, ma a differenza del lottatore a lui stava colando su tutto il labbro inferiore, andando anche esso a terra; aveva il braccio destro disteso orizzontalmente in diagonale per mantenere nel modo più saldo possibile, la sua spada che aveva anche la lama insanguinata.


"N-non ci voleva..." Kimiko si mise seduta ben dritta e contemplò quello scenario con terrore, spalancando i suoi occhi che divennero traballanti insieme alle ciglia e stringendo le sue mani che si trovavano sopra le gambe in dei pugni piuttosto incerti; il suo sguardo emanava timore e rimase con una voce balbettante ed insicura, mentre Kyoko che si trovava sulla sua sinistra ed Akane a destra si limitarono ad avere il medesimo volto di timore: ebbi la bocca aperta e non sapevo cosa dire, cominciando ad andare nel panico ed avendo paura che Isuta potesse morire, sentendo il mio cuore stringersi.


"Eheheh... penso di aver vinto io... mi hai ridotto davvero male però... complimenti." Koji fece una risatina molto forzata che era mista a parecchia sofferenza e chiuse anche lui il suo occhio sinistro a causa della fatica, parlando con soddisfazione anche se si sentiva molto stanco continuando a trafiggere il suo nemico con l'arma mentre aveva la schiena inarcata in avanti; intanto si poteva notare il campo di battaglia tutto sporco in varie parti e rovinato, vedendosi tante fiammelle ondeggianti che rimasero vive sul terreno insieme ad alcune fratture del pavimento sparse da nord a sud: il lottatore fece dei continui balbettii di sofferenza, ma non sembrava volesse arrendersi.


"Ggghhh... AAAAAAAAHHHHHHHH!" Sparò un urlo ad alto volume e pieno di sofferenza mentre spalancò il suo occhio destro, completando quel colpo che stava rimanendo a mezz'aria nello stesso lato e sferrandoglielo con le forze rimanenti sulla faccia dell'avversario, facendogli rientrare il naso ed obbligandolo a rimettersi ben dritto mentre sentì un forte dolore ed impatto; il nobile fece un verso di sofferenza ed appena il colpo finì spalancò entrambi gli occhi, notandosi anche una goccia di sangue che gli scese sulla narice destra.


"COSA?! COME FAI ANCORA A MUOVERTI?!" Il ragazzo vanitoso rimase sconvolto visto che non avrebbe mai pensato che un lottatore come lui sarebbe riuscito a resistere ad un tale dolore, aprendo la sua bocca ed urlando ad alto tono mentre decise di non muoversi; il combattente respirò affannosamente ma riuscì a muoversi nonostante la sofferenza provata, vedendosi sempre del sangue che andò a terra: tutti i tifosi rimasero impietriti ed increduli davanti a tale spettacolo, vedendo la determinazione senza fine verso il grande lottatore Isuta Sasaki.


"I-IO... S-SONO IL COMBATTENTE... ISUTA SASAKI!" Isuta all'inizio della frase iniziò ad avere entrambe le braccia penzolanti, ma verso la fine rinsaldò il suo braccio sinistro e gonfiò i bicipiti di esso, vedendosi le vene del corpo sparse e facendo diventare la mano di quell'arto un pugno ben saldo; urlò con grande vocalità quelle parole e rimase con la medesima espressione sofferente, mostrando anche però una grinta incredibile: alzò il suo braccio mancino e sferrò un potentissimo pugno sulla guancia destra del nobile, obbligandolo a muovere il suo viso verso la parte opposta e vedendosi la sua guancia che rientrò prepotentemente; chiuse i suoi occhi e si sentì un forte impatto appena il suo viso si deformò per il potente attacco, vedendosi anche un bel livido come se fosse stato colpito da un duro acciaio.


"Ggrh! Allora ti lascerò con solamente mezzo corpo!" Il Murakami strinse fortemente i suoi denti e disse quelle parole con voce più rabbiosa che mai, ritornando con l'occhio sinistro chiuso e spingendo la lama dell'arma sempre più verso la sua destra: aveva intenzione di tagliare completamente in due il lottatore per ucciderlo del tutto, ma visto che l'abilità era ormai terminata non aveva più la forza di poco prima, quindi utilizzò tutte le sue forze per provare nell'intento.


"AAAAHHHHH!" Il mio amico fece un verso di sofferenza immane mentre percepì che la sua carne stava venendo tagliata sempre di più, alzando la sua testa ma abbassandola subito dopo e prendendo la lama del nobile con sempre la mano sinistra; rimase con lo stesso viso e cercò di tirare via il cimelio dal proprio corpo, iniziando ad avere del liquido scarlatto anche sul palmo di quella mano: entrambi fecero versi di sforzo incredibili dove ormai solamente l'adrenalina li stava comandando, visto che ormai erano rimasti quasi letteralmente senza forze.


"M-MALEDETTOOOOO!" Koji provò a sforzarsi il più possibile ed anche lui iniziò ad urlare con tutte le sue forze, digrignando il più forte possibile e tirando la sua arma sempre più verso la sua destra, impugnando il manico con entrambe le mani e decidendo di non mollarlo per nessun motivo al mondo; il combattente vide il viso del nemico ben scoperto ed indifeso, quindi anche se percepì un dolore assurdo, decise di iniziare a sferrare una raffica di destri in faccia su quella zona, portando il suo braccio destro avanti ed indietro in continuazione: si sentirono delle forte botte e la guancia sinistra del nobile stava rientrando costantemente, diventando rossa e gonfia per i continui attacchi ricevuti.


"Adesso bastaaaaaa!" Mentre il lottatore continuò a tirare dei pugni continui e costanti verso il suo nemico, riuscì a levare il cimelio dal proprio corpo con la mano sinistra, spingendolo il più possibile sulla sua destra per rimuoverla tramite la zona già lacerata; si mise ad urlare ad alto tono e dopo aver compiuto l'atto di rimozione fuoriuscì una grande quantità di sostanza scarlatta da quella zona, sentendo un'enorme sofferenza ed obbligandolo ad indietreggiare: il sangue cadde a terra e macchiò ancora di più il terreno facendo un suono mentre Isuta iniziò a respirare affannosamente, smettendo di tirare pugni a causa del piccolo allontanamento. Il Murakami rimase per pochissimi attimi con la schiena inarcata in avanti e provò a rimettersi dritto dopo la dolorosa raffica di pugni ricevuta, facendo dei sospiri di sofferenza e non riuscendoci subito nell'intento mentre si videro i suoi occhi ombreggiati; il mio amico riposizionò i suoi pugni sul petto nel modo più rapido possibile e decise di attivare immediatamente la sua abilità appresa al livello 3, comprendendo che doveva approfittare dell'instabilità del nemico per poterlo sconfiggere, visto che ormai entrambi avevano l'intenzione di cadere a terra per poter concludere lo scontro: bastava anche rimanere un secondo di più in piedi per poter vincere.


"Lashing Gust!" Con una voce parecchio forzata ma determinata nominò un'altra sua abilità, mostrando un'espressione mista tra la piena stanchezza e la sua enorme grinta, rinsaldando i pugni e rimanendo concentrato; i suoi pugni divennero infuocati ed emanarono un potere modesto e soddisfacente, sapendo che poteva vincere solamente in quel modo, o nel peggiore dei casi morire addirittura insieme a lui per la completa perdita del mana: l'abilità consisteva di tirare una raffica di pugni infuocati sia fisici che energetici dalla distanza, ed in base alla situazione si poteva decidere in che modo sferrargli, avendo la possibilità di scegliere anche con quale braccio.


"N-non r-resisterai ancora a l-lungo! Eheh... v-vincerò io... per la r-resistenza..." L'individuo altezzoso iniziò ad avere le braccia penzolanti con il cimelio impugnato sempre nella destra, rimanendo con la schiena inarcata in avanti e non riuscendo a muoversi in nessun modo: non rialzò il suo volto ma aveva una bocca seria ed un tono di voce sadico, come se sapesse di poter vincere nonostante lo svantaggio; Isuta lo ignorò e fece un piccolo slancio verso di lui per averlo vicino dopo nemmeno mezzo secondo dalla fine della frase, iniziando immediatamente a sferrare tantissimi pugni infuocati fisici in varie parti nel corpo del nemico senza dargli nemmeno il tempo di respirare.


"N-non v-vincerai c-contro di m-me!" Esclamò quella frase con orgoglio e con una sofferenza immane mentre ormai nel suo corpo non stava rimanendo neanche un briciolo di mana, continuando a sferrare pugni devastanti, casuali e frastornanti in tutto il corpo del nobile, sentendosi un impatto devastante ogni volta come un acciaio che si abbatteva su un muro di pietra; riuscì ad aprire leggermente il suo occhio chiuso ma ormai si potevano vedere entrambi che fossero spenti quasi del tutto, ritrovandosi con un potere magico quasi nullo nel suo organismo: nel mentre Koji sentì un dolore indescrivibile e fece uscire dalle sue corde vocali solo versi di sofferenza mentre il suo corpo venne colpito, spostato e quasi deformato in varie parti, avendo anche del sangue e lividi ovunque come nelle zone degli occhi, bocca, collo, mascella, guance, varie parti dello stomaco e petto che sembravano andare in tumefazione.


"Oh no... se continueranno così... Moriranno entrambi... non c'è altra scelta..." Contemplai con occhi sbarrati e viso sconvolto con le sopracciglia tremolanti, mettendomi in piedi e facendo fuoriuscire un tono che emanava il pieno panico; strinsi fortemente i miei pugni e non distolsi nemmeno per un millisecondo lo sguardo, rimanendo scioccato della loro resistenza: anche la mia amica era sconvolta, però decise comunque di fare un tifo speranzoso.


"No... Non accadrà! Usa tutta la tua forza! Vai Isutaaaaaa!" Akane posizionò la sua mano sinistra di fianco alla guancia dello stesso lato con il palmo aperto per espandere la sua voce, mentre il braccio destro lo alzò verticalmente con un pugno per far comprendere il suo grande tifo; aveva anche lei gli occhi spalancati ma delle ciglia ben convinte e corrucciate, utilizzando un tono aggressivo ed autoritario mentre anche i tifosi ricominciarono ad urlare: alcuni credevano che non potevano essere normali esseri umani, oppure altri pensavano che fossero già destinati a morire a causa delle gravi ferite.


"QUESTO E' L'ULTIMO... GGHH... AAAAAAHHHHGGGGGG!" Isuta fece un passo indietro e caricò l'ultimo pugno infuocato che era con il suo braccio destro, portandolo indietro per un secondo e dicendo quella frase con una voce ormai vuota, mettendosi però a fare un ultimo urlo al massimo della sua potenza e mostrando un viso completamente spiritato con gli occhi sbarrati, aprendo anche la sua bocca sanguinante e sapendo che quello sarebbe stato il suo ultimo movimento; il tempo iniziò andare a rallentatore e durante l'urlo il combattente si avvicinò sempre di più nel corpo indifeso del nemico, dove non si videro i suoi occhi ed aveva delle braccia penzolanti, ma nel momento esatto in cui il lottatore stava per sferrare il pugno finale, successe l'inaspettato: Koji si spostò sulla sua sinistra all'ultimo millisecondo con un ghigno e fece rimanere il suo nemico con la pancia ben scoperta, decidendo di tirargli subito dopo un fortissimo calcio destro caricato di mana verde in quella zona, avendo intanto quell'arto con i bordi verdognoli. Tutti rimanemmo inorriditi con la bocca spalancata come se il tempo si fosse fermato visto che non ci aspettammo una mossa del genere, non sapendo cosa dire e facendo cadere nuovamente il silenzio assoluto; il colpo andò con successo e si sentì la pancia del lottatore rientrare insieme ad un effetto sonoro tremendo, obbligandolo subito dopo a fare un'espressione attonita e facendolo rotolare verso l'estremo nord del campo di battaglia: si sentì il suono del suo corpo roteare sul pavimento ruvido come un sacco di patate nel silenzio tombale e si fermò dopo un bel po' di metri, rimanendo a pancia ingiù.


"..." Il lottatore non si mosse più e rimase completamente a terra mentre si videro solamente le sue gravi ferite, non emettendo neanche un minimo suono e non facendo vedere un piccolo cenno di coscienza; l'atmosfera si appesantì improvvisamente e nella mia mente c'era una grande preoccupazione per la salute del mio amico, sentendo un sapore acidissimo nel mio esofago ed un odore pieno di sangue a causa delle loro ferite, visto che le fiamme non c'erano più: iniziai a correre velocemente verso la balaustra perché volevo raggiungerlo immediatamente e la mia compagna sussultò nel vedere tale azione, sentendosi intanto il rumore dei miei passi.


"Uff... Uff... f-finalmente... t-ti ho sconfitto... c-chi l'avrebbe mai detto che eri così forte... m-ma soprattutto... determinato... m-mi fa male tutto... p-per fortuna... h-ho resistito... s-sono stato obbligato... a-a farti consumare il m-mana..." Koji contemplò quelle parole con una voce a dir poco sfinita e con un respiro che era davvero parecchio affannoso, avendo difficoltà a respirare ma mantenendo comunque sia quel suo ghigno sinistro; i suoi occhi erano entrambi aperti ma leggermente sanguinanti ed abbastanza gonfi, vedendosi in tutto il suo viso ed anche in varie parti quel gonfiore, soprattutto nelle guance che erano rosse e piene di lividi: rimase con la schiena inarcata in avanti e dopo qualche secondo iniziò ad incamminarsi verso il perdente dello scontro, mettendosi a zoppicare e stringendo il suo braccio sinistro con le dita della mano destra visto che era penzolante, mantenendo la spada con solo il palmo.


"E IL VINCITORE DI QUESTO SCONTRO E' KOJIIII! Questo scontro apocalittico è stato senza esclusioni di colpi e tutti quanti mi darebbero ragione se dovessi dire... che è stata la battaglia più bilanciata e più grandiosa di questo evento! Il grande lottatore Isuta ha dato prova di essere un grande combattente temerario... ma la resistenza del nobile Murakami si è dimostrata fin troppo superiore nonostante tutti i danni ricevuti! Fate un grande applauso a questi due combattenti per l'ultimo incontro e quindi posso anche dire che con questo... le battaglie di oggi sono finite! I prossimi scontri si terranno domani alle 14 in punto per disputare le incredibili semifinali, quindi mi raccomando, non mancate e siate numerosi come sempre! Che la bontà della dea sia con voi!" La voce elettronica parlò con grande entusiasmo e staccò il contatto subito dopo aver spiegato gli orari del giorno dopo, rivelandoci che si sarebbero disputate le incredibili semifinali; i tifosi fecero un applauso scrosciante in tutta l'arena ed urlarono ad alto volume per far comprendere la loro grande carica, sentendosi soddisfatti per quell'ultimo incontro che era stato disputato. Appena le grande urla e gli applausi dei tifosi si conclusero, Koji continuò incessantemente la sua zoppicata verso il lottatore, rimanendo con quel ghigno beffardo; decisi in quel momento di appoggiarmi sulla balaustra ruvida dopo averlo raggiunto velocemente e di urlare il suo nome per evitare uno scenario tragico, riuscendo a fermarlo in tempo visto che il nobile si trovava a pochi centimetri dal combattente.


"Kojiiiiiiii!" Inarcai la mia schiena in avanti e feci un urlo aggressivo, utilizzando il massimo consentito dalle mie corde vocali e mantenendo un volto con degli occhi spalancati, mostrando anche in quel momento delle sopracciglia corrucciate come non mai e facendo vedere tanta rabbia in viso; la mia nemesi spalancò i suoi occhi prima di poter posizionare la sua spada nel modo giusto per attuare un fendente, sussultando e girandosi sulla sua destra verso di me.


"Eh... K-Kevin?" Domandò con tono stranito e con un volto incredulo, continuando a fissarmi e non facendo altro che darmi ascolto visto che era gravemente ferito; anche il suo braccio destro divenne penzolante visto che smise di zoppicare e rimase con gli occhi spalancati.


"NON PROVARE A TOCCARE ANCORA ISUTA! SENNO'... TI FACCIO VEDERE IO! HAI CAPITOO?!" Continuai ad urlare con il medesimo volto e tonalità, rimanendo piegato in avanti ed alzando il mio braccio destro diagonalmente verso l'alto con il gomito piegato, decidendo anche di stringere la mano di quell'arto in un pugno come se volessi minacciarlo di prenderlo a pugni; stavo quasi per scendere dal parapetto ma in quello stesso istante Akane mi raggiunse, provando a farmi calmare e citando un "Kevin, stai calmo!" mentre mi prese le spalle: sentii le sue mani che provarono a tirarmi indietro ma io stavo cercando di oppormi per poter scendere, attuando entrambi dei versi di sforzo.


"Eh...? Pff... eheh... in effetti avevo intenzione di ucciderlo... ma a questo punto anche se non mi va tanto a genio... penso che lo risparmierò... altrimenti ti metteresti a piangere ancora come il bambino che sei. Per quanto riguarda te... Isuta... ti lascerò in vita... con il rimorso di aver perso contro di me." Il Murakami parlò tra sé e sé con voce altezzosa e subito dopo si girò verso il mio amico, per potergli infliggere alcune parole dolorose nel caso fosse ancora in grado di ascoltare, ritornando con quel viso vanitoso e con un ghigno soddisfacente mentre lo guardò dall'alto; dopo le parole di Koji si poté notare Isuta che ricominciò a muoversi mentre era coperto dall'ombra del suo nemico, facendo tremare le sue dita sul pavimento ruvido e sentendosi dei versi di sofferenza.


"Sasaki era il tuo cognome, giusto? Allora penso di aver capito molto bene quale sia il tuo casato... appena ti sarai ripreso... ti consiglio caldamente di tornare a casa tua... quella famiglia non se la sta passando molto bene per colpa dei Murakami... eheheh... buona fortuna..." L'individuo altezzoso spiegò con voce piena di superbia e di soddisfazione la situazione della famiglia del lottatore, ridendo pian piano a fine frase e mostrando un'espressione malvagia mentre sorrise continuamente; rimise la spada nel fodero e si sentì il piccolo effetto sonoro del metallo di essa, girandosi subito dopo ed andando verso l'infermeria mentre tenne nuovamente le dita della mano destra sulla ferita del braccio sinistro: il combattente sussultò e provo ad alzare almeno la sua testa, riuscendoci dopo circa sei secondi mentre strinse i suoi pugni tremolanti a terra.


"Gghh...! C-che... c-cosa... i-intendi...?" Domandò quella frase con molto forzamento e non riuscì ad alzare la sua tonalità più del dovuto, quindi venne ormai ignorato dal nobile che probabilmente non sentì le sue parole e se ne andò; Isuta rimase ferito nell'animo e strinse i suoi denti, mostrando degli occhi tremolanti che sembravano sull'orlo del pianto e della sofferenza, continuando a fare versi di tristezza e rimpianto: dopotutto non si poteva fare altro che capirlo, il suo orgoglio venne ferito gravemente e nessuno era in grado di restaurarglielo facilmente, quindi in base a come avrebbe reagito, sarebbe potuto andare avanti con la sua vita.


Subito dopo che Koji se ne andò, decisi di scendere immediatamente dal parapetto per raggiungere il campo di battaglia ancora danneggiato e parecchio bruciacchiato, a causa delle forti abilità utilizzate dai due partecipanti, vedendosi ancora alcune fiamme accese sul terreno; a breve sarebbero sicuramente arrivati gli addetti ed intanto alcuni tifosi se ne stavano andando, mentre invece Akane, Kimiko e Kyoko decisero di seguirmi.


Noremas (Arena) - Anno 652 - 11 Settembre - Ore 15:55


Raggiungemmo immediatamente il nostro amico per comprendere la gravità delle lesioni e per cercare di aiutarlo, correndo verso di lui e ritrovandoci nel giro di alcuni secondi a pochi centimetri da lui, fermandoci tutti quanti e guardandolo dall'alto: ci trovavamo sulla sua sinistra diagonalmente verso l'alto e continuò a fare versi di irritamento, non riuscendo ad accettare la sconfitta e non facendo vedere il suo volto; sentii dentro di me un sapore pieno di tristezza e l'odore del sangue che era molto più forte in quella zona, ma in quel momento decisi di pensare al mio caro amico ed alle sue condizioni.


"Isuta... per favore riprenditi... coraggio... sei ferito... non sforzarti..." Dissi quelle parole con voce concentrata e con uno sguardo serio, accigliando le mie sopracciglia verso il basso e cercando di trattenere anche la mia tristezza, mostrando più concentrazione ed affidabilità possibile; mi misi in ginocchio davanti a lui girato di schiena per poterlo prendere dalla spalle ed infatti la nobile mi aiutò subito dopo, afferrando il suo corpo ai lati del petto e portandolo sopra le mie terga: in quel modo il lottatore potette mettere le sue braccia oltre le mie spalle per non rischiare di cadere, potendolo trasportare con la giusta sicurezza.


"Gghh... K-Kevin... non l'ho sconfitto... m-mi dispiace." Isuta mi rispose con una tonalità piangente e piena di rabbia mentre venne messo sopra la mia schiena, trattenendo le sue lacrime con i suoi occhi che in quel momento erano tremolanti, e mostrando delle ciglia accigliate all'insù per far capire il suo dispiacere; la sua bocca era balbettante ed appena si mise sopra di me, lasciò le sue braccia penzolanti oltre le mie spalle e poggiò la sua guancia sinistra sulla superficie della mia schiena: sentii un peso abbastanza elevato a causa della sua corporatura muscolosa e massiccia nonostante fosse magro, ma in quel momento le priorità erano altre per me.


"Non pensarci ora, sei stato fortissimo, la priorità è che tu ti riprenda." Girai la mia testa parzialmente di profilo sulla destra e provai a vederlo con la coda dell'occhio, cercando di rassicurarlo con tono serio e con uno sguardo autoritario, provando a nascondere la mia tristezza interna; subito dopo mi rialzai ed attuai un verso di sforzo, riuscendo con successo a tenerlo in spalla e comprendendo che ormai mi fossi ripreso del tutto, percependo comunque sia un peso abbastanza elevato, ma non ingestibile: le altre ragazze avevano un volto compassionevole mentre ci guardarono ed iniziai ad incamminarmi verso l'uscita del campo di combattimento, mantenendo il ragazzo sconfitto sopra di me.


"Ha ragione, nel combattimento ti sei fatto valere! Lo pensiamo tutti noi! Non essere triste!" Intervenne improvvisamente Kimiko con il suo tono pieno di carica e serio allo stesso tempo, portando la sua mano destra all'altezza del petto e stringendola in un pugno saldo mentre ebbe un volto affidabile; ella accigliò all'ingiù le sue ciglia per far comprendere il suo sconforto, ma voleva rimanere forte per poter rincuorare il nostro amico mentre anche Kyoko annuì fieramente alle frasi della ragazza: Akane, la lottatrice e la maga si trovarono dietro di me a solamente pochi centimetri di distanza ed erano affiancate l'un l'altra, mentre continuavano a seguirmi con la stessa velocità e raggiungendo dopo un po' la zona ombreggiata, ovvero l'uscita.


"L-lo so... m-ma... essere sconfitti... n-non è accettabile per... me." Il grande lottatore disse quelle parole in modo balbettante e con molta tristezza, sentendosi quella sua voce molto soffocata mentre stava perdendo lentamente i sensi; chiuse i suoi occhi e tenne il suo viso appoggiato sulla mia schiena, non sentendo più nessuna parola proferita da lui e capendo che forse era svenuto: quando il lottatore perse i sensi gli scesero delle lacrime che gli rigarono il viso, scorrendo lentamente sulle sue guance ed inumidendo parte del mio cappotto, infatti sentivo un qualcosa che non mi fece rimanere il vestiario asciutto come avrebbe dovuto essere.


Strinsi i miei denti per tutto il tratto di strada e feci un volto pieno di irritamento, mantenendo degli occhi sofferenti mentre raggiunsi l'infermeria con successo dopo alcuni minuti da quella situazione; feci aprire la porta alla nobile visto che avevo un dolce peso sulle mie spalle ed entrammo nell'infermeria, vedendo Koji a qualche metro di distanza frontalmente da noi: stava parlando con un dottore che si trovava in quel momento seduto sul banco principale, guardandolo in quel momento dall'alto visto che stava in piedi sulla destra dell'interlocutore: all'interno della zona c'erano anche Jiro, Hitoshi e Masaki in piedi sulla nostra sinistra ad alcuni metri di distanza che si erano ripresi del tutto, a differenza di Hyotaru che invece stava riposando sul letto più in fondo della fila destra. Il dottore con cui stava parlando il nobile era snello ed aveva una faccia che fece comprendere la sua maggiore età, notandosi dei lineamenti dolci ma con alcune rughe sparse in viso; aveva dei corti capelli neri stesi normalmente con pochi centimetri di altezza ed occhi del medesimo colore con le palpebre leggermente strette, facendo anche uno sguardo minimamente dispiaciuto e rimanendo abbattuto visto che l'individuo vanitoso sembrò leggermente scocciato: indossava una tunica bianca che in quel momento era abbottonata fino al petto e si poteva notare una maglietta marrone interna tramite la zona del colletto, vedendosi anche i suoi pantaloni che erano neri.


"Non mi servono altre cure, so badare a me stesso e fino a domani sarò in perfetta forma visto che posso levarmi le ultime ferite da solo... tolgo il disturbo." Il nobile altezzoso alzò leggermente il suo tono di voce autoritario e fece un volto parecchio irritato, girandosi verso di noi ed iniziando ad incamminarsi fuori dalla struttura mentre strinse i suoi denti con forza, notandosi anche un'ombreggiatura sulla zona dei suoi occhi neri come l'oscurità; appena passò di fianco alla mia destra percepii una certa rabbia in lui e riuscii a vedere meglio come fosse ridotto, notando anche per un secondo che mi stava fissando con la coda dell'occhio come se volesse sfidarmi personalmente: aveva parecchie fasciature bianche molto spesse sulle zone più colpite come lo stomaco e le zone del petto, insieme anche ad alcuni batuffoli di cotone su entrambe le guance e constatai che comunque non si vedeva più del sangue, ma semplicemente lividi grazie alle cure potenti dei dottori. Si mise a sbattere la porta con prepotenza appena uscì e si sentì un forte effetto sonoro, calando anche in quel momento un silenzio tombale; tutti noi ci girammo per qualche secondo nella zona della porta e rimanemmo straniti, non capendo il motivo del suo irritamento visto che aveva vinto la battaglia.


"Quello era Koji... come mai era così arrabbiato? Oh! Non c'è tempo per queste idiozie!" Dopo che feci quella domanda con noncuranza ed innocenza, sussultai subito dopo e spalancai i miei occhi, esclamando con tonalità preoccupata ed agitata; mi rigirai immediatamente ed andai verso il primo letto della fila destra, presentando delle sopracciglia corrucciate e stringendo i miei denti con forza: i miei tre amici mi seguirono mentre feci un passo alquanto rapido ed appena andammo affianco al letto, mi aiutarono a mettere Isuta sulla branda ed a sdraiarlo a pancia insù, sentendosi il leggero suono delle molle di esso appena il suo corpo iniziò a giacere in quella zona.


"Dottore la prego! Curi Isuta al più presto! Potrebbe essere grave!" Esclamai con voce altissima come se stessi urlando mentre il tono emanò parecchia preoccupazione, girandomi di 180 gradi verso il dottore mentre mi trovavo sulla sinistra del mio amico ed attuando uno sguardo mezzo rabbioso, distendendo il mio braccio destro orizzontalmente sullo stesso lato e tenendo la mano di quell'arto con il palmo aperto; si avvicinò anche il restante del gruppo tranne Hyotaru e si trovarono tutti quanti raggruppati frontalmente ad Isuta, iniziando a guardare tutti quanti il dottore con una certa serietà e preoccupazione mentre si mise in piedi: si incamminò verso di me ed appena mi raggiunse nel giro di pochi secondi, potevo notare che aveva la medesima altezza del sottoscritto, posizionandosi sulla mia sinistra mentre mi girai nuovamente verso il letto. Il medico vide dall'alto le condizioni del lottatore e strinse i suoi occhi per accentuare l'analisi che stava attuando in quei pochi secondi: il mio viso era molto sconsolato e sentivo il mio cuore in preda alla paura.


"Mmmhhh, a quanto pare ha subito delle ferite piuttosto gravi, non posso garantirvi una cura veloce, ma proverò a rimetterlo in sesto nel migliore dei modi, non preoccupatevi." L'uomo anziano mentre disse quelle parole con vocalità intellettuale ma affidabile, si girò per guardare tutti quanti uno ad uno ed infine il sottoscritto verso fine frase; mi guardò intensamente a pochi centimetri di distanza ed annuì, chiudendo i suoi occhi e riaprendoli subito dopo per fare un volto pieno di sicurezza: mi sentivo abbastanza preoccupato ma anche risollevato, decidendo di fare un sospiro subito dopo e di rilassare il mio corpo che in quell'attimo era rigido, chiudendo un attimo i miei occhi. Appena li riaprii vidi improvvisamente Hitoshi che si avvicinò verso di me con un leggero sorriso, realizzando che non avevo fatto assolutamente caso a loro poco prima e non avendoli salutati in alcun modo: intanto si poteva notare nelle finestre in fondo all'infermeria che stava filtrando la luce del sole.


"Ohi Ohi, cos'è questo casino? E' maleducazione urlare alle persone appena dimesse, lo sai?" Il ragazzo utilizzatore della frusta si fermò appena mancarono pochi centimetri di distanza tra di noi diagonalmente, parlandomi con voce furba ed ironica mentre le sue sopracciglia erano accigliate all'ingiù per la convinzione; poggiò la sua mano destra sul suo fianco del medesimo lato e mi guardò dal basso con decisione visto che era leggermente meno alto, aspettando una mia risposta: cercai di presentare un volto più allegro ed iniziai a parlare.


"Ehi Hitoshi, ci sono anche Jiro e Masaki a quanto pare: se state in piedi vuol dire che ve ne stavate andando probabilmente, sono contento di vedervi in forma." Anche se provai a dimostrare più allegria possibile, il mio volto era semplicemente compassionevole con le ciglia verso l'alto e con un sorriso incerto; nel mio tono si poteva sentire un'emanazione di dispiacere e di irritamento mentre guardai Hitoshi dall'alto, decidendo di alzare il mio viso per vedere anche gli altri due interlocutori in piena forma.


"Esattamente, proprio da adesso possiamo anche andarcene se vogliamo! Ciò vuol dire che da domani... possiamo vedere gli scontri insieme a voi!" Esclamò con grande fierezza il grande omone con la sua voce possente e simpatica, facendo sbattere il suo pugno destro sul petto sentendosi un leggero suono ed alzando la sua testa verso l'alto, chiudendo i suoi occhi: il ragazzo nobile alla sua sinistra lo guardò con allegria ed anche lui chiuse le sue palpebre, mostrando un sorriso sincero e riaprendo i suoi occhi per guardare verso di me; Akane si mise affianco a al sottoscritto e vide il resto del gruppo dalla mia stessa prospettiva, facendo arretrare il dottore che decise di andare nell'altro lato del letto per vedere le condizioni del nostro amico.


"A quanto vedo tu e la nobile Akane siete arrivati in semifinale, mi fa piacere." Contemplò Masaki con vocalità dolce ed allegra mentre ci continuò a sorridere, guardandoci ad entrambi mentre distava da noi qualche metro diagonalmente e rimanendo ben dritto; Jiro riaprì i suoi occhi e smise di rimanere in posa fiera mentre Hitoshi decise di fare qualche passo indietro, riuscendo a parlare in quel modo sia alla mia amica che a me.


"Ovviamente domani tiferemo per voi, visto che Noriko e Koji sono delle persone spregevoli che hanno tolto delle vite intenzionalmente; voi invece, avete fatto di tutto per mantenere i vostri avversari in vita, lo avevo notato soprattutto quando mi ero scontrato con te Kevin, non sentendo nemmeno un briciolo di istinto omicida da parte tua: hai combattuto col tuo cuore, ed è anche per quel motivo che hai vinto." Hitoshi ci diede il suo massimo appoggio e spiegò il suo punto di vista con molta concentrazione ed affidabilità, rimanendo anche lui con un sorriso visto che nutriva un grande rispetto verso i miei confronti; distese il suo braccio destro parzialmente ed orizzontalmente e tenne il palmo della sua mano aperto verso l'alto.


"Ovviamente non dimenticarti di noi eh... ci saremo..." Improvvisamente anche Kyoko si intromise nella discussione con tanta timidezza e disse quelle parole con incertezza ma impegno, trovandosi leggermente più indietro rispetto ad Hitoshi sulla sua destra e nascondendosi parzialmente dietro alla lottatrice che si trovava davanti a lei; aveva il suo corpo curvato verso destra e stava mantenendo uno sguardo leggermente imbarazzato con quei suoi occhi cristallini che brillavano come diamanti, mostrando delle ciglia minimamente tremolanti: in quel momento decisi di mostrare un sorriso che non sarebbe comunque sia durato a lungo.


"Grazie ragazzi, è davvero importante avere il vostro sostegno, però adesso vado ad allenarmi immediatamente... ci sentiamo." Verso fine frase mostrai un volto molto più serio che emanava una grande freddezza ed anche preoccupazione, non sorridendo più e parlando con tanta serietà; mi girai sulla mia sinistra e con le sopracciglia leggermente corrucciate mi diressi verso l'uscita della struttura medica, andando a passo abbastanza spedito: tutti quanti rimasero alquanto straniti ma Akane mi seguì, riuscendo infatti a fermarmi con la sua voce appena riuscii a compiere metà del tragitto.


"Aspetta Kevin, che cosa fai? Non resti qui in infermeria?" La ragazza si avvicinò verso di me di qualche passo e mi fece delle domande con una certa preoccupazione, mostrando un volto leggermente triste con le ciglia verso l'alto e poggiando la sua mano destra sul petto, stringendola subito dopo in un pugno saldo ed afferrando il polso di quell'arto con la mano mancina: abbassò leggermente il suo volto ed i suoi occhi splendenti come l'oceano mattutino emanavano parecchia tristezza, vedendosi le sue ciglia tremare leggermente mentre la sua tonalità era incerta; anche tutti gli altri fecero qualche passo per avvicinarsi al centro del tragitto tra il letto e la porta, ma io rimasi qualche secondo in silenzio e non mi girai assolutamente, continuando a dare le spalle a tutti loro.


"Isuta è stato ridotto in uno straccio contro Koji e non posso perdonarlo... ma soprattutto... la loro forza e resistenza è talmente elevata che io in confronto a loro... sono soltanto un insetto... quindi devo allenarmi... perché se proverà ad ucciderti: devo saperti proteggere..." Dopo aver sentito un forte dolore nel mio cuore nel pronunciare quelle parole con un tono serio che divenne quasi forzato a fine frase, mi misi immediatamente a correre verso l'uscita dell'infermeria a grande velocità, non facendo capire l'espressione che avevo in quel momento; dopo nemmeno mezzo secondo aprii la porta e la chiusi subito dopo, sbattendola abbastanza prepotentemente e lasciando i miei amici in quella stanza senza salutarli.


Noremas (Arena) - Anno 652 - 11 Settembre - Ore 16:05 - Akane's POV


Tutti noi vedemmo Kevin andarsene dall'infermeria preoccupato visto che voleva farsi valere a tutti i costi, sbattendo la porta subito dopo e facendo cadere il silenzio tombale per qualche secondo; sentivo dentro di me tanta tristezza ed un sapore molto amaro che mi rimaneva in gola, preoccupandomi sempre di più per il mio caro amico mentre si poteva comunque sia sentire un odore abbastanza pesante, dove riguardava sicuramente l'atmosfera cupa che si era creata ed anche la fragranza particolare della stanza.


"Kevin..." Rialzai il mio volto e fissai con tanta tristezza la stessa porta da dove Kevin era uscito, contemplando il suo nome con amareggiamento e mantenendo la mano sul mio petto, sentendo il soffice tessuto del mio indumento; le mie ciglia erano inarcate verso l'alto e mi girai verso il restante del gruppo dopo pochi secondi, vedendo se avevano qualcosa da dire.


"E' normale che sia preoccupato, sono rimasti degli avversari straordinari e ha visto più persone perdere la vita davanti ai suoi occhi... penso che chiunque reagirebbe così ad un certo punto..." Contemplò improvvisamente Kimiko con sguardo abbattuto e voce amareggiata mentre abbassò leggermente il capo, vedendosi uno sguardo di dispiacere e delle ciglia accigliate all'insù; lasciò le sue braccia leggermente penzolanti per far comprendere il suo grande dispiacere: davanti a lei si trovava la maga che si spostò leggermente sulla sua sinistra mentre aveva diagonalmente sulla destra Hitoshi, Jiro e Masaki.


"Pff... voi della plebaglia siete sempre tutti uguali, pensate che solamente con l'allenamento riuscirete a fare di tutto... provate a coltivare un talento che probabilmente non possedete, avendo addirittura la convinzione che in futuro sarete imbattibili... pff... che idiozia: quando una persona è debole... lo rimarrà sempre." Improvvisamente si poté sentire Hyotaru che iniziò a parlare con tono altezzoso verso tutti quanti noi, vedendolo in fondo alla stanza sull'ultimo letto della stessa fila di Isuta: era seduto normalmente con le coperte sopra le gambe e teneva le sue braccia conserte, presentando uno sguardo molto furbo ed arrogante, mantenendo anche un ghigno sinistro e trattandoci come scarti; tutti noi ci girammo verso di lui ed io feci qualche passo in avanti mentre la lottatrice si infervorò.


"Ehi, che cosa intendi? Sei in cerca di problemi per caso?" Kimiko fece quella domanda con voce irritata e con un'espressione che stava iniziando a diventare parecchio rabbiosa, corrucciando le sue ciglia ed iniziando a stringere i suoi denti con forza mentre li digrignò; strinse la sua mano destra in un pugno e lo portò all'altezza della pancia, decidendo anche di avvicinarsi subito dopo e facendo capire immediatamente le sue intenzioni a tutti noi: in quell'esatto momento feci dei passi molto rapidi per raggiungere la mia amica, prima che potesse fare a pezzi quel nobile.


"Stai calma Kimiko... non c'è bisogno di arrivare a questo." Appena la raggiunsi sulla sua sinistra con passo deciso e sicuro, distesi il mio braccio destro lateralmente davanti a lei per fermare la sua avanzata, mantenendo il palmo della mano ben aperto; girai la mia testa verso la lottatrice e le dissi quelle parole con parecchia autorità, rimanendo comunque sia tranquilla mentre lei mi guardò stranita, decidendo però di sospirare dopo qualche secondo e di lasciare il lavoro a me: il mio volto era abbastanza serio ed affidabile, ma volevo comunque sia vedere che intenzioni aveva il nobile Hyotaru, quindi rimasi parecchio concentrata.


"Pff... Avete pure questa mania di fare subito a botte... ma che razza di persone si trovano qui? Sembra che non abbiate un briciolo di buon senso: è un vero peccato che Koji non sia riuscito a togliere di mezzo quel pivello di Isuta... sarebbe stato molto meglio avere dell'immondizia in meno." Il ragazzo sdraiato sul letto continuò a deridere la situazione del mio amico e di tutti noi, facendo un gesto di dissenso con le braccia lateralmente ed usando una tonalità ironica nelle sue parole; chiuse i suoi occhi ed inclinò leggermente la testa sulla sua destra mentre presentò un sorriso mancino, facendo sentire le sue corde vocali che emanavano malvagità: tutti quanti lo guardarono con rabbia e cupaggine, invece io sussultai immediatamente e decisi di abbassare subito il capo, non facendo vedere i miei occhi e stringendo leggermente i denti intanto che le mie spalle tremarono.


"C-che cosa hai detto...?" Domandai immediatamente con vocalità molto seria e minacciosa, rimanendo parecchio furiosa delle sue parole e continuando a non far vedere il mio viso piuttosto irritato; smisi di stringere i miei denti ed anche le mie spalle decisero di non tremare più per il trattenimento della rabbia, scegliendo subito dopo di avvicinarmi a lui con passo costante e minaccioso, sentendosi più fortemente il suono dei miei stivali che calpestarono quel pavimento mentre percepivo un forte prurito sulle mie mani. Tutti quanti iniziarono ad avere un volto perplesso ed anche agitato, notando che il mio comportamento si era incupito notevolmente, e vedendosi una goccia di sudore che scese sulla guancia destra di tutti: in quel momento ero parecchio arrabbiata e le parole del nobile mi crearono un senso di irritamento incredibile, ma egli rimase comunque sia sicuro di sé.


"Tsk... Non fare finta di non aver sentito, vuoi che te lo ripeta? Va bene: sarebbe stato meglio che molti di voi fossero mor-" Hyotaru stava cercando di finire la sua spiegazione con tanta vanità ed anche superbia, facendo uscire tanta autorità dalle sue corde vocali e mostrando un viso leggermente irritato, come se stesse spiegando a degli ignoranti il suo modo di pensare mentre aveva la sopracciglia corrucciate; tuttavia, lui non riuscì a finire in tempo la sua frase poiché in quell'esatto istante, decisi di alzare il mio braccio destro sopra la mia testa con il palmo della mia mano ben spalancato, caricandoci parecchia forza in pochissimi secondi ed abbassandolo subito dopo per scagliarlo verso la guancia sinistra del nobile: gli tirai un forte schiaffo che andò a buon fine e mentre sentii tra le mie dita ed il mio palmo la pelle ruvida del suo viso, in tutta la stanza riecheggiò il suono del colpo visto che era piuttosto doloroso. Cadde il silenzio tombale ed il nobile ebbe il viso spostato obbligatoriamente sulla sua destra, presentando nel suo viso degli occhi spalancati ed un viso sconvolto mentre aveva del rossore sulla sua guancia mancina, che sembrava avesse la forma della mia mano: dopo circa cinque secondi di silenzio realizzò l'accaduto e poggiò immediatamente il palmo sinistro sulla zona colpita, chiudendo i suoi occhi per il dolore e stringendo i suoi denti mentre aveva le ciglia tremolanti, attuando anche un verso di sofferenza; tutti i miei amici rimasero sorpresi ed interdetti nel vedere uno scenario del genere, pensando che mai avrei potuto fare un'azione di tale gravità.


"T-tu... come hai osato darmi uno schiaffo...?!" L'individuo arrogante continuò a tenersi la mano sinistra sulla parte colpita e riaprì i suoi occhi per potermi vedere, guardandomi dal basso con molta rabbia ed irritazione come se avessi compiuto il più grande affronto della sua vita: la sua voce emanava un certo istinto omicida mentre mi vide con il braccio destro disteso nel lato opposto per il completamento dello schiaffo, decidendo di continuare a guardarmi con sofferenza e furia con le sue pupille nere come il vuoto. Ad un certo punto alzai leggermente il mio volto e decisi di rispondergli: avevo un viso molto cupo e serio con i miei occhi azzurri che erano ombreggiati più del normale, mostrandosi in quel momento leggermente più scuri invece che luminosi; la mia bocca rimase ferma ed impassibile per la serietà che stava emanando, vedendosi anche le mie ciglia leggermente inclinate all'ingiù.


"Ascoltami bene... spazzatura che non sei altro... Devi solamente ringraziarmi se mi sono fermata solo a questo: dopo quello che hai detto, meritavi come minimo un trattamento molto peggiore e sofferente. Se in questo momento ci fosse stato ancora il mio amico Kevin... avresti sicuramente ricevuto un bel perforamento del tuo viso... dalla lama della sua spada... e non penso ti possa piacere una situazione di quel genere... quindi... non ti permettere più a non dare importanza alla vita delle persone. Non sei nessuno per dire chi merita di morire... anche se sei un nobile di primo rango." Quello che diedi al nobile non era solamente un colpo fisico, ma anche un forte schiaffo morale dopo che gli dissi quelle parole con tanta crudeltà, guardandolo dall'alto con il medesimo volto pieno di rabbia; tolsi tutta la tensione del mio braccio destro e lo rimisi al suo posto, continuando a fissarlo mentre lui digrignò i suoi denti per il nervoso: c'era un completo silenzio e nessuno stava decidendo di intervenire, sentendosi solamente a poco volume i versi di sofferenza del ragazzo mentre mi guardò con odio dal basso, ma improvvisamente un altro nobile decise di intervenire.


"Mi permetto di intromettermi nella discussione, visto che sono anche io un nobile di secondo rango come Akane, magari proverai ad ascoltare ciò che ho da dire, Hyotaru. Hai detto che gli allenamenti non servono a niente? Che anche se della gente comune debba mettere tutto se stesso possa rimanere debole, giusto? Beh, allora permettimi di dire che sei pienamente in errore: ti posso rivelare che a prescindere dalla persona... forte o debole che sia, se butta sudore e lacrime ogni giorno in tantissimi allenamenti... che siano ovviamente giusti ed anche adatti a lui... persino quest'ultimo potrebbe superare degli ostacoli che mai si sarebbe aspettato di oltrepassare, nonostante in passato veniva reputato il più debole di tutti. Io stesso ne sono la prova... prima di iniziare ad avventurarmi per questo mondo, ero un debole che non sapeva minimamente cosa volesse dire combattere o diventare forti: avevo paura e non reagivo, soprattutto dopo che mi era successo un certo fatto che non c'è bisogno di raccontare in questo momento... ma adesso come puoi ben vedere e se anche ti ricordi... avevo compiuto uno scontro fantastico con Akane e ne sono felice, perché ero riuscito a diventare ancora più forte, raggiungendo un altro livello di crescita dopo quella situazione." Masaki si mise sulla mia destra dopo qualche passo compiuto e mentre rimase ben dritto iniziò a spiegare il suo punto di vista, utilizzando una voce molto seria e che emanava anche una certa profondità, facendo sentire le sue emozioni; il suo viso era piuttosto affidabile all'inizio della spiegazione, ma quando iniziò a raccontare le vicende del suo passato si tramutò in uno sguardo leggermente rammaricato, chiudendo i suoi occhi per qualche secondo e rimanendo concentrato: invece alla fine della frase riaprì i suoi bulbi oculari e mostrò un sorriso sincero mentre si girò verso di me, distendendo il suo braccio sinistro parzialmente e mantenendo la mano di quell'arto con il palmo rivolto verso l'alto, muovendola anche leggermente.


Rimasi alquanto stupita del comportamento del nobile di secondo rango e quindi feci un'espressione meravigliata con la bocca e gli occhi leggermente più aperti del normale, decidendo subito dopo di guardarlo con un sorriso convinto e con le ciglia accigliate all'ingiù, come se tutta la mia rabbia fosse sparita immediatamente; entrambi ci guardammo con intensità e con allegria, ma dopo alcuni secondi ci girammo verso Hyotaru per vedere la sua reazione: lo vedemmo tentennante e sembrava alquanto concentrato su come dover rispondere, mentre nella mia gola sentivo un gusto dolce per aver compreso il fine di quella discussione.


"... Tsk... va bene va bene... per questa volta vi darò ragione... non ho più voglia di parlarne onestamente... pensatela come volete." Il nobile altezzoso cercò di chiudere la questione nel modo più misterioso possibile, ma facendo comprendere che aveva capito di essere in errore, rispondendo a noi due con un verso ed utilizzando un tono rassegnato; smise di tenersi la guancia sinistra e si rimise con le braccia conserte, girando il suo sguardo sulla sua sinistra e chiudendo i suoi occhi, come se stesse provando irritamento ed anche imbarazzo nello stesso identico istante: le sue sopracciglia erano corrucciate ed aveva un'espressione incerta sul viso. Dopo quelle sue parole tutti quanti sorridemmo e rimanemmo nell'infermeria ancora per un po', volendo vedere come sarebbero continuate le cure di Isuta per potersi riprendere, andandocene verso un orario serale.


Noremas - Anno 652 - 11 Settembre - Ore 20:00 - Kevin's POV


Per tutto il tempo decisi di allenarmi nella solita prateria di Noremas per cercare di salire di livello il prima possibile e per diventare più forte nella battaglia del giorno dopo, ma ad un certo punto decisi di andare nella foresta per poter trovare degli animali molto pericolosi, apprendendo in quel modo il prima possibile: incontrai in quasi tutta la sezione di allenamento dei nemici noiosi come conigli, cinghiali, lupi e solamente verso sera trovai degli avversari che riuscirono a farmi impegnare parecchio, ovvero un gruppo di ben tre orsi marroni che erano intenzionati ad attaccarmi tutti insieme come se volessero cibarsi di me; con alcune difficoltà riuscii ad uscirne vincitore e decisi di tornare immediatamente nella casa di Akane dopo quella battaglia, avendo 7 stelle illuminate su 10 nella mia tessera d'avventuriero e non mancando tanto per poter salire di livello. Durante il tragitto il cielo stava ormai assumendo un colorito blu notte e poco a poco si iniziarono a vedere le stupende stelle che lo ricoprivano, sentendosi in quel momento anche una bellissima aria fresca e rilassante per il proprio spirito, insieme ad un odore molto leggero a causa dell'atmosfera che non era per niente pesante: la luna aveva già attuato la sua comparsa e pian piano sarebbe divenuta intera per poterci illuminare sempre di più con il suo colore candido, visto che in quel momento si vedeva solamente lo spicchio di essa.


Stavo tornando nella casa della nobile dopo aver fatto un durissimo allenamento ed appena mi avvicinai drasticamente verso tale struttura, notai che la mia amica si trovava proprio davanti alla porta ad aspettarmi: si trovava in piedi ben dritta e continuava a muovere la sua testa a destra e sinistra come se fosse disperata, mantenendo le sue due mani intrecciate all'altezza della pancia e mostrando sul suo viso uno sguardo pieno di preoccupazione, vedendosi i suoi occhi che si illuminavano insieme alla brezza notturna del momento; appena rigirò la testa sulla sua sinistra mentre diede le spalle alla porta sussultò, vedendomi che ero finalmente tornato da lei. Mi trovavo in piedi sulla sua sinistra a circa dieci metri di distanza ed intanto mi sentivo molto stanco, non riuscendo a passeggiare ben dritto ma bensì abbastanza zoppicante mentre avevo rimesso la spada nel fodero: ero parecchio sporco di terra in varie zone come nelle ginocchia, talloni, gomiti, pancia ed anche sulla parte destra della fronte, vedendosi anche un graffio sanguinante che colava e gocciolava sulla mia guancia sinistra, sentendosi l'odore di esso ed anche del mio sudore per quanto fossi sporco.


"Kevin! Eccoti qui finalmente! Ma che cosa ti è successo?! Perché hai tutte queste ferite?! Dove diamine sei andato?!" La mia compagna di avventure corse verso di me a grande velocità e si fermò non appena mancarono pochi centimetri di distanza tra di noi, iniziando a farmi varie domande con vocalità preoccupata e leggermente affannosa durante il tragitto; smise di tenere il braccio sinistro teso ma poggiò la sua mano destra stretta in un pugno sul suo petto, guardandomi con tantissima tristezza e pensiero: le sue pupille acquatiche e luminose tremavano per la paura insieme alle sue ciglia molto sottili, continuando a fissarmi come se mi stesse squadrando da cima a fondo ed iniziando a sentirmi in colpa per il comportamento che avevo dimostrato.


"N-nulla di che... m-mi sono semplicemente allenato nella foresta." Le risposi con una tonalità abbastanza tentennante ed amareggiata, decidendo di abbassare subito dopo la mia testa leggermente sulla sinistra come se volessi nascondere il taglio ricevuto; sentivo dolore in quella parte ed in quel momento non riuscii a compiere nient'altro se non uno sguardo abbattuto, decidendo di continuare a guardare per terra per cercare di evitare la vergogna che provavo: la fanciulla aprì leggermente di più i suoi occhi e rimase incredula.


"Ma sei uno stupido! Ti avevo cercato per tutta la prateria perché speravo fossi andato in quella zona ad allenarti, quindi non avrei mai potuto pensare che saresti andato addirittura all'interno della foresta: quel posto è molto pericoloso... e soprattutto visto che non ti stavo trovando... mi sono preoccupata parecchio... hai addirittura una ferita sanguinante sulla guancia..." Akane mi rimproverò con tanta tristezza ma anche con autorità, continuando a guardarmi con quella faccia piena di infelicità mentre la sua voce sembrava che divenisse più debole ed acuta: fece un altro passo in avanti e con la sua dolce mano destra mi afferrò la guancia sinistra, costringendomi ad alzare il volto verso di lei per farle vedere la ferita sanguinante, intanto che lei ebbe degli occhi leggermente più severi ed impuntati su di me; potevo percepire il solito odore fresco e rassicurante del suo corpo, mentre riuscii a sentire anche il tocco soffice e rilassante delle sue stupende dita, che però in quel momento sembravano leggermente più forti e dure come se fosse arrabbiata col sottoscritto, gustando anche nella mia gola un gusto amaro per via della tristezza che stavo provando.


"M-mi dispiace... s-sono solamente preoccupato per il torneo... e quindi... m-mi sono allenato più del dovuto..." Mentre dissi quelle parole con tanto rammarico ed incertezza volevo nuovamente abbassare il viso ma non riuscii nell'intento, visto che la nobile mi tenne con più forza la guancia per potermi costringere a guardarla; feci un'espressione dispiaciuta ed i miei occhi iniziarono a tremolare insieme alle sopracciglia, provando una grande sensazione di sconforto e riuscendo ad ascoltare in lei una profonda tristezza: nonostante la nobile si sentì leggermente ferita ed irritata, decise comunque di accarezzare col pollice il filo sanguinante che avevo sulla guancia, decidendo di rispondermi subito dopo mentre percepivo il suo tocco più dolce e piacevole.


"Promettimi solamente che non lo farai più... se devi andare in questi posti devo venire con te perché è troppo rischioso... Se ti fosse successo qualcosa di brutto... non sarei mai riuscita a perdonarmelo." La mia amica mi propose con voce dispiaciuta ma anche seria di farle un'altra promessa, presentando intanto uno sguardo che emanava una certo dominio ed affidabilità; le sue ciglia divennero leggermente più corrucciate e mi continuò a fissare, non smettendo di accarezzare quel graffio orizzontale sul mio viso anche se sembrava piuttosto arrabbiata: rimasi in silenzio per qualche secondo e decisi di parlare appena mi venne in mente una risposta vaga.


"S-scusami, c-cercherò di non farlo più... adesso... vado a lavarmi..." Dopo che diedi una risposta non troppo soddisfacente con tono triste, indietreggiai di qualche passo per togliermi dalla presa di Akane, continuando a mostrare una faccia amareggiata e piena di rimorso per non essere abbastanza forte: subito dopo abbassai la testa e sorpassai la mia interlocutrice per tornare dentro la sua casa, avendo l'intenzione di togliermi tutta la sporcizia di dosso; lei abbassò il suo braccio con cui mi teneva la guancia e come me rimase abbattuta, facendo lasciare nel bel mezzo quel discorso.


Dopo che mi lavai arrivò la sera e mi misi a cenare insieme ad Akane e la sua famiglia, facendo capire che tra di noi c'era una certa tensione visto che non parlavamo molto, rimanendo in silenzio per la maggior parte del tempo e dicendo solamente cosa fosse successo durante il torneo; i genitori della fanciulla erano straniti davanti a tale evento ma decisero di non dare troppo peso a quella situazione, visto che li avevamo informati del nostro amico Isuta che era rimasto in infermeria a causa delle ferite gravi ricevute contro Koji, quindi si misero a pensare che eravamo semplicemente preoccupati per lui: dopo aver cenato tornammo in stanza senza spiccicare troppe parole, decidendo ad un certo punto di metterci a dormire.


Noremas (Casa di Akane) - Anno 652 - 11 Settembre - Ore 23:00


Akane ed io rimanemmo in stanza per sistemare il sacco a pelo del sottoscritto per la notte e decisi di continuare a non dire nulla per alcuni secondi, rimanendo abbastanza insicuro mentre mi trovavo in piedi sopra al piumone nero in cui dovevo dormire; le luci della camera erano accese e rilasciarono un dorato molto rilassante e caldo che riusciva a donare pace ai propri occhi, mentre sulla finestra si poteva vedere la luminosità della luna che filtrava dolcemente per illuminare i nostri corpi: la mia compagna si trovava seduta ben composta sul suo letto ed indossava il suo solito pigiama giallo, mentre invece io avevo solamente addosso la maglia interna del mio abito d'avventuriero ed i pantaloni, distanziando da lei di soli pochi metri. Sentivo lo stupendo odore della mia cara amica che si unì con la sua camera da letto molto ordinata ma percepii intanto un sapore acido nella mia gola, sentendomi sempre più triste e capendo che la mia bocca stava iniziando a tremare; dopo qualche attimo decisi di parlare, non facendo mostrare i miei occhi che divennero ombreggiati mentre la fanciulla spense la luce, rendendo il colore lunare dei nostri corpi molto più intensi: mi stavo tenendo da troppo tempo dei sentimenti negativi al mio interno e non riuscivo più a controllarli, sentendomi obbligato a rilasciarli verso la ragazza per farglielo capire.


"A-Akane... ti c-chiedo scusa per quello che ho fatto... s-solamente... è che... non ce la faccio più... dentro il mio cuore sento un dolore assurdo... e sto sempre peggio. Mi tengo tutto dentro come al solito e non riesco più a controllare ciò che provo... e non vorrei dirlo... non sarebbe da me... però..." Mentre dissi quelle parole con una vocalità parecchio forzata e sofferente, mi misi in ginocchio sopra al morbido sacco a pelo e posizionai la mia mano destra col palmo aperto sulla mia maglietta al centro del petto, facendo diventare la mia presa un pugno saldo subito dopo e stropicciando il morbido tessuto del mio indumento; la mia bocca tremava e non riuscivo a parlare chiaramente, sentendo una tristezza sempre più grande per troppe situazioni brutte che erano accadute tutte insieme: la morte di Kanjiro, Isuta che si trovava in gravi condizioni, la tensione fra la mia amica e me ed anche se non lo avevo citato, sentivo anche la mancanza dei miei genitori.


"Uh...?! Kevin... che cosa hai...? Che cosa ti senti esattamente?" La nobile dal cuore dolce sussultò e fece un volto con degli occhi leggermente più spalancati, chiedendomi con preoccupazione varie domande mentre le sue ciglia si inarcarono verso l'alto; mise il suo pugnetto destro all'altezza del petto e lo poggiò dolcemente in quella zona, aspettando una mia risposta con ansia e per circa sette secondi intanto che lei venne illuminata dalla luna.


"I-io... ho paura..." Con tono soffocato, piangente e leggermente più acuto rivelai improvvisamente una mia emozione, alzando subito dopo il mio volto verso di lei e vedendosi delle lacrime che iniziavano a tagliare il mio viso, percependo in me una grande sensazione di umido su entrambe le mie guance e vedendo in modo leggermente sfocato la mia interlocutrice; strinsi i miei denti mentre il liquido scese come una colonna acquatica e non capii come potermi comportare, decidendo di dire semplicemente il dolore che provavo in quel momento: la luce lunare fece illuminare i miei occhi lucidi di un dorato ancora più intenso.


"Paura... e di che cosa...?" La mia compagna inarcò leggermente la sua schiena in avanti mentre aveva la mano sinistra poggiata sopra al letto, continuando a parlarmi con uno sguardo che divenne più triste ma sempre ansioso; la sua voce emanava una certa perplessità ed abbattimento, sentendo un grande dolore mentre mi vide con le lacrime agli occhi e percependo una vera tristezza in me: dopo alcuni secondi di silenzio riabbassai leggermente il volto e spiegai.


"D-di perderti... d-di ritornare senza amici... h-ho paura... di non avere più nessuno! Kanjiro è morto... Isuta è stato ridotto in quel modo orribile ed anche lui rischia di morire... e se devo pensare che anche tu possa rischiare contro Koji... è insopportabile... non riesco! Ormai ero abituato a rimanere solo è vero... ma dopo avervi conosciuti... non voglio che perdiate la vita solamente perché non sono in grado di proteggervi... io... ho capito quanto possa essere bello... avere delle amicizie... oltre alla propria famiglia ovviamente... che per me rimarrà la cosa più importante... quindi..." Liberai maggior parte dei miei pensieri alla mia cara amica in pieno pianto, ed in alcuni momenti alzavo di parecchio il mio tono di voce per far sentire di più la mia tonalità afflitta, smettendo di avere la mano destra sul petto e stringendo entrambi i miei pugni all'altezza della vita; chiusi i miei occhi come se li volessi strizzare e continuai a piangere, sentendo sempre più lacrime che stavano scendendo mentre avevo il cuore in frantumi: Akane mi interruppe mentre sentiva le mie parole ed i miei versi di sofferenza.


"Kevin... siediti vicino a me... voglio dirti una cosa." La fanciulla dal carattere altruista mi propose di sedermi vicino a lei con voce flebile e dolce mentre emanava anche una certa serietà, porgendomi uno sguardo completamente diverso a quello di qualche secondo prima e facendo cenno con la sua mano destra subito dopo, alzando ed abbassando continuamente le dita di essa intanto che giaceva sopra al materasso: il suo sguardo divenne leggermente sorridente e mi guardò con degli occhi compassionevoli con le ciglia inarcate all'insù, decidendo di provare a rassicurarmi con il suo grande cuore. Rialzai il mio volto e sussultai improvvisamente per poterla rivedere, ricominciando a fissare il suo viso lucente come il sole ed i suoi occhi che sembravano di un azzurro stellare insieme alla luce della luna; rimasi fermo per qualche secondo mentre avevo degli occhi tremolanti e piangenti, ma ad un certo punto con molta lentezza e scompostezza mi diressi verso il letto, sedendomi subito dopo sulla sua destra mentre lei si trovava affianco al cuscino: mi misi con la schiena ben dritta ed intrecciai le mie due mani appena poggiai la parte esterna della braccia sopra le mie gambe, decidendo anche di mantenere la testa abbassata ma di continuare a parlare.


"N-non voglio più tornare a quei brutti tempi... dove nessuno stava con me... a scuola... od in altri posti... ero sempre sfortunato in ogni relazione esterna ed ogni persona con cui provavo a fare amicizia era crudele, quindi non voglio perdere finalmente delle persone oneste e gentili come voi: fortunatamente la mia famiglia c'è sempre stata per me e mi ha dato tutto l'amore che questo mondo poteva dare... ma visto che sto intraprendendo una lunga avventura... non posso fare affidamento su di loro." La mia voce ed il mio sguardo rimasero i medesimi mentre continuai a spiegare il mio dolore, con l'unica differenza che avevo gli occhi ben aperti ma pur sempre tremolanti, vedendosi nelle pupille dei riflessi candidi e brillanti; le lacrime caddero sulle braccia ed altre sul pantalone, dandomi quella sensazione di umido in quelle zone: anche se mi trovavo vicino alla persona che amavo, ancora non mi sentivo meglio, ma ella improvvisamente parlò ed afferrò il mio viso con entrambe le sue mani, sentendo una sensazione soffice e rilassante.


"Kevin... te non sarai mai solo... non devi avere paura... e non buttarti tutti i problemi addosso... gli amici servono anche a questo... per supportarci ogni volta che serve e per risolvere le situazioni impossibili insieme: io ci sarò sempre... stai tranquillo... non morirò per nessun motivo al mondo e ti aiuterò ogni volta che me lo chiederai... ed anche quando non vorrai visto che sei una testa dura; condividi sempre i tuoi problemi con me... ed io farò di tutto per alleggerirti un enorme peso." Akane utilizzò le sue mani per alzarmi il viso e per spostarlo sulla mia sinistra, costringendomi in quel modo a guardarla mentre i nostri due sguardi erano a pochi centimetri di distanza; appena fece quell'azione iniziò a parlare con una tonalità dolcissima e rinfrescante come un fiore nascente della primavera, mostrando in quell'istante un'espressione sorridente ed affidabile insieme ad un grande sorriso, mentre io vidi la speranza nei suoi stupendi bulbi oculari che riflettevano la mia faccia. Dopo che la nobile spiegò nel dettaglio il suo pensiero innocente e gentile, afferrò completamente la mia testa ed avvolse le proprie braccia ai lati di essa come se volesse fare qualcosa in particolare; improvvisamente abbracciò la mia faccia per bene e mi costrinse a poggiarla sul suo petto, decidendo anche di accarezzarmi la parte posteriore dei capelli con la sue dita e palmo dominante con molta dolcezza: in quell'esatto istante spalancai i miei occhi e percepii una sensazione di morbidezza incredibile sulla mia guancia sinistra, fissando il vuoto della stanza mentre le mie pupille tremarono e lacrimarono.


"A-Akane... p-perché fai tutto questo per me...?" Domandai improvvisamente con tono sconvolto ma pur sempre piangente, rimanendo con espressione incredula per ciò che aveva fatto: in quel momento potevo sentire il suo buon odore più forte che mai ed anche il dolce tocco delle sue mani soffici in varie parti dei miei capelli, per non parlare della morbidezza del suo seno modesto che mi fece rilassare come non mai, ricominciando anche a sentire un sapore dolce nella mia gola; dopotutto anche se stavo piangendo, iniziai ad essere felice nuovamente, visto che la mia cara amica non mi aveva mai trattato in quel modo.


"Perché ormai... sei la persona a cui tengo di più... dopo aver visto la tua determinazione... il tuo altruismo... e tanti altri tuoi pregi... ho capito... ed anche pensato che queste sono le persone... che vorrei tenere strette nella mia vita." La ragazza continuò ad abbracciare affettuosamente il mio volto mentre la sua testa si trovava sopra la mia, decidendo di rispondermi dopo che chiuse dolcemente i suoi occhi: aveva una vocalità molto profonda e gradevole mentre continuava a sorridere in modo altruista, continuando ad accarezzarmi i capelli per farmi stare meglio; in quel momento non potevo fare altro che subire il suo trattamento sublime, sentendomi impotente ma anche molto felice mentre iniziai a sentirmi stanco a causa del forte rilassamento.


"A-Akane..." Lasciai le mie braccia penzolanti e contemplai il suo nome con dolcezza, arrendendomi completamente a lei e decidendo di non fare più nulla se non piangere solamente; ripresi a singhiozzare ancora più forte e provai a sfogare tutta la tristezza che avevo dentro di me, capendo che dovevo approfittare di quel momento se volevo liberarmi del tutto e decidendo di rilasciare altri versi di abbattimento.


"E' da qualche giorno che sicuramente hai questa paura Kevin... da quando hai saputo che in questo torneo è concessa l'uccisione... il tuo carattere è rimasto lo stesso... ma si poteva intravedere la tua preoccupazione in ogni momento: per levare tutta la tensione accumulata... ci vorrà un bel po', quindi fai con comodo." Akane riuscì a comprendere che era ormai da tempo che avevo quella paura, decidendo di non lasciarmi minimamente mentre riaprì i suoi occhi per guardare in basso verso di me; il suo tono era dolce ma verso fine frase divenne leggermente intellettuale, come se anche a lei andasse bene quella situazione per molto tempo.


"(Che strano...in questi momenti dovrei sentirmi imbarazzato... invece... sono felice... e non ho in mente nessun pensiero strano: sento solo una sensazione di calore, innocente e pura... presumo sia amore, diverso da quello che mi dava ovviamente la mia famiglia... è... particolare.)" Pensai dentro di me intanto che rilasciai dei singhiozzii che diventarono sempre più flebili con il passare dei secondi, stringendo leggermente l'apertura dei miei occhi mentre continuavo a rilassarmi sul suo morbido petto: le lacrime smisero di scendere e poco a poco chiusi le mie palpebre, sentendomi molto stanco ed addormentandomi senza che me ne potessi accorgere; alla fanciulla quella situazione non dispiacque e decise di sdraiarsi, come se volesse concedermi il privilegio di dormire insieme a lei mentre ebbe un sorriso sul volto ed accarezzandomi sempre il capo.


Dopo quella situazione Akane continuò a coccolarmi mentre ero in pieno sonno e dopo alcuni minuti anche lei si addormentò, passando in questo modo la notte nello stesso identico letto e trovandomi parzialmente sopra di lei in tutte quelle ore notturne; ormai non mancava tanto per le attesissime semifinali e non era concesso fare il minimo errore, visto che entrambi gli avversari da affrontare possedevano solamente una voglia omicida senza fine, decidendo di uccidere la propria vittima anche se non aveva più le forze per combattere: nonostante la mia tristezza fosse veritiera ed anche elevata, provavo tanta rabbia verso Noriko, quindi gliela avrei fatta pagare per le sue malefatte.


Fine Capitolo 18


Extra, piccoli approfondimenti su Isuta:


Isuta Sasaki è un ottimo combattente di 15 anni che abita a Kisaka con la sua famiglia, possedente un'anima ardente e molto grintosa, insieme ad un carattere alquanto altruista e scherzoso anche se sembra vanitoso di sé: la fama che si è fatta il suo casato è dovuta al fatto che vengono riconosciuti per essere soprattutto molto affidabili ed altruisti, oltre ad essere degli esperti nelle arti marziali ovviamente; vuole diventare il miglior avventuriero che combatte corpo a corpo per far comprendere a tutti che la vera forza può derivare direttamente da un grande spirito combattivo, avendo anche come obbiettivo di proteggere ciò che ama con le sue fiamme.

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