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Capitolo 15: I fulmini intrappolanti

Noremas - Anno 652 - 10 Settembre - Ore 16:00 - Kevin's POV


Akane, Isuta ed io andammo in un bar per poter prendere qualcosa da bere dopo l'impegnativo primo turno del torneo, decidendo un attimo di svagarci dopo tutta la fatica ricevuta in quell'evento e cercando di non pensare troppo alle tragedie accadute; la struttura distava di circa 200 metri dall'arena e quindi bisognava compiere un leggero tratto di strada per poterlo raggiungere, andando per la maggior parte del tempo dritti ma con qualche piccola curva da attraversare: si trovava in un percorso che aveva il pavimento con ciottoli grigio chiaro e con parecchie strutture ai lati, quindi c'erano anche tanti altri negozi ed alcune persone che stavano passando in quel momento. L'interno del bar conteneva vari tavoli e sedie in legno ben disposte per potersi sedere comodamente ed ordinare qualcosa, dimostrando di avere un ottimo ordine viste anche le distanze simili che aveva ogni tavolone quadrato rispetto all'altro; i muri erano sempre dello stesso materiale ed avevano alcuni quadri appesi sparsi dove venivano rappresentati: dei mari mai visti, pianure erbeggianti illuminate da un sole gentile e montagne innevate, molto diversa da ciò che rappresentava il nostro dungeon; c'erano anche alcune persone sedute a parlare liberamente e spensieratamente, bevendo anche in quello stesso istante e vedendoli rilassati a causa della tranquilla atmosfera: la struttura era alta sette metri, lunga fino al banco circa venti e larga trenta. Sentimmo una voce femminile e carica in lontananza che ci disse "Benvenuti!" appena aprii la porta che aveva i bordi in legno ma con il centro tutto in vetro, decidendo subito dopo di procedere diagonalmente sulla nostra sinistra per poter prendere un tavolo, essendocene alcuni liberi.


"Uff... Finalmente il primo turno è finito, dobbiamo pensare al prossimo adesso." Contemplai con voce sollevata e con un volto che dimostrava una certa fatica, prendendo una sedia per portarla indietro di alcuni centimetri per potermici sedere sopra; si sentì il suono del trascinamento del legno sul pavimento dello stesso materiale, mentre avevamo preso un tavolo che si trovava più o meno al centro del bar: i muri che si trovavano nello stesso lato dell'entrata erano in vetro e facevano filtrare la forte luce della supergigante rossa, riuscendo a far vedere una parte del bar anche se ci si trovava all'esterno della struttura.


"La cosa più preoccupante è che affronteremo tutti quanti degli avversari pericolosi, ad esempio tu, Kevin, affronterai Hitoshi: come ben sai le sue mosse possono essere letali e di certo il fulmine non è un elemento da prendere alla leggera." La nobile mi avvertì di fare attenzione con tono serio e con un'espressione concentrata, guardandomi intensamente mentre anche lei si sedette sulla sedia e trovandosi di fronte a me diagonalmente, intanto che il lottatore era sulla mia sinistra obliquamente nella stessa postura, dove aveva sulla schiena la forte luce del sole che lo raggiunse; in quel luogo si respirava un'aria fresca e si poteva sentire anche un delizioso odore di dolci provenire da dietro una porta, che si trovava oltre il banco e che mi fece venire l'acquolina in bocca: dopo esserci messi ben comodi, iniziammo a discutere su una strategia intanto che aspettammo qualcuno che ci chiedesse di ordinare.


"Beh, in effetti è vero, ma secondo me sarà il problema minore: non scordiamoci che tu dovrai affrontare Nori, ed Isuta invece Koji... il peggior avversario da avere al momento." Risposi alla mia compagna di avventure con una vocalità che tornò seria, mentre vidi il vaso blu pieno di fiori rosa al centro del tavolo, presentando un volto abbastanza teso e che dimostrava un leggero abbattimento: il combattente era sempre con la sua solita postura dritta a braccia conserte come se fosse un suo vizio rimanere in quel modo, mentre la mia amica teneva le mani una sopra l'altra nelle gambe ed io invece sopra il tavolo con le braccia completamente appoggiate.


"Magari oggi mi allenerò per arrivare alla nona stella, almeno in questo modo se Koji mi dovesse mettere in difficoltà... potrei salire di livello e sperare di sconfiggerlo." Isuta cercò di tranquillizzarmi con una voce affidabile mentre girò il suo sguardo concentrato verso di me, mostrando degli occhi molto accesi come se avesse molta sicurezza in se stesso; feci un volto meno abbattuto e mentre sentii la liscezza del legno sul tavolo, decisi di rispondergli.


"Non è detto che se sali di livello tu possa vincere." La mia tonalità in quel momento divenne più intellettuale ed accigliai leggermente le sopracciglia all'ingiù, facendo capire al lottatore che non bisognava prendere sottogamba un nemico di quel genere, guardandolo con un'espressione abbastanza severa; nel mentre arrivò sulla mia destra una cameriera che aveva degli occhi e dei capelli neri con un foglio bianco in mano ed una penna blu, vestendosi di un abito e gonna nera interne, con un grembiule candido in tutta la parte del busto e delle gambe: le dimensioni del seno erano piccole e sembrava alta quanto Akane mentre si presentava con uno sguardo molto dolce, facendo sentire a proprio agio le persone e sentendo un odore rassicurante in lei.


"Però aumenterei sicuramente le probabilità di vittoria!" Esclamò il combattente con un sorriso sul volto come se ogni preoccupazione fosse scomparsa, facendo un volto convinto con le sopracciglia corrucciate ed utilizzando un tono molto vivace; smise di rimanere a braccia conserte e strinse la sua mano destra in un pugno, mantenendola all'altezza del petto e facendo sentire la sua determinazione intanto che la sua mano sinistra si poggiò sul tavolo. La ragazza che si trovava vicino a noi per prendere gli ordini iniziò a parlare, interrompendo con gentilezza la discussione tra il mio amico ed il sottoscritto.


"Buon pomeriggio signori, cosa ordinate?" Chiese con una vocalità molto dolce mentre manteneva costantemente un volto vivace che emanava beatitudine, guardandoci tutti e tre come se stesse aspettando una risposta; tenne la penna in modo più saldo per prepararsi a scrivere i nostri ordini, abbassando leggermente la testa per poter vedere il foglio bianco: chiuse i suoi occhi per qualche secondo per l'adorabilità emanata e li riaprì.


"A me porti un succo di frutta energetico, così forte da potenziare le mie fiamme!" Isuta improvvisamente alzò la sua voce e disse il suo ordine con tanta energia, mantenendo il medesimo sguardo pieno di sicurezza ed alzandosi diagonalmente, mentre teneva i gomiti appoggiati sulla superficie legnosa; sbatté verso la fine della frase il pugno destro sul tavolo per far comprendere la sua carica, emettendo un effetto sonoro abbastanza rumoroso: subito dopo mi alzai anche io e decisi di proporgli un fatto interessante.


"Anche per me grazie! Che ne dici Isuta se facciamo una sfida per vedere chi lo finisce per prima?" Alzai il mio braccio sinistro verso l'alto come farebbe uno scolaro per confermare la sua presenza nell'aula, e mi girai verso il mio amico dopo aver chiesto anche io il medesimo succo, proponendo immediatamente con volto scaltro una sfida al lottatore; la mia voce era ritornata allegra poiché avevo l'intenzione di conoscere meglio il mio interlocutore, vedendo come avrebbe reagito davanti ad una sfida stupida mentre avevo un sorriso furbo.


"Uuhh, adoro le sfide, certo! Non vedo l'ora!" Dopo che il combattente accettò la sfida in un modo a dir poco immediato ed esaltato mi iniziò a guardare, fissandomi intensamente con i suoi occhi color rubino mentre ebbe un volto infervorato; intorno a noi comparve un'aura infuocata ed avemmo un volto ombreggiato dove si videro solamente i nostri occhi, mostrando un viso alquanto inquietante ed oscuro: si sentiva un leggero odore di bruciato mentre c'era lo scontro dei nostri sguardi, insieme a due saette che si intersecavano tra di loro e che collegavano i nostri visi.


"Ehm... a-a me della semplice acqua grazie, basta così." Mentre Akane ci vide per qualche secondo con un volto pieno di rassegnazione e tenendo la bocca leggermente aperta, si girò verso la signora che prendeva gli ordini e disse quella frase col medesimo sguardo, utilizzando un tono quasi balbettante e perplesso; alzò parzialmente il suo braccio destro verso l'alto e mise in evidenza l'indice dello stesso lato istintivamente, catturando l'attenzione della cameriera: intanto Isuta ed io continuammo a fare il suono di una risata molto furba con la bocca.


"M-ma certo, arrivano subito, g-grazie a voi." Dopo che la signora aventi circa una trentina d'anni scrisse tutto ciò che avevamo ordinato se ne andò, ringraziandoci in modo alquanto sincero ma anche con una leggera perplessità mentre si vide il suo viso stranito; si inchinò educatamente poggiando le sue due mani nel grembiule unendole e si rialzò subito dopo, girandosi per darci le spalle ed andando ad attuare il nostro ordine mentre ebbe ancora il foglio in mano, mettendo la penna nella tasca destra del suo grembiule.


Dopo qualche minuto arrivò quello che avevamo ordinato ed Isuta ed io avevamo smesso di buttarci degli sguardi alquanto ardenti, rimettendoci ben seduti e composti mentre la gentile signora mise le nostre bevande sopra al tavolo; le poggiò con molta calma ed eleganza intanto che eravamo pronti ad avere un segnale di via per poterlo bere: dopo cinque secondi avevamo deciso di prendere il bicchiere di vetro nello stesso momento e lo bevemmo nel modo più veloce possibile, afferrandolo saldamente con la mano destra mentre nelle nostre gole scorreva un succo dolce pieno di energia calorica, sentendosi anche il suono del liquido che usciva dal bicchiere e che si immetteva nell'esofago, annusando soprattutto il buon odore di arancia che possedeva. La ragazza ci guardò con stranezza nel mentre che prese con la sua dolce mano sinistra la bottiglietta d'acqua naturale, guardando con le sue sopracciglia inarcate verso l'alto ed i suoi occhi cristallini la famosissima sfida compiuta tra noi due; si rimise ben dritta e composta dopo aver piegato la schiena per afferrare la bottiglia con la sua mano sinistra, utilizzando la destra per aprire il tappo. Dopo che finimmo di bere sbattemmo con prepotenza il bicchiere di vetro sul tavolo e spalancammo i nostri occhi all'unisono, chiedendo alla nostra amica chi era il vincitore tra di noi con molta determinazione, attuando un'espressione concentratissima; la ragazza ci mise qualche secondo prima di digerire il leggerissimo sdegno che stava provando in quel momento, rispondendoci subito dopo con una voce che tornò seria ed annunciando il pareggio: passò qualche secondo ed io decisi di ribattere dopo che vidi la nobile con concentrazione.


"Uff... sei sicura Akane? Secondo me sono stato leggermente più veloce." Dissi improvvisamente dopo aver sospirato e facendo un volto stranito verso la mia compagna di avventure, utilizzando un tono abbastanza severo e rimanendo abbastanza infastidito dall'esito; tolsi la mia mano dominante dal bicchiere ed iniziai a tenere entrambe le braccia sopra al tavolo, completamente appoggiate e senza usare un minimo di forza: il mio amico mi guardò con un volto autoritario ed Akane invece rimase concentrata sulla sua bottiglia, mantenendo la testa abbassata per poi rialzarla subito dopo.


"Mmhh? Nooo...? A dire il vero avete finito nello stesso momento." Rialzò la testa e mi guardò con un'innocenza che emanava anche molta indifferenza, parlando con una vocalità tranquilla mentre alzò la mano sinistra fino all'altezza del collo e scosse leggermente la bottiglia d'acqua, rischiando di far cadere dell'acqua visto che era piena ed il tappo era stato levato; si sentì il suono dell'acqua e della plastica che si scontravano fra di loro intanto che l'oggetto si trovava a circa quindici centimetri davanti a sé: il lottatore vide la mia amica e dopo qualche secondo ritornò a guardare il sottoscritto, mantenendo il suo volto di profilo dalla mia angolazione.


"Cavoli... potevi bere più lentamente, Kevin." Isuta rimase sconfortato dell'esito e si rimise con le braccia conserte mentre chiuse i suoi occhi per qualche secondo, riaprendoli subito dopo per tirarmi un'occhiataccia; rimase col petto rivolto verso la nobile ed intanto io mi girai completamente verso l'individuo che mi aveva rivolto la parola, decidendo di rispondergli.


"Certo, così avresti vinto tu e ti saresti tenuto la gloria tutta per te, fa niente... è andata così." In quel momento ebbi una voce alquanto severa ma che divenne sempre più tranquilla verso la fine della frase, mostrando uno sguardo penetrante che si dissolse subito al rassegnamento; chiusi i miei occhi e feci un gesto di dissenso lateralmente con le mie mani, tranquillizzandomi e per non alterarmi su un qualcosa di così futile: riabbassai le braccia ed entrambi ci girammo verso Akane con concentrazione appena la sentimmo parlare.


"Comunque sia, eravamo qui anche per parlare di un qualcosa di importante." La sua espressione si tramutò in un volto autoritario ed iniziò ad avere una voce un pochino più seria rispetto a prima, accigliando leggermente le sopracciglia verso il basso ed iniziando a bere l'acqua che si trovava all'interno della sua bottiglia; alzò la sua testa durante quell'atto e si mise la superficie dell'oggetto sulle sue belle labbra, facendo passare in quel modo l'acqua dalla sua bocca per poi ingoiarla tranquillamente: chiuse i suoi occhi e si sentì il suono del liquido che venne mandato giù da lei, percependo anche il fatto che se la stesse gustando per bene essendo fresca.


"Intendi i prossimi avversari che affronteremo? Per quel che mi ha detto Jiro... dovrei solamente stare attento ai fulmini ed il gioco è fatto... o perlomeno... anche alla presa della sua frusta..." Contemplai con voce concentrata dopo aver visto Akane che si stava gustando la freschezza dell'acqua, abbassando leggermente la mia testa e poggiando la mia mano destra sul mento per iniziare a pensare; avevo le ciglia corrucciate e presentai un viso concentrato, emanando anche un minimo di preoccupazione.


"Si, ma la prudenza non è mai troppa Kevin, devi fare attenzione... hai capito?" La mia amica rimase preoccupata ed infatti utilizzò una voce leggermente più severa come se fosse una professoressa, chiudendo la bottiglia con il tappo che teneva nella mano sinistra e poggiandola nuovamente sul tavolo in legno; il suo sguardo sembrava piuttosto autoritario come se mi stesse dicendo di non sottovalutare assolutamente il mio avversario, difatti i suoi occhi erano completamente concentrati su di me: dopo due secondi tolsi la mano dal mento e decisi di rispondere, alzando la testa verso di lei.


"Hai ragione, il mio avversario sarà abbastanza tosto da abbattere... ma quelli che sono più in pericolo... siete proprio voi... se dovessi mettere a confronto ciò che dovreste affrontare voi... il mio nemico potrebbe risultare addirittura scarso." Spiegai in modo serio ciò che pensavo e mostrai un volto leggermente preoccupato mentre mi scese una goccia di sudore dalla fronte, ripoggiando le mie mani sul tavolo liscio e legnoso; la nobile rimase abbastanza spiazzata da quella frase e fece un leggero sussulto mentre Isuta si rigirò verso di me, mostrando un viso piuttosto serio come se stesse capendo chi fosse la persona che si trovava più in pericolo.


"Non ti posso dare torto, come posso battere un corpo umano fatto di nebbia...? In più... sicuramente quello mi ucciderebbe se non riuscissi a batterlo..." Akane decise improvvisamente di cambiare discorso e di dover parlare assolutamente riguardo a Nori, essendo un avversario alquanto pericoloso che sarebbe parecchio difficile da ferire viste le sue abilità; la tonalità della ragazza era diventata abbastanza tesa ma decise di non perdere la concentrazione, presentando un'espressione più accentuata nei bulbi oculari e rimanendo pensierosa in un modo alquanto tranquillo: abbassò leggermente la testa diagonalmente visto che si stava sforzando e quindi decisi di darle un'idea.


"Non saprei... piuttosto bisognerebbe capire se il suo corpo è sempre composto da nebbia, oppure deve attivarlo lui per evitare di ferirsi: potrebbe essere l'unica soluzione per batterlo." Con concentrazione e serietà spiegai la situazione alla mia amica mentre ebbi un tono da intellettuale, portando il mio braccio sinistro all'altezza della spalla in avanti sopra al tavolo e puntando il palmo della mano all'insù; non ero sicuro di un fattore del genere e quindi il mio volto dimostrava un minimo di esitazione, ma il lottatore con sicurezza decise di ripulire i nostri dubbi.


"Se ci pensate bene... Nori è rimasto ferito qualche volta dai colpi che aveva subito da Maki, quindi deve decidere lui quando far diventare il suo corpo di nebbia... e se non ve lo ricordate stava addirittura sanguinando... quindi non ci sono alternative." Il grande combattente riuscì a darci la risposta con una voce che sembrava più seria del solito, come se stesse sentendo dentro di lui una certa pressione e continuando ad avere un'espressione austera in viso; le sue sopracciglia erano leggermente corrucciate e stava continuando a fissarmi.


"Hai ragione... in effetti Akane potresti trovare un modo per attaccarlo senza che lui se ne accorga, o perlomeno... in un modo talmente veloce per non fargli avere il tempo necessario di attivare quella sua strana tecnica, se sempre sia un qualcosa di questo genere ovviamente." Il mio sguardo divenne leggermente più sollevato ed allegro, insieme ad una vocalità più carica e fiduciosa rispetto a prima; mi misi più dritto e composto sulla sedia e rimisi il braccio al suo posto, continuando a parlare subito dopo di un altro avversario come se il discorso si fosse risolto:


"Mentre riguardante Koji invece, eeehhhh... non ha punti deboli da quel che so... mi dispiace." La mia voce e volto ritornarono abbattuti mentre provai a cercare un punto debole del nobile Murakami ma senza successo, riabbassando il capo e portando la mia mano destra nei capelli; mi grattai dietro la testa con quella parte del corpo ed ebbi le sopracciglia inarcate verso l'alto, dimostrando in questo modo un grande dispiacere mentre vidi il tavolo con il mio bicchiere sopra: improvvisamente sentii una sedia che venne trascinata per terra sulla mia sinistra e rialzai il mio volto per guardare in quella direzione, notando subito che il lottatore si era messo in piedi ben dritto e smise di rimanere seduto mentre non ebbe più le braccia conserte; la mia amica ed io lo vedemmo con uno sguardo stranito e facemmo un leggero verso di perplessità.


"Tranquilli, come ho detto prima... mi allenerò abbastanza per raggiungere la nona stella... in questo modo non perderò... anzi... ci vado adesso... a domani." Isuta spiegò ciò che voleva fare con un volto molto serio ma che dimostrava anche una certa agitazione, parlando con un tono molto freddo mentre ci vide dall'alto sia ad Akane che a me; alzò il suo pugno destro fino all'altezza del petto e lo strinse con determinazione, sentendosi anche il suono della salda stretta: in lui percepii un odore molto ardente ma anche molto preoccupato, come se avesse un certo timore nell'affrontare un nobile come Koji Murakami.


"Eh...? Va bene... a domani Isu... ta..." Prima di poter completare la frase in modo amichevole mentre mostrai anche un sorriso di fiducia, il combattente si girò immediatamente e con passo deciso se ne andò dal bar, facendomi diventare stranito improvvisamente: passarono i secondi e si poteva ascoltare la porta aprirsi e richiudersi immediatamente, facendo capire che se n'era veramente andato; per quanto una persona potesse risultare determinata e grintosa, anche egli poteva iniziare ad avere paura della morte, se il suo avversario era un qualcosa di fin troppo grande per lui: la mia amica ed io ci girammo completamente verso la direzione della porta mentre eravamo ancora seduti, fissandola per qualche secondo senza dire nulla.


"Si vede che è abbastanza nervoso... dopotutto dovrà affrontare un Murakami..." La ragazza spezzò il silenzio assoluto che era giunto in quei pochi secondi nel bar e contemplò in modo compassionevole quelle parole, attuando anche un sorriso mezzo finto con le ciglia inarcate verso l'alto e comprendendo le preoccupazioni del combattente; lei continuò a guardare la porta mentre io mi rigirai verso il tavolo per vedere la amica: sospirai chiudendo i miei occhi ed improvvisamente mi ricordai di un qualcosa di importante, riaprendoli subito dopo.


"Ma... adesso che ci penso... LUI NON HA PAGATO IL SUCCO!" Mi alzai di botto e feci un'espressione alquanto irritata, corrucciando le mie sopracciglia e stringendo i miei denti mentre alzai la mia voce in modo rabbioso; sbattei entrambe le mani sul pavimento legnoso intanto che mi alzavo, sentendosi un sonoro impatto dei miei palmi che si schiantarono sulla superficie di essa: il tavolo non era troppo duro.


"Tranquillo Kevin... pago tutto io." Akane mi guardò con una faccia rassegnata ed il suo tono risultava alquanto ironico ma anche perplesso, come se avesse perso le speranze sul mio atto di passare da un discorso serio ad uno inutile, e provando comunque sia a rassicurarmi con le sue buone azioni; poggiò i suoi due gomiti sul tavolo e tenne le braccia verso l'alto, poggiando sopra le mani il suo morbido e vellutato mento: la guardai intensamente e poi risposi.


"Ho capito dai, adesso vado a fare qualche lavoretto per guadagnare monete! In questo modo te le potrò restituire!" Decisi di far scomparire immediatamente la rabbia che sentii dentro di me e feci uno sguardo fiero, esclamando con sicurezza quella frase e portando la mia mano destra all'altezza del petto; chiusi i miei occhi e puntai il pollice della mano verso il mio busto come gesto di sicurezza, mettendomi ben dritto e mostrando un sorriso: subito dopo mi girai e stavo per iniziare ad incamminarmi, quando la mia amica improvvisamente si alzò e si avvicinò a me senza che me ne accorgessi, attuando un giro antiorario intorno al tavolo visto che esso ci separava.


"Ma non serve Kevin! Piuttosto allenati!" La nobile mi raggiunse velocemente intanto che le diedi le spalle e mi afferrò il braccio destro con la sua mano dello stesso lato, stringendomelo leggermente mentre mi chiamò con voce severa; anche se mi stava toccando la manica del cappotto, riuscii a percepire la sofficità della sua stupenda mano attraverso il sottile tessuto di esso, decidendo di girarmi verso di lei sulla mia destra e facendo un volto stranito insieme ad un leggero verso: ci guardammo per qualche secondo e visto che lei era abbastanza piegata in avanti lo fece dal basso, trasformando subito dopo il suo sguardo serio ad uno più scaltro e birbante.


"Eheh... Oppure prima... vuoi fare un giretto con me...?" La ragazza fece uscire dalle sue corde vocali una tonalità alquanto seducente mentre i suoi occhi azzurrini mi facevano perdere la testa, continuando a fissarmi e facendo un sorriso molto provocante intanto che la vedevo splendere come non mai in quel momento: le sue pupille acquatiche ed il suo sguardo dal basso verso l'alto mi fecero salire gli ormoni alle stelle, arrossendo leggermente mentre lei decise infine di abbracciare il mio braccio dominante con entrambe le mani, facendolo andare a forte contatto con il suo seno che rientrò leggermente; sentii la morbidezza di quella parte corporea ed era molto soddisfacente poter percepire un qualcosa del genere, insieme alle sue mani vellutate che mi tennero fortemente l'arto in quella zona senza potermi opporre: lei appoggiò il mento vicino alla mia spalla e persi completamente il controllo, accettando la sua proposta mentre il mio volto provò a trattenere l'esaltazione.


"Gghh... AAAAHHHHH, CERTO! NON CHIEDEVO DI MEGLIO!" Girai la mia testa di nuovo in avanti ed alzai il mio braccio sinistro verticalmente con un pugno ben saldo, urlando dall'esaltazione come uno stupido dentro al bar e mostrando un volto pieno di passione; rimasi abbastanza arrossito e percepii il calore delle mie guance mentre la mia amica continuò a tenermi il braccio, facendomelo entrare poco a poco sempre più in fondo sul suo seno e sentendolo sempre più morbido: i miei occhi erano spalancati e le mie labbra tremarono leggermente per l'imbarazzo che provavo, ma non riuscendo a non accettare una situazione del genere ed accogliendo un gusto dolcissimo nella gola, insieme al suo profumo che lo sentivo davvero forte in quel momento come un toccasana curativo.


"Non sai dire di no a me, vero Kevin?" Domandò con la medesima vocalità mentre le sue sopracciglia mostravano una certa scaltrezza nello sguardo, continuando a giocare con il mio braccio e non smettendo di fissarmi; mi rigirai verso di lei e vidi il suo sorriso bello come quello di un angelo disceso in terra, decidendo di risponderle dopo qualche secondo con un'espressione meno imbarazzata e non mantenendo più gli occhi spalancati.


"Quando fai soprattutto in questo modo, è impossibile rifiutare." Dissi con una voce più affidabile mentre i miei occhi rimasero concentrati sulla nobile, presentando un volto sicuro di me ma che emanava anche un minimo di imbarazzo; subito dopo lei fece una risatina ed andammo a pagare al banco per tutto quello che avevamo preso in quel momento, rimanendo attaccata al mio braccio e non volendo più staccarsi, come se volesse dimostrare affetto nei miei confronti: dopo qualche minuto uscimmo dal bar ed iniziammo a passeggiare per Noremas, rimanendo felice per ciò che stesse accadendo.


Ad un certo punto iniziammo a passeggiare in una via che possedeva solamente case colorate di vario tipo ai lati, rendendo quel luogo molto allegro ed anche alquanto romantico per certi punti di vista, insieme ad alcune bancarelle di cibo ed un bel pavimento liscio di colore grigio che permetteva di passeggiare senza problemi; nel mentre si poteva vedere che in quella zona c'erano anche altre persone che facevano un giro con gli amici o con la famiglia, sentendosi anche un odore pacifico e tranquillo che fece scomparire completamente la tensione del giorno successivo: si trovava abbastanza distante dalla piazza principale e quindi non era molto affollato, ma comunque sia era un posto parecchio godibile e che ti faceva sentire in pace con te stesso, soprattutto se affianco si aveva la persona che amavi. Dopo circa una mezz'oretta di divertimento a girare per le bancarelle e godendomi il sole, decisi comunque sia di fare qualche commissione veloce per avere alcune monete con cui ripagare Akane, oppure per comprare almeno qualcosa che mi potesse risultare fondamentale in futuro: arrivò tardo pomeriggio ed il sole iniziò ad emanare molto meno calore, finendo di lavorare e decidendo di andare nella prateria per fare un piccolissimo scontro di prova insieme alla mia amica; semplicemente consisteva nello schivare degli attacchi molto rapidi per consentirmi di non avere problemi contro Hitoshi, visto che comunque sia eravamo abbastanza stanchi in quel momento.


Prateria sud di Noremas - Anno 652 - 10 Settembre - Ore 18:30


Tornammo nella solita prateria che utilizzavamo per allenarci ed andammo sempre nella stessa identica zona spaziosa per poterci allenare, non avendo in questo modo nessun problema con certe movenze da dover attuare; ci trovavamo nella zona est centrale della distesa erbosa e decidemmo di scambiare qualche colpo prima di iniziare l'allenamento vero e proprio: ad un certo punto indietreggiai e distavo frontalmente da Akane di circa sette metri, rimanendo concentrato mentre lei allentò leggermente la presa della sua arma per poter parlare.


"Perfetto Kevin, adesso ti allenerò per farti schivare dei colpi molto rapidi, visto che Hitoshi sarà un avversario alquanto pericoloso ed agile a causa dei suoi fulmini, quindi da adesso io ti sferrerò dei colpi alquanto veloci per farti abituare a tale velocità." Mi spiegò la nobile con voce seria mentre rinsaldò la presa della sua arma con entrambe le mani, piegando leggermente le sue gambe e puntando la sua spada diagonalmente verso l'alto; inarcò le sopracciglia verso il basso e mi porse un'espressione alquanto convinta, come se fosse felice di allenarmi ancora mentre vidi un piccolo ghigno sulle sue labbra: il suo odore era sempre magnifico ma sembrava che volesse fare quasi seriamente.


"Abituarmi a delle schivate rapide e continue potrebbe darmi sicuramente un vantaggio nello scontro, visto che da come ho capito la sua mossa più efficace è come intrappola i nemici sulla sua frusta; visto che te sei la più veloce che conosco... quale allenamento è il migliore se non questo? Sono pronto!" Dissi con una voce concentrata dove verso fine frase divenne molto carica, replicando la stessa postura della mia amica visto che sarebbe stato più facile respingere dei colpi avendo la spada davanti a me; piegai leggermente le mie gambe e fissai la mia avversaria con attenzione, aspettando di vedere se facesse qualche azione particolare: prima di attaccare però decise di dire un'ultima cosa.


"Esattamente, sicuramente questo allenamento ti sarà utile anche se non utilizzo una frusta e puoi stare tranquillo... non c'è bisogno che colpisci, prova solo a respingere e schivare; ma visto che voglio allenarti nel modo migliore possibile... attiverò un qualcosa che potrebbe impressionarti: Power of Goddess." Mentre rimase in posa di combattimento con molta noncuranza ma con una certa concentrazione, spiegò ed attivò con voce fiduciosa la sua abilità che aveva attivato contro Masaki alcune ore prima, presentando un volto sorridente e convinto prima di avere della potentissima aura attorno a sé che la coprì: il suo potere divenne molto intenso ed iniziò ad avere un'aura dorata alta vari metri che sembrava raggiungesse il cielo in quel momento, sentendosi anche un piccolo scoppiettio di energia uditivo come se una grande quantità di forza si fosse immessa nel suo corpo; i suoi capelli iniziarono a muoversi dolcemente in modo ondulatorio a causa del vento provocato con la sua aura alquanto potente, insieme ad un viso che rimase sorridente ma che sembrava anche solenne dopo che si ricominciò a vedere: appena riuscii a rivedere la nobile in tutto e per tutto rimasi alquanto sconcertato, sentendo una grande pressione e pensando che forse stava esagerando per un piccolo allenamento, guardando che i suoi occhi avevano anche una sfumatura dorata.


"Aspetta...! Non pensi sia un po' troppo...?!" Chiesi con molta preoccupazione mentre vidi Akane che divenne a dir poco lucente e solenne, alzando leggermente il tono e mostrando un volto pieno di agitazione; mi scese una goccia di sudore sulla guancia sinistra ed aprii leggermente di più i miei occhi, rimettendomi leggermente più dritto visto che avevo la schiena inarcata in avanti: il potere della mia avversaria era davvero incredibile e faceva davvero pressione, sentendomi un pochino più pesante del normale come se ci fosse del timore dentro di me.


"Tranquillo... andrà più che bene! Cercherò di non esagerare." La ragazza decise di rimettersi dritta e di rinunciare alla sua postura da spadaccina visto che si sentì sicura di sé, iniziando a camminare lentamente mentre ebbe la spada puntata verso il terreno diagonalmente sulla destra, e tenendola con la mano del medesimo lato intanto che i suoi passi lasciarono un piccolo cerchietto dorato sotto il suo stivale; il suo viso era pieno di affidabilità ma emanava anche una grande pressione, sentendo in quel momento anche la sua vocalità piuttosto seria: stava tenendo l'arma con lo stile dello spadino, decidendo forse di potermi sferrare degli attacchi sia penetranti che diagonali, rendendola piena di sorprese ed inaspettata.


"Uff... Se lo dici tu, sarà così... spero..." Sospirai profondamente per calmarmi e ricominciai a parlare in modo concentrato, rimettendomi leggermente più coordinato rispetto a prima piegando le gambe e mantenendo la mia forte spada in modo più saldo; durante il sospiro avevo chiuso i miei occhi e li avevo riaperti subito dopo per vedere la nobile con attenzione, avendo sempre sulla guancia quella goccia di sudore che scese sempre di più.


"Arrivo!" Esclamò improvvisamente con voce fiera la mia amica mentre stava camminando tranquillamente verso di me, facendo subito dopo uno scatto talmente veloce che sembrava fosse sparita dal mio punto di vista e ritrovandomela di fronte, in nemmeno due secondi di tempo; ricomparve di fronte a me a pochi centimetri di distanza ed era leggermente inginocchiata, stando anche con una postura con la schiena inarcata in avanti: la punta della spada era puntata sul mio stomaco e mi impressionai.


"(E' VELOCE!)" Strinsi i miei denti improvvisamente e mostrai un volto sconvolto appena realizzai che Akane si trovava di fronte a me in così poco tempo, portando la mia spada leggermente più in basso e mettendola in orizzontale davanti alla pancia; respinsi il colpo con grande successo ma sentii una grande pesantezza sull'attacco ed indietreggiai di circa cinque metri, sentendosi un fortissimo impatto dei due acciai che rimbombarono nella prateria e trascinando i miei piedi sull'erba liscia ma dal terreno ruvido, creando un leggero terriccio nell'aria che scomparve immediatamente: come da consueto però uscirono subito dopo ben tre raggi di luce dalla sua arma, visto che aveva il cosiddetto 'potere della dea' attivo; il raggio triplo mi raggiunse a grande velocità ed emanava un suono molto forte mentre andava spedito a grande rapidità, quindi decisi di correre sulla mia sinistra per poterli schivare, ma a quanto pare anche se non di troppo, potevano modificare la propria traiettoria.


"Akane mette una pressione assurda con questa abilità, sembra un'altra persona!" Esclamai con molta concentrazione mentre continuavo a tenere i denti stretti ed a correre in modo liberatorio come si fa in una palestra, mantenendo l'arma sulla mia mano destra ed usando una tonalità quasi irritata per quanto fosse forte; iniziai a distare diagonalmente sulla destra della nobile di circa una decina di metri ed appena mancarono pochi centimetri con i tre raggi lucenti, feci un grande salto verso l'alto per evitarli del tutto: si schiantarono al suolo e fecero un grande frastuono uditivo, creando un leggero polverone dove l'erba di quella zona rimase bruciacchiata.


"Bravo, ma non è finita." La ragazza si complimentò con me in modo vanitoso e presentò uno sguardo alquanto accattivante sul suo viso, decidendo di piegare velocemente le sue gambe per raggiungermi a mezz'aria con un grande salto, sentendosi anche l'onda d'urto sul terreno per quanto fosse caricata l'azione compiuta e facendo scomparire i cerchietti luminosi; il suo corpo arrivò vicino al mio senza nemmeno il tempo di rialzare il mio sguardo verso di lei, e decise di sferrarmi un potente fendente orizzontale con lo stile della spada, portando il braccio all'indietro ed indirizzandolo subito dopo sul mio petto: sussultai appena mi accorsi della scena e decisi di tenere un'ulteriore volta la spada con entrambe le mani, mettendola in posizione verticale per proteggermi tutto il busto. Il colpo venne effettuato con successo ed io riuscii a respingerlo, ma a causa della grande forza immessa si sentì un grande effetto sonoro di schianto ed io iniziai a precipitare per terra, avendo percepito l'enorme potenza del colpo che era leggermente puntato verso il basso all'ultimo momento; avevo la schiena inarcata in avanti ed attuai un verso di sofferenza appena sentii il mio corpo precipitare diagonalmente verso il campo erboso, schiantandomi subito dopo su di esso visto che non avevo abbastanza tempo per atterrare con i piedi, sentendosi anche il forte impatto che non creò nessun polverone: percepii un leggero dolore alla schiena e girai il mio corpo due volte durante il rotolamento, rimanendo subito dopo a pancia ingiù mentre tenevo ancora l'arma sulla mano dominante; il mio abito iniziò ad essere sporco nelle parti delle braccia e nei pantaloni, avendo una leggera macchietta nera sulla guancia destra.


"Tsk! (Devo rialzarmi subito! Altrimenti verrò colpito nuovamente!)" Misi immediatamente le mani nell'erba e sul terriccio, mettendo una grande forza su di esse e sulle gambe per rialzarmi immediatamente; strinsi i miei denti e con un leggero sforzo riuscii quasi subito a rimettermi in piedi, chiudendo i miei occhi per poi riaprirli subito dopo mentre mi rimisi dritto: avevo un volto leggermente teso e la mia voce emanò una leggera irritazione, quindi decisi di impegnarmi ancora di più e mi girai subito verso di lei, vedendo dei raggi che mi stavano arrivando addosso mentre lei distava diagonalmente sulla mia sinistra di circa sei metri. Intanto che la ragazza si trovava a mezz'aria uscirono dalla sua spada ben quattro raggi di luce indirizzati verso il sottoscritto, mentre lei scese sulla terraferma con molta tranquillità; i raggi erano uguali a quelli precedenti e mi sentii parecchio irritato appena notai la nostra enorme differenza, quindi con rabbia e determinazione corsi incontro a quegli attacchi mentre portai la spada all'indietro con la mano destra.


"(Lo sapevo... Akane è troppo forte... non ci sta mettendo neanche il minimo sforzo e già mi sta mettendo in difficoltà: non ha mai fatto seriamente contro di me... e solo ora... sto notando il nostro enorme divario; come posso desiderare di salvarla... se nemmeno la raggiungo...? Io... non posso permettermi di perdere! Dovrò essere più forte di lei... di Koji... ed anche del figlio dell'imperatore!)" Pensai con una grinta assurda mentre strinsi i miei denti con una forza incommensurabile come se me li volessi rompere, spalancando i miei occhi e correndo a grande velocità verso la mia avversaria intanto che ero piegato di parecchio in avanti; la mia volontà aveva raggiunto il massimo e mi ero ormai stufato di essere preso come un debole, quindi dovevo migliorare a tutti i costi e diventare il più forte di tutti, potendo in questo modo avverare il mio desiderio. I quattro raggi mi vennero incontro uno dopo l'altro, ma con la spada gli distrussi tutti con ben quattro fendenti orizzontali in successione effettuati poco sopra la mia testa: si sentì un suono di dissolvimento ad ogni raggio che avevo colpito e continuai a correre senza fermarmi, distando ormai pochi metri dalla mia avversaria e rimanendo con lo sguardo appiccicato su di lei mentre stavo tornando sulla zona del mio salto.


"Uh? (Kevin... cos'è quello sguardo?)" La ragazza appena tornò sulla terraferma fece un verso sorpreso ed aprì leggermente di più i suoi occhi, guardandomi con attenzione mentre rimase con la bocca leggermente aperta; rimase stupita di quanta grinta stessi emanando in quel momento visto che riuscì con successo a percepirla, ritornando ben dritta e preparandosi al continuo dello scontro.


"AKANE! DAI IL MASSIMO... FAI SERIAMENTE!" Esclamai con grande foga ed aggressività mentre continuai a correre velocemente verso di lei, mostrando un viso pieno di severità ma anche risoluto e corrucciando fortemente le mie ciglia verso il basso; i metri che mancarono erano sempre meno e non volevo demordere per nessun motivo al mondo, sentendo una grande fiamma dentro di me che voleva esplodere: la mia amica piegò leggermente le sue gambe e mi porse un sorriso convinto, preparandosi ad attaccarmi con ancora più impegno mentre le sfere lucenti sotto gli stivali ricomparvero, emanando dei piccoli suoni di luce.


"Kevin... ho capito a cosa stai pensando quando fai quello sguardo... ti conosco troppo bene ormai... come desideri allora... ma dopo non pentirtene!" Akane mi avvertì in un modo alquanto vanitoso ma anche fiducioso mentre rimase alquanto convinta della sua forza, attuando subito dopo uno slancio verso di me per sferrarmi un fendente verticale; i suoi piedi si staccarono dall'erba ed a grande velocità mi stava raggiungendo, portando la sua spada sopra la testa mentre la teneva con entrambe le mani: i miei occhi rimasero più aperti che mai e cercai di utilizzare una grande concentrazione, sentendo anche la sua forte pressione.


"(Se i miei occhi si abituano, posso vederla!)" Mantenendo un'espressione convinta riuscii a capire il tempismo perfetto, facendo una capriola sulla mia destra appena la ragazza si avvicinò rapidamente e schivando il colpo con successo; mi rimisi subito coordinato dopo l'attacco e vidi che la nobile si era già rigirata verso di me per sferrarmi altri attacchi: in quel momento aveva portato la spada dietro la sua spalla sinistra mentre la teneva con la mano destra, decidendo di attaccarmi con dei fendenti diagonali di vario tipo; sussultai ed iniziai a schivare con successo, anche se con difficoltà.


"(Che grande forza e velocità... attualmente se facessi seriamente non riuscirei nemmeno a contrattaccare... però... posso schivarli tutti! Tutto ciò che sto facendo... non deve essere vano!)" Continuai a pensare intensamente intanto che il mio corpo si spostò ogni volta di profilo per schivare tutti i colpi, sentendo addirittura l'aria che faceva fuoriuscire ogni fendente dalla velocità e rimanendone abbastanza teso; mi scese una goccia di sudore sulla guancia destra ed il mio sguardo emanava una piccola agitazione, decidendo di fare un salto all'indietro dopo l'ultimo fendente, che era dal basso verso l'alto diagonalmente sulla mia destra: distammo frontalmente di circa cinque metri appena tornai sulla terraferma, sentendosi il suono delle mie scarpe che si impattavano in quella soffice erba su un terriccio ruvido.


"Assurdo... davvero stai riuscendo a schivarli tutti? (Ormai ne ho la conferma: la migliore arma di Kevin non è la forza, oppure il suo livello, ma la grinta in cui da tutto se stesso; io so benissimo che vuole proteggermi, dopotutto appena ha cambiato espressione sta riuscendo a schivare ogni colpo molto meglio... anche se con difficoltà.)" La ragazza fece un leggero respiro affannoso mentre mi vide con concentrazione e mi porse subito dopo un sorriso sincero, rimanendo soddisfatta delle mie movenze e mantenendo le sopracciglia accigliate verso il basso; portò il braccio destro indietro insieme alla sua spada sul fianco del medesimo lato e si chinò leggermente, come se stesse caricando qualcosa e sentendo un'enorme energia in lei.


"Certo... voglio... anzi... DEVO farlo." Anche io respirai in un modo leggermente affannoso mentre ero sporco e le risposi con voce grintosa, alzandola verso fine frase e porgendo una faccia severa verso di lei; percepii una grande tensione e rimisi l'arma davanti a me diagonalmente verso l'alto, provando a capire cosa volesse fare: sentivo un odore amaro dentro il mio palato ed un odore ardente verso la ragazza.


"Allora vediamo se riuscirai a schivare questo!" La nobile dai capelli color castagna esclamò con convinzione quella frase ed alzò di parecchio il tono di esso, rimanendo col medesimo sguardo ed iniziando a portare il suo braccio in avanti a grande velocità; sferrò una miriade di fendenti energetici alquanto rumorosi ed in gran quantità, raggiungendomi nel giro di pochissimi secondi: avevano una forma ondeggiata ed erano taglienti, quindi se non li avessi schivati o respinti mi avrebbero causato un grande dolore.


"Gghh!" Strinsi i miei denti e feci il volto di una persona che si trovava in un'enorme difficoltà, facendo un verso irritato ed iniziando ad attuare vari salti ed anche capriole per poterli schivare tutti: feci due capriole sulla mia destra, un salto verso l'alto ed infine un balzo laterale sulla mia sinistra, schivando tutti i fendenti energetici che si sarebbero dissolti dopo aver percorso tantissimi metri senza colpire nulla; iniziai a sentirmi le gambe pesanti ed a malapena riuscii ad avere il tempo per pensare, essendo degli attacchi molto veloci.


"Non riuscirai a schivarli tutti! Almeno una volta ti prenderò!" La mia amica continuò ad essere aggressiva e senza pietà, dicendo quella frase con autorità mentre continuò ad avere un sorriso scaltro e malizioso; sicuramente stava provando a far di tutto per far uscire il mio vero potenziale, sapendo che se ci fossi riuscito sarei andato probabilmente in finale: riportò la spada indietro ma in quel momento nella zona sopra la sua spalla destra e la teneva con entrambe le mani, facendo capire che stava per sferrare dei fendenti energetici ancora più grossi, rispetto agli altri che erano solamente lunghi massimo una ventina di centimetri; ritornai a guardarla frontalmente mentre distavo da lei di circa sei metri diagonalmente e mi misi ben coordinato, emanando una grande concentrazione mentre avevo sempre i denti stretti.


"Prendi questo!" La nobile di secondo rango esclamò con carica quella frase e si mise leggermente in punta di piedi ma anche ben dritta prima di attuare gli attacchi, emanando un grande ardore sul suo sguardo mentre ebbe la spada dietro; subito dopo sferrò ben tre fendenti energetici che sembravano lunghi quasi un metro, dove quello verticale rovinò il terreno circostante lasciando una scia grigia bruciacchiata: era uno verticale, orizzontale ed infine diagonale. Sussultai e non ebbi altra scelta che mettere la mia spada davanti per proteggermi, poggiando la mano sinistra sulla lama mentre la destra era sul manico; misi la lama leggermente in diagonale verso l'alto ed il primo fendente mi raggiunse, sentendo un enorme pesantezza ma anche un fortissimo effetto sonoro d'impatto con l'acciaio e l'energia: provai in tutti i modi a resistere a quell'attacco ed ad un certo punto ce la stavo anche per fare, riuscendo quasi a respingerlo del tutto mentre feci vari versi di sofferenza; in quel momento esatto arrivò il secondo fendente che fece dissolvere il primo ed il terzo dopo nemmeno un secondo di distanza, non riuscendo più a resistere per la troppa pesantezza. I fendenti mi scagliarono via e feci un urlo ad alto volume, volando di qualche metro all'indietro mentre mi trovavo a pancia insù e precipitando completamente di schiena sull'erba, sentendo che almeno era più morbida di un pavimento in acciaio; continuai a tenere l'arma sulla mia mano destra ma non riuscii a rialzarmi subito, rimanendo sconfitto da questa prova: il mio abito era più sporco di prima sicuramente nelle parti della schiena e le maniche sembravano leggermente strappate, dovendo ripararle appena saremo tornati a casa.


"Accidenti! Forse ho esagerato!" La ragazza dagli occhi cristallini fece un volto preoccupato e le scese una goccia di sudore sulla guancia sinistra, esclamando quella frase con una certa agitazione mentre era piegata leggermente in avanti; rimise immediatamente la sua spada nel fodero sulla vita ed annullò il suo potere, tornando come prima e non avendo più i cerchi luminosi sotto gli stivali: corse verso di me con compassione e riuscii a sentire il suo avanzamento, anche se avevo gli occhi che guardavano il cielo azzurro che sarebbe diventato tra non troppo tempo arancione.


"Kevin! Kevin... stai bene?!" La ragazza si avvicinò a me rapidamente e si mise inginocchiata per controllare il mio corpo da più vicino, poggiando le sue ginocchia per terra e distando da me diagonalmente di pochi centimetri sulla mia sinistra; alzò sempre di più la sua voce e sembrava che si stesse preoccupando sempre di più, avendo il timore di aver esagerato: sentii il suo odore tornare come prima e mi donò una grande rassicurazione.


"Kkhhh... s-si... s-sto bene... non ti preoccupare." Risposi alla nobile con un tono un pochino forzato e cercai di mettermi seduto lentamente, utilizzando un po' di forza sulla mia schiena e riuscendo dopo qualche secondo a posizionarmi in quel modo; mi grattai il capo con la mano sinistra e sentivo i miei capelli che erano leggermente scompigliati, mostrando un volto leggermente intontito e con degli occhi che sembravano assopiti ma molto aperti: la mia amica distese parzialmente le sue braccia verso di me e mi parlò.


"Non ti sforzare troppo... sei stato davvero fantastico a schivare i colpi e sembri addirittura più veloce di quanto io credessi; pensavo di doverti allenare di più, ma vedo che se ti impegni, puoi riuscire subito nel tuo intento." Akane provò a rincuorarmi con grande dolcezza mentre dalle sue corde vocali uscì un suono gentilissimo, ritornando sorridente e chiudendo i suoi occhi con soddisfazione come se fossi riuscito a stupirla; il suo sguardo era sempre stupendo e mi faceva sentire meglio solamente nel poterlo vedere.


"Non farmi questi complimenti Akane... ho ancora molto da imparare e di sicuro non basterà per vincere la finale... ma per stavolta, possiamo anche concludere; direi di tornare a casa e di informare anche i tuoi su come è andato il torneo." Smisi di grattarmi il capo e cominciai ad avere le gambe incrociate fra di loro per mantenermi comodo su quella distesa erbosa, poggiando subito dopo entrambe le mani vicino ad esse ma sopra l'erba, dopo aver rimesso la spada nel fodero; la mia voce era seria ma anche abbastanza rassegnata, girando anche il mio volto verso la ragazza per poterla guardare con severità, dove poi divenne uno sguardo anche leggermente abbattuto e stanco.


"Va bene, andiamo." Disse infine la mia amica con voce delicata ed apprensiva, riaprendo i suoi occhi mentre citò quelle parole ed alzandosi subito dopo per iniziare ad incamminarsi; mi continuò a guardare poiché voleva vedere se riuscissi a farcela da solo, e con un leggero sforzo ci riuscii, emanando un leggero verso di fatica e riuscendo a rimettermi ben dritto dopo qualche secondo.


Akane ed io ci incamminammo verso casa sua ed appena arrivammo a destinazione, decidemmo di fare una bella doccia per poterci rinfrescare dopo tutta la fatica che avevamo compiuto quel giorno, riparando anche il mio abito che si era leggermente rovinato nelle parti delle maniche, e raccontando ai genitori della nobile cosa fosse successo durante l'evento; ovviamente rimasero alquanto felici riguardo l'accaduto durante i nostri scontri, rimanendo fieri di noi ed incoraggiandoci sempre di più per i prossimi turni, avvertendoci anche di fare molta attenzione sui concorrenti che avevano intenzione di uccidere. Dopo tutta quella situazione ci mettemmo anche a cenare tranquillamente e con tanta serenità, parlando felicemente e riuscendo a sentirmi a mio agio in quella famiglia; quando arrivò la sera Akane mi vide leggermente malinconico in volto e capì che ero preoccupato per lei riguardo il giorno dopo, quindi decise di rincuorarmi e riuscì a tranquillizzarmi momentaneamente prima di quello scontro: la mia amica si addormentò subito mentre a me invece serviva un certo lasso di tempo per poterlo fare, riuscendoci comunque sia in un orario non troppo inoltrato e dormendo abbastanza bene per tutta la notte.


Noremas (Arena) - Anno 652 - 11 Settembre - Ore 11:50


Si fece mattina ed ormai mancava pochissimo per il secondo turno di quel torneo, dove tutti quanti si trovavano all'entrata dell'arena compresi Akane ed il sottoscritto; c'era tantissima gente che creava una marmaglia assurda nella zona circostante e l'atmosfera era alquanto ardente, con un sole piuttosto mite e molto più fresco rispetto al giorno prima, sentendosi anche l'odore gustoso della carne e del cibo nelle solite bancarelle per non far mancare mai lo stomaco pieno, ai cosiddetti tifosi che ammiravano le battaglie. Non si vedeva l'ora di come l'evento sarebbe continuato ed insieme alla mia cara amica, incontrai anche delle vecchie conoscenze già viste il giorno prima; noi due ci trovavamo più o meno al centro della massa e si sentivano tantissime voci delle persone che portarono un grande frastuono, mentre sentivo nella mia gola un gusto molto piccante e non vedendo l'ora di affrontare Hitoshi.


"Ehilà Kevin! Eccoti qui, sono contento di vederti bene in salute." Mentre la nobile ed io stavamo guardando l'entrata dell'arena in lontananza ci girammo completamente sulla nostra sinistra, sentendo una voce familiare e girandoci immediatamente verso di essa: era Kimiko che si era ripresa del tutto dalle ferite ricevute il giorno prima, arrivando verso di noi con volto sorridente e tono carico intanto che indossava l'abito del giorno prima; percepii il suo odore ardente e rimasi felice della sua presenza.


"Kimiko! Ti hanno già lasciata andare! Quindi stai bene, ne sono felice!" Esclamai in modo sorpreso ed allegro mentre la mia espressione divenne felice, sorridendo leggermente e continuando a vederla; anche la mia amica era sollevata che la lottatrice stesse bene e quindi sorrise a sua volta, rimanendo al mio fianco: la ragazza robusta arrivò a pochi centimetri di distanza da me frontalmente e rispose.


"Eheh, una tosta come me è ovvio che si riprende subito." Poggiò le mani sui suoi fianchi per mantenersi meglio e si mise in una postura fiera ben dritta, chiudendo i suoi occhi ed alzando leggermente la testa per far percepire la sua fierezza; il suo tono era vanitoso e rimase convintissima sul suo volto.


"Anche se a dire il vero... Ci sono ancora altre persone che conosciamo, eheh!" Improvvisamente Akane intervenne con vocalità scaltra e distese il suo braccio sinistro orizzontalmente, facendo una risatina e puntando con l'indice della mano mancina delle persone che si trovarono dietro Kimiko, costringendo ella anche a girarsi per capire chi potevano essere; la faccia della mia amica era vivace e chiuse felicemente i suoi occhi per qualche secondo, facendoci capire chi fossero le altre persone presenti: erano Isuta e Kyoko che si trovavano affiancati l'un l'altro, vedendoli anche loro in ottime condizioni e senza nessuna ferita, vestiti esattamente come il giorno prima e soprattutto la maga con la sua tunica sistemata.


"Ma guarda, addirittura insieme sono arrivati." Contemplai con voce furba che emanava simpatia ed uno sguardo scherzoso, poggiando le mani sui miei fianchi ed avendo la sopracciglia destra accigliata verso l'alto, mentre la sinistra andava verso il basso; i volti di noi tre erano tutti quanti sorridenti mentre vedemmo i due arrivare, fermandosi per qualche secondo sulla destra della lottatrice.


"Guarda che è stata una coincidenza, l'avevo semplicemente incontrata per strada." Mi rispose il lottatore di sesso maschile con tono serio e viso severo, mentre il suo volume veniva leggermente coperto dalle voci di sottofondo ma sentendolo comunque; camminò subito dopo verso la mia destra e si girò immediatamente per guardare le due ragazze, invece Akane che stava dietro di me si mise sulla mia sinistra: il combattente era prorompente come al solito e la sua presenza poteva rivelarsi molto caricante, dandoci anche un po' di grinta per uno scontro; Kyoko invece rimase sulla destra di Kimiko e teneva il suo bastone con entrambe le mani, vedendola abbastanza tesa ma anche leggermente a suo agio, come se stesse cercando ci combattere contro la sua timidezza.


"Comunque sia sono davvero contento che vi siate riprese, Jiro si trova ancora in infermeria?" Chiesi in modo curioso mentre rimasi con un lieve sorriso in volto, gesticolando le braccia leggermente e casualmente all'altezza dei fianchi intanto che vidi le due ragazze con attenzione: la nobile dagli occhi oceanici rimase sorridente, mentre il ragazzo dai capelli scarlatti mostrava un volto serio ma non rabbioso, facendo capire che fosse semplicemente tranquillo e mettendosi come sempre con le braccia in quel modo.


"Sì, da come ho capito lo lasceranno andare oggi visto che di sera riusciva a muoversi quasi senza nessun problema; comunque sia erano arrivati altri morti ieri... non so per quale motivo onestamente... ma sto iniziando a pensare che questo torneo sia peggio del previsto... maledetti." Kimiko mi spiegò la situazione in modo leggermente allegro dove poi divenne irritata e con un volto amareggiato, facendo incupire la sua tonalità in una più seria improvvisamente e stringendo i suoi denti dal nervoso; la sua mano destra che si trovava all'altezza della vita divenne un pugno saldo, facendo ingrossare leggermente il suo arto per la forza che stava emettendo: l'atmosfera divenne improvvisamente più triste anche se c'erano parecchie persone rumorose attorno a noi.


"Lo sappiamo... è davvero stato terribile soprattutto per gli scenari che abbiamo visto... ed è meglio non ricordarlo a Kevin." Contemplò Akane con voce abbattuta e con un'espressione triste, poggiando la mano destra sul petto e rispondendo alla lottatrice in modo avvilito, mentre ebbe le sopracciglia accigliate verso l'alto; mi guardò per un secondo intanto che spiegava e subito dopo si rigirò verso la donna robusta.


"Tranquilla, ormai è andata così... e non possiamo fare nulla a riguardo... possiamo solamente sperare di dare una lezione come si deve a quei furfanti, per come hanno tolto vite innocenti." Girai la mia testa verso la mia amica con uno sguardo che emanava una serietà incrollabile, parlandole con un tono alquanto grintoso e risoluto mentre ebbi molta fiducia in me stesso; avevo le ciglia corrucciate e la nobile mi ricominciò a guardare intensamente, sentendo dentro di lei un certo sento di abbattimento nonostante abbia detto tali parole: in un frangente di secondo però una voce alquanto adorabile intervenne immediatamente, riuscendo ad alleggerire la tensione in men che non si dica e girandoci verso di essa.


"E-ecco... in bocca al lupo Kevin!" Improvvisamente la piccola maga dal faccino a dir poco adorabile esclamò quelle parole, usando una voce soave e leggera ma che emanò anche molta convinzione, facendo capire che si stava impegnando davvero tanto per dire quelle parole; portò i suoi due piccoli pugnetti all'altezza del petto ed accigliò le sue sopracciglia verso il basso, mostrando un volto deciso: nello stesso momento però nascose il suo corpo dietro a Kimiko e si piegò verso la sua destra per far vedere la sua faccia, guardandomi con insicurezza dopo aver compreso ciò che aveva detto; il mio volto rimase sorpreso e si addolcì improvvisamente, decidendo di risponderle dopo qualche secondo con un sorriso.


"Grazie Kyoko, è molto importante avere il tuo sostegno! Mentre combatto penserò anche a te!" Le risposi con un sorrisone a trentadue denti e con un volto che emanava gentilezza da tutti i pori, chiudendo i miei occhi ed utilizzando una voce allegra che dimostrava anche una grande dolcezza; Kyoko mi fissò intensamente per qualche secondo e smise di nascondersi, ritornando sulla destra della lottatrice mentre ebbe un volto leggermente rosso con le mani che stringevano la parte bassa della tunica, stropicciandola leggermente come una gonna.


"T-tu sei così gentile, s-si capisce che non faresti mai del male a nessuno, quindi meriti il meglio." La dolce ragazzina mi disse quelle parole con una gentilezza incredibile e con una adorabilità senza limiti, stropicciando ancora di più il tessuto spesso della tunica ed inclinando leggermente la testa sulla sua destra per vedermi con la coda dell'occhio; in quel momento stava ancora sorridendo e quel leggero rossore sotto i suoi occhi color cristallo la resero fin troppo carina, rendendola splendida come un oceano che rifletteva il grande sole del crepuscolo: riuscii a percepire il suo odore ed era alquanto fresco e stupendo, arrivando al livello pari a quello di Akane.


"Daiii... è imbarazzante, non dire queste cose, ahahah..." Mi rimisi ben dritto e smisi di vedere la piccola maga per chiudere i miei occhi, rimanendo parecchio arrossato in viso ed iniziando a grattarmi il capo con la mano destra, mettendomi a ridere e rispondendole con tono modesto; la nobile fece uno sguardo leggermente irritato e trasformò le sue due mani in due pugni da poggiare sui suoi fianchi, stringendo anche leggermente i suoi denti: il lottatore abbassò leggermente la testa e fece un sorriso furbo dopo aver capito la situazione, guardando la mia amica con scaltrezza.


"A-ah! Scusa! N-non ne avevo intenzione!" La piccola maga iniziò ad avere la voce nel panico e cominciò a balbettare leggermente, rimettendo la sua testa dritta e presentando uno sguardo alquanto buffo ma imbarazzato, come se non sapesse più cosa dire e facendo versi completamente casuali; i suoi occhi erano diventati bianchi e la sua bocca tremava costantemente, portando le sue piccole mani in avanti all'altezza del petto ed inchinandosi subito dopo in modo educato continuamente: anche la ragazza robusta vide la ragazzina con scaltrezza, mostrando furbizia con la coda del suo occhio.


"Mmmhhh... ascoltate... andiamo... prima che mi possa irritare." Improvvisamente la mia cara amica utilizzò una voce parecchio scontrosa e strinse i suoi due pugni con forza, piegandosi in avanti verso di me e prendendo con prepotenza il mio orecchio sinistro prima che me ne potessi accorgere, usando la sua mano del medesimo lato; la sua espressione era leggermente rabbiosa e severa, facendo vedere delle sopracciglia parecchio corrucciate: iniziai a sentire dolore all'orecchio e la ragazza cominciò a trascinarmi verso l'entrata dell'arena, mentre io avevo una faccia dolorante e feci vari versi.


"Ahi ahi! Ma che ti prende? Non ho fatto niente!" Dissi quelle parole ad alta voce ed in modo sofferente, continuando ad essere tirato ed avendo gli occhi chiusi strettamente a causa del dolore che sentivo; Isuta si girò ed iniziò a seguirci con la stessa velocità, rimanendo con un ghigno furbo sul suo volto, mentre invece Kyoko smise di inchinarsi e rimase stranita di ciò che stesse accadendo. La mano della nobile era sicuramente soffice, ma quando metteva parecchia forza in essa iniziava ad essere pericolosa, seppur il dolore compiuto da lei potesse risultare comunque piacevole; il suo odore era sempre magnifico ma sembrava anche abbastanza ardente di gelosia, facendomi deglutire un leggero amaro in gola che sapeva di tensione.


"Gelosa la ragazza, eh?" Kimiko girò la sua testa verso l'entrata dell'arena e vide lo scenario con furbizia, mantenendo un sorriso dispettoso sul suo volto e poggiando le sue mani sui fianchi per compiere una postura ottimale; il suo tono di voce sembrava alquanto sagace ed anche astuto, comprendendo la situazione appieno al contrario della maga che stava guardando comunque nella stessa direzione.


"Come mai sembrava irritata?" Kyoko portò i suoi piccoli pugnetti all'altezza del petto e li strinse leggermente mentre ricominciò a vedere la ragazza affianco, alzando leggermente la testa per poterla vedere in volto ed usando una vocalità perplessa; si spostò leggermente e si mise sulla destra rispetto alla testa della lottatrice, diventando curiosa di sapere tale motivo con sguardo stranito.


"Niente, lascia stare è meglio." Rispose infine la lottatrice con volto rassegnato ma allegro, chiudendo i suoi occhi e scuotendo la testa in segno di dissenso; rimase sorridente e la sua voce sembrava alquanto scaltra, decidendo di non allungare troppo la questione e di chiudere l'argomento immediatamente: anche la maga si diede per vinta seppur la risposta deludente e nel mentre Akane continuò a trascinarmi con le sue stesse mani, all'interno del campo di combattimento ed iniziando ad aspettare all'interno di esso; lei ed Isuta andarono negli spalti dopo quella situazione.


Noremas (Arena) - Anno 652 - 11 Settembre - Ore 12:02


Mi trovavo all'interno dell'area di combattimento nella parte sud vicino all'ingresso, dove frontalmente a me c'era Hitoshi che si trovava nella zona nord della struttura; mi stava guardando con un volto pieno di indifferenza mentre io lo fissavo con intensità, aspettando la voce al microfono per poter aprire le danze in quel nuovo turno: come il giorno prima c'erano tutti quanti i tifosi infervorati ed i miei amici avevano preso gli stessi identici posti, con l'unica differenza che sulla sinistra di Akane si trovava Kimiko ed ancora più in là Kyoko, lasciando libero lo spazio sulla destra della nobile che era riservato a me con anche Isuta affianco; avevano uno sguardo fiducioso e stavano credendo in me, pensando che la vittoria fosse stata a portata di mano: la voce elettronica riattaccò il contatto e fece la sua presentazione carica.


"Bentornati a tutti quanti gli avventurieri ed a tante altre persone che hanno fatto un lungo viaggio per venire qui! Come abbiamo detto... oggi inizierà il secondo turno di questo fantastico e spietato torneo organizzato dall'imperatore! Ci saranno altre vittime oggi?! Oppure saranno tutti risparmiati?! Questo ovviamente non lo sappiamo! Ma soprattutto chissà che battaglie sorprendenti ci dobbiamo aspettare in questa giornata! Il sole oggi è meno caldo rispetto al giorno prima... quindi chissà se anche i nostri cari partecipanti riusciranno a conservare più energie durante lo scontro... e soprattutto sono già dentro al campo di combattimento! Presentiamoli subito!" Esclamò la voce al microfono con la sua incredibile carica che fece infervorare tutta l'atmosfera circostante, facendo acclamare ed urlare i tifosi con ardore, insieme ad un odore molto intenso nell'aria.


"(Devo vincere, per tutti quanti!)" Pensai con grinta mentre ebbi un volto concentrato ed accigliato verso il basso sul mio nemico, sfoderando subito la mia spada con la mano destra ed indirizzandola diagonalmente verso il basso sul medesimo lato: si sentì il vento muoversi durante il movimento a causa del materiale pesante dell'arma ed ero in postura ben dritta, cercando di non distogliere nemmeno per un secondo lo sguardo verso di lui; il mio avversario srotolò la sua frusta e si distese su tutto il pavimento ruvido in modo diagonale, vedendosi già delle piccole scintille in tutta la corda.


"Il combattimento vedrà Kevin: un ragazzo con una determinazione intramontabile che ha dimostrato grande agilità e resistenza nel suo ultimo scontro... contro Hitoshi! Un guerriero dotato di frusta indifferente ma letale, capace di intrappolare i suoi nemici in una stretta senza via di fuga! Entrambi sono molto abili ed hanno dei pregi alquanto rilevanti, chi mai potrà vincere?! Lo scopriremo tra poco perché nel giro di pochi attimi inizierà il secondo turno di questo evento! 3... 2... 1... INIZIA... LA BATTAGLIA!" L'annunciatrice fece esaltare talmente tanto i tifosi che fecero il conto alla rovescia insieme a lei, sentendosi un grande frastuono ed anche i miei amici che tifarono per me in continuazione; piegai leggermente le mie gambe e sentii un retrogusto piccante nella mia gola, insieme all'odore di Hitoshi che era simile a quello del giorno prima.


"Dai Kevin, mi raccomando." La nobile era leggermente preoccupata sul suo volto ed aveva lo sguardo accigliato verso l'alto, utilizzando un tono comprensivo e mettendo il suo pugno destro nel petto; era seduta ben dritta e non riusciva a distogliere lo sguardo nemmeno per un secondo.


"Pff... se la caverà, altrimenti non sarebbe Kevin." Al lottatore piaceva davvero molto tenere le sue braccia conserte ed infatti era seduto con gli arti in quel modo, contemplando con sicurezza la situazione ed attuando un ghigno per dire quella frase; la sua voce era vanitosa e chiuse i suoi occhi qualche secondo mentre continuava a parlare, riaprendoli subito dopo per far vedere le sue pupille scarlatte come il fuoco che erano concentrate nella battaglia.


"Lo posso confermare, sicuramente riuscirà a vincere, FORZA KEVIN!" La lottatrice fece il tifo per me con una voce molto carica e grossa, alzando il suo robusto braccio destro diagonalmente e mostrando un pugno ben stretto con esso; chiuse i suoi bulbi oculari per tutta l'allegria che stava emanando e sorridendo come faceva di solito: intanto la maga che si trovava affianco era fin troppo timida per poter urlare.


"Io non urlo... sarebbe imbarazzante..." Disse la ragazzina adorabile mentre era seduta con la schiena leggermente inarcata in avanti, facendo uscire un tono di voce flebile ed imbarazzato; abbassò leggermente la sua testa e mostrò un volto vergognato ed arrossito, non sapendo cosa dire mentre portò le sue mani all'altezza del petto e facendo sbattere con poca forza, le indici delle sue due mani in modo costante: dopo qualche secondo rialzò lo sguardo pe vedere lo scontro.


"Ho visto come combatti... non sei male e sei sicuramente molto meglio di quel bestione, ma non mi sconfiggerai mai." Disse improvvisamente con voce seria il ragazzo armato di frusta, presentando uno sguardo concentrato e degli occhi accentuati verso di me mentre tenne l'arma in modo saldo; il suo corpo era in postura dritta e non si sarebbe smosso da lì fin quando non ci sarebbe stato un obbligo che gli avrebbe consentito di fare tale azione.


"Pff... credi pure quello che vuoi... ti dimostrerò tutto con i fatti." Feci un ghigno pieno di sicurezza e gli risposi con una tonalità provocatoria, porgendogli uno sguardo convinto visto che ero parecchio certo del mio miglioramento; portai la spada leggermente all'indietro e le mie gambe si piegarono ancora di più, preparandomi ad attuare una corsa verso di lui: il ragazzo non venne urtato minimamente e continuò.


"Magari i miei fulmini ti faranno cambiare idea, ma sarà già troppo tardi per tornare indietro." Hitoshi utilizzò la medesima voce e mostrò lo stesso volto mentre mi continuò a parlare, sembrando leggermente più svogliato di prima come se avesse capito di doversi impegnare di più se voleva vincere; intorno alla corda iniziarono ad esserci un pochino di scintille in più ed io analizzai con attenzione la situazione, guardandola attentamente.


"Quell'arma... potrebbe essere un problema... ma non ho paura di te! Io ti sconfiggerò... e scalerò la vetta del successo!" Alzai improvvisamente la voce ed esclamai con determinazione quelle forti parole, mostrando una convinzione incredibile sul mio volto e rimanendo sorridente verso il mio obbiettivo; poco a poco misi più energia nelle mie gambe per potergli correre incontro nel modo più veloce possibile, mantenendo il manico della mia arma in modo saldo.


"Bene, Kevin è tutto carico, sono felicissima e risollevata." Contemplò la nobile con una voce che ritornò alquanto fiduciosa e con un viso abbastanza sorridente, smettendo di avere la mano sul petto per poterla riappoggiare sulla sua morbida gamba; fece un respiro profondo e si tranquillizzò, cominciando a vedere lo scontro con più allegria.


"Tsk... tutte parole al vento." Hitoshi iniziò ad avere un leggero irritamento verso i miei confronti visto che mi sentivo sicuro di me, corrucciando leggermene le sue sopracciglia ed iniziando a tirare la corda della sua arma indietro; con la forza del suo braccio la spedì in avanti verso di me ed io decisi di fare uno slancio che mi permise di rimanere a mezz'aria: sferrai un fendente orizzontale verso la corda della frusta e la respinsi, sentendosi all'impatto anche un piccolo effetto sonoro di scintillii.


"(Rispetto ad Akane... è molto lento... non avrò problemi ad evitare tutti i colpi.)" Il mio sguardo divenne deciso mentre pensai intensamente quelle parole e vidi che il mio nemico fece la medesima mossa, rispedendomi la corda nuovamente contro nello stesso identico modo intanto che stavo a mezz'aria; tirai in quel momento un fendente diagonale da sinistra verso destra e riuscii a respingerlo con successo, usando sempre il braccio destro dal basso verso l'alto e decidendo di non procedere in avanti, bensì mi fermai per qualche secondo e tornai sulla terraferma.


"Non potrai catturarmi come hai fatto con Jiro, mettitelo in testa." Risposi al ragazzo con tono autoritario e volto serio, mettendomi leggermente di profilo e puntandogli la spada contro orizzontalmente; stavo nella parte centrale dell'arena ed Hitoshi distava da me di circa sette metri: avevo le gambe ben dritte ed ero ben coordinato in quella postura, vedendosi intanto il sole che si riflesse sulla mia arma facendola luccicare.


"Mi sto solo scaldando." Hitoshi tirò la sua corda all'indietro con aggressività e disse quelle parole con indifferenza, notandosi però sul suo viso una leggera incredulità visto che strinse leggermente i suoi denti: iniziò a correre ed ad avvicinarsi verso di me con una rapidità abbastanza modesta, piegandosi di pochissimo in avanti mentre decisi di rimettermi immediatamente nella mia postura precedente senza caricare lo slancio. Appena mancò poco più di un metro tra noi due iniziò a tirare varie frustate violente in direzioni casuali, muovendo in modo veloce il suo braccio come se stesse creando una spirale; la corda sembrava diventare più pesante e mossi la mia arma varie volte di fronte a me per non essere colpito, continuando a respingere: ad un certo punto l'arma era talmente veloce che mi sfiorò il fianco destro della pancia e la spalla sinistra, sentendomi punzecchiare in quelle parti con un leggero fastidio visto che percepii il contatto di piccole saette in quelle zone.


"Ah sì? Allora non mi risparmierò!" Esclamai con una tonalità alquanto fiera ed ebbi un volto leggermente sorridente ma teso, mettendo ad un certo punto la spada sopra la mia testa in orizzontale con entrambe le mani per bloccare la corda che mi stava venendo addosso; si poteva notare una goccia di sudore sulla mia guancia sinistra ed ebbi delle ciglia accigliate in modo convinto, respingendo subito dopo la corda con un fendente orizzontale sopra la mia testa e sbilanciando leggermente l'avversario, obbligandolo a farlo indietreggiare mentre si trovava di pochi centimetri a mezz'aria: la corda si espanse ed iniziai ad avere lo spazio per avanzare verso di lui, attuando un salto e tirandogli un fendente diagonale dall'alto verso il basso sulla sua coscia sinistra, in più anche un altro sulla sua spalla destra e facendolo sanguinare leggermente in entrambi i colpi.


"Mmhh!" Il ragazzo armato di frusta sussultò e continuò ad avere un'espressione che sembrava più irritata che indifferente, accigliando le sue sopracciglia all'ingiù ed indietreggiando più veloce che potette; mi guardò intensamente in ogni lato per trovare un punto scoperto ma non ci riuscì fin da subito, tornando sulla terraferma: i tifosi si esaltarono ed iniziarono ad urlare.


"Che succede? Ti ho colpito ed ora hai paura?" Domandai con voce scaltra ed abbastanza scherzosa ma che emanava una certa vanità, facendo un sorriso convinto e ritornando verso di lui a grande velocità, portando la spada in alto dietro la mia testa ed in verticale; corsi velocemente in modo dritto e gli sferrai un fendente dall'alto verso il basso che lui riuscì a schivare con successo, facendo un salto all'indietro ed utilizzando subito dopo la sua frusta per spedire la corda verso di me: spostai il mio braccio sinistro immediatamente ma quello dominante venne catturato completamente, con la corda che girò su tutto il mio arto ed attuando una stretta piuttosto salda, sentendosi il suono ed il tocco di essa che si strinse attorno aggressivamente e percependo un leggero dolore a causa delle leggere scintille.


"Gghh, cavoli, non ci voleva!" Esclamai con preoccupazione ad alta voce mentre mostrai degli occhi ben spalancati ed un viso molto teso, portando il mio braccio destro all'altezza delle spalle ed iniziando a muoverlo su e giù velocemente per levare quella corda dal tessuto spesso; ci misi tutta la forza che avevo a disposizione ma non riuscii nell'intento, facendo anche dei versi di sforzo che erano fusi ad una leggera disperazione mentre strinsi i miei denti: intanto Hitoshi ritornò sulla terraferma e tenne saldamente la sua arma.


"Per te è arrivata la fine." Il suo sguardo ritornò indifferente ma emanava anche una certa cupaggine, vedendosi il colore violaceo dei suoi occhi in modo più intenso e che avevano una certa ombreggiatura sopra di loro; la sua voce divenne anche più tetra e mise la mano sinistra sulla sua corda, afferrandola saldamente per attuare il trasferimento del mana ed iniziando ad illuminarsi di dorato.


"(No, NO! Mi sono messo a strafare senza accorgermene! Devo liberarmi a tutti i costi altrimenti se quei fulmini mi raggiungono... tutta la fatica che ho dovuto fare sarà stata inutile!)" Pensai con tantissima preoccupazione mentre continuai ad avere lo stesso volto pieno di panico, avendo due gocce di sudore sulla fronte e continuando a muovere il mio braccio per salvarmi dalla sua stretta; il nemico continuò a tenere saldamente la frusta ma all'improvviso dentro di me sentii scorrere un potere insolito, un qualcosa di sconosciuto di cui nemmeno io ne ero a conoscenza: il mio braccio dominante iniziò ad avere dell'aura arancione intorno dove anche la spada ebbe quel colore intorno ad essa, percependo su quell'arto una forza incredibile e che mi bastava semplicemente desiderare per poterla avere; non sapevo che cosa fosse ma decisi di approfittarne.


"(Cosa succede? Cosa sarebbe questa forza sovrumana nel mio braccio destro? E quest'aura? Emana un potere molto elevato... beh... direi di dovermene approfittare!)" Il mio volto divenne pieno di sicurezza ed accigliai le sopracciglia verso il basso in modo più intenso, continuando a stringere i miei denti ed iniziando a portare il mio braccio all'indietro insieme al mio corpo per potermi liberare. Usai tutta la forza che avevo a disposizione e tirai il mio braccio all'indietro, inarcando la schiena nella stessa direzione ed usando tutta la potenza: dopo circa tre secondi la corda che stava per emanare forti saette si sfilò dal mio braccio prepotentemente e si sentì l'effetto sonoro di esso, facendomi portare il braccio all'indietro con successo ma rischiando di cadere nello stesso momento.


"COSA?!" L'individuo si piegò leggermente in avanti e si vide per la prima volta il suo viso pieno di stupore, facendo spalancare i suoi occhi come non mai ed avendo una goccia di sudore sulla guancia sinistra; la sua voce divenne alta ed i suoi occhi traballarono leggermente, non riuscendo a credere che qualcuno riuscisse a sfuggire dalla sua stretta: sicuramente era la prima volta che stava accadendo ed i tifosi acclamarono quel grande gesto che Jiro non riuscì a compiere. Stavo quasi per cadere all'indietro ma riuscii a rimettermi coordinato dopo circa due secondi, rimanendo leggermente stranito di quel fatto che era accaduto; portai la mia mano destra che teneva l'arma all'altezza del petto ed iniziai a guardare il braccio con intensità, non riuscendo a capire cosa potesse essere successo: ci trovavamo nella parte centrale leggermente più a nord e l'avversario distava da me di circa cinque metri frontalmente.


"Kevin... che ti è successo?" Chiese la nobile con un volto completamente incredulo e con degli occhi leggermente più aperti del normale, facendo fuoriuscire dalle sue corde vocali un suono molto perplesso ed alquanto curioso; mise il suo pugno sinistro sul petto ed inarcò leggermente la sua schiena in avanti, guardando con più attenzione quello scenario: anche Isuta, Kimiko e Kyoko rimasero abbastanza straniti di quel fatto, fissandomi con più intensità.


"Ma... perché all'improvviso mi sono sentito fortissimo in questa parte del corpo? Non ho trasferito del mana in questo braccio." Mossi leggermente il mio braccio in modo obliquo e continuai a fissarlo con stranezza, domandandomi tra me e me con voce innocente cosa fosse successo; i miei occhi erano puntati unicamente sul braccio ma dopo qualche secondo l'aura intorno ad essa scomparve, perdendoci le speranze e ritornando ben dritto contro il mio avversario subito dopo, puntando la spada diagonalmente verso il basso: il ragazzo sentì le mie parole e capì immediatamente che non era un'azione voluta, quindi ritornò sicuro di sé tossendo due volte e ricominciò a parlare.


"Vedo che non lo sai nemmeno tu che cosa hai combinato... a questo punto avrei una teoria da spiegarti; sicuramente non la sai, ma parecchi avventurieri ne sono informati a riguardo." Hitoshi ritornò con voce indifferente come ad inizio scontro e fece uno sguardo leggermente più penetrante; strinsi più forte il manico della mia arma e rimasi alquanto curioso.


"Che cosa vuoi dire? Spiegati." Gli imposi con voce più autoritaria di spiegarmi la situazione e mostrai un'espressione più concentrata verso di lui, rimanendo ben dritto e composto per rimanere pronto ad una sua azione inaspettata; i tifosi smisero di urlare ed in questo modo riuscii a sentire il ragazzo nel migliore dei modi.


"Per dirtelo bisognerebbe tornare indietro, nel momento della creazione di una tessera d'avventuriero." Il ragazzo disse quelle parole con una voce leggermente più tranquilla ed iniziò a citare quella parole in modo intellettuale, come se stesse per iniziare una lunga spiegazione dove servisse una certa concentrazione per poter capire; nel mentre riavvolse completamente la corda della sua frusta con la mano sinistra, vedendola con attenzione e tenendo il manico di essa con la destra.


"La tessera dell'avventuriero come ben sai, serve quando saliamo di livello... ci consente di imparare nuove abilità e diventare più forte con le statistiche, ma questa spiegazione è veritiera solo parzialmente; questo oggetto in realtà permette di sbloccare... il vero potenziale della mossa che riusciremo ad apprendere." Hitoshi continuò a spiegare con noncuranza il vero utilizzo significativo della tessera d'avventuriero con tono sicuro, allargando leggermente le sue braccia lateralmente come se stesse facendo un gesto di dissenso; rimasi abbastanza sbigottito e stranito davanti a quelle parole mentre lui mi guardò sempre con indifferenza.


"I-in che senso?" Domandai stranito mentre mostrai il sopracciglio destro corrucciato all'ingiù ed il sinistro all'insù, utilizzando una voce perplessa ed insicura; il mio viso rimase confuso e mi scese una goccia di sudore sulla guancia destra, non capendo bene cosa volesse intendere: mi grattai il lato sinistro della mia fronte con la mano del medesimo lato un paio di volte e smisi subito dopo, aspettando la risposta del mio nemico.


"Le mosse che la tessera di avventuriero ci permette di imparare, non sono nient'altro che lo sviluppo del nostro vero potenziale... tutto ciò che utilizziamo per combattere in realtà lo abbiamo già dentro di noi: sono abilità che si collegano sul nostro carattere, al passato, alle emozioni, a qualsiasi peculiarità che ci riguarda e si possono attivare anche senza salire di livello... ma ad una potenza minima che nemmeno si nota nella maggior parte dei casi, ecco cosa ti è successo... ovvero... che hai attivato prematuramente una tua abilità futura." Hitoshi spiegò per filo e per segno l'utilità della tessera con una voce quasi da professore, chiudendo i suoi occhi per qualche secondo e per poi riaprirli subito dopo in modo penetrante; smise di avere le braccia distese lateralmente e le rimise dritte verticalmente vicine ai suoi fianchi, continuando a guardarmi intensamente: tutti i miei amici sugli spalti stavano a braccia conserte ed ascoltarono con attenzione quello che il ragazzo stesse dicendo, anche se la nobile sicuramente sapeva già un qualcosa di quel genere, mentre invece per il resto dei tifosi non sapevo che cosa pensare.


"Non ne sapevo nulla, è incredibile." Risposi con una vocalità ed un'espressione meravigliata, aprendo leggermente di più i miei occhi appena compresi l'utilità della tessera; non ero molto aggiornato su alcune informazioni riguardo l'avventura e quindi molte nozioni inizialmente potevano risultare nuove per me: anche il mio avversario si era leggermente calmato, iniziai a sentire un odore più minaccioso in lui ed accolsi un gusto amaro nella mia gola, nonostante fossi abbastanza sorpreso in quel momento.


"Poi ovviamente quando saliamo di livello possiamo usare quell'abilità al massimo della potenza, come è stato dimostrato in tutti questi anni: ecco perché prima di registrarti sulla tessera bisogna avere almeno 12 anni, per lasciare del tempo al tuo cervello per poter maturare abbastanza il tuo carattere, e facendogli capire le tecniche che avresti appreso per il resto della tua vita; alcuni difatti potrebbero avere qualche volta delle mosse simili se non completamente uguali, basta vedere se tra quei due ci sia un qualcosa in comune che li lega." Il ragazzo armato di frusta concluse la spiegazione con il medesimo tono e volto, continuando a rimanere indifferente ma notando che tra non molto avrebbe ricominciato ad attaccare; intanto gli spettatori stavano aspettando il proseguimento dello scontro, visto che continuarono a vedere che rimanevamo fermi a parlare nella zona leggermente più a nord.


"A quanto pare le abilità sono già nostre ma al minimo della loro essenza, salendo di livello invece faranno uscire la loro vera forma e potenza in pratica." Iniziai a contemplare con serietà la sua spiegazione e ne rimasi alquanto interessato, poggiando la mano sinistra sul mento per qualche secondo e per poi riprepararmi a combattere; tolsi la mano da esso e ricominciai a tenere saldamente il manico della mia arma, guardando l'avversario in modo leggermente accigliato.


"Vedo che hai capito il concetto, sei stato anche davvero fortunato che sia successa una cosa del genere, non capita spesso, ma adesso... direi di ricominciare a combattere." Il ragazzo srotolò la sua arma nuovamente e fece andare la corda dal tessuto spesso sul pavimento ruvido, distendendosi per vari metri in tutta la superficie; vide la corda della sua frusta per qualche secondo per terra e poi rialzò lo sguardo verso di me, guardandomi con una certa risolutezza e concentrazione.


"(Stavolta non sarò colto impreparato.)" Strinsi i miei denti per qualche secondo e presentai un'espressione seria mentre vidi quella corda che stava per rilasciare altre saette, come se fosse carica di potere magico per fulminare qualsiasi nemico; iniziai ad impugnare la mia arma con entrambe le mani e portai la spada all'altezza della mia testa sulla mia sinistra, puntandola verso il mio nemico orizzontalmente mentre piegai leggermente le mie gambe: la frusta del mio avversario iniziò a riempirsi di fulmini e sentii che stava iniziando ad emanare molto più potere, sentendo una leggera tensione.


"E visto che ti è accaduto un evento di questo genere... penso sia meglio toglierti di mezzo prima che tu possa diventare un problema. Se non riesco a sconfiggerti normalmente... allora è arrivato il momento di utilizzare le mie abilità di livello ed eliminarti." Hitoshi disse quelle parole cruciali con una tonalità alquanto minacciosa ed annunciò di voler utilizzare le sue abilità, porgendomi uno sguardo abbastanza irritato con le sopracciglia accigliate verso il basso; i suoi occhi violacei sembrarono più luminosi ed intensi come se un universo al loro interno stesse per mostrarsi, ma decisi di non demordere e di affrontarlo a viso aperto con tutta la mia determinazione: tutti i miei amici iniziarono a riavere un volto concentrato e leggermente in pensiero, avendo compreso che da quel momento in poi avrebbe fatto seriamente.


"Sono pronto! Respingerò ogni tuo colpo e ti sconfiggerò!" Con tutta la mia risolutezza e grinta riuscii ad esclamare quelle parole piene di sicurezza, raccogliendo tutte le mie forze per la fase più accesa dello scontro: la mia faccia mostrava molta autorità ed avevo ancora i denti stretti, cercando di rimanere il più attento possibile su un lato del mio nemico che non potevo conoscere.


Dopo dei piccoli attacchi effettuati nello scontro stava per iniziare la fase più accesa di quella battaglia, dove la forza delle stelle e dei fulmini prorompenti si sarebbe schiantata fra di loro per vedere chi potesse avere la meglio; Hitoshi si era irritato e stava per liberare i suoi veri fulmini che da quel momento non si erano ancora del tutto liberati sulla sua arma, decidendo di far vedere tutto ciò che era capace di fare. La tensione era molto alta e non sapevo se con lui potevo rischiare di morire, ma dovevo dare tutto me stesso per mantenere la promessa fatta ad una cara amica.


Fine Capitolo 15


Extra:


Noremas (Casa di Akane) - Anno 652 - 11 Settembre - Ore 00:30 - Kevin's POV


Akane si era addormentata mentre io mi trovavo sdraiato a pancia insù nel mio sacco a pelo per cercare di prendere sonno, ma mi sentivo abbastanza pensieroso per il secondo turno di quel torneo spregevole, rimanendo leggermente agitato a tal punto di non riuscire a dormire; la luce lunare filtrava dalla finestra e si poteva vedere la ragazza sdraiata lateralmente sulla sua destra illuminata da essa: potevo sentire il suo flebile respiro mentre io avevo ancora degli occhi ben aperti che non riuscirono a chiudersi, rimanendo coperto come al solito fino al collo.


"Mmmhhh... sono preoccupato per il torneo. (Akane dovrà affrontare quell'uomo pericoloso ed in pratica... aveva letteralmente fracassato tutte le ossa di quella povera ragazzina... senza pietà.)" Pensai intensamente con volto indifferente mentre vidi sulla mia destra la nobile che aveva metà della schiena protetta dalla sua coperta rosa, cercando di calmarmi ma continuando a pensare a quel fatto orrendo che era successo a Maki; ad un certo punto mi alzai lentamente e mi tolsi le coperte, rimanendo per un secondo seduto e completando l'azione subito dopo: intanto potevo sentire il suo stupendo odore.


"(Vado a prendere un po' d'aria, mi servirà.)" Mi alzai silenziosamente e con un volto concentrato decisi di uscire dalla stanza della mia amica, afferrando subito dopo il manico freddo della porta dopo aver fatto qualche passo sulla mia sinistra; aprii la porta e si poteva sentire il leggero cigolio di esso visto che era fatto di legno, uscendo dalla stanza subito dopo mentre passeggiai sul caldo pavimento della casa: passai per tutto il corridoio e decisi di raggiungere la medesima terrazza che mi aveva fatto vedere Akane l'altro giorno, cercando di poter vedere un bellissimo cielo stellato come quella volta. Aprii la porta fatta di vetro che aveva i bordi rifiniti di legno bianco ai lati e sentii un fresco molto rilassante, sentendo il tessuto leggero della mia maglietta e dei miei pantaloni che si mossero; alzai lo sguardo e vidi un cielo completamente blu scuro e pieno di stelle bianche che sembravano posizionate esattamente in un certo modo, formando in quel momento delle costellazioni particolari di cui ai tempi non ero ancora a conoscenza, anche se ci tenevo davvero molto a volerle studiare: feci un leggero sussulto ed il colore delle stupende lucette bianche si riflesse nei miei occhi, come se dentro di me ci fosse un universo tutto da esplorare e da scoprire.


"Cavoli... è davvero magnifico, in effetti oggi non ho contemplato il magnifico cielo notturno, si vede che oggi sono davvero pieno di pensieri... direi proprio di rimediare in questo momento." Dopo aver detto quelle parole con una voce ironica e con uno sguardo compassionevole feci qualche passo in avanti, avanzando di circa tre metri mentre avevo le ciglia accigliate verso l'alto come se mi stessi dispiacendo; dopo qualche secondo mi fermai e mi misi immediatamente in ginocchio, attuando la mia tradizionale posa di preghiera e sentendo il freddo pavimento della terrazza sulle mie ginocchia: i miei occhi erano chiusi ed intanto potevo sentire il vento che fece muovere dolcemente i capelli in modo ondulatorio, avendo le mani intrecciate fra di loro ed avendo la testa leggermente inclinata verso il basso; percepii un odore fresco ed un retrogusto gentile nella mia gola mentre continuai a pregare, desiderando alle mie care amiche di far andare tutto per il meglio, proteggendo la mia famiglia e tutti quante le persone a cui tengo soprattutto nel torneo, e non solamente Akane ormai, anche Isuta era diventato un caro amico.


"Sono sicuro che le stelle accoglieranno il mio desiderio. (Proteggere la mia famiglia, Akane, Isuta e tante altre persone... dal secondo turno in poi... non permetterò più che ci siano altre uccisioni... anche se per me potrebbero essere dei perfetti estranei... degli avventurieri innocenti non meritano la morte... ed io farò di tutto pur di proteggere la vita degli altri... a qualsiasi costo.)" Quando dissi infine quella frase con una voce molto dolce, alzai il mio volto verso l'alto e mostrai un viso pieno di felicità alle stelle, facendo vedere tutta la mia sincerità in quel momento e decidendo di alzarmi dopo qualche secondo; sentii intanto le maniche delle mie braccia che venivano leggermente spostate dal vento. Mentre cominciai a pensare ed a vedere la vastità notturna iniziai ad avere un'espressione molto più seria, giurando di non far accadere nessun'altra morte al torneo nonostante dovesse farmi rischiare l'espulsione da quell'evento, ma che sicuramente non sarebbe accaduta; strinsi il mio pugno destro mentre si trovava affiancato alla vita ed i miei occhi erano più decisi che mai, avendo la sfumatura blu del cielo che si unì con il colore castano delle mie pupille: rimasi circa una decina di minuti prima di poter dormire nella stanza della nobile, riuscendoci con successo quando finalmente ero ritornato da lei.





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