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Capitolo 11: Il significato di vero avventuriero

Aggiornamento: 13 mar 2024

The infernal tournament arc


??? - ??? - ??? - ??? - Kevin's POV


Fin da quando quel cavaliere mi salvò la vita, ricevetti la giusta determinazione per diventare un grandissimo avventuriero e quindi decisi di allenarmi, ma a causa della mia pigrizia quel momento non durò per così tanto tempo; persi tutta la mia volontà e decisi di non allenarmi più. Ma un giorno, mentre dormii beatamente a casa mia feci un incubo: in quel sogno tutta la mia famiglia venne uccisa e ne rimasi traumatizzato, decidendo di ricominciare gli allenamenti e di provare a trovare il significato di essere un grande avventuriero; volevo scoprire a tutti i costi che cosa dovesse servire per diventare l'eroe di ciò che si aveva di più caro, in questo modo avrei visto la strada spianata davanti a me ed avrei dato inizio alla mia leggenda.


Airontes - Anno 649 - 27 Luglio - Ore 21:00 - Kevin'POV


Ero al parco ad allenarmi dopo aver smesso per parecchi mesi di farlo, visto che il giorno prima ebbi un incubo dove tutta la mia famiglia venne uccisa violentemente da una sagoma nera; quindi ripresi ad esercitarmi per poter diventare abbastanza forte da salvarli, pensando ad una specie di premonizione. Stavo nel solito parchetto quadrato che conteneva un prato verde profumato ed i soliti tre enormi cilindri cementati, giacenti nella parte nord vicino al muro. Vestivo di una maglietta a maniche corte e pantaloni blu lunghini che erano molto leggeri e sottili, quindi al tatto potevano risultare piacevoli ed anche molto comodi per dormire; a quell'età avevo i capelli a caschetto ed uno sguardo molto innocente, come un semplice bambino che a quei tempi possedeva un unico desiderio: ovvero quello di giocare in modo spensierato, ma non ne avevo la possibilità visto che in mente mi pervadeva solamente il brutto pensiero di quell'incubo.


"Non voglio più fare quel sogno... gghh!" Tirai con la spada di ferro di mio papà dei fendenti molto prepotenti su un albero, avendo ancora molta preoccupazione sia nel mio viso che nella mia voce: dal cielo si poteva notare che si era fatta sera e stavo facendo anche tardi per la cena che dovevo assaporare con la mia famiglia; l'orizzonte era già pieno di stelle ed era davvero magnifico poterlo vedere, ma in quel momento sentii solamente un retrogusto acido nella mia bocca vista la paura che possedevo in quel momento.


"Se non riesco a diventare forte... moriranno tutti... NON VOGLIO!" Sferrai improvvisamente un fendente a piena potenza e violenza contro l'albero che si trovava nella parte nord-ovest del parco, ma facendo ciò mi scappò la presa dell'arma e mi feci male alla mano: si sentì il rumore metallico della spada che cadde nell'erba e la mia mano era diventata piena di bruciore.


"Aahh... ahia ahia... accidenti." Mi inginocchiai e continuai a sentire bruciore nella mano destra che mostrava un rossore sul palmo, tenendo essa verso l'alto mentre con la mano sinistra strinsi il polso; il mio viso era dolorante e contemplai con sofferenza ciò che era appena accaduto. Dopo alcuni secondi sentii dei passi leggeri e mi girai sulla mia sinistra per vedere chi potesse essere, rimanendo leggermente stupito.


"Oh? Kevin, che ci fai qui?" Anche quella persona si girò sullo stesso lato e notai che era mio papà, mostrava un volto leggermente stupito e la sua voce era alquanto perplessa mentre emanava anche gentilezza. Vestiva di una giacca e pantaloni grigi eleganti a maniche lunghe insieme ad una cravatta rossa ben messa, notando anche che indossava all'interno del suo vestiario una camicia bianca; teneva un piccolo sacchettino bianco sulla sua mano destra con dentro qualcosa, poteva sembrare un qualche ingrediente che era andato a comprare velocemente.


"M-mi stavo allenando..." Mi rivolsi verso la mia figura paterna con un'espressione alquanto preoccupata ed una voce che sembrava autoritaria, poggiando subito dopo entrambe le mie mani sul prato morbido ed anche leggermente ruvido a causa dell'erba; mio papà girò anche tutto il suo corpo verso di me per avermi frontalmente a sé e mi sorrise:


"Quindi ti sei deciso di riprendere e non smettere più? Come mai questa decisione improvvisa? Non che mi dispiaccia ovviamente, anzi..." Mentre rimase in piedi e ben eretto mi fece quella domanda in modo gentile, notando anche un pizzico di felicità sul suo comportamento: visto che anche mio papà era un grande spadaccino, sicuramente voleva che seguissi le sue orme.


"..." Decisi di non rispondere e quindi rimasi in silenzio per alcuni secondi, abbassando lo sguardo verso l'erba mentre presentavo un viso alquanto abbattuto: in lontananza potevo sentire la fragranza che emanava mio papà, ovvero un profumo maturo ma anche leggero nello stesso momento; decisi di girare il discorso e di porgere io stesso una domanda:


"Come mai sei tornato tardi piuttosto?" Rialzai le mie pupille verso di lui ed ebbi una voce seccata, rialzandomi subito dopo per riprendere anche la spada che si trovava per terra mentre mi rispose; io ovviamente volevo tanto bene ad entrambi i miei genitori, ma la preoccupazione del momento mi fece comportare in un modo alquanto distaccato.


"Tua mamma mi ha chiesto di fare una commissione veloce per andare a comprare da mangiare, si è fatto anche tardi, se non rientriamo si preoccuperà, vuoi venire con me?" Alzò di qualche centimetro il sacchetto per metterlo in evidenza e si sentì il piccolo suono della plastica che si muoveva nell'aria con dentro degli oggetti, guardandolo per qualche secondo e per poi rigirarsi verso di me: stava continuando a sorridermi dolcemente come se fosse soddisfatto di ciò che stessi facendo, anche i suoi occhi emanavano una bontà senza precedenti.


"T-Tra poco... vorrei rimanere ancora un po'..." Dopo che ripresi la spada con la mano destra mi rimisi ben dritto, riguardando il mio interlocutore con un viso incerto ed una voce piuttosto bassa: strinsi forte il manico della mia spada.


"Mmhhh... Ti va bene se resto anche io?" Chiuse gli occhi e li riaprì subito dopo, annuendo fieramente e chiedendomi con voce tranquilla se potesse restare mentre riabbassò il sacchetto; si sentì il medesimo suono ascoltato poco prima. Sussultai improvvisamente e cominciai a vederlo con uno sguardo incredulo ma anche sorpreso, avendo la voce anche nello stesso modo.


"C-certo." Dopo la risposta andammo verso i tre grossi cilindri e ci sedemmo sopra di essi, ascoltando la dolce brezza del vento che fece muovere l'erba, insieme ad un cielo stellato meraviglioso e con un silenzio che venne dopo un po' di tempo interrotto a causa mia. Ero seduto con le mie braccia appoggiate sulle ginocchia e con le gambe leggermente divaricate, avendo la schiena un pochino piegata in avanti.


"P-papà..." Dissi improvvisamente con tanta incertezza e con una voce che sembrava quasi soffocata, non facendo vedere i miei occhi che erano coperti da un'ombreggiatura e giochicchiando nervosamente con i miei due pollici alquanto sottili.


"Dimmi, figlio mio." Mio papà provò a smuovermi per farmi dire ciò che gli volessi chiedere, usando un tono affettuoso e guardandomi con un grande sorriso come se provasse ad essere il più compassionale possibile; cercai di dire la frase mentre sentii un retrogusto acido nella gola ed ascoltando in modo uditivo quel soffice vento che girovagava nell'aria.


"S-secondo te... i-io s-sono forte...?" Improvvisamente lo sguardo del mio genitore divenne serio ed io abbassai lo sguardo, continuando a non far vedere i miei occhi, però dalla voce che usavo e da come erano posizionate le mie labbra si poteva notare una certa agitazione; subito dopo mio papà sorrise un'ulteriore volta ed iniziò a porgere il suo sguardo verso il bellissimo cielo di colore blu notte, poggiando le sue due mani sul cilindro di ferro e donandomi subito dopo una risposta completa:


"Mmmhhh... la forza è solo una concezione falsa con cui la gente si vanta per sottomettere l'altro: non esistono persone più forti di altre, quando si vince... o si perde... succede sempre per un motivo particolare, quindi se pensi che per diventare forte devi esserlo naturalmente, ti sbagli... non è un talento." In quel momento mio papà emanò una maturità e conoscenza senza precedenti, usando una voce profonda e gentile mentre continuò a sorridere verso le stelle; dentro di me iniziai a sentire un gusto dolce e rimasi incredulo delle sue parole, spalancando i miei occhi che si rividero e girandomi verso di lui per poterlo ammirare: mi rimisi ben dritto e poggiai le mie mani sopra quel cilindro freddo e duro dove eravamo seduti.


"M-ma allora... come si può vincere ed essere il migliore?" Chiesi con parecchio interesse e quando il mio tono divenne più attivo, ammirandolo con i miei occhi e notando che il vento cominciò a far muovere i nostri capelli; lui riabbassò lo sguardo verso di me e girò parzialmente anche il suo corpo.


"Vuoi sapere come? Semplice... il segreto si trova proprio qui." Con la sua mano destra fece un pugno e lo appoggiò dolcemente sul mio petto, sentendo un tocco gentile e grande visto che la sua mano occupava metà di esso; continuò a sorridermi e la sua voce era davvero rassicurante verso i miei confronti.


"I-in... che senso... perché qui?" Abbassai la mia testa per vedere dove avesse posizionato il suo pugno e continuai a fargli delle domande, fissandolo con una leggera perplessità ma con interesse: la mia voce si era addolcita ed era molto più tenera in quel momento.


"Se avrai una persona da proteggere nel tuo cuore... non potrai mai perdere... ricordalo sempre mi raccomando; anche io stesso ho avuto a che fare con degli esseri che mi sembravano impossibili da abbattere... in confronto a me possedevano molto più potere e potevano distruggermi con un solo dito se solamente lo volevano... ma avevo delle persone da proteggere e non potevo permettermi di perdere... e come vedi, sono ancora qui! Vivo e vegeto insieme al mio dolce bambino." Dopo quelle sue parole inaspettate levò il pugno dal mio petto con la stessa gentilezza e mi fissò con sempre il medesimo sguardo, ripoggiando quella mano sul cilindro.


"Io... proteggere qualcuno? A parte voi, non c'è nessun altro a cui voglio bene: io non ho amici." Risposi con voce abbattuta e fissando con intensità la mia mano destra per stringerla in un pugno, portandola all'altezza del petto e rimanendo dispiaciuto della mia stessa rivelazione; la mia testa era leggermente abbassata ma si potevano vedere i miei occhi: erano sempre marroni ma con una sfumatura dorata molto più marcata.


"Anche solo la famiglia da proteggere è un bene, ma stai tranquillo... un giorno riuscirai a trovare della gente che ti saprà apprezzare ed accettarti per quello che sei... avendo tanti amici dalla propria parte, te lo posso assicurare! Dopotutto sei mio figlio!" Mentre continuò ad avere solamente la testa girata verso di me in modo sorridente, mi rincuorò dolcemente e profondamente; dopo la frase chiuse i suoi occhi e accentuò ancora di più la sua espressione, emozionandomi e contemplando la gentilezza che mi stava porgendo in quel momento: sentii un calore immenso nel mio corpo ed i miei occhi ritornarono aperti come non mai, fissandolo con incredulità ed ammirazione.


"P-papà... g-grazie." Dissi infine mentre rimasi imbambolato e con gli occhi spalancati, mantenendo la mia bocca leggermente aperta e guardandolo dal basso visto che era più alto di me; i miei occhi rifletterono la luce bianca delle stelle ed iniziarono a brillare mentre c'era lo sguardo di mio papà in primo piano, iniziando anche a lacrimare dall'emozione ed avendolo ringraziato con una voce molto bassa: da quel momento sembrava che nei miei occhi ci fosse una costellazione.


"Se vuoi essere un vero avventuriero, è questa la strada giusta da seguire, non demordere e avrai ciò che desideri... mi fido di te." Dopo che disse ciò con la medesima tonalità, riaprii i suoi occhi e ricominciò a guardare il cielo, mantenendo quel sorriso sincero che mi fece sentire un odore di gentilezza ed anche l'umido delle mie lacrime sulle guance, visto che stavo continuando a piangere leggermente.


Dopo alcuni minuti ci incamminammo per tornare a casa visto che mia mamma si poteva preoccupare se non avessimo fatto ritorno in poco tempo; nel mentre pensai per tutta la strada del ritorno alle parole di mio papà. Dovevo sempre ringraziare mio papà se riuscii a diventare ciò che volevo: quando aveva un minimo di tempo decideva spesso di allenarmi o di dedicare comunque sia del tempo nei miei confronti, comportandosi sempre in modo dolce ed affettuoso; quindi se ero riuscito a trovare il coraggio di iniziare la mia avventura lo dovevo ad entrambi, e dare il massimo per non deluderli era il minimo per poterli ripagare.


Noremas (Arena) - Anno 652 - 10 Settembre - Ore 10:40 - Kevin'POV


Oramai il grande torneo era iniziato ed io ero il partecipante del primissimo combattimento; di fronte a me si trovava Kimiko: una guerriera molto ardua che utilizzava un'ascia e che era sicuramente molto esperta nello scontro corpo a corpo. Tutte le persone che avevo conosciuto ma soprattutto Akane ed Isuta stavano facendo il tifo per me, quindi non potevo deluderli; finii di pensare a quell'evento e decisi di riconcentrarmi verso la mia avversaria. In tutta l'arena si potevano ascoltare le urla prorompenti dei tifosi e l'odore pungente che si sentì in giro a causa della determinazione che si stava provando in quel momento, insieme al gusto delizioso della vittoria che accolsi fieramente nella mia gola; erano dei sensi che mi donarono la giusta grinta per non poter perdere in nessun modo contro la lottatrice.


"(Delle persone da proteggere... adesso che finalmente le ho trovate... non posso perdere... è stato mio papà... ad insegnarmelo!)" Il mio volto era carico ed anche molto deciso mentre tenni in modo saldo il manico della mia spada che divenne ben caldo, guardando anche i suoi colori neri e violacee prima di attaccare; grazie agli allenamenti effettuati con la mia amica era anche molto più leggera e potevo attaccare con maggiore velocità: i miei occhi marroni con la sfumatura luminosa non persero di vista Kimiko nemmeno per un attimo.


"Sei pronto? Ti informo che non mi tratterrò nemmeno per un secondo!" Esclamò Kimiko che stava per caricare un colpo con la sua enorme ascia, mostrando un sorriso fiero e parlandomi con tanta sicurezza; portò la sua arma indietro e si stava preparando per corrermi incontro.


"E' proprio quello che voglio, sennò non potrei divertirmi!" In risposta alla sua fermezza incrollabile feci un sorriso, rispondendole con la medesima sicurezza ed iniziando ad andarle incontro con la spada ben salda sulla mano destra.


"E allora... prendi questooooo!" Ad una velocità non troppo elevata anche Kimiko mi venne incontro ed appena mancarono pochi centimetri tra noi due cercò di colpirmi con l'ascia, tenendola con entrambe le mani e sferrando degli attacchi diagonali continui; abbastanza tranquillamente riuscii a schivarli tutti visto che i suoi fendenti erano fortissimi ma anche leggermente lenti: ci trovavamo esattamente al centro dell'arena e la mia avversaria era alquanto aggressiva.


"La velocità è il mio punto forte! Non riuscirai a starmi dietro!" Esclamai con fierezza mentre ebbi uno sguardo bello convinto e sorridente, continuando a schivare tranquillamente ogni suo attacco; ad un certo punto trovai un'apertura vicino al petto quando stava caricando un altro colpo e le tirai un fendente orizzontale in quelle vicinanze, ma inaspettatamente si piegò all'indietro e schivò di pochissimo il cosiddetto colpo che dovette ricevere: anche se non sembrava era abbastanza elastica.


"(Non è cosi lenta come previsto!)" Rimasi alquanto sorpreso ed aprii di più i miei occhi, cercando di mettere il prima possibile l'arma davanti al mio corpo visto che avevo intuito il suo prossimo attacco.


"Non sottovalutarmi!" Mentre rimase piegata all'indietro disse quelle parole con voce furba e con un volto che emanava una certa competenza, rimettendosi dritta subito dopo per sferrarmi un colpo laterale che partì dalla sua sinistra e che si impattò prepotentemente sulla mia spada; si sentì il forte suono dei due materiali duri che riecheggiarono ed io avvertii una pesantezza immane sul colpo, costringendomi ad indietreggiare di qualche metro mentre i miei piedi vennero trascinati sul terreno e fecero un rumore fastidioso: dopo alcuni secondi tolsi la spada davanti a me e la rimisi laterale, rimanendo pur sempre attento.


"Devo dire che anche se non sembra... puoi essere agile! Mi complimento con te, ma vincerò io questo scontro!" Le andai incontro con tanta sicurezza mentre il mio viso cercò di analizzare la scena nel miglior modo possibile, emanando cautela mentre la mia voce era vanitosa e tirando vari fendenti verticali; Kimiko mise la sua ascia davanti per respingerli tutti ma non ci riuscì essendo piuttosto lenta, quindi trovai delle piccole aperture sulle sue gambe ed iniziai a tirare dei colpi orizzontali su quelle zone per procurare alcune ferite sanguinanti: si sbilanciò per qualche secondo dopo aver ricevuto quei tagli e strinse i suoi denti, trovandosi in difficoltà e non riuscendo a stare al passo con la mia rapidità. Sentendo già tra le mie mani il netto vantaggio feci un salto bello alto, andandole in picchiata per sferrarle un fendente verticale molto potente: tenevo saldamente la spada con entrambe le mani e si trovava sopra la mia testa, sentendo durante la discesa il vento che mi attraversò il corpo.


"Adesso ti prenderò!" Esclamai con volto convinto e grintoso mentre scesi a grande velocità verso di lei, utilizzando un tono di voce sicuro di me e non staccando gli occhi dall'obbiettivo; l'avversaria però si riprese in tempo dallo sbilanciamento.


"Non così in fretta!" La ragazza robusta alzò il suo tono in modo autoritario e mise l'ascia sopra la sua testa per proteggersi, bloccando il colpo e stringendo i suoi denti per resistere alla mia forza ed al mio peso durante l'impatto rumoroso: l'attacco era molto forte ed iniziò un duello di resistenza tra le due armi mentre mi trovai a mezz'aria, facendo un salto all'indietro dopo lo scontro visto che provò a scaraventarmi via e tornando sulla terraferma in postura coordinata.


"Uff... devo dire che non vuoi farti proprio colpire, eh?" Le chiesi innocentemente e con un volto scaltro, poggiando per qualche secondo la mano sinistra sul mio fianco dello stesso lato per poi rimetterlo sul manico della spada; la punta di essa era indirizzata verso di lei ed io mi ritrovavo nella mia posizione di partenza: ovvero nella parte sud dell'arena e lei mi distava di circa una decina di metri.


"Mi hai leggermente irritata quando mi hai sferrato quei colpi sulle gambe... quindi userò tutta la mia forza ora... HIIYAAAAAAAA!" Kimiko con grande imponenza e viso alterato alzò la sua ascia sopra la sua testa, mettendoci molta forza e facendo un verso con un tono alquanto aggressivo; dopo due secondi scaraventò la sua arma sul pavimento e creò delle crepe alquanto pericolose sul terreno circostante, arrivando verso di me dopo pochissimo tempo; quel colpo fece un grande trambusto sonoro e mi fece venire un piccolo prurito ai piedi a causa della destabilizzazione, ma io cercai di rimanere coordinato.


"DANNAZIONE!" Appena notai che le fratture mi raggiunsero velocemente decisi di fare un salto laterale sulla mia sinistra, mostrando un volto alquanto sorpreso ed esclamando con preoccupazione: tornai sulla terraferma in una zona non rovinata e poggiai la mano sinistra in una parte liscia di essa per rimanere coordinato, rimanendo piegato di parecchio in avanti per alcuni secondi.


"Che diamine di forza è quella?!" Esclamò improvvisamente Akane sugli spalti e con una voce incredula mentre fissò la mia battaglia con interesse, facendo notare anche una leggera preoccupazione sul suo viso con una goccia di sudore sulla sua guancia sinistra ed un'espressione incerta.


"Incredibile... ha spaccato quasi interamente il terreno con un colpo, persino io avrei difficoltà." Contemplò con incredulità Isuta mentre tenne le braccia conserte e dimostrò un certo interesse nelle abilità della mia avversaria, rimanendo sorpreso mentre si trovava seduto affianco alla mia amica.


"Tsk... Che ne dici della mia forza? Incredibile vero?" Domandò in modo arrogante la donna robusta mentre strinse il suo pugno sinistro saldamente, togliendolo dalla presa della sua arma per far vedere il suo muscolo all'altezza del petto e sorridendo con i denti: in ogni caso non persi la mia volontà d'animo.


"Certo... ma non basta solo la forza per vincere, alla fine è solo una concezione fasulla." Decisi di ripetere le stesse parole che utilizzò mio papà alcuni anni prima, dicendole con parecchia determinazione e mostrando parecchia sicurezza sulle mie capacità: mi rimisi in piedi e ben dritto.


"Ah si? Questo lo vedremo!" Con la medesima risolutezza mi venne incontro mentre mi trovavo nella parte sud-ovest dell'arena, rimettendo entrambe le mani su quella grande ascia per potermi colpire con forza: inaspettatamente decisi di rimettere la spada nel fodero dietro la mia schiena, mentre potevo notare che i miei amici si trovavano a nord-est sugli spalti dal mio punto di vista, ma non perdendo la concentrazione.


"Cosa vuole fare?" Nonostante la mia avversaria rimase piuttosto perplessa non fermò la sua corsa leggermente più rapida della precedente, presentando un volto stranito mentre mi guardò con concentrazione; improvvisamente distesi il mio braccio sinistro verso di lei e diventò di un colore rosso acceso.


"Flaming Roar!" Una fiammata sufficientemente potente andò addosso alla ragazza e le fece fare un verso di esclamazione ma anche di preoccupazione, fermando la sua corsa che era durata ben poco ed avvolgendola in un fumo che non le permise di avanzare: iniziò a sentirsi un certo odore di bruciato visto che le fiamme scagliate da me erano esplose, decidendo di andarle incontro per colpirla mentre si trovò disorientata.


"Gghh... accidenti... dove si sarà cacciato adesso?" Mentre muoveva continuamente la sua testa ed il corpo con rabbia per cercare di capire dove mi trovai, le apparvi di fronte con un pugno caricato di magia arancione: ero in salto a mezz'aria e la mia mano destra emanava molta potenza in quel momento, sentendo anche un piccolo prurito sulle narici a causa del fumo; strinsi i miei denti e le sferrai un pugno molto potente sulla sua guancia sinistra, sentendosi un forte impatto e facendogliela rientrare leggermente.


"Ghoough!" Fece un verso di dolore con un tono alquanto forzato e rotolò per parecchi metri frontalmente, sporcandosi di polvere in varie parti del corpo ed iniziando ad avere qualche livido nella gambe, braccia e gomiti; lasciò la presa della sua arma che giaceva sulla sua sinistra mentre si trovava sdraiata orizzontalmente a pancia ingiù dal mio punto di vista, come se fosse stata sconfitta; ma non volevo abbassare la guardia: la cortina di fumo da cui ero entrato all'interno scomparve e fece vedere il mio abito minimamente sporco, non si notava nemmeno in lontananza. Tutti i tifosi rimasero in silenzio per capire quale fosse l'esito dello scontro, ma la mia cara amica decise di spezzare quel silenzio.


"Bravissimo Kevin!" Akane si alzò dalla felicità ed urlò improvvisamente il mio nome con tanta carica, alzando le sue braccia verso l'alto e chiudendo i suoi occhi mentre fece un sorriso; sia Isuta che i tifosi girarono la testa verso di lei con uno sguardo alquanto stranito.


"Ehi! Calmati! Di certo non è confermata la fine della battaglia, non è detto che per così poco abbia vinto." Intervenne Isuta con voce alta mentre mostrò un volto che emanava rassegnazione, sospirando subito dopo e facendo rimettere la nobile ben seduta; però nonostante ciò si iniziarono a sentire anche le urla generiche del pubblico, come se stessero rimanendo soddisfatti delle nostre movenze. Kimiko si trovava nel lato sinistro o nord-ovest dell'arena vicino al muro e provò a rialzarsi lentamente, sentendo i suoi versi di sforzo e vedendo le sue mani col palmo sul terreno che cercarono di spingerla verso l'alto; io invece mi trovai nel lato centrale basso oppure semplicemente ovest ad aspettare una sua azione, mostrando un sorriso fiero e smettendo di sentire un odore di bruciato dal naso: intanto potevo notare la mia avversaria vicino al muro e vedere più o meno l'altezza di quella struttura che proteggeva i tifosi, sembrava circa sui venti metri e da li in poi iniziarono gli spalti.


"Che succede, vuoi arrenderti?" Chiesi con una voce che emanava affidabilità e riprendendo la mia spada con la mia mano destra che ritornò normale, sfoderandola di nuovo con grinta e mostrando un'espressione alquanto concentrata; anche se l'avversaria non sembrava debole mi sentivo sicuro della mia vittoria, rimanendo convinto e cercando di non toglierle gli occhi di dosso: improvvisamente Kimiko ricominciò a parlare, alzando il suo volto e vedendosi un livido molto più evidente sulla guancia che le avevo colpito.


"No... n-non perderò così!" La ragazza fece sbattere le sue due mani in modo più violento sul pavimento e si sentì un leggero effetto sonoro di esso, rialzandosi lentamente ed iniziando a guardare verso di me mentre ebbe un respiro affannoso; la sua voce era determinata e la sua faccia invece mostrava parecchia grinta nonostante fosse ferita: si noto un po' di polvere anche sul suo mento e nella fronte.


"Mmmhhh? Quindi ancora hai qualcosa da mostrare." Rimanendo perplesso ma concentrato mi rimisi in posa di combattimento, guardandola con la massima attenzione per non subire qualche attacco doloroso da parte sua; riuscii a percepire la sua voglia di vincere e la sua figura si rifletteva nei miei occhi.


"Certamente! Adesso vedrai la vera forza di una guerriera di arti marziali!" La ragazza esperta nelle arti marziali mi esclamò quelle parole con una voce aggressiva quando decise di riprendere la sua ascia in mano, visto che si trovava per terra si piegò per poterla riafferrare con il suo arto destro e si rimise ben dritta subito dopo; appena completò quell'azione iniziò ad attivare la sua abilità appresa al livello 2.


"Eternal Strenght! Aaaaahhhh!" Si rimise ben dritta ed urlò con parecchia foga dopo aver detto il nome della sua abilità: consisteva nell'aumentare complessivamente tutta la forza del fisico per un bel lasso di tempo, seppur potesse essere una mossa alquanto comune, poteva risultare pericolosa in alcuni frangenti: intorno a Kimiko ci fu un'aura rossa e cominciò ad emanare tantissimo potere mentre strinse fortissimo il manico della sua arma, chiudendo i suoi occhi e porgendo il suo viso verso il cielo azzurro; nella mia gola accolsi il gusto della preoccupazione e sembrava alquanto salato, sentendo anche molta tensione in quel momento come se le mie gambe si fossero appesantite.


"Accidenti, sembrava troppo facile effettivamente." Contemplai con parecchia agitazione mentre vidi la ragazza emanare parecchio potere, rimanendo concentrato e piegando leggermente le mie gambe per rimanere pronto ad un possibile slancio: strinsi più forte il manico della spada.


"Ggraaa!" La donna forzuta dopo aver urlato rialzò di nuovo l'ascia sopra la sua testa e la fece sbattere nuovamente sul terreno verticalmente, stringendo i suoi denti e facendo una voce quasi paurosa che ti faceva rabbrividire; ma questa volta l'impatto era molto forte e quindi il suono di esso poteva stordire in un modo alquanto gravoso, innalzandosi subito dopo varie macerie che rimasero a mezz'aria di fronte a lei: erano quattro e costituivano un insieme di mattonelle del pavimento che insieme formavano un cubo; me ne scagliò una dietro l'altra ed io rimasi preparato su questa sua mossa.


"(E' una mossa alquanto particolare... ma non mollerò!)" Analizzai attentamente la velocità con cui mi stavano arrivando nel giro di quei pochissimi millisecondi ed iniziai a schivare mentre il mio volto era accigliato ma attento: evitai una, due ed anche la terza maceria muovendomi continuamente a destra e sinistra sul campo circostante, ma alla quarta non me ne resi conto e venni preso sul mio fianco sinistro prima che potessi spostarmi ulteriormente; il materiale era parecchio duro e sentii il mio braccio mancino che venne danneggiato fortemente da quel cubo molto resistente, sentendo come uno strappo sul muscolo e volando di parecchi metri verso il muro sud dell'arena.


"Kevin!" Esclamò con molta preoccupazione Akane dagli spalti, portando la sua mano sinistra all'altezza del petto e stringendola in un pugno saldo: il suo viso era alterato ed Isuta strinse i suoi denti come se avesse compreso la gravità del danno subito; anche tutto il resto del pubblico era stupito dello scontro e nel mentre si poteva vedere Koji alquanto incuriosito.


"Aaaahhh!" Urlai con tanta veemenza e chiusi i miei occhi mentre il mio corpo andò ad alta velocità verso il muro dell'arena, sbattendoci violentemente la schiena sopra di essa e mettendomi accasciato a pancia ingiù dal fortissimo dolore subito: comparì intorno a me una leggera cortina di polvere a causa del forte impatto ricevuto e sentii la mia schiena scricchiolare fortemente. A circa sei metri di distanza sulla mia destra si trovava l'entrata che avevo utilizzato per accedere nel campo di combattimento.


"A-argh... c-cavoli... s-sono stato preso alla sprovvista... COFF COFF!" Contemplando con molto sforzo ciò che era accaduto provai a rialzarmi, ma non ci riuscii con successo fin da subito; continuai a tenere in modo saldo la mia arma sulla mano dominante ma non ebbi le forze per far reggere il mio corpo, sentendo un enorme pesantezza su di esso come se la schiena non volesse collaborare: sentivo il braccio sinistro leggermente intorpidito ed i forti impatti ricevuti mi avevano sporcato davvero parecchio, mostrando dei lividi meno evidenti sulle gambe, petto e pancia, ma molto più gravi sulla schiena e sul mio braccio sinistro che presentavano una colorazione più scura ed intensa. Tossii per alcuni secondi e sentii il disgustoso sapore della polvere in bocca mentre avvertivo anche l'odore di essa, decidendo di allontanarmi da quel luogo per levarmeli di dosso; ero leggermente piegato in avanti e camminavo in un modo piuttosto instabile, come se a breve sarei caduto: la mia gamba destra camminava in un modo del tutto differente rispetto alla sinistra e la donna robusta decise di approfittarne; provai comunque sia a rimanere cosciente nonostante stessi provando molta sofferenza, anche se il mio volto sembrava spento e leggermente spaesato, in realtà dentro di me ero concentrato.


"E sappi che non ho finito... ora ho altre crepe per te!" Fece sbattere l'arma un'ulteriore volta ma in quel momento il pavimento non si innalzò in delle macerie, bensì si ricrearono delle crepe che diventarono degli aculei di terra subito dopo: erano alti circa una trentina di centimetri e sembravano piuttosto spessi; mi stavano raggiungendo a grande velocità e se non mi fossi spostato in tempo avrei ricevuto il colpo di grazia: spalancai i miei occhi di botto appena realizzai la gravità del pericolo e provai a tornare stabile.


"Ggghhh! Se non li schivo sono morto!" Mentre feci un'espressione preoccupata cercai di rimettermi coordinato ed iniziare ad attuare delle capriole continue, vedendo quegli spuntoni che effettuavano un effetto sonoro molto impetuoso nella loro crescita improvvisa; gli aculei provavano a raggiungermi velocemente mentre il terreno continuava a creparsi ovunque e quindi decisi di correre rapidamente in modo casuale, effettuando dopo dieci secondi un salto verso l'alto che era di sette metri circa per cercare di distrarre Kimiko: a quanto pare fu inutile, visto che prevedendo la mia mossa anche lei saltò in quell'esatto momento.


"La vittoria è mia!" La mia avversaria stava avendo il completo controllo del duello e mentre si sentì davvero sicura della sua gloria, mi diede in salto un colpo di ascia verticale nel momento esatto in cui si trovava a pochi centimetri da me; un istante prima tenni saldamente la mia spada per bloccare il colpo ma l'impatto dell'attacco era troppo forte, venendo colpito a mezz'aria e facendomi sbattere questa volta nel muro a sud-est che si trovava in parallelo a quello di poco prima.


"...!" Sentii nuovamente la mia schiena danneggiarsi insieme a tutti gli altri sensi che avevo avvertito nel primo impatto ricevuto nella parte parallela della zona di battaglia, ma in quell'attimo il dolore era molto più elevato e spalancai la mia bocca ed occhi mentre caddi a terra senza dare risposta; l'effetto sonoro dello schianto era rumoroso quanto quello prima e la polvere mi ricoprì di nuovo, rifacendo vedere il mio corpo dopo circa otto secondi di silenzio: la spada si trovava vicino al centro dell'arena visto che l'avevo persa con l'ultimo colpo ed io ero a pancia ingiù con la faccia rivolta sulla sinistra, sentendo le mie mani che giacevano sul pavimento ruvido dell'arena. L'esperta di arti marziali ritornò sulla terraferma e camminò verso la sua sinistra per tornarmi a vedere frontalmente a circa sei metri di distanza, poggiando la sua ascia sulla sua spalla destra mentre la teneva con la mano del medesimo lato.


"Dai, non è stato male come scontro." La sua voce sembrava alquanto soddisfatta ed il suo volto mostrava un grande sorriso, allentando la presa sulla sua arma come se fosse convinta che non mi sarei più rialzato: tutti i tifosi rimasero completamente in silenzio e si sentì un'aria molto tesa in tutta la zona circostante, come se stessero sperando in un continuo.


"K-Kevin..." La mia amica intrecciò le sue due mani in una preghiera e le appoggiò sul suo petto, mostrando uno sguardo triste ed anche preoccupato mentre disse il mio nome in modo compassionale.


"(Non si è arreso... ne sono sicuro, anche se non lo conosco da molto... ho potuto percepire in lui una voglia di vincere indecifrabile... in certi versi sembrava anche maggiore della mia.)" Pensò Isuta dentro di sé con volto indifferente ma concentrato, continuando a mantenere le sue braccia conserte e con l'indice della mano destra toccò costantemente l'arto sinistro, rialzandolo ed abbassandolo con velocità come se stesse allentando la tensione al suo interno. Dopo circa dieci secondi di silenzio iniziai a fare alcuni versi sofferenti e decisi di rialzarmi, cercando di rimettermi ben dritto nonostante stessi sentendo un dolore assurdo alla schiena; misi la mia mano destra leggermente sopra il gomito del mio braccio mancino ormai penzolante, cercando di riprendere le redini del duello mentre si poteva notare del sangue sulle mie labbra e sentendone il gusto quasi nullo di esso.


"N-non... ancora... io... d-devo vincere..." Camminai in modo molto lento ed instabile mentre mantenevo la testa leggermente abbassata, parlando con una voce balbettante e parecchio forzata: ero ancora più sporco di prima ed il mio braccio sinistro lo sentivo intorpidito del tutto, non riuscendo a muoverlo mentre avevo uno sguardo molto spento e sofferente; i miei occhi emanavano un marrone scurissimo e con difficoltà riuscivo ad alzare la testa.


"Uuhh, ancora sei in piedi eh? Allora ti farò vedere come si combatte senza armi!" La donna robusta si rimise l'ascia sulla schiena e mi ritornò incontro per colpirmi con le sue mosse di arti marziali, possedendo un volto alquanto severo e stringendo i suoi denti: la sua voce era autoritaria.


"(Gghh... l-la mia spada... d-dove diamine si trova...?)" Pensai dentro di me quando iniziai a stringere i denti e mi girai continuamente in varie parti per trovare la mia arma, notando subito dopo che si trovava vicino al centro dell'arena e zoppicando velocemente per provare a raggiungerla; l'avversaria però era abbastanza veloce da potermi fermare.


"Troppo tardi!" Kimiko si piegò in avanti e mi diede una manata destra sullo stomaco molto potente, facendo inclinare il mio corpo all'indietro e costringendomi a sputare sangue dalla bocca seppur pochissimo; subito dopo continuò con un pugno sinistro sulla faccia e non riuscii a difendermi in nessun modo visto che la mia coscienza iniziò a non rispondere, sentendo la mia guancia destra rientrata ed il mio stomaco sottosopra: presi molti colpi senza avere il tempo di agire e poi mi diede infine un calcio destro caricato con del mana rosso sul mio fianco sinistro, scaraventandomi via di parecchi metri nel lato completamente est dell'arena e lontano dalla mia spada.


Ormai la mia sensibilità al braccio sinistro continuò a non esserci e le mie ferite aumentarono drasticamente appena tornai nella terraferma, non diventando solamente sempre più sporco ma avendo anche del sangue che fuoriuscì dalla mia fronte: iniziò da sopra l'occhio destro e scese leggermente sotto di esso; questa volta ero a pancia insù e le mie braccia erano spalancate, avendo ancora gli occhi chiusi e sentendo un doloro inimmaginabile ovunque visto che non riuscivo a muovermi immediatamente. Akane ed Isuta avevano un volto alquanto sconvolto e con la bocca leggermente aperta, rimanendo con la stessa posa e paralizzati per vedere se potevo reagire in qualche modo; Koji sbuffò e chiuse i suoi occhi come se fosse deluso.


"Bene... adesso sicuramente ti ho sistemato." Kimiko si mise vicina alla mia spada e cominciò a distare da me frontalmente a circa quindici metri di distanza, sbattendo le sue due mani continuamente per togliersi la polvere di dosso e vedendo con viso sorridente il mio corpo quasi privo di sensi: dopo aver compiuto quell'azione si mise le mani sui fianchi ed attese l'annuncio della sua vittoria, facendo un volto compassionale con un sopracciglio più accigliato dell'altro ed utilizzando una voce quasi ironica in quel momento. Volevo rialzarmi a qualsiasi costo ma non ci stavo riuscendo per il troppo dolore, iniziando ad avere dei rimorsi dentro di me.


"(Kkhh... Devo perdere seriamente al primo turno...? Sono davvero così debole...? Se non riesco a vincere contro una come lei... che speranze ho contro il figlio dell'imperatore? No... non deve accadere! Questo è solamente il primo ostacolo... e non posso rovinare la promessa che avevo fatto ad Akane... i-io... devo proteggere il suo sorriso!)" Quando pensai con sofferenza alla mia sconfitta inevitabile mi ritornò in mente il luminoso sorriso di Akane mentre aveva gli occhi chiusi: quell'espressione talmente accecante che mi continuava a concedermi la forza di dare il massimo e di non arrendermi mai, ricordando anche quel suo viso che emanava tantissima felicità ed un calore incommensurabile. Iniziai a riottenere la sensibilità nel braccio sinistro seppur era minima e decisi di non arrendermi, cominciando a muovere le mie mani tremolanti in un modo alquanto lento; dopo una ventina di secondi l'annunciatrice voleva dichiarare la fine dello scontro.


"E il primo incontro è termina-" Nel momento esatto in cui stava per concludere la frase io feci un urlo colossale e mi rimisi seduto immediatamente, poggiando le mie mani sul terreno e respirando in un modo piuttosto affannoso: facevo tanta fatica e volevo riposarmi, ma non potevo accettare la sconfitta per nessun motivo al mondo.


"ASPETTA! I-IO... NON MI SONO... UFF... ANCORA ARRESO!" Poggiai la mia mano destra sulla gamba dello stesso lato e mi alzai lentamente, facendo uno sguardo serio ma acceso più che mai, mantenendo gli occhi leggermente spalancati mentre dalla parte destra vidi i bordi della mia vista rossastri; era quello stesso sguardo che emanavo ogni volta che volevo proteggere qualcuno, ovvero le persone a me care: la mia voce era determinata.


"(Se avrai una persona da proteggere nel tuo cuore... non potrai mai perdere... ricordalo sempre mi raccomando.)" Sentii la voce gentile di mio papà nella testa, ricordandomi quella frase che mi disse alcuni anni prima per darmi la giusta motivazione per continuare a combattere; tutti i tifosi rimasero a bocca aperta, compresi Akane ed Isuta che non avrebbero mai pensato che sarei riuscito ad alzarmi: Koji stava sorridendo come se avesse voluto uno sviluppo di quel genere.


"Gghh! Non costringermi ad ucciderti, arrenditi e basta!" Esclamò Kimiko con voce irritata ed autoritaria, guardandomi con una certa rabbia e muovendo il suo braccio sinistro orizzontalmente; sentivo il mio corpo molto pesante, ma non dovevo buttare l'opportunità che mi era stata concessa: le risposi dopo qualche secondo:


"Ah, ma davvero? E dove c'è scritto che... sarò io a perdere?" Il mio volto rimase con la stessa grinta e non mi smossi nemmeno per un secondo alle sue minacce, ritornando pronto per combattere nonostante tutte le ferite ricevute: ero in postura dritta e ben composta.


"Non lo vorrei fare! Ma se insisti in questo modo... va bene, lo hai voluto tu!" Riafferrò la sua ascia in modo saldo e fece un verso di irritazione, venendomi incontro a grande velocità visto che voleva mettermi al tappeto violentemente; i miei occhi rimasero più concentrati che mai ed iniziai a schivare tutti i suoi colpi verticali ed altri obliqui, muovendo semplicemente il mio corpo lateralmente e rapidamente mentre avevo le braccia vicine ai miei fianchi. Dopo un certo lasso di tempo tornai vicino alla mia spada grazie alle mie schivate calcolate attentamente, riprendendo l'arma dopo essermi spostato dal suo ultimo colpo con una capriola: l'ultimo suo attacco era verticale e si schiantò sul terreno, frantumando il terreno con un forte effetto sonoro.


"Direi che ora è il momento del secondo round... che ne dici?" Domandai con volto sorridente dopo che mi ero rimesso composto dalla capriola, tenendo la spada ben salda con la mano destra ed avendo una voce sicura di me.


"Anche se hai ripreso la spada non cambierà nulla... ti distruggerò!" Kimiko tolse l'ascia dal terreno e mi rispose con tanta autorità, mantenendo la sua ascia saldamente con entrambe le mani e mostrandomi un viso furioso; improvvisamente intorno a me si manifestò un'aura dorata, sentendo molto più potere intorno a me e recuperando gran parte delle forze: ero salito di livello a causa del grande sforzo che stavo emanando in quello scontro.


"(Sono salito di livello eh? Potrebbe darmi una mano in questa situazione.)" Pensai mentre mi piegai leggermente e continuavo a sorridere verso la mia avversaria, aumentando ancora di più la sicurezza in me stesso ed emanando intanto un grande potere; nel mentre le mie statistiche sulla tessera aumentarono:


Forza: B+

Agilità: A

Magia: C

Difesa: D+

Resistenza: C


"Penso che tu sia salito di livello, quell'aura solitamente dovrebbe dimostrare ciò. Beh, fammi impegnare allora, così accadrà anche a me e ti sconfiggerò!" La donna robusta distava a pochi metri da me diagonalmente e stava per venirmi incontro nuovamente: la sua voce era carica di passione ed anche se aveva combattuto parecchio possedeva molte energie, insieme al suo volto che era pieno di grinta e stringendo i suoi denti fortemente. Decisi di accordare la sua richiesta e di dare tutto me stesso in una mossa che rappresentava molta importanza per me; chiusi i miei occhi ed iniziai a sentire una grande pace in me stesso, insieme ad un silenzio tombale ed un cielo stellato che comparve nella mia immaginazione: un orizzonte pieno di luci bianche che mi donavano speranza ed una grande volontà nel poter esaudire i miei desideri; la mia spada iniziò ad illuminarsi di quel bellissimo colore, un viola gentile e puro che poteva donare un meraviglioso futuro.


"Ti accontenterò immediatamente! Se sempre riuscirai a resistere contro la mia grande abilità! Dream Staaarssss!" Riaprii i miei occhi e le andai incontro con uno slancio molto rapido mentre la mia spada emanò un grandissimo potere, urlando a squarciagola il suo nome e tirando il primissimo fendente sulla sua ascia che la fece indietreggiare parecchio: finimmo nella parte sud-est dell'arena e continuai a sferrare subito dopo gli altri tre attacchi, mettendo in difficoltà l'esperta di arti marziali contro i miei attacchi pesanti e rimbombanti in tutta la zona circostante.


"Aaahhhh! Devo farcela!" Kimiko si mise ad urlare con aggressività mentre provò con tutte le sue forze a bloccare i primi quattro fendenti della mia abilità, mantenendo la sua ascia davanti a sé per non rimanere ferita gravemente e stringendo i suoi denti come non mai; inaspettatamente il quinto fendente le fece perdere l'arma e volò sulla sua sinistra di qualche metro, roteando a mezz'aria e schiantandosi rumorosamente sul pavimento, rimanendo conficcata su di esso: avevo attuato durante l'attacco il solito salto mortale all'indietro che era solito nello sbilanciare gli avversari. La donna robusta rimase con qualche secondo con le sue braccia sopra la sua testa, ma le riabbassò subito dopo all'altezza del petto per attivare una magia mentre tornai sulla terraferma in posizione coordinata.


"Maledizione! Se non lo faccio perderò! E NON DEVE ACCADERE!" Tenne per qualche secondo le braccia distese in avanti con il palmo della mano aperto ed attivò una barriera magica di colore marrone di fronte a sé, caricando l'attimo dopo del mana arancione sulle sue due braccia ed incrociandole poco sopra il petto come mossa difensiva dopo aver completato l'azione. Intanto continuai a caricare sempre più potere mentre distavo da lei a soli cinque metri e l'aura della mia spada diventava sempre più intensa, realizzando che aumentandosi di livello si potenziavano anche le abilità e le magie sbloccate in precedenza visto che si diventava più forte generalmente.


"Distruggerò la barriera e la tua difesa! Prendi questoooo!" Urlando con tanta euforia quella frase feci un grande slancio, portando la spada in avanti per poter colpire la barriera con la punta della mia arma; emanava tantissimo potere e il mio sguardo era carico di volontà, stringendo i denti come fece la mia avversaria per lo sforzo che stavamo attuando. All'impatto si sentì un grande frastuono e tantissime scie violacee si espansero nell'aria, avvertendo anche la durezza di quella barriera che non sarebbe stato per niente facile abbattere ed iniziando un duello di forza per circa dieci secondi.


"Aaaaahhhh! Gghhh! Vaiiii!" Rovinando le mie corde vocali a causa della voce alta che stavo utilizzando, riuscii intanto a spaccare la barriera della mia avversaria e si sentì lo stesso suono di un vetro che si ruppe; come contraccolpo il mio attacco andò addosso alla donna e ci fu un'esplosione di fumo, non vedendosi più nulla per alcuni secondi e udendo il suono di una bomba: feci un grande salto all'indietro e mi riavvicinai al centro dell'arena, vedendo se avessi sconfitto l'esperta di arti marziali.


"Uff... uff... ci sono... riuscito?" Respirai affannosamente con un volto agitato e provai a vedere se fossi riuscito a sconfiggere la mia avversaria, vedendo ancora del fumo intorno a lei; purtroppo sentii che riuscì a riprendere l'ascia e tolse tutto il fumo che aveva intorno, apparendole anche dell'aura dorata su tutto il suo corpo: era salita di livello.


"Ahahahah! Ti devo ringraziare! Sono salita di livello perché mi stai facendo impegnare! Preparati ad essere sconfitto!" La donna robusta rimase ben dritta con l'ascia appoggiata sulla sua spalla destra intanto che la teneva con la mano del medesimo lato e mi venne incontro subito dopo, mostrando una grande vivacità sul suo volto e sul suo tono di voce mentre emanò parecchio potere: Kimiko era molto più sporca di prima e sulle sue braccia vicino ai polsi aveva dei tagli abbastanza sanguinosi che possedevano la forma della punta della mia spada, probabilmente era causato dall'ultimo fendente che avevo sferrato in quel momento; dentro di me sentii un gusto amaro a causa di questo colpo di scena inaspettato, ma decisi di non arrendermi e di continuare a sentire il profumo della vittoria che sarebbe giunto a momenti: il mio volto ritornò affidabile.


"NON CI RIUSCIRAI!" Dopo aver esclamato quella frase con voce aggressiva le andai incontro a mia volta, iniziando a scambiare tantissimi colpi che vennero respinti dai suoi attacchi pesanti e sentendosi il rimbombo metallico ad ogni impatto; il terreno era tutto rovinato a causa degli attacchi di Kimiko visto che c'erano varie crepe ed alcuni spuntoni sparsi ovunque: ad un certo punto mentre continuavamo a spostarci in tutta la zona trovai un punto scoperto sulle sue gambe e tirai due fendenti diagonali in quella zona, facendola sanguinare vicino alle caviglie con dei tagli abbastanza forti e tirandole un calcio sinistro sulla sua arma subito dopo che la costrinse ad indietreggiare; mi rimisi immediatamente dritto e caricai una magia blu sulla mia mano sinistra.


"Violent Throw!" Esclamai con concentrazione il nome di una magia che consisteva nel tirare una gettata d'acqua molto più violenta addosso al nemico, uscendo difatti dalla mia mano ed andando con veemenza verso la mia avversaria per bagnarla completamente; la forza del getto d'acqua la fece scaraventare a mezz'aria, ma lei usando tutto il suo peso fece rimanere il suo corpo ben dritto e ritornò sulla terraferma immediatamente, trascinando i suoi piedi per qualche centimetro come resistenza ed attivando subito dopo una magia su tutto il suo corpo.


"Roaring Attack!" La donna robusta rassodò i suoi muscoli allargando leggermente le braccia e le mantenne all'altezza del petto, piegando anche le gambe mentre tenne l'ascia sulla sua mano destra e sulla sinistra un pugno ben saldo: pronunciò il nome di una magia che consisteva nel rafforzare la forza fisica dei propri compagni, ma inaspettatamente l'attivò su se stessa e strinse di parecchio i suoi denti mentre aveva una voce autoritaria.


"Conosci solo mosse su come aumentare la tua forza fisica? Non mi sembra granché sai? (Non capisco... sembra non voglia mai finire di combattere...)" Il mio tono di voce poteva sembrare da sbruffone ma dentro di me ero parecchio agitato e nel mio volto scese una goccia di sudore dalla fronte, non sapendo cosa altro attuare per batterla o per farla arrendere: l'unica soluzione era quella di utilizzare l'ultima abilità che avevo imparato in quel momento; continuavamo a rimanere più o meno nella parte est dell'arena ed intanto sentivo un odore alquanto focoso provenire dalla mia avversaria.


"Certo... ma fidati, bastano ed avanzano contro di te! Ora che ho attivato questa magia... ho una garanzia in più per metterti al tappeto, visto che la mia forza è aumentata notevolmente su tutto!" Improvvisamente l'aura rossa che aveva attorno l'esperta di arti marziali grazie alla magia divenne grigia, presentando sul suo volto molta sicurezza ed un grande sorriso mentre ebbe anche una voce alquanto vanitosa: stava attivando la sua abilità appena appresa ed il suo potere aumentò notevolmente, facendo rimanere tutti i tifosi col fiato sospeso.


"Painful... Jolts!" Kimiko urlò con tanta violenza il nome della sua nuova abilità e fece uno slancio verso di me, mostrando uno sguardo autoritario: la sua abilità appena appresa consisteva nel sferrare 4 colpi a scelta che ti scaraventavano in varie parti se venivi preso in pieno su tutto il corpo, provocandoti un dolore inimmaginabile e dandoti il rischio di perdere qualche arto, oppure la funzionalità di qualche organo; senza perdere tempo anche io stavo attivando la mia ultima abilità appresa in quel momento, facendo illuminare la mia spada di un viola molto più intenso ma che era meno puro rispetto alla Dream Stars: era un viola che rappresentava pur sempre una speranza, ma anche una sofferenza passata.


"Adesso allora ti mostrerò di cosa sono capace! Hopeful Suffering!" Un'abilità che mi faceva sferrare ben cinque fendenti roteanti che avrebbero confuso il nemico e che non gli facevano capire bene dove volevo colpire, essendo che dovevo roteare interamente il mio corpo per poter attaccare: tutto il movimento completo era una perdita di secondi molto importante ma era fondamentale se si voleva sbilanciare il nemico; avevo una faccia grintosa ed una voce aggressiva. Andandole incontro iniziò lo scontro e ci fu una fusione di potere devastante che fece creare una confusione uditiva assurda in tutta la zona, insieme a tantissime scie energetiche grigie e viola che volavano a mezz'aria a grande velocità; Kimiko tirò dei colpi potenti e caricati come se volesse distruggermi ed io invece sferrai dei fendenti roteanti e diagonali facendo girare il mio corpo, riuscendoci con successo visto che la donna robusta era abbastanza lenta rispetto a me; con grande tecnica riuscii a respingere tutti i suoi attacchi e nel quarto che lo feci obliquo verso l'alto la sbilanciai pesantemente, lasciandole una grande apertura nello stomaco che la fece sussultare e stringere i suoi denti: non sentivo più le forze e le mie gambe, braccia e tutto il resto del corpo combattevano semplicemente in automatico, quindi se quell'abilità non l'avesse sconfitta, il perdente sarei stato io. Il tempo era come se andasse a rallentatore mentre l'esperta di arti marziali realizzò di essere scoperta e che le avrei potuto infliggere l'attacco finale, visto che aveva l'ascia sopra la sua testa e non poteva in nessun modo difendersi: avevo una postura perfetta e quindi andai con aggressività con l'ultimo attacco, dove il tempo tornò anche alla sua normale velocità.


"La vittoria è miaaaaa!" Urlai con una voce forzatissima e tirai il quinto fendente sul suo stomaco diagonalmente verso il basso, non troppo profonda da ucciderla ma abbastanza per poterla mettere al tappeto, ricomparendo dietro di lei e rimanendo completamente piegato come se fossi in ginocchio; avevo il braccio destro disteso verso lo stesso lato ed anche la spada puntava in quella direzione, avendo gli occhi chiusi ed uno sguardo concentratissimo come se fossi sicuro della mia vittoria. In tutta l'arena si udì un silenzio tombale come se tutti fossero rimasti senza fiato e vedendo se veramente avessi sconfitto la donna robusta: dopo circa sei secondi cadde a terra priva di forze e tutti stavano aspettando se potesse seriamente rialzarsi dopo quell'attacco, dopotutto le avevo inflitto un bel taglio diagonale e sanguinante sullo stomaco.


"H-ho... v-vinto...?" Domandai con voce forzata e mi rimisi in piedi per qualche secondo per girarmi verso la mia avversaria, notando che effettivamente stava a pancia ingiù sul pavimento rovinato e la presa che teneva nell'ascia era alquanto moscia. Dopo aver visto la conferma della mia vittoria accennai un sorriso ma subito dopo uno sguardo spento, accasciandomi al suolo e respirando affannosamente a causa della grande fatica che avevo compiuto; rimisi la spada nel fodero e appoggiai le mie mani sul terreno ruvido, non riuscendo più a muovermi e sentendo la mia schiena pesantissima: l'annunciatrice quindi diede fine allo scontro.


"IL VINCITORE E' KEVIN! SI E' TROVATO IN DIFFICOLTA' PER LA MAGGIOR PARTE DELLO SCONTRO! MA CON LA SUA FORZA DI VOLONTA' E' RIUSCITO A FARE BRECCIA SULLA RESISTENZA DI KIMIKO E HA VINTO! ELOGIAMOLI ENTRAMBI PER IL LORO IMPEGNO SMISURATO!" La voce al microfono urlò con tantissima esaltazione l'esito dello scontro, nominandomi vincitore della prima battaglia che si era tenuta al torneo; tutti i tifosi che avevano assistito si misero ad urlare in coro, facendo emanare un odore bruciante in tutta l'arena che riusciva a dare la giusta passione per non perdere contro l'avversario: anche se ero stanco e ferito non potevo fare a meno di sorridere, gustandomi il dolce sapore della vittoria mentre respiravo ancora affannosamente.


"BRAVO KEEEVIIIINNN!" Akane si alzò in piedi ed urlò a squarciagola mentre chiuse i suoi occhi, posizionando le sue mani ai lati della bocca per amplificare l'urlo verso di me: riuscii ad avvertire la sua felicità.


"Pff... Niente male Kevin... davvero bravo!" Isuta rimase seduto con le braccia conserte e decise di non smuoversi minimamente, ma dal suo sorriso fiero e dalla sua voce si poteva comprendere appieno quanto fosse contento della mia vittoria.


"Oohh? Quindi sei veramente diverso da allora... spero proprio che riuscirai ad arrivare in finale a questo punto... voglio divertirmi ed ucciderti nel modo migliore che posso! Kevin!" Koji smise di rimanere appoggiato sul muretto e si mise ben dritto, dicendo quelle parole mentre mi vide con uno sguardo esaltato; la sua voce era piena di grinta e aveva le mani nelle sue tasche dei pantaloni.


Tutti i tifosi in delirio mi acclamarono per aver compiuto un combattimento spettacolare, riuscendomi ad alzare molto lentamente ed in un modo alquanto instabile dopo circa venti secondi di tempo: mi girai verso l'uscita del campo di combattimento e con molta stanchezza addosso decisi di raggiungere l'infermeria; tra non molto sarebbe iniziato il secondo combattimento del primo turno e quindi volevo ricevere una cura veloce per non potermelo perdere.


"Aspetta!" Mentre me ne stavo per andare con passo instabile una voce alquanto familiare e autoritaria mi interruppe: mi girai e vidi che era Kimiko che stava provando a rialzarsi, notando che aveva alcune difficoltà nel poterlo fare e quindi decisi di aiutarla; era davvero incredibile come avesse ripreso i sensi dopo un fendente di quel genere, sicuramente veniva da una famiglia che possedeva una grande resistenza.


"Non muoverti in modo troppo brusco! Ti do una mano." Lentamente provai ad andare da lei e cercai di aiutarla a rialzarsi, anche se sicuramente anche a me serviva un aiuto in quel momento; mi porse la sua mano dominante ed io la presi con la mia per tirarla su, facendole appoggiare il suo braccio destro dietro al mio collo subito dopo per avere un appoggio: avevo delle difficoltà visto che già mi sentivo pesante di mio, ma la donna robusta mise la sua mano sinistra sul petto per mantenermi su.


"Anche tu hai bisogno di aiuto... di certo non ti ho lasciato illeso ahahah! Comunque sia... Sei stato davvero bravo, mi sono divertita ad affrontarti." L'esperta di arti marziali si complimentò con me e mi porse un sorriso, iniziando entrambi ad incamminarci lentamente verso l'uscita mentre provavamo ad aiutarci l'un l'altro: era davvero una scena che si poteva vedere raramente in giro, difatti tutti i tifosi continuarono a fare i loro versi di soddisfazione per il grande duello che eravamo riusciti a mostrare.


"Lo stesso vale per me, grazie a te sono diventato ancora più f-forte... e userò questo potere per il bene altrui!" Con una voce alquanto forzata e con un volto allegro le sorrisi, sentendo una piccola pesantezza nel mio corpo ma che continuava a venire alleviata dalla mano della mia avversaria.


"Sono felice di saperlo... u-uff... devi vincere il torneo adesso... mi raccomando." Anche la lottatrice iniziò a sentire molta stanchezza e quindi disse quelle parole con tanta fatica, facendo un respiro profondo poco prima: la vidi per qualche secondo in silenzio e poi decisi di risponderle con serietà.


"Lo farò." Il mio volto era un misto di stanchezza e determinazione mentre dissi quelle parole; dopo alcuni secondi ce ne andammo dal campo di combattimento ed un grande applauso tempestava in tutta l'arena, facendoci capire che avevamo dato tutto noi stessi per quella battaglia: con passo lento ma costante riuscimmo a raggiungere l'infermeria per farci curare dai migliori guaritori reclutati da Tibelius IV.


Noremas (Arena) - Anno 652 - 10 Settembre - Ore 11:15


Dopo aver portato Kimiko dagli infermieri per far sì che tornasse in forma, raggiunsi Akane ed Isuta sugli spalti dopo essermi fatto una bella cura veloce in tutte le parti dove avevo delle ferite più 'gravi'; ovviamente mi sentivo ancora parecchio stanco ma tutto lo sporco era sparito e gran parte della pesantezza che percepivo venne debellata: nel mentre sul campo di battaglia c'erano gli addetti dell'arena che avevano il compito di sistemare il campo di battaglia prima di ogni scontro, utilizzando delle magie alquanto particolari che servivano per modificare il luogo a proprio piacimento sull'area circostante: erano vestiti di marrone insieme ad una tuta grigia e sembravano tutti uomini di età abbastanza avanzata che lavoravano da un sacco di tempo; la magia che utilizzavano per spostare e sistemare le macerie era di colore bianco.


"Woo... Incredibile, chi l'avrebbe mai detto che esistevano anche magie di questo genere?!" Contemplai con voce abbastanza alta mentre feci un volto sorpreso nel vedere gli addetti sistemare il campo; mi trovavo al centro tra Akane ed Isuta in piedi ed avevo le mani appoggiate sulla banchina marroncina degli spalti, ammirando con interesse gli uomini che stavano aggiustando il luogo: il lottatore si trovava sulla mia destra e la mia amica a sinistra.


"E' una cosa normale in questi tornei, ci sono molte persone che si occupano di questo lavoro... comunque sia, hai fatto un combattimento spettacolare Kevin! Per un attimo mi stavo preoccupando!" La mia amica mi disse quella frase con voce carica e mi abbracciò felicemente, avvolgendo fortemente le sue braccia intorno al mio collo e facendo uno sguardo sorridente con gli occhi chiusi; sussultai e rimasi sorpreso di quella sua azione, mostrando subito dopo uno sguardo imbarazzato e rosso: ero davvero felice di riascoltare quel suo buonissimo odore fresco come la vaniglia, sentendo anche il suo dolce tocco con quelle braccia alquanto sottili.


"Eeehh... è imbarazzante, però grazie." Avvolsi anche io la ragazza intorno alle mie braccia per poter ricambiare la sua azione, percependo la sua bellissima corporatura snella ed alquanto morbida nonostante avesse il suo vestiario sopra; anche se mi stavo vergognando mi sentivo davvero felice e accolsi nella mia gola un gusto dolce come lo zucchero, mantenendo i miei occhi alquanto aperti.


"Pff... ma guarda che bella coppietta abbiamo qui. Smettetela, ci sono delle persone vi ricordo, ed in più inizierà il secondo scontro." Il lottatore decise di intervenire con voce scaltra e facendo un tono di voce alquanto furbo, mettendo le mani sui suoi fianchi mentre aveva un sopracciglio più accigliato dell'altro: guardammo il nostro amico con perplessità e realizzammo ciò che avevamo appena compiuto.


"Aahh! E'-è vero!" Akane ed io ci mettemmo a balbettare con parecchio imbarazzo ed iniziammo a gesticolare a casaccio nello stesso identico modo, muovendo le braccia su e giù in un modo che non si riusciva a capire e smettendo di abbracciarci; ci demmo le spalle subito dopo mentre avevamo la testa leggermente abbassata lateralmente e continuammo ad avere un viso rosso: improvvisamente la voce al microfono riattivò il contatto visto che il campo di battaglia venne riparato completamente.


"E adesso si terrà il secondo incontro che vedrà Jiro: un grande omone che conterrà dentro di sé una forza elevatissima... contro Hitoshi! Un ragazzo snello che possiede un'arma alquanto insolita! Ovvero una frusta! Questi due avventurieri riusciranno a darci delle emozioni come lo scontro accaduto poco fa? Lo scopriremo!" Intanto che la voce al microfono disse ciò con voce esaltata, si vedevano i due combattenti che arrivarono dentro l'area di combattimento con passo costante; Jiro si trovava nel lato destro dell'arena e Hitoshi a sinistra, ma da dove stavo vedendo io lo scontro i lati erano esattamente gli opposti: decidemmo di sederci subito dopo per ammirare il tanto atteso scontro.


Jiro era un ragazzo armato di lancia e si mostrava molto robusto, soprattutto le sue maniche strappate potevano dare l'impressione che i suoi muscoli fossero enormi e quindi possedeva probabilmente una grande forza fisica; al contrario Hitoshi invece era molto snello ma usava una frusta come arma, categorizzata come oggetto insolito visto il suo uso complicato ma che in alcuni modi poteva risultare efficace: i due si guardarono con intensità e Jiro iniziò a parlare.


"Sei pronto per ricevere una bella strigliata, ragazzino?!" Chiese Jiro con una voce da uomo robusto ed alquanto grossolana, facendo un sorrisone a trentadue denti come se fosse sicuro della sua superiorità e prendendo la lancia che portava sulla sua schiena.


"Vediamo se innanzitutto riesci a colpirmi... che ne dici?" Hitoshi ebbe una voce molto seria e tranquilla, come se stesse alquanto svogliato mentre il suo volto era puntato sul suo unico obbiettivo: guardò il suo avversario con serietà ed io sentii una certa aura pacata ed affidabile; contraria a quella di Jiro che invece era fiammante ed impetuosa.


"Pff... arrogante." Il ragazzo grosso fece un volto irritato e sbuffò, contemplando con tono seccato l'atteggiamento del suo nemico; tenne con entrambe le mani la lancia e posizionò la punta di essa verso il ragazzino: Hitoshi invece portava la sua frusta sulla mano destra ed era tutta arrotolata in quel momento, aspettando entrambi l'inizio della battaglia.


"Coraggio! Siete pronti?! Tre... due... uno... INIZIA LO SCONTRO!" L'annunciatrice disse quelle ultime parole con esaltazione mentre rimbombarono in tutta l'arena, trasformando il clima alquanto teso in un'atmosfera molto ardente; il sole stesso ci portava parecchio caldo sopra le nostre teste, ma un leggero venticello fece muovere i capelli dei due concorrenti.


"Arrivo... moccioso!" L'omone ad una velocità abbastanza elevata andò addosso ad Hitoshi con aggressività ed iniziò a compiere vari attacchi dritti che lo avrebbero trafitto dolorosamente, mantenendo il suo sguardo attaccato su di lui per provare a colpirlo; il ragazzino schivò con parecchia facilità i suoi attacchi visto che per lui gli sembrava lentissimo un bestione del genere, spostando il corpo a destra e sinistra nella parte nord dell'arena.


"E questo sarebbe un attacco? Ti avverto che mi stai deludendo molto." L'avventuriero armato di frusta fece un salto laterale sulla sua sinistra per schivare l'ultimo attacco del ragazzo muscoloso, mostrando un volto annoiato ed usando un tono di voce svogliato; rimase in piedi senza problemi nonostante tutte quelle schivate effettuate velocemente.


"Grr... non provocarmi!" Jiro portò la sua arma all'altezza del petto e la impugnò in modo più saldo, stringendo i suoi denti per l'irritazione e facendo una voce più alterata di prima; dopo un secondo sferrò un fendente molto veloce con la punta della lancia ma l'avversario scomparve dal suo punto di vista, come se si fosse teletrasportato.


"Ma quanto è veloce? Non lo vedo più... dove si trova?" L'omone si sbilanciò dopo l'attacco fallito e si piegò in avanti mentre fece uno sguardo stranito, rimettendosi dritto dopo due secondi per guardarsi continuamente a destra e sinistra; il suo tono di voce sembrava leggermente insicuro, come se avesse capito di avere a che fare con un avversario niente male.


"Sono dietro di te." Improvvisamente si poteva vedere il ragazzino che comparve dietro di lui con uno sguardo serio e con sempre quella tonalità che emanava delusione, rimanendo quei pochi secondi a fissarlo prima di poter attaccare: la sua postura era ben dritta e decisa.


"Cosa?!" L'avversario di Hitoshi si girò esattamente di 180 gradi e ricominciò a vedere il suo obbiettivo, esclamando con preoccupazione quella frase ed aprendo la sua bocca poiché era rimasto stupito delle sue movenze; provò ad andargli di nuovo incontro ma il ragazzo con la frusta non gli diede il tempo.


"E' il momento di attaccare." Hitoshi rilasciò la corda della frusta per liberarla dall'arrotolamento e portò il suo braccio destro all'indietro insieme al cordone dell'arma, scagliando essa in modo rapido verso il corpo di Jiro subito dopo per effettuare un attacco violento; appena la frusta entrò in contatto con l'omone fuoriuscirono dei fulmini che pervasero nel suo petto, sentendo i rumori di essi ed anche il forte impatto della corda che fece alquanto male.


"Aaaahhhh!" L'avventuriero robusto indurì il suo petto nel momento esatto in cui venne colpito dalla frusta, sentendo un enorme dolore provenire dai fulmini che fuoriuscirono dalla frusta; urlò dal dolore e chiuse i suoi occhi mentre si accasciò per un secondo a terra, rialzandosi subito dopo e stringendo i suoi denti non arrendendosi: il ragazzino riavvicinò la corda della sua arma a sé, mantenendola per terra.


"Sappi che mi stai facendo innervosire, prendi questo! Staggering Fan!" L'avversario di Hitoshi iniziò ad avere un volto parecchio irritato ed attivò un'abilità che aveva imparato al livello 2: consisteva nel far roteare la sua lancia con entrambe le mani mentre rimase in piedi ben dritto, causando un fortissimo vento che si sarebbe scagliato verso il suo bersaglio; con molta aggressività iniziò a far girare la sua arma in un modo talmente veloce che sembrava ormai un cerchio.


"Non mi sembra tutta questa potenza, vediamo cosa succede." Il partecipante mingherlino continuò ad analizzare con indifferenza le mosse del suo nemico, sperando di poter scoprire qualche sorpresa inaspettata mentre continuò a vedere con svogliatezza quella lancia girare velocemente: il roteamento di esso iniziò ad assumere un colore verdognolo e si sentì un potere abbastanza alto provenire dal ragazzo muscoloso.


"VOLA VIA!" Con voce rabbiosa e volto che strinse i suoi denti rilasciò un enorme vortice che andò verso Hitoshi a grande velocità; la corrente d'aria fece un suono continuo alquanto rumoroso ed era grande quanto il triplo del suo bersaglio, se gli fosse andato addosso lo avrebbe travolto: il ragazzo armato di frusta fece un grande salto sulla sua destra e schivò tranquillamente la sua abilità.


"Prevedibile." Mentre rimase in salto a mezz'aria ritirò la sua corda indietro e la sferrò nuovamente verso il suo avversario, ma questa volta per intrappolarlo in una stretta; il cordone dell'arma fece varie volte il giro su tutto il busto di Jiro e gli bloccò tutta la parte di quel corpo, comprese anche le braccia che non riuscì più a muoverle a causa della stretta: quella corda sembrava davvero robusta e fatta di un tessuto molto resistente, sicuramente appena si veniva catturati da essa ci si trovava in un mare di guai.


"Gghh... lasciami andare!" L'omone provò ad usare tutta la forza possibile per liberarsi dalla stretta del nemico mentre ebbe un volto preoccupato con gli occhi spalancati, difatti si poteva notare la corda della frusta vibrare per quanta forza stava immettendo nella liberazione ed intanto fece anche degli indietreggiamenti instabili: la sua voce sembrava quasi nel panico.


"Non potrai andare da nessuna parte, questa frusta è indistruttibile... appena vieni preso è finita per chiunque. Quick Lightning." Quando Hitoshi tornò sulla terraferma continuò a tenere in modo saldo la sua frusta con la mano dominante, mentre con la sinistra invece scagliò tante volte la magia del fulmine; le saette andarono velocemente verso il suo nemico e gli inflissero parecchi danni su tutto il corpo, bruciandolo leggermente a causa di quell'abilità: iniziò ad avere vari lividi e dei segni neri sulle braccia e gambe.


"Aaaahhhh!" Jiro urlò dal dolore ed alzò il suo volto verso l'alto, chiudendo i suoi occhi ed utilizzando le sue corde vocali più che poté mentre si notava grande sofferenza in lui: si iniziò a sentire un leggero odore di bruciato ed appena si accasciò a terra dallo sfinimento i fulmini finirono momentaneamente.


"Ti arrendi?" Chiese il ragazzo dai capelli azzurri con voce alquanto curiosa ed interessata, mostrando un volto di colui che si aspettò una risposta positiva dal suo interlocutore, ma l'avventuriero muscoloso decise di non arrendersi e fece dei versi sofferenti: l'aura intorno a lui era flebile ma emanava ancora una speranza mentre continuai a fissarlo con interesse.


"N-no... devo riuscire a vincere! UUURRRGAAAAAAHHHH!" L'omone si rimise in piedi ed utilizzò tutta la potenza che aveva a disposizione dentro di sé, facendo un urlo colossale e liberandosi dalla presa di Hitoshi, mostrando anche i suoi muscoli possenti ed enormi durante quell'azione con ancora la lancia nella mano destra; strinse i suoi denti e si sentì alquanto stanco, ma non voleva mollare.


"Mmmhhh? Sei meglio di quanto pensassi... forse." Contemplò il nemico dell'avventuriero robusto con un volto leggermente più interessato, ma con la sua voce che rimase sempre seria e svogliata: riavvicinò la corda dell'arma a sé ed attese una mossa del suo bersaglio.


"Stormy Vortex!" Jiro utilizzò la sua mano sinistra per attivare una magia del vento contro il suo avversario, facendo illuminare quell'arto di verde e scagliando un venticello abbastanza forte contro il suo nemico; ovviamente il ragazzino snello riuscì a schivare con un salto laterale sulla sinistra dell'uomo muscoloso, ma prevedendo ciò gli andò immediatamente incontro con la lancia ben pronta, sferrandogli dei continui attacchi con quella punta affilata. Dopo quattro schivate laterali riuscì ad infliggere un colpo penetrante sulla gamba sinistra del ragazzo armato di frusta, facendogli fuoriuscire una quantità di sangue vicino alla caviglia: iniziarono a trovarsi nella parte ovest centrale dell'arena, quindi si trovarono a parecchi metri di distanza frontalmente da me non contando anche la differenza di altezza che ci separò.


"Ti ho preso! Ora continuerò e non avrai scampo!" I tratti facciali del ragazzone erano più sicuri di sé e pensava di avere la vittoria in pugno, continuando dopo quell'attacco sanguinoso di effettuare altri colpi penetranti; il suo avversario però ricominciò ad evitare con successo ogni suo colpo con una sicurezza incrollabile.


"Finiamola qui." Con sguardo e voce seccata Hitoshi fece un salto all'indietro, rifacendo la stessa identica azione di prima per intrappolarlo con la corda dell'arma: in quel momento la stretta era molto più forte e il bersaglio si trovò in grande difficoltà, ricominciando ad avere le braccia bloccate e sentendosi il suono del cordone che stringeva sempre più prepotentemente sul busto.


"Diamine... non ci voleva." Provò in tutti i modi a liberarsi dalla presa ed ad usare più forza possibile nelle sue braccia ma non ci riuscì, ritornando a mostrare uno sguardo agitato mentre il suo tono era preoccupato; rassodò i suoi muscoli varie volte per provare la fuga ma senza successo.


"E' troppo tardi... questa volta farà molto più male." Il ragazzino avvicinò la corda della frusta sulla sua mano sinistra mentre iniziò ad essere illuminata di un giallo intenso, facendo una voce molto più cupa ed un'espressione leggermente tetra; in quell'esatto momento riuscii a comprendere cosa volesse fare.


"Ho capito cosa vuole fare! Trasferimento del mana!" Esclamai con tono sorpreso sugli spalti mentre i miei occhi rimasero più aperti del normale, guardando la scena con un certo timore per il danno che avrebbe inflitto all'omone.


"Addio." Si trasferirono una miriade di fulmini nella corda su dove Jiro era intrappolato appena la mano mancina toccò delicatamente la corda e la strinse, arrivando verso il bersaglio a grande velocità mentre essa divenne di un dorato intenso; tutto il suo corpo iniziò a fulminarsi completamente e fece delle lunghissime urla di dolore che durarono per molti secondi, sentendo il suono delle saette che continuarono a pervadere intorno al suo corpo: era come se avesse dell'aura dorata attorno, ma li diede nient'altro che sofferenza.


"AAAAAHHHHHHH...!" L'uomo muscoloso urlò con una tonalità altissima e cadde a terra dopo circa dieci secondi di fulminazione, presentando uno sguardo sconvolto con gli occhi spalancati e mostrando su tutta la sua pelle delle bruciature che seppur lievi erano doloranti: dopo circa due secondi chiuse i suoi occhi e venne sconfitto, facendo vedere solamente tutto il suo corpo grigio e bruciato mentre si iniziò ad espandere un certo odore di legna che veniva messa al fuoco.


"Perfetto... questa è la mia prima vittoria." Disse infine Hitoshi con una voce che ritornò piuttosto tranquilla e menefreghista, riarrotolando la corda completamente per non farla trascinare sul terreno; tutti rimasero in silenzio per alcuni secondi, rimanendo leggermente sbigottiti nel vedere il corpo bruciato di Jiro: la voce al microfono riattaccò il contatto.


"Lo scontro si conclude qui e il vincitore è l'abile Hitoshi! Che mosse di frusta spettacolari che ha dato il nostro avventuriero e chissà quanto avrà ancora da mostrare con la sua arma molto rara; facciamo un applauso ad entrambi i partecipanti, soprattutto a Jiro che ha ricevuto delle ferite piuttosto dolorose, speriamo si riprenda!" Dopo che l'annunciatrice disse quelle parole con voce piena di stupore, si vide Hitoshi che si girò verso l'uscita per andarsene via dall'area di combattimento lentamente. Intanto arrivarono correndo quattro infermieri vestiti di bianco sulla mezza età che con un lettino poggiarono il corpo dell'avversario sopra di esso per portarlo in infermeria; quell'ultimo attacco del ragazzo armato di frusta era davvero doloroso, quindi sembrava alquanto comprensibile che un avversario come il suo non riuscì a muoversi.


"Incredibile... Hitoshi è un avventuriero davvero abile..." Contemplai in modo teso mentre lo vidi abbandonare l'area di combattimento con passo costante, facendo un volto leggermente insicuro mentre mi riappoggiai le mani sulla balaustra degli spalti; poco dopo anche gli infermieri se ne andarono, portando il letto su dove giaceva Jiro sopra.


"Kevin, non avere paura, sicuramente domani lo sconfiggerai." La ragazza dagli occhi cristallini si alzò e si avvicinò a me, rincuorandomi con le sue dolci parole subito dopo e porgendomi un suo bellissimo sorriso mentre continuai a vedere l'area di combattimento; decisi di girare il mio sguardo verso di lei dopo alcuni secondi e sentii di nuovo il suo odore fresco come la vaniglia visto che si trovò vicino a me.


"Ehm... S-si." Risposi con un tono quasi balbettante e che emanava molta insicurezza, abbassando leggermente la testa e sembrando rammaricato; la nobile poggiò la sua mano destra sulla mia spalla sinistra e la accarezzò delicatamente, provando a farmi calmare un pochino: il tocco della sua mano era soffice e paradisiaco.


"Una cosa è certa però... lo scontro è durato davvero poco e non si sa quasi nulla su di lui, nemmeno un'abilità tramite i suoi livelli ha attivato se ci pensi, e sicuramente non è di livello 1 un ragazzo come lui; quindi può dare parecchio filo da torcere." Spiegò Isuta mentre si alzò pure lui e si mise con le braccia conserte sulla mia destra, facendo un volto serio ed un tono da intellettuale: la mia amica ed io ci girammo verso di lui con sguardo pensieroso, concentrandomi per qualche secondo e ricordando che non devo avere paura; dopotutto avevo svolto un allenamento intenso con la mia amica ed in più Kimiko non era sicuramente da meno come avversaria, quindi decisi di risorridere.


"Dai su ragazzi... è meglio così... devo migliorare ancora molto per raggiungere il mio obbiettivo, e farò di tutto per riuscirci... non posso di certo farmi intimorire da uno come Hitoshi... e poi se devo affrontare Akane oppure te Isuta per vincere... non mi è permesso rimanere insicuro." Il mio tono di voce divenne molto più fiducioso e porsi un sorriso al lottatore, avendo le sopracciglia più accigliate mentre il mio sguardo mostrava una certa sicurezza: nella mia gola venne accolto un sapore più piccante e dolce.


"Pff." Anche Isuta fece un sorriso a sua volta e chiuse i suoi occhi, rimanendo in una postura fiera mentre abbassò leggermente la sua testa.


"Bravo Kevin, mi piace vederti cosi determinato, ma per oggi puoi comunque sia rilassarti: ancora ci siamo noi che dobbiamo combattere ti ricordo." Akane decise di intervenire mentre mi continuò a sorridere e mi girai verso di lei, sentendo le sue dolci parole che in quel momento furono anche belle cariche di passione e difatti strinse il suo pugnetto destro, smettendo di avere la mano sulla mia spalla; ci rimettemmo seduti subito dopo quella discussione per aspettare l'inizio del prossimo incontro.


Il torneo era appena iniziato ed era comparso quasi immediatamente un concorrente molto interessante, dimostrando che potesse dare filo da torcere a delle persone più grosse di lui senza alcun timore; nessuno poteva prevedere come sarebbero andati i prossimi incontri visto che c'erano molti sconosciuti tra i partecipanti, ma la tensione era molto alta e non sapevamo quante persone avevano intenzione di uccidere intenzionalmente in questo torneo: non bisognava assolutamente ignorare quel pericolo.


Fine Capitolo 11


Extra, spiegazione di chi sono Kimiko e Jiro:


Kimiko Fuka è una ragazza di 15 anni proveniente da Orusha ed il suo obbiettivo è di rendere felice suo padre per ereditare il potere del casato Fuka, ereditando in questo modo il cimelio di famiglia e rendendo il loro cognome ancora più famoso; dopotutto i Fuka sono un casato dove tutti quanti sono degli esperti combattenti di arti marziali corpo a corpo, contenenti una grande forza fisica che attua una grande differenza in battaglia.


Jiro Ageda è un ragazzo di 17 anni che vive a Noremas e non ha nessun obbiettivo speciale in particolare, ma vorrebbe diventare molto forte per proteggere la città in cui vive e le persone che ci abitano; gli piacerebbe soprattutto essere arruolato come guardiano dei civili quando ci sarà la grande guerra contro l'impero oscuro, affrontando in questo modo coloro che avrebbero osato minacciare la pace della sua nazione.

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